BattleCon: war of Indines – menarsi a suon di carte

Di Federico “Kentervin”

Se per voi Zangief è una marca di vodka, Blanka un famoso amaro e Chun-Li la sorella di una famosa attrice cinese, potete procedere oltre. Ma se come me siete cresciuti a pane e Street Fighter, allora questa è una di quelle notizie che non potete lasciarvi sfuggire.
Dopo aver passato le giornate a mazzuolare i vostri amici con Yomi, edito dalla Sirlin Games, è arrivato il momento di passare a BattleCon (contrazione di Battle Connection) ideato da Brad Talton ed edito da 99Games.
Questo gioco di carte promette 15 minuti di pura azione, durante i quali avrete modo di confrontarvi con i vostri amici in una sfida all’ultimo sangue. Il primo set si chiama War of Indines e permette di scegliere tra una rosa di 18 lottatori, tutti ben caratterizzati e bilanciati, ma per gli incontentabili è in uscita anche il secondo set intitolato Devastation of Indines che ne aggiunge altrettanti alla mischia.
Il sistema di gioco è tanto semplice quanto geniale. Ogni giocatore dispone di un mazzo di carte in cui sono presenti 6 carte Base, comuni a tutti i lottatori: Burst, Dash, Drive, Grasp, Shot e Strike più una specifica del proprio personaggio.  A queste si aggiungono le 5 carte Style che definiscono appunto il nostro stile di lotta. Giocando contemporaneamente una carta Base ed una carta Style si ottengono le tanto amate combo tipiche dei migliori picchiaduro: ecco quindi il Caustic Strike, il Blazing Shot o il Volcanic Grasp e via dicendo in un’escalation di colpi più o meno devastanti. Oltre a particolari effetti speciali le carte riportano 3 valori: Range, Power e Priority. Range indica quanto lontano il nostro colpo può arrivare, dato che i giocatori durante la partita si muovono su di una specie di ring rappresentato da una plancia di cartoncino spesso. Power indica, manco a dirlo, il danno che il colpo infligge: quando uno dei giocatori ha perso tutti i suoi 20 Punti Ferita, il match ha termine. Priority invece indica la velocità dell’attacco: alcuni colpi possono addirittura annullare quelli avversari quindi la priorità riveste un’importanza fondamentale.

Vi sono personaggi molto forti, ma con un basso valore di Priorità, altri che possiedono un range molto elevato e che quindi possono giocare “sulla distanza” martellando i nemici da bordo ring, etc. Tutti i personaggi sono ben bilanciati, anche se ci saranno personaggi più indicati contro certi lottatori e più deboli contro altri. Starà al giocare scoprirlo.
Per evitare di giocare sempre le solite mosse, le carte giocate vengono messe in stand-by utilizzando il meccanismo già visto in Wings of War. Una volta che la terza mossa sarà stata giocata sarà possibile recuperare la prima, in modo che sia possibile una certa “predizione” delle mosse future da parte di ambo i giocatori.
Pregevole poi la presenza della classica Mossa Finale (ogni lottatore ha la propria, riportata sulla carta del personaggio) mutuata dai videogames, quella con cui ti giochi il tutto per tutto e che può essere utilizzata solo una volta per round e solo se ci si trova ad avere 7 Punti Ferita o meno.
Il gioco si rivela fin da subito facile da apprendere, ma richiede una buona dose di perseveranza e dedizione visto che per giocare con cognizione di causa occorre conoscere bene il proprio avversario e le capacità del proprio lottatore.
E’ un gioco che si apprezza sulla lunga distanza, i giocatori occasionali faticheranno a coglierne la bellezza, fermo restando il fatto che risulta comunque godibile anche dai principianti.
Il fatto di dover giocare 2 carte in contemporanea lo mette in balia di una certa casualità e quindi un minimo di conoscenza dell’avversario si rende necessaria se si vuole godere appieno di questo titolo: in principio vi sembrerà di giocare a caso, ma poco alla volta comincerete a inanellare un po’ di combo e a togliervi delle belle soddisfazioni.
I giocatori sono divisi in 3 livelli, quindi sarà possibile effettuare una partenza “dolce” per poi passare a lottatori dalla gestione più ostica (ma sicuramente più appagante) a mano a mano che si prende confidenza con il gioco.
La durata del gioco poi (non più di 15 minuti dato che comunque un match dura al massimo 15 round) permette di organizzare veri e propri tornei e poi c’è sempre tempo per la rivincita.
Il comparto grafico è altalenante, si nota soprattutto una certa disomogeneità dei personaggi dovuta al fatto che gli autori dei disegni sono più d’uno (e non tutti allo stesso livello, alcuni disegni non sembrano di qualità sufficiente).
Lo stesso dicasi per i materiali, con una plancia un po’ troppo spartana e segnalini un po’ troppo piccoli.
Il gioco è acquistabile direttamente presso il sito della 99Games e ad un prezzo più che onesto vi porterete a casa ore e ore di sano divertimento.
Le varie modalità che il gioco propone sono tutte ben studiate e rappresentano un vero valore aggiunto, senza contare che se non siete convinti dell’acquisto sul sito è possibile scaricare una app per provare il gioco sul vostro tablet, oltre ad una versione Print and Play con cui provare le meccaniche di gioco prima di procedere all’acquisto.
Che dire, BattleCon rappresenta un’interessante alternativa ai soliti giochi in cui si accumulano cubetti, si costruiscono città e si spediscono merci.
Dopo una giornata di duro lavoro può essere rilassante sfidare i propri amici urlando “Sonic Boom!”.

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