Cherry Games #3 – Knights + Aton + Hive

di Daniel “Renberche”  e  Chiara “Emytér”

Citando un noto dizionario della lingua italiana, Astratto agg. [dal lat. abstractus, part. pass. di abstrahĕre «astrarre»] Che non ha contatto diretto con la realtà o col mondo sensibile. Ebbene, nell’articolo numero tre della rubrica che viaggia all’opposto del 2x, si discute di due giochi astratti e mezzo, partendo da cavalieri e armi (niente donne purtroppo), passando per l’antica Tebe (quella egizia) per finire nel brulicante mondo degli insetti. Tre titoli molto diversi tra di loro, che hanno la caratteristica comune di  una ambientazione non propriamente evocativa.

Al solito, buona lettura!

Knights

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Il primo titolo di oggi è un gioco un po’ particolare. Questo perché si tratta di una autoproduzione realizzata da Nicola Castellini, appassionato di giochi da tavolo e grande esperto nel campo degli astratti, che ha azzardato l’inserimento del fattore dado in un gioco Chess-style, ottenendo un prodotto davvero interessante, che ha stimolato anche il palato di noi giocatori poco avezzi all’assenza di disegni pucciosi o miniature sfavillanti.

Setup

Per comodità ecco l’elenco degi componenti:

  • un tabellone costituito da una griglia esagonale con caselle triangolari, tutte uguali eccenzion fatta per le due Case Madre, più scure delle altre; WP_20150401_11_38_53_Pro
  • 18 pedine a forma di parallelepipedo (9 bianche e 9 nere) rappresentanti i Cavalieri. Di queste, una per colore riporta  un asterisco a  rappresentazione  del Primo Cavaliere;
  • 32 pedine circolari bicolore, ovvero i Soldati;
  • quattro dadi: 2 d4 e 2 d6.

La preparazione è molto semplice: si scelgono i colori e si dispongono le pedine come in figura. Inoltre ogni giocatore si prende un d4 e un d6.

Il Gioco

La caratteristica principale è che, per sopravvivere, ogni Cavaliere deve finire il turno in un triangolo ai cui tre vertici siano presenti Soldati del proprio colore. L’obiettivo del gioco è conquistare la Casa Madre dell’avversario con un proprio Cavaliere. Il turno di gioco è molto semplice e consta di una tra le due possibili opzioni:

  • Se non si è sotto attacco, vanno tirati entrambi i dadi. I risultati rappresentano i punti movimento che il giocatore ha a disposizione; il valore d4 va interamente consumato muovendo i Cavalieri, mentre il d6 è facoltativo e può essere utilizzato, anche parzialmente, per spostare le pedine Soldato. I Cavalieri muovono di triangolo in triangolo mentre i Soldati di vertice in vertice. Se si termina il movimento in un triangolo con due Soldati propri e uno dell’avversario, quest’ultimo cambia bandiera (son pur sempre dei mercenari!) e diventa del colore del giocatore di turno. Se il Soldato era a protezione di un Cavaliere avversario, questo è sotto attacco. Se si riesce, invece, a convertire due diversi Soldati in difesa dello stesso Cavaliere avversario, questo viene eliminato immediatamente.
  • Se si è sotto attacco, si tira solamente il d4, una volta per Cavaliere da difendere. La pedina scelta deve consumare interamente il risultato. Se così facendo non si riesce a portare il Cavaliere in una casella sicura, questo viene perso.  Può capitare che nella ritirata si riesca anche a  contrattaccare.

WP_20150401_11_39_39_ProUn caso particolare è quello del soldato in difesa di due o più cavalieri, che non può essere attaccato. Il Primo Cavaliere ha un duplice vantaggio: può attaccare un Soldato a difesa da due Cavalieri (non tre o più, però) e può ritornare in gioco nella Casa Madre, purchè questa sia sicura e si ottenga lo stesso risultato con entrambi i dadi.

Questo è un sunto delle regole, vi sono altre eccezioni,  ma vi possiamo assicurare che giocandolo scorre via che è un piacere e non vi è la necessità di ricontrollare il regolamento.

La partita può terminare anche se un giocatore perde tutti i propri cavalieri o se non ha più mosse valide disponibili.

Valutazioni & Considerazioni

Essendo il gioco autoprodotto e per di più astratto i parametri di valutazione solo leggermente differenti.

  • Longevità: molto alta. I dadi ovviamente la innalzano, influendo sia la scelta di una strategia di attacco sia la difesa. Difficilmente verrà a noia
  • Durata: in generale una partita si attesta sui 30-40 minuti, raramente si eccede.
  • Meccaniche: il gioco parte lentamente e in apparenza non è facile distribuire i punti movimento, ma una volta innescato il primo combattimento…beh lì la partita esplode in un turbinio di attacchi e contrattacchi, con continui colpi di scena. Un’aspetto molto interessante è che anche in svantaggio di 3-4 pedine si riesce a controbattere e a mettere in seria difficoltà l’avversario. La gestione dei dadi può risultare ostico nelle prime partite, anche perché non si ha bene in mente come sfruttarli a dovere. D’altra parte, i paletti da loro imposti garantiscono che anche il giocatore meno esperto possa dire la sua.
  • Interazione: ovviamente altissima e diretta.
  • Dipendenza dalla lingua: nessuna.

