Pergamon | Recensione

Conclusioni

Trovo questo gioco estremamente interessante. La componentistica è ben realizzata e, sebbene il gioco rimanga un astratto nella sua forma soggiacente, l’ambientazione è ben amalgamata con le meccaniche di gioco.

Dipendenza dalla fortuna

Gli unici eventi del gioco dominati dal caso sono la pesca delle carte budget e il posizionamento dei reperti nelle galleria. Nonostante questo l’impatto della fortuna è assai ridotto nel gioco. Per quel che riguarda le carte budget, queste prevedono un meccanismo tramite il quale i giocatori possono stimare l’ammontare dei fondi, i più esperti terranno anche conto delle carte budget già uscite nei turni precedenti. Quindi, la fase di reperimento fondi non è lasciata in balia del caso ma è una questione di gestione e calcolo del rischio in cui i giocatori dovranno fare i conti con la propria “propensione al rischio” e fare molti calcoli razionali su cosa potrebbero fare gli avversari. Il posizionamento dei reperti nelle gallerie, invece, sebbene dominato anche esso dalla casualità, avviene ad inizio turno, quindi tutti i giocatori hanno tempo e modo di fare le proprie considerazioni.

Considerazioni strategiche

Il gioco presenta 3 dilemmi strategici che il giocatore si trova ad affrontare. I primi due trade-off, come già detto, riguardano la fase di “accaparramento” dei fondi. Ogni archeologo deve fare i conti con il desiderio di intascarsi denaro e poter scavare dove gli pare contro la probabilità di vedere altri giocatori mettere la pedina più a destra della propria portandoli via denaro e riducendo la possibilità di riscuotere la somma desiderata. Tenete conto che l’ultimo giocatore della fila si porta a casa tutti i soldi rimanenti, anche se nella propria casella è scritta una cifra minore. Se, quindi, tutti sottostimano il budget e puntano su cifre basse, finiranno per avvantaggiare il giocatore con la pedina più a sinistra. Ma si deve anche considerare il secondo trade-off, relativo al fatto che chi rischia meno ha la possibilità di scavare per primo e l’opportunità di acquisire reperti preziosi, sempre se ha la possibilità di pagare i costi di scavo. Ne consegue quindi come la seconda fase del turno sia, probabilmente, la parte più strategica del gioco che premierà chi saprà rischiare al momento giusto e sacrificare la possibilità di conseguire denaro in favore dell’opportunità di scavare prima degli avversari.

La terza scelta strategica che i giocatori sono chiamati a prendere riguarda invece la possibilità di giocare subito i reperti acquisiti o di depositarli aspettando di poter realizzare collezioni più lunghe e di maggiore valore in un secondo momento. Questa scelta deve tenere conto che le collezioni forniscono punti anche tramite le valutazioni e che se una raccolta di manufatti comprende reperti molto antichi sarebbe meglio restasse in gioco più tempo possibile. L’altra faccia della medaglia è che tenere in deposito reperti è un costo di denaro che potrebbe essere speso per scavare e lucidare. La scelta non è facile e sarà influenzavate dalla capacità del giocatore di gestire il rischio e intascarsi, durante la seconda fase del turno, il denaro necessario a sostenere la propria strategia. Dalla mia esperienza posso affermare che i le collezioni di valore maggiore vengono realizzate entro il settimo o ottavo turno, verso la fine della partita si realizzano collezioni brevi al solo scopo di poter guadagnare punti vittoria durante le ultime valutazioni.

Un’ultima scelta che i giocatori sono chiamati a prendere è quella di scavare subito in una galleria con un reperto “appetitoso” o aspettare che vengano posizionati ulteriori reperti sulla galleria così da massimizzare il risultato di uno scavo. Di solito questa considerazione vale per le ultime tre gallerie che hanno costi di scavo maggiori. Anche qui i giocatori dovranno fare il conto con il fattore rischio dato che altri potrebbero soffiarvi le tessere agognate da sotto il naso. Ma il fattore rischio è meno intenso di quello che può sembrare dato che tutti i giocatori tengono visibili sia il loro denaro che le tessere in loro possesso e quindi sarà possibile valutare in anticipo chi sarà in grado di scavare in una data posizione e se sarà interessato a farlo data la collezione che sta realizzando.

L’alta propensione al rischio è comunque ripagata in parte dal gioco, dato che chi rischia di più sarà il primo giocatore nel turno seguente e avrà la possibilità di scegliere per primo la casella della prima zona dove posizionare la propria pedina.

Interazione tra i giocatori

L’interazione è a livelli molto elevati soprattutto nella seconda fase del turno, quando si guadagnano i fondi per le proprie ricerche. In questa fase è infatti possibile bluffare, facendo credere agli avversari che si vuole scavare in una galleria più profonda di quella che si vuole in realtà e spingerli quindi a incassare meno denaro per battervi sul tempo; oppure anche bastonare l’avversario mettendogli la pedina davanti e facendo incassare, probabilmente, meno denaro ad entrambi. Ma il divertimento di mettere i bastoni tra le ruote al prossimo non si esaurisce con questa fase e continua anche nelle successive. Particolarmente interessante, e fastidiosa per il prossimo, è la meccanica per cui le nuove collezioni fanno perdere valore a quelle precedentemente posizionate nel museo. Se un giocatore gioca dai primi turni una collezione di basso valore non sarà poi così difficile “buttargliela fuori” dal museo rendendola inutile nelle valutazioni successive.

Scalabilità e longevità

Il gioco, a mio parere, rende il massimo se giocato in 4, dato che si sente molto di più l’interazione tra i giocatori. Il regolamento prevede una variante per due che comunque salva parte dell’esperienza di gioco e non lascia insoddisfatti. L’interesse per il gioco può scemare velocemente se giocato sempre con le stesse persone, dato che, in genere, un giocatore non cambia completamente la propria attitudine al rischio da un giorno all’altro. Il regolamento prevede comunque delle possibili varianti strategiche per mantenere vivo l’interesse dei giocatori un po’ più allungo.

Pubblico a cui è rivolto

Il gioco ha una durata che si aggira, in genere, intorno ai 60 minuti. Può quindi essere utilizzato come filler di fine serata, quando i giocatori più mattinieri tagliano la corda e rimangono i nottambuli. Le regole di gioco sono semplici e si spiegano velocemente, è quindi un prodotto adatto anche per neofiti o giocatori occasionali. Certo le persone completamente refrattarie al concetto di rischio non apprezzeranno per niente l’esperienza di gioco. Il titolo potrebbe anche apparire poco allettante per coloro che nutrono antipatie verso la storia, magari a causa del periodo scolastico.

Pro:

Contro:

Prezzo abbordabile Longevità non elevata
Ambientazione originale … ma non completamente integrata alle meccaniche
Regolamento elegante
Alta interazione tra i giocatori

Canopus

Giocatore per passione, german di vocazione, non dico di odiare la presenza del caso nei giochi ma io e la dea bendata abbiamo rotto molto tempo fa e non siamo rimasti proprio in buoni rapporti. Divoratore di fumetti, anime, serie televisive, giochi e soprattutto buon cibo; appassionato di viaggi e buon cibo; ho una natura curiosa e sono fiero di essere un ossessivo compulsivo (ma pure un po’ convulsivo) per schematizzazioni e analisi, oltre che… un amante del buon cibo. Ok, mi piace il buon cibo! Scrivo prevalentemente recensioni e sono specialista delle moderne tecniche di management, come il pungolo elettrico, che utilizzo con i nauti. Gioco come non ci fosse un domani!

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