Consigli per neofiti – Parte 3 – Dove trovare informazioni e acquistare giochi

di Davide “Canopus”

Siamo finalmente giunti alla parte finale di questa raccolta di consigli per neofiti, ma non solo. Ora, dopo aver visto come scegliere il gioco e trovare un gruppo, siamo arrivati a come e dove reperire le informazioni e dove e come acquistare i giochi. Si, perché tutto si può dire dei boardgame, tranne che generalmente siano a buon mercato, almeno in Italia. Ma bando alle ciance e procediamo

Dove posso procurarmi informazioni? E acquistare i giochi senza vendere i miei organi?

Le informazioni

Se siete arrivati fin qui probabilmente avete già capito dove reperire le informazioni che vi servono (dico un posto a caso, Gioconauta) :-). Ma i siti ludici ormai spuntano come funghi, e spesso con altrettanta facilità vengono abbandonati a loro stessi o assorbiti da altri contesti. Eseguire una ricerca su google è sicuramente utile, ma vi troverete a spulciare un lungo elenco che comprende anche siti di vendita. Iniziamo col dire che quasi tutto il mondo italiano dei giochi in scatola gira intorno alla Tana dei Goblin, utile sia per le schede sui relativi giochi, che per la vasta banca dati di regolamenti tradotti da scaricare e per il forum ricco di opinioni. Intorno a questo sito orbita un piccolo universo di blog vari tra cui, oltre al nostro, Giochi sul Nostro Tavolo, Balena Ludens e Gioconomicon. Vi è poi un fitto universo di blog, magari meno conosciuti, ma che grazie all’impegno dei loro autori raggiungono a mio parere risultati notevoli che vale la pena segnalare. Per esempio ChiFaperTre, che oltre ad essere un sito molto chiaro e ben organizzato, credo sia l’unico al momento a dedicare ampio spazio ai giochi in solitario. La maggior parte di questi blog hanno anche una presenza sui social, come noi nauti che potete trovarci anche su Facebook, Twitter e Google Plus, praticamente ovunque! Vi sono poi un piccolo insieme di blog che l’argomento preferiscono trattarlo in modo più laterale, come Dadocritico che piuttosto di concentrarsi sull’aspetto tecnico dei giochi, preferisce dedicarsi a sensazioni, aneddoti e storie particolari: direi quello che succede intorno alla plancia piuttosto che sopra di essa. Inoltre in Italia esiste anche una vera e propria rivista che parla dell’argomento, in modo molto professionale e serioso, che si chiama Ilsa e potete reperire esclusivamente in formato pdf. Detto questo, in un simile marasma come faccio a sapere “chi dice la cosa giusta”? Se A dice che un gioco è bello e B invece dice di no, a chi devo dare retta? La risposta è quasi impossibile data la soggettività dei gusti, e anche se fosse possibile non sarei la persona adatta per dirlo data la mia assoluta parzialità (per me esiste solo Gioconauta e non solo perché se dicessi una cosa diversa verrei picchiato forte forte forte). Se trovate un sito e volete valutarne l’affidabilità può essere una buona idea leggere un paio di recensioni di giochi che già conoscete, per vedere se il recensore ha i vostri stessi gusti e sperare che nel futuro non prenda pan per focaccia nel “capire” un titolo; può succedere dato che la maggior parte di “noi” recensori ha anche un lavoro e una famiglia da conciliare con la propria passione. Domanda che mi viene fatta spesso è perché nella maggior parte dei blog, o nella tana, si trovano più recensioni positive che negative. Nella maggior parte dei casi la risposta è semplice: scrivere una recensione, o comunque un articolo, costa tempo e fatica, e una persona è più disponibile a spendere questo tempo e questa fatica per i titoli che le piacciono piuttosto che per quelli che la deludono. Poi ci sono altre due motivazioni possibili ma a mio parere sbagliate. La prima è dovuta alle sponsorizzazioni, questo è un argomento purtroppo sensibile e delicato ma la questione è così semplice che è difficile pure metterla in dubbio: se qualcuno ti regala qualcosa (e in pratica ti paga dato che i giochi hanno un certo valore economico) perché tu poi ne parli, se non ne parli bene allora non aFacebookrrivano più regali. Su questo c’è davvero poco da discutere, piuttosto state attenti quando un sito riporta eccessiva pubblicità negli articoli. Seconda motivazione negativa è la coscienza “fragile”. Alcuni recensori sono forse troppo buoni e pensano che cassare un titolo rovini la vita poi al povero autore; dall’altra parte gli autori sono d’accordissimi e qualcuno di loro probabilmente preferirebbe che si smettesse di parlare di giochi piuttosto che correre il rischio di vedere un proprio gioco bocciato. Quindi non è raro assistere sui forum a post di qualche autore che pretende che i titoli in generale, ma soprattutto i suoi, siano recensiti da persone che hanno almeno tre laure in giocologia e 30’anni di esperienza di serate ludiche 5 giorni su 7. Che dire, per prima cosa non parliamo di fisica quantistica, ma di giochi, tutti possono prendere una scatola e provare a giocarci ed è sacrosanto esprimere le proprie impressioni indipendentemente dal numero di partite. Piuttosto si dovrebbe parlare della correttezza di tali opinioni, se un gioco lo si prova una sola volta o due volte si dovrebbe dirlo chiaramente. Detto questo il mercato dei giochi in Italia di certo non rende ricchi e se ci perdi tempo e risorse nell’inventare un titolo è brutto che poi queste non ti vengano remunerate con gli interessi. Ma il mio parere è che se si lavora bene non si dovrebbe avere nulla da temere, se il gioco è ben testato, non è la solita minestra trita e ritrita e presenta meccaniche eleganti e stabili, magari non piacerà a tutti, ma non si dovrebbe avere paura perché in un modo o nell’altro i pareri positivi arrivano sempre. Se invece si lavora male non si può pretendere che non vi siano conseguenze, se ci hai perso tempo potevi impiegarlo meglio ed è assurdo essere perbenisti su questo punto. Io credo fermamente che tutti i giocatori dovrebbero sentirsi liberi senza timore di dire la loro. Anzi, ritengo che in un mondo idilliaco, dato che un titolo per quanto bello non piacerà mai a tutti, allora ogni giocatore dovrebbe dire la sua, in sincerità, con un suo blog o come commento sui blog altrui o sui forum, così da avere un grande numero di commenti e pareri che gli interessati possono consultare se ne hanno voglia, o affidarsi a chi in passato ha corrisposto meglio ai propri gusti. In sintesi, in un mondo utopico, i commenti sarebbero tantissimi e, forte dei grandi numeri e della variabilità di opinioni, l’informazioni ludica ne gioverebbe. Purtroppo non è così.

