Essen: quattro giorni nell’olimpo del gioco – ultimo giorno

Di Alberto “Doc”

Chiudo con l’ultimo articolo la trilogia che riassume il mio viaggio a Essen con le ultime impressioni sui giochi provati e con le conclusioni su questo viaggio nel mondo del gioco. Davvero tanta roba. Buona lettura :)

Nations: l’ultimo giorno inizia alla grande con l’idea di provare questo titolone di civilizzazione che un po’ mi incuriosisce e un po’ mi fa temere sia solo una brutta copia di quanto già visto in TTA. Il dimostratore spiega con cura e perizia il gioco (sa proprio il fatto suo, niente da dire) e poi iniziamo a giocare la prima era delle 4 di cui è composta una partita. Ogni era a sua volta è divisa in due turni e al suo termine viene effettuato un conteggio dei punti.
Durante il proprio turno i giocatori compiono esattamente una azione, comprando una carta o piazzando un lavoratore su una di queste già presenti sulla propria plancia. Il turno continua in senso orario fintanto che i giocatori possono/vogliono eseguire le azioni. Quando tutti hanno passato il turno finisce e si proce al successivo. Le somiglianze con TTA sono palesi e chiare fin da subito e gli autori nel regolamento ringraziano l’autore stesso di TTA per gli spunti che gli hanno permesso di realizzare il gioco. La partita scorre via fluida e l’impressione è molto positiva. Dopo i due turni e il primo conteggio dei punti vorrei continuare ma chiaramente non possiamo tenere occupato il tavolo più a lungo e quindi concludiamo lì la nostra esperienza. Le sensazioni sono ottime e non posso che dire: Promosso a pieni voti.

Venetia: Troviamo un tavolo libero dove calarci nel mondo della serenissima repubblica e della sua espansione in tutto il mediterraneo. Prendiamo posto e ci facciamo spiegare le regole. Il titolo mostra meccaniche semplici ma ben congeniate attraverso le quali ogni giocatore può costruire i propri insediamenti, combattere le flotte nemiche (messe in campo dal gioco e non dagli avversari) e costruirsi la possibilità di diventare doge per ottenerne i benefici. La parte aleatoria del gioco inoltre sembra ben gestita e gradevole con il resto del sistema. In sostanza quindi un titolo promettente che mi lascia una buona impressione. Promosso.

Dark Darker Darkest: e veniamo ad un altro tanto atteso titolo che molti hanno aspettato. I giocatori guidano alcuni personaggi all’interno di una casa che sta andando a fuoco e infestata da zombie ed altre creature poco simpatiche nel tentativo di recuperare il siero (la cura?) e scapparsene via. Ci spiegano le regole in cui trovo delle buone idee come la gestione dei punti vita e del turno di gioco e le telecamere di sorveglianza, ma quando iniziamo la partita ho come la sensazione che ci siano davvero troppe piccole regolette da considerare per il tipo di prodotto con il rischio di appesantirlo. Non solo io ma anche gli altri tre giocatori al mio tavolo sembrano un po’ frustrati durante la demo. Alla fine la sensazione è che ci siano un po’ troppe complicazioni e che si poteva probabilmente snellirne alcune con qualche accorgimento. Mi alzo deluso e non posso che dire: Bocciato.

Luchador: il filler sul wrestling messicano. Un titolo che Canopus vuole provare a tutti i costi fin dal primo giorno. E va bene, accontentiamolo mi dico. Ci sediamo al tavolo, ci spiegano le regole velocemente e chiaramente e iniziamo a tirare dadi a secchiate cercando di far sbalzare quelli degli avversari fuori dal ring così che non abbiano effetto. Il gioco è sicuramente divertente e caciarone e dura davvero 10-15 minuti. L’aleatorietà la fa da padrona forse un po’ troppo anche per un filler. Alla fine non mi è dispiaciuto ma alcune cose potevano essere sistemate meglio come le mosse speciali che descrizione a parte, infliggono tutte lo stesso quantitativo di danni senza creare alcun effetto particolare. In sostanza: Rimandato.