I materiali della versione autoprodotta sono comunque molto buoni, come si può evincere dalle foto.WP_20150401_11_40_17_Pro

Giudizio personale: conosciamo personalmente l’autore e più e più volte abbiamo insistito affinchè pubblicasse in maniera ufficiale il gioco. Per noi è una piccola perla, non annoia mai, ogni partita è avvincente e piena di colpi di scena. Il dado si fa sentire ma non è decisivo come si potrebbe ipotizzare, per avere un termine di paragone pensate all’impatto del medesimo in Bora Bora. Per noi merita un 8+!

Aton

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Dopo una lotta a colpi di mazzate e attacchi di cavalleria catapultiamoci nell’antico Egitto nelle vesti di importanti sacerdoti di Aton e Amun, chi riuscirà a far prevalere il proprio dio?

Setup

Il setup è brevissimo: va montata la plancia centrale, composta da sei pezzi di puzzle. Si sceglie un colore e si prende il relativo mazzo di carte. Si preparano le due pedine apposite vicino al tracciato segnapunti, le altre formano la riserva.

Il Gioco

Sulla plancia di gioco sono rappresentati 4 templi costituiti da 12 caselle di vari colori e, su ognuno dei lati dei giocatori, quattro cartigli numerati. Come già accennato, ognuno ha a sua disposizione un mazzo di carte, numerate da 1 a 4. All’inizio di ogni turno ne pescherà quattro e dovrà assegnarne una per cartiglio. I cartigli vengono hanno i seguenti significati:

  • Cartiglio 1: dà punti vittoria a chi ha giocato la carta con valore più alto (al massimo 6, dipendono dalle carte giocate).
  • Cartiglio 3: indica su quali templi andrà ad agire il giocatore (quelli con numero uguale o inferiore al valore della carta)Aton4 fonte:bgg
  • Cartiglio 2: indica quante pedine rimuovere dai tempi (valore della carta -2). Inoltre, chi ha giocato la carta più bassa sarà il primo ad agire nel turno. Questo implica che spesso, per poter essere i primi, bisogna anche andare a togliere una propria pedina invece che una o due dell’avversario.
  • Cartiglio 4: indica quante pedine piazzare sui templi.

Le pedine rimosse o che non si riescono a piazzare per assenza di posto libero finiscono, giustamente, nel libro dei morti. Questo contiene otto spazi. Se alla fine del turno sono pieni, si effettua un conteggio punti.

La partita finisce quando un giocatore raggiunge o supera i 40 punti, oppure quando riempie interamente con le sue pedine un tempio, le caselle gialle o le caselle verdi.

Valutazioni & Considerazioni

  • Longevità: medio-alta. L’utilizzo delle carte, con valori aleatori, e i templi comuni rendono le partite abbastanza variegate.
  • Durata: tra i 20 e i 30 minuti, a seconda delle partite.
  • Materiali: buoni. La plancia è resistente e l’incastro a puzzle funziona bene senza rovinarsi. Le carte sono di buona qualità anche se i disegni non entusiasmano troppo. In generale la scelta dei colori funziona bene.
  • Regolamento: un po’ confuso. Non ha lacune, però alcune informazioni, anche fondamentali, si trovano in posti inattesi, non dove servirebbe.
  • Meccaniche: utilizzo delle carte particolare che funziona, forse potendo avremmo invertito i cartigli 2 e 3. Il dover togliere pedine e forse dare punti all’avversario per assicurarsi la precedenza nel piazzamento incuriosisce e convince. Lascia però perplessi la condizione di fine partita, anche se non sappiamo dirvi esattamente cosa ci sia che non funziona.
  • Interazione: alta, principalmente diretta.
  • Dipendenza dalla lingua: nessuna.

aton1 fonte:bggGiudizio personale: personalmente non siamo rimasti entusiasmati da questo gioco. Ha del potenziale ma alla fine non riesce a lasciarci quel senso di soddisfazione o appagamento di tempo ben investito che ci aspettiamo da un gioco da tavolo. Potremmo dire che non ci permette di gustare una vittoria tanto agognata o di rimpiangere una sonora sconfitta. Tutto considerato è un 6-.

Hive

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Soffrite di Entomofobia o di Hexofobia? Se la risposta è no potete allora giocare ad Hive, un altro titolo astratto dove orde di simpatici insetti lotteranno per raggiungere la regina avversaria e impedirle di muoversi. Chissà se Marco Aurelio scrisse la frase “Quello che non é utile all’alveare non é utile nemmeno all’ape” riferendosi alla versione romana del gioco.