Ovviamente non esiste solo l’informazione scritta, anzi, negli ultimi anni la produzione di contenuti multimediali è aumentata in quantità, in tipologie e in qualità. Personalmente, credo che il punto di riferimento sia Alkyla con i suoi videotutorial di Tocca a Te, certo anche qui non sono imparziale, ma andate a vedere i numeri su youtube e poi ne riparliamo. Alkyla non è stato di certo il primo ad avere l’idea di riprendere la spiegazione di un gioco con una videocamera, già vi erano dei video sulla rete in italiano, ma il suo successo secondo me dipende da tre fattori fondamentali: la simpatia delle sue introduzioni, mai pesanti o eccessive, una chiarissima capacità esplicativa e il fatto che ha continuato a produrne a cadenze regolari anche di giochi impegnativi. Anzi, direi che è soprattutto questo ultimo punto che fa di lui il vertice della piramide. Insomma, a spiegare la morra cinese sono capaci tutti, spiegare Eclipse o Brass è un altro discorso, soprattutto continuare a produrre tutorial simili o quasi con ritmo regolare tenendosi aggiornati sulle tecniche di riproduzione. Quindi se pensate di fargli concorrenza, fate tesoro di questi aspetti ;-)

Oltre ai videotutorial non mancano videorecensioni, come i nostri On-The-Board, il primo, e al momento unico in Italia per i boardgame, format di recensioni che oltre alla veloce spiegazione del gioco offre anche l’opinione di 4 giocatori molto diversi tra loro (prendete me e Maledice per dirne una); o Recensioni Minute, veloci spiegazioni di titoli light ma anche vlog di argomenti relativi al mondo dei boardgame. Caratteristica di questo ultimo è anche la ripresa di unboxing, questi sono dei video in cui si scarta e si apre la scatola di un gioco per la prima volta illustrando la componentistica. Consiglio anche di dare un’occhiata a Sgananzium, in particolare trovo brilli per chiarezza espositiva e come tecnica, per ripresa e montaggio, credo sia tra i migliori in assoluto.

Se invece capite facilmente l’inglese, il vostro orizzonte ludico non potrà che aumentare in modo esponenziale. Il sito di riferimento a livello planetario è sicuramente boardgamegeek (BGG per gli amici), dove potete trovare assolutamente di tutto, da discussioni sui forum relative alle strategie di gioco fino ad una quantità smisurata di download. Un consiglio, guardate anche le gallerie fotografiche dei giochi più famosi, tipo Arkham Horror, troverete davvero idee interessanti e stravaganti, come personaggi bonus ideati dai fan o scenari ricostruiti in 3D. Per quel che riguarda i materiali multimediali c’è solo l’imbarazzo della scelta, come le videorecensioni e gli unboxing di Dice Tower o video di partite intere come quelli di Table Top di Willy Wheaton. Questo ultimo merita una menzione particolare in quanto l’attore, che impersonava l’insopportabile Wesley Crusher di Star Trek Next Generation, invita al suo tavolo da gioco vere e proprie star di Hollywood della “sottocultura” nerd americana. Comunque la maggior parte di questi video li potete trovare direttamente linkati nelle schede dei giochi su BGG.