Lost Legends: avventure fantasy con grafica ammiccante? Chiaramente non posso non fermarmi, soprattutto se il tavolo è libero. Il tempo è poco per provarlo ma ci facciamo spiegare per bene le regole e il funzionamento attraverso i materiali di gioco. La sensazione è che ogni avventuriero giochi una partita a se, piuttosto sganciata dagli altri giocatori, in una specie di solitario di gruppo dove però non mancano alcune cose interessanti come ad esempio la possibilità di utilizzare le carte come equipaggiamento oppure come potenziamento di una propria abilità. La spiegazione e gli esempio mi convincono, ma non avendolo nella pratica provato mi sento di dire: Promosso con riserva.

Qui finisce il mio viaggio. La fiera è stata davvero una esperienza fantastica, da provare almeno una volta nella vita se si è appassionati di giochi da tavolo. Ricorderò in particolare i miei compagni di viaggio, la gentilezza e la bravura di diversi dimostratori, il fairplay di molti giocatori con cui mi sono seduto a giocare e il piacevole spirito internazionale che aveva tutta la manifestazione.
Dimenticherò invece: il mio inglese maccheronico con cui mettevo in seria difficoltà i miei interlocutori, la terribile patata a spirale impastellata e fritta che avresti potuto digerire forse in un mese (sempre che tu non sia di origini teutoniche), il sold out della versione di Nations in inglese proprio quando ero in fila per prenderne una copia e… mi sa che alcune altre cose le ho già scordate (ho un vago ricordo di aver forato sul viaggio di ritorno in autostrada, ma mi pare fosse un sogno…si deve essere stato un brutto sogno…)

E per lo Spiel di quest’anno è tutto gente, si torna a rosicare in autunno del 2014! :)

3 pensieri riguardo “Essen: quattro giorni nell’olimpo del gioco – ultimo giorno

  • 6 Novembre 2013 in 12:39
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    Ma con che brutte persone vai via :-P :-)

    Della partita a Nations Canopus ricorderà soprattutto le mentine :-P, mentre io ho ancora in mente l’espressione nostra quando abbiamo visto che le carte erano in tedesco e non in inglese, e la corsa ad ostacoli per prenderci il tavolo. Comunque gran bel gioco, credo che l’Asterion abbia fatto un bel colpo a localizzarlo in italiano.

    Anche Lost Legends sembra interessante anche se effettivamente mi pare che l’interazione sia proprio nulla, sarei curioso di provarlo prima o poi.

    Su Luchador bastava poco per fare un gioco sicuramente più interessante, io l’ho trovato abbastanza privo di mordente.

    Un grazie alla ragazza della Cranio per la foto :)

  • 6 Novembre 2013 in 12:47
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    Ho provato e comprato d’urgenza Nations a Lucca e sottoscrivo tutto per filo e per segno! Venetia provato a Lucca e devo dire un pelino meno bene ma de gustibus…. Occhio invece ad una bellissima autoproduzione M400 provato sempre a Lucca che mi ha piacevolmente sorpreso. Delusione invece per mercanti di Venere incensato oltremisura ma che rimane per me null’altro che un discreto gioco…. Vlaada sempre sugli scudi col suo Tash Kalar ma questa resta pur sempre l’opinione di uno che va a letto con la sua foto sul comodino! Ciao!!!

    • 6 Novembre 2013 in 16:35
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      Mercanti di Venere ha deluso molto anche me. Ammetto che ho giocato solo alla versione base del gioco e una sola partita, ma mi è apparso insipido, con ridottissima interazione e influenzato eccessivamente dalla fortuna. La partita che ho fatto sono arrivato secondo ma solo per una questione completamente casuale e ho praticamente giocato tutto il tempo in solitario fregandomene quasi completamente degli altri.

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