Setup

Semplicemente ogni giocatore sceglie quali pedine utilizzare (bianche o nere) e si può iniziare. Queste sono a forma esagonale, e di conseguenza si deve far riferimento ad un piano di gioco formato da esagoni.

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Il Gioco

Nella partita i giocatori si alternano  nell’eseguire una tra le due mosse possibili:

  • Piazzare una pedina: si prende una delle pedine ancora nella riserva e, ad eccezione della prima, la si piazza in modo che tocchi almeno una pedina del proprio colore e nessuna di quelle dell’avversario.
  • Muovere una pedina: se la propria Regina è in gioco (cosa obbligatoria entro il quarto turno), è possibile muovere una propria pedina sfruttandone le abilità. La regola da seguire è che non si può mai rompere l’alveare, ovvero scollegare l’insieme delle pedine. Inoltre, hive4 fonte:bggnon è possibile spostare un insetto se non ha lo spazio fisico per muoversi, ovvero almeno due lati consecutivi dell’esagono, fatta eccezione per le pedine che si muovono in 3D, cioè sopra le altre. A differenza del piazzamento, una pedina già in gioco può essere adiacente ad una nemica al termine del turno. Il pool degli insetti è costituito da (tra parentesi la molteplicità a disposizione):
    • Formica (3): si può staccare da un’altra pedina e ricollegarsi ovunque all’esterno dell’alveare, è una delle pedine più versatili.
    • Ragno (2): si sposta di esattamente 3 passi (esagoni).
    • Cavalletta (3): “salta” in linea retta finendo nel primo spazio libero.
    • Scarabeo (2): si muove di uno spazio, se vuole salendo sopra una pedina, rendendola di fatto invisibile.
    • Ape Regina (1): si muove solo di uno spazio.

Nel momento in cui una delle due regine è completamente circondata da pedine (proprie o avversarie) il giocatore è immediatamente sconfitto.

Valutazioni & Considerazioni

  • Longevità: media, dopo tante partite si tende ad iniziare allo stesso modo e a seguire delle strategie definite. Con qualche insetto in più già nel base, si sarebbe alzata davvero di molto.
  • Durata: in generale non si va oltre i 20 minuti, considerando anche il tempo di setup, praticamente pari a zero.
  • Materiali: indistruttibili e versatili (in spiaggia sono l’ideale). Il materiale è veramente eccellente.
  • Regolamento: chiaro e lineare, contornato da esempi e con spiegazioni per le situazioni particolari.
  • Meccaniche: il gioco è ben fatto, abbastanza innovativo, soprattutto per il fatto di non avere un vero e proprio tabellone. Il movimento delle pedine è abbastanza libero, considerando che sono i giocatori a scegliere quando farle entrare i gioco e quali. Il neo principale è che col tempo si delimitano delle strategie predefinite che rendono certe partite un po’ ripetitive. Le varie tipologie di pedine sono comunque abbastanza bilanciate.
  • Interazione: alta e diretta.
  • Dipendenza dalla lingua: nessuna.
  • Espansioni: ognuna aggiunge un nuovo insetto con le sue abilità. Indubbiamente aumentano la longevità e rendono il gioco più interessante, espandendo le meccaniche e aumentando notevolmente la variabilità delle partite. Nel mercato ve ne sono presenti già 3 (coccinella, zanzara e onisco), la prima è in linea con quelle del base (due movimenti sopra altre pedine e “atterraggio” in una terza posizione) mentre le ultime due modificano di molto il gioco in quanto replicano o spostano le altre.

hive2 fonte:bggGiudizio personale: Che dire? È decisamente dura per un aracnofobico affrontare per la prima volta questo gioco. Fortunatamente ci sono dei disegnini molto stilizzati e colorati e le tessere permettono di evitare il contatto diretto con gli insetti! Passando oltre le fobie di uno di noi, Hive è un ottimo modo per riempire un momento di inattività tra un gioco e un altro. Le partite sono veloci e abbastanza combattute anche se, come detto sopra, la longevità tende a scemare, sebbene non in maniera brutale. Proprio per questo, unito ai prezzi medi, dobbiamo ammettere che avremmo trovato molto volentieri una coccinella nel set base. Detto ciò, Hive resta comunque un prodotto validissimo, che consigliamo, e al quale diamo un 7+.

In attesa del prossimo articolo vi ricordiamo l’episodio numero 2 della rubrica.

Un pensiero su “Cherry Games #3 – Knights + Aton + Hive

  • 3 Aprile 2015 in 11:10
    Permalink

    Piccola precisazione per quanto riguarda la reperibilità del gioco Knights: l’autore gira spesso per le fiere e ha sempre con se una copia del gioco (e se vi piace qualche altra per la vendita); ad esempio lo troverete sicuramente alla Play di Modena nella sezione Astratti :-)

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