Gli acquisti

GoogleMa ora veniamo alla questione cruciale, dove compro i giochi? I giochi non sono generalmente economici, mediamente, nel nostro paese, per un gioco da tavolo si parte dai 35 euro per superare gli 80 quando le scatole sono piene di miniature o sono a fine tiratura. Per i giochi di carte, se la scatola è estremamente contenuta nelle dimensioni, si può scendere a 20 euro o poco più. Si, ok, ci sono un sacco di piccoli giochini di carte molto economici, ma diciamocela tutta, in genere non ci si accontanta e prima o poi qualcosa di più corposo si finisce per bramarlo. Per questo si può trovare un fiorente mercato dell’usato (guardate il forum della Tdg o il gruppo Mercatino Ludico su Facebook). Certe volte le metodologie sono estremamente particolari, tipo le aste pazze, che in alcuni casi si tengono durante gli eventi con anche scopi benefici, o le Math Trade, ossia campagne di scambio organizzate sul web con consegne via corriere o a mano durante gli eventi, e coordinate via web.

In generale, nel nostro paese, i boardgame sono reperibili in negozi specializzati. Nei negozi tradizionali di giocatoli potete reperire facilmente Monopoli o Risiko, raramente si trova anche qualche titolo più particolare, io per esempio ci ho trovato sia Battlestar Galactica che Kragmortha, ma se volete una scelta degna di questo nome dovete recarvi in un negozio specialistico. Esistono anche delle catene, come il Games Academy, che però è più incentrato sui giochi di carte collezionabili, tipo Magic, e presenta titoli di pochi distributori e per la maggior parte titoli in italiano. Più facile probabilmente è l’acquisto via internet. Quasi tutti i distributori offrono la possibilità di acquistare i loro titoli dai loro siti, in aggiunta a questi ci sono una serie di siti che offrono una vasta offerta indipendente dall’editore e anche di giochi in edizioni non italiane. C’è da dire che se si acquista via internet si devono pagare i costi di spedizione, che in genere sono una quota fissa, ma che si abbassano o si azzerano se si va oltre una certa soglia di costo d’acquisto. Per questo gli acquisti via internet spesso sono più convenienti se fatti in gruppo, così da ridistribuire i costi di spedizione o arrivare alla massa critica per azzerarli. Se invece parliamo di risparmio le notizie nel nostro paese non sono ottime. Se acquistate nei negozi specializzati qualcuno fa offerte speciali o tessere punti, altri offrono sconti ai tesserati alla TdG (cioè avete pagato per farvi la tessera presso una associazione consociata). Su internet e forse più probabile trovare delle campagne sconto, ma a mio parere sono piuttosto rare quelle non truffaldine: in tantissimi casi le offerte consistono in sconti di pochi euro, tipo 2 euro in meno su 40. Qualche sito offre la possibilità di bundle, ovvero più titoli o titoli con espansioni venduti insieme ad un prezzo minore della somma dei singoli prezzi, ma in genere si finisce per pagare una bella botta e subito. La situazione cambia drasticamente se provate ad acquistare giochi da siti esteri, in particolare tedeschi, come Milan Spiele o Spiele Offensive per fare un paio di esempi. In Germania, ma anche in Francia, il mercato dei boardgame ha decisamente un volume maggiore, quindi i titoli in lingua tedesca, francese e, naturalmente, inglese, possono godere di economie di scala maggiori, inoltre non ci sono i costi di traduzione e i diritti da pagare per la localizzazione. In sintesi, se compri il gioco nella sua lingua madre e fuori dall’Italia molto probabilmente paghi meno. Ovviamente la cosa presenta dei problemi, in primis la lingua del gioco, anche se spesso si trovano le traduzioni sul web del manuale, almeno per i titoli più famosi, se gli elementi del gioco presentano dei componenti in lingua la cosa può essere un problema. In secondo luogo dovete considerare un netto aumento dei costi di spedizione, che difficilmente si riescono ad azzerare, e il fatto che dovete capire cosa c’è scritto sul sito, onde evitare di mettere la spunta su “acconsento al pignoramento della mia casa” quando andate a pagare. Anche in questo caso è superfluo dire che se l’acquisto in gruppo, soprattutto se nel gruppo c’è qualcuno che capisce cosa c’è scritto sul sito, è sicuramente meglio.

EMilan Spielesistono anche modalità più particolari di acquistare giochi, come il kickstarter o alcuni suoi equivalenti italiani, ma lascio l’argomento ad articoli più specialistici e descrittivi.

Certo, ci sarebbe un altro modo per reperire giochi a prezzi relativamente più economici e anche per soddisfare gli appetiti ludici più golosi, mi riferisco agli eventi.

Gli eventi

Gli eventi sono manna che piove dal cielo! I motivi sono molteplici, per prima cosa perché consentono sia di conoscere nuovi giocatori che di provare titoli che non si conoscono, in particolare in fase di valutazione per un acquisto. Poi si deve dire che gli eventi, quelli con la E maiuscola in cui partecipano anche distributori ed editori, consentono anche di usufruire di comodi sconti fiera e provare le novità e i prototipi in anteprima, cosa graditissima ai maniaci dei boardgame. Se dovessi fare una classificazione degli eventi, sarebbe sicuramente la seguente:

Giornate gioco: eventi giornalieri in genere organizzati da associazioni o gruppi non organizzati. Vi consentiranno di incontrare gente nuova e, in molti casi, di provare sia le novità del mercato che le vecchie glorie. Spesso sono accompagnati da altre attività, tipo feste medioevali, giochi di ruolo live, tornei di gioco (come la boardgameleage), ecc. Difficilmente è presente un angolo per gli acquisti e non si trovano sconti fieristici.

–  Eventi dei distributori: talvolta i distributori organizzano giornate o weekend in particolari location, tipo alberghi, sale convegni o negozi a loro vicini o di particolare rilevanza sul territorio, per presentare i propri titoli. Sono interessanti perché in molti casi vi consentono di provare giochi in anteprima o prototipi in fase di pubblicazione. Per contro nella maggior parte dei casi troverete solo titoli di quel particolare distributore. È praticamente sempre presente la possibilità di acquistare giochi, ma difficilmente troverete particolari offerte convenienza. I distributori che sfruttano più spesso questo canale sono Asterion e Giochi Uniti.

PLAY 2014 - LogoFiere: bolge scatenate di giocatori, spesso accompagnati da cosplay, che si riversano in capannoni o tendoni, dove l’aria diventa rapidamente irrespirabile, per giocare, giocare e ancora giocare.  Spesso anche sedi delle finali nazionali dei tornei. Sicuramente la tipologia di eventi più interessante dato che si trovano tutti i distributori e negozi di dimensioni rilevanti in un unico luogo a presentare le novità e i prototipi. Inoltre è facile riuscire ad ottenere sconti se si compra un certo numero di titoli o se si va oltre certe cifre. Una mia particolare raccomandazione, se provate un gioco sul posto di lunga durata e vi trovate ad un evento dove le code ai tavoli per giocare sono chilometriche, non rimanete due ore seduti al tavolo: una volta che avete fatto i primi turni e avete capito come funziona siate gentili e lasciate il posto ad altri, io lo trovo un gesto di civiltà ed educazione così da lasciare modo a tutti di provare il più possibile.

Le fiere nel nostro paese stanno sicuramente aumentando di numero, giusto per citarne qualcuna: Expogames di Bolzano, Ludica di Milano, Ludica Roma, GiocAosta, Firenze Gioca, PisaCon, Naoniscon di Pordenone e Napoli Comincon. Ma sono sicuramente due gli eventi fieristici più importanti del nostro paese:

Lucca Comics & Games: è il principale evento italiano, ma come dice il nome non è dedicato esclusivamente ai boardgame, anzi, sicuramente l’area dedicata ai fumetti è al momento preponderante e i giochi in scatola devono dividersi lo spazio con i videogame. È anche l’evento principale per i cosplay, e se ne vedono davvero di spettacolari, per contro c’è da dire che a livello di biglietto d’ingresso credo sia l’evento più costoso della penisola. Sicuramente potrete trovare una vasta scelta di prototipi e anteprime da provare, però è davvero caotico,  lo spazio vitale è drammaticamente ridotto e ogni anno è sempre peggio. In genere si svolge in autunno, tra fine ottobre ed inizio novembre.

Play di Modena: evento quasi esclusivamente dedicato ai boardgame per ogni età. Sicuramente più vivibile e “rilassata” di Lucca, purtroppo non presenta la stessa quantità di anteprime per il momento, ma migliora di anno in anno. Personalmente spero diventi l’evento di riferimento italiano, così da scollegare il nostro hobby da fumetti e videogame e ritrovarlo in spazi più vivibili e umani. Generalmente in primavera.

Gli eventi più grandi però sono sicuramente all’estero:

Indy Gencon di Indianapolis: evento di riferimento americano, sicuramente non facile da raggiungere. È un po’ come il nostro Lucca Comics & Games, ossia generalista, ma ovviamente gli americani quando si parla di spazi e volumi hanno tutta un’altra concezione. Sicuramente rilevantissimo per la presenza delle attesissime anteprime di alcuni mostri sacri del mercato, come Fantasy Flight Games. Si tiene in piena estate.

Spielwarenmesse di Norimberga: evento tedesco principalmente dedicato alle novità del settore e alle anteprime. Si tiene in inverno, in genere fine gennaio.

Spiel 13Spiel di Essen: nel nord della Germania si tiene il punto di riferimento fieristico per il mercato dei boardgame europei. Questa fiera è semplicemente magnifica e ogni amante di questo hobby dovrebbe andarci almeno una volta nella vita. Ottima organizzazione, una mole impressionante di giocatori perfettamente gestita in spazi ordinati e con un’ottima areazione. Presenza massiccia di distributori ed editori, sia con le novità che con le vecchie glorie, e molti negozi con spesso prezzi davvero interessanti (alcuni giochi, certo non bellissimi, sono letteralmente svenduti a pochi euro). Si tiene alla fine di ottobre, in genere una o due settimane prima del Lucca Comics & Games.

Per gli eventi più importanti, e quelli in cui riusciamo ad esserci in modo massiccio, noi gioconauti proponiamo la possibilità di seguire quasi in diretta l’evento tramite live blogging, ossia telecronaca scritta dell’evento (al momento in Italia siamo i primi ed unici a farlo) e da poco abbiamo anche sperimentato la realizzazione di filmati riassuntivi degli eventi con nostra telecronaca e impressioni di sottofondo… ovviamente non in tempo reale questo, almeno per il momento ;-)

Canopus

Giocatore per passione, german di vocazione, non dico di odiare la presenza del caso nei giochi ma io e la dea bendata abbiamo rotto molto tempo fa e non siamo rimasti proprio in buoni rapporti. Divoratore di fumetti, anime, serie televisive, giochi e soprattutto buon cibo; appassionato di viaggi e buon cibo; ho una natura curiosa e sono fiero di essere un ossessivo compulsivo (ma pure un po’ convulsivo) per schematizzazioni e analisi, oltre che… un amante del buon cibo. Ok, mi piace il buon cibo! Scrivo prevalentemente recensioni e sono specialista delle moderne tecniche di management, come il pungolo elettrico, che utilizzo con i nauti. Gioco come non ci fosse un domani!

17 pensieri riguardo “Consigli per neofiti – Parte 3 – Dove trovare informazioni e acquistare giochi

  • 16 Settembre 2014 in 15:09
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    Ciao, mi sono letto tutti i tuoi articoli che reputo molto interessanti. Mi sono però soffermato sul passaggio del “dove comprare i giochi” ed ho percepito un qualcosa come “all’estero costano meno, comprateli lì”

    Ecco, a parte che questa cosa non è sempre vera, credo che se vogliamo (vogliamo inteso come “noi giocatori”) far diffondere il gioco da tavolo in Italia, dobbiamo assolutamente far crescere il mercato Italiano, per far sì che aumentino le localizzazioni, ed aumentino anche le tirature in modo da far diminuire i prezzi.

    Comprare l’edizione Lussemburghese del gioco X, in un sito Croato, non solo non aiuta il mercato Italiano, ma addirittura lo affossa. E questo per cosa? Per risparmiare una manciata di euro? Per, alla fine dell’anno, avere un gioco in più? E poi magari ci siamo stampati il manuale in italiano, le carte a colori in Italiano, abbiamo comprato le bustine per infilarci le carte stampate oppure la carta adesiva per incollare sopra quella originale…. però abbiamo risparmiato 5€ sul gioco comprandolo in Croato…. beh al netto non lo so mica se ho risparmiato…

    L’unica cosa sarebbe diminuire i tempi di localizzazione, ma con un mercato ancora piccolo come il nostro, ci dobbiamo ahime accontentare.

    Scusate, ma volevo esprimere il mio punto di vista, da uno che vorrebbe il mercato Italiano espandersi a dismisura

    Ciao e grazie

    p.s.= COMPRATE ITALIANO!!! :-D

    • 16 Settembre 2014 in 18:04
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      Leggendo quel passaggio, io invece lo colgo sì come ” “all’estero costano meno”, ma tutt’altro che “comprateli lì”. Nell’articolo di Davide, a seguire, leggo di contro non da poco nell’acquistare all’estero.

      Per il resto, sono perfettamente allineato al tuo patriottico punto di vista, Andrea.

      All’articolo di Canopus contesto solo il termine “truffaldine” riferito alle campagne sconto a cui fa riferimento. Personalmente le posso giudicare uno “specchietto per le allodole”, ma non truffaldine. Sono pur sempre offerte legittime, che legittimamente si possono declinare.

      • 16 Settembre 2014 in 18:47
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        Sono punti di vista! Per me offrire uno sconto di pochi euro, tipo 2, su un prodotto che ne costa 40 o 50 euro e presentarlo come una super-mega-offerta non è propriamente corretto, chiamiamo le cose con il proprio nome, ossia “sconto” o, meglio, “piccolo sconto”. Con questo non voglio assolutamente offendere qualcuno o insinuare che vi sia la volontà dei negozianti di derubare i propri clienti, però preferirei più chiarezza e meno marketing.
        Per quel che riguarda il dove comprare titoli, tolti quelli che prendo ad Essen (per ovvi motivi), il resto lo compro per il 95% in Italia. Comprare all’estero non è semplicissimo, in primis per il costo di spedizione, poi io il tedesco non lo conosco quindi dovrei sempre appoggiarmi a qualcuno che sappia dove sta cliccando, si allungano i tempi di attesa e, non ultimo per importanza, è impossibile trovare giochi localizzati in italiano. Per me l’inglese non è un problema, ma non è detto che non lo sia per chi gioca con me, e il tempo che si perde nel tradursi tutte le carte, ritagliare le stampe e infilare il tutto nelle bustine annulla quasi completamente il vantaggio economico (parlo assolutamente per cognizione di causa).

      • 17 Settembre 2014 in 09:39
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        Grazie ad entrambi delle risposte!

        Per quanto riguarda il leggere “comprateli lì” è un problema mio, data dalla frase (sottolineata) “se compri il gioco nella sua lingua madre e fuori dall’Italia molto probabilmente paghi meno”

        Ci ho visto una specie di invito, però riconosco che dopo il buon Canopus mette in piazza tutta una serie di contro che, tra l’altro, ha anche ribato nella sua risposta nei commenti.

        Ribadendo il mio invito a comprare Italiano, vi ringrazio e vi faccio i complimenti che per il sito! COntinuate così!

    • 16 Settembre 2014 in 20:43
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      Tutto condivisibile… Ma poi mi ritrovo localizzazioni tipo Eclipse-ship pack che costano quasi il 30% in piú.. senza una parola di traduzione. Evidentemente deve sfuggirmi qualcosa ….

      Ciao

      • 17 Settembre 2014 in 10:10
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        A parte il fatto che Eclipse Ship Pack One non esiste in Italiano (non c’è niente da trodurre!), quindi il paragone non si potrebbe proprio fare,parliamone lo stesso!

        In crucchia lo trovi a 33€
        In Italia lo trovi a 45€

        Effettivamente è quel 30% che dicevi tu MA

        In Crucchia hai 10-12€ di spese di spedizione NON azzerabili
        In Italia hai 4.90€ e se spendi 70€ sono azzerate

        Al netto hai 1€ di differenza se a quel gioco ci aggiungi anche altro azzerando le spese di spedizione, oppure 6€ se prendi solo quello.

        Io 6€ in più ad un negoziante Italiano glieli do volentieri per investire sul mio hobby di nicchia, per farlo uscire dalla nicchia, poi ovviamente ognuno è liberissimo di fare come vuole, siamo un paese libero…..

        …. MA….

        se poi vi lamentate che il gioco che tanto volete, con tanto di quel testo che non potete comprare in tedesco perchè non sareste in grado di andare oltre lo AINZVAIDRAI, costa in Italiano 10/15/20€ in più della versione crucca, vengo personalmente lì con il mio righellino da 10cm a darvi bastonate nelle manine.
        Ancora nessuno è riuscito ad avere la botte piena e la moglie ubriaca :-)

        Saluti

        • 17 Settembre 2014 in 12:03
          Permalink

          Ammetto che con il senno di poi mettere quella frase sottolineata può non essere stata un’idea furbissima. Ma volevo solo attirare l’attenzione sul punto “acquistare giochi all’estero”. Mi viene spesso chiesto da neofiti dove costa meno comprare i giochi per spendere poco, la risposta deve essere giusta e sincera, ma anche completa nell’avvisare a cosa si va incontro e quali sono i problemi. Se non si capisce bene dall’articolo sono sempre disponibilissimo a chiarire nei commenti :-)
          Per quel che riguarda Eclipse Ship Pack credo che Matteo volesse porre l’attenzione su quei 30% in più di costo in Italia. Qui il discorso si fa enormemente complicato: si sa che per l’economia il prezzo giusto di un prodotto è quanto il cliente è disposto a pagare, ma credo che in questo caso se si considerano i diversi regimi fiscali, trasporto e margine del venditore per andare in copertura dei suoi costi fissi e comunque guadagnarci qualcosa… probabilmente si giustifica quel aumento.

        • 18 Settembre 2014 in 18:28
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          Ship pack è “riidistribuito” da un editore italiano e come ho detto mi deve sfuggire qualcosa visto che l’unica cosa in più è il marchio sulla scatola.
          Per quel che riguarda le spese di spedizione…. In Francia ci sono siti con prezzi analoghi ai tedeschi e spese di spedizione azzerabili. Non condivido la tua analisi.

          Tengo a precisare che ho sempre comprato giochi localizzati pagando qualcosa in più per rendere il gioco più fruibile e giocarlo più spesso… Ma semplicemente se il prezzo è “troppo” rialzato mi ritrovo a comprare di meno, o magari prendo il gioco base e non le espansioni….

          Purtroppo questi casi sono sempre più frequenti…

          Ciao

  • 17 Settembre 2014 in 13:23
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    Come insegna il buon game design… una dinamica va incentivata, non semplicemente suggerita :) Se vogliamo che più persone comprino i giochi in edizione italiana, evidentemente queste devono essere motivate a farlo, e non solo con le parole ma offrendo loro dei vantaggi chiari. Quindi spese di spedizione molto più basse, quantità rilevanti di testo tradotto, offerte reali ecc.

    Personalmente preferisco sempre l’edizione italiana, anche solo per avere un regolamento già disponibilie e stampato a colori. Ma mi sa che non tutti fanno lo stesso ragionamento..

  • 17 Settembre 2014 in 14:53
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    Anch’io acquisto sugli store italiani e se posso preferisco puntare alle edizioni italiane.
    Ma vi sono almeno 3 fattori da prendere in considerazione quando si decide di attendere l’edizione italiana:

    1 – Tempistiche.
    Quanto tempo devo attendere per vedere l’edizione italiana (se mai si vedrà) di questo gioco?
    Al giorno d’oggi tutti sono informati (avevo letto il regolamento di Imperial Settlers 30 minuti la sua pubblicazione su internet), i regolamenti e le recensioni girano, la gente è più informata.
    Attendere il gioco per un anno, attenderne un altro per l’edizione italiana… sinceramente nel frattempo la “scimmia” può passare e l’interesse scemare.
    E magari l’attesa è inutile: ad esempio ho atteso per un paio d’anni che uscisse Legendary in italiano, nel frattempo hanno presentato Legendary Encounters e ho deciso di destinare i miei dindini a tale gioco. Che già so non uscirà mai in italiano, quindi non sprecherò tempo ad attendere invano la localizzazione di Legendary Encounters.
    Altri ritardi eclatanti vi sono stati per Through the Age (giocato alla noia con l’edizione inglese, a questo punto ho rinunciato all’edizione italiana, resterebbe lì a prendere polvere), Robinson Crusoe e Pathfinder TCG, giochi che avrei preso a scatola chiusa se fossero usciti in tempo utile ^_^’
    I ritardi/posticipi delle edizioni italiane non giovano certo, anche perché oramai procurarsi i giochi è molto semplice e molto spesso l’inglese non è un problema.
    Quindi capisco supportare l’italico idioma, ma comprendo che chi è appassionato non abbia voglia di attendere (da mesi ad anni) l’uscita di un gioco.
    Con centinaia e centinaia di giochi in uscita ogni anno, è innegabile che il tempismo sia un fattore chiave per riuscire a “sfondare” sul mercato.

    2 – Localizzazione.
    Una nota spesso dolente. A parte il fatto che molto spesso le localizzazioni in italiano dei giochi riguardano titoli che hanno pochissimo testo, il che si riduce alla semplice traduzione del regolamento.
    Vi sono poi boardgame che hanno una grande quantità di testo e che beneficiano enormemente di una traduzione… fatta bene.
    Gli esempi a tal riguardo non mancano (la prima edizione di BattleStar Galactica, ma anche alcune licenze “poetiche” per quel che riguarda Netrunner e Blood Bowl Team Manager).

    3 – Supporto.
    Che faccio se il gioco poi viene abbandonato a se stesso?
    Thunderstone non è andato oltre al base. Runebound è stato supportato in maniera incompleta. Chi mi da garanzie di continuità?
    Soprattutto se sto per acquistare un LCG, il cui supporto può durare anni!
    Inoltre, nonostante la buona volontà della casa editrice che cura l’edizione, non è detto che la casa madre (che ha rilasciato i diritti per la localizzazione) non faccia scherzi.

    Insomma, anch’io sono per le edizioni italiane, ma sono anche realista e al di là del fatto che alcuni giochi in italiano non ci sono / non ci saranno mai, è necessario tenere in debita considerazione questi fattori.
    Ovvio che potendo scegliere, preferisco supportare il mercato italiano ma la questione non è, purtroppo, così semplice.

    • 18 Settembre 2014 in 18:57
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      Ehhh qui mi pungi sul vivo…. “Nuovi Orizzonti” è appena uscita… Ci saranno le localizzazioni di Dark Ages e Guilds?

      Certo non puoi obbligare un editore a localizzare tutte le espansioni di una serie…
      Certo, l’acquisto va ponderato dal principio sapendo che il supporto ad una localizzazione potrebbe essere interrotto…..

      D’altro canto spero che anche l’editore metta in conto una perdita di immagine se sceglie di interrompere una localizzazione… Mah

      Analisi valida e dettagliata, condivido.

  • 17 Settembre 2014 in 15:26
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    Ciao e complimenti x articolo e tutto il “lavoro” che fate per noi.
    Comunque mi sorge una domanda e spero sappiate darmi una risposta.
    Sta mattina son tornato dal toys x prendere un gioco a mio figlio…
    E mi son chiesto come mai case prosruttici di giochi( tipo l asterion) nn fanno entrare i lori giochi in questi negozi?
    Riuscite a darmi una spiegazione?

    • 17 Settembre 2014 in 21:27
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      Confesso di non conoscere il canale distributivo fino a questo livello di dettaglio. Posso però formulare 2 ipotesi: la prima che la catena di negozi di giocattoli abbia profilato i propri clienti e sia emerso che sono poco interessati ai giochi non “di massa”, la seconda che il distributore non sia interessato a vendere nella catena di negozi di giocattoli perché ottiene margini unitari troppo bassi che non fruttano per i volumi in gioco. Ma con certezza bisognerebbe chiedere a qualcuno che è proprio nel settore :-)

      • 18 Settembre 2014 in 14:52
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        Ciao,
        parlando qualche giorno con alcuni amici ludici, sono emerse alcune motivazioni riguardo la mancata presenza di giochi di nicchia nella grande distribuzione.

        Provo a riassumerle:
        “L’accesso alla grande distribuzione richiede dei costi molto elevati rispetto a quelli sostenuti solitamente dai piccoli editori. Non si tratta solo di tirature, ma anche di capacità di stockaggio e reattività alle richieste di fornitura. Il rischio per le piccole realtà è elevato: ad esempio, la grande distribuzione potrebbe richiedere 30 mila copie di un gioco e restituirne la metà dopo un anno.
        Tra negozio specializzato e piccolo editore si viene inoltre a creare un rapporto di fiducia, che verrebbe meno se i titoli venissero venduti anche in grande distribuzione.”

        Ciao

  • 18 Settembre 2014 in 15:08
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    Più che la frase “comprare all’estero costa meno”, mi ha lasciato perpesso questa: “I giochi non sono generalmente economici, mediamente, nel nostro paese, per un gioco da tavolo si parte dai 35 euro per superare gli 80 quando le scatole sono piene di miniature o sono a fine tiratura. Per i giochi di carte, se la scatola è estremamente contenuta nelle dimensioni, si può scendere a 20 euro o poco più.”
    Nell’articolo e nel blog si parla prevalentemente di giochi corposi, ma quelli che piacciono di più a me e che solitamente acquisto vanno dagli 8 ai 30 euro.
    Coloretto e 6 nimmt vengono meno di 10 euro, Heckmeck, Dobble e Fantascatti intorno a 15, volendo salire si trovano Carcassonne e Dixit che non superano i 30. Quindi, il giocatore amante di giochi medio-light e con pochi componenti potrebbe pagare di meno.

    Tornando alla differenza di costi tra edizione straniera e italiana, la lamentela avrebbe più senso quando l’edizione straniera presenta anche il regolamento in italiano.
    Questo è il caso di Fantascatti e di quasi tutti i giochi Haba. In questo caso, una persona dovrebbe spendere 5-10 euro in più solo per avere la scatola scritta in italiano.

    • 18 Settembre 2014 in 15:15
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      Oppure, per risparmiare, si aspettano un paio di anni che il gioco passi di moda e si deprezzi… o, altra ipotesi, lo si prende usato.
      Certo, così non si aiuta il mercato, ma alcuni fanno così (mercatino sulla Tana o stand di giochi usati in fiera).

    • 20 Settembre 2014 in 11:38
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      Ho messo apposta il generalmente perché so che esiste un sottobosco di giochini di carte semplici e carini che riescono a scendere sotto la fatidica soglia dei 20 euro. Ma nell’articolo mi riferisco a titoli di ben altra caratura (per capirci sull’ordine di Citadels, che è un gioco di carte, ma ha anche altra componentistica). Mea culpa, dovevo essere più chiaro su questo punto, hai fatto bene ad evidenziare questo aspetto.

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