Karmaka: una vita dopo l’altra fino alla trascendenza

di Alberto “Doc”

E’ difficile di solito trovare ambientazioni originali, sia perché diversi giocatori sono immancabilmente affascinati da certi temi (vedi zombie, pirati, dungeon, treni e miniere di carbone, giusto per citarne alcuni) sia perché lo scibile su cui tematizzare un gioco ormai si fa sempre più ristretto (fantasia esclusa ovviamente). Ecco perché quando sono incappato in Karmaka ne sono stato piacevolmente affascinato ed ora ve ne spiegherò il perché.

Buddisti, Induisti ed altre religioni credono nel samsara, il ciclo delle rinascite attraverso il quale si trasmigra il proprio Karma (o la propria anima, in base ai diversi dogmi). Con la reincarnazione si spera di evolvere in una forma più elevata e questo dipenderà dalle nostre gesta compiute durante la nostra vita.
Proprio in questo senso il gioco tende a replicare tale meccanismo. Partendo da umili scarabei stercorari, cercheremo di evolverci in forme di esistenza più complesse e senzienti fino a raggiungere la trascendenza.
Nella pratica, una partita vede in fase di setup il piazzamento di un mazzo di carte comune, il pozzo e un suo posto per gli scarti denominato le rovine ed ogni giocatore avrà a disposizione una mano di carte e un mazzo personale.

KarmakaAl proprio turno un giocatore esegue le seguenti azioni:

Pesca una carta dal proprio mazzo personale (se ancora non esaurito).
Gioca una delle proprie carte in una delle seguenti modalità:

Per fare punti: giocando la carta come una delle proprie gesta.
Per utilizzare l’abilità descritta: giocando la carta e applicando gli effetti del testo, poi si offre la carta ad uno dei rivali (che dovrà decidere se piazzarla nel mazzo della propria vita futura o se scartarla nelle rovine)
Per giocarla nella propria vita futura: giocando la carta coperta per creare il mazzo della propria vita successiva.

Se all’inizio di un turno un giocatore non ha carte nella propria mano e tanto meno nel proprio mazzo personale, si deve reincarnare in una nuova vita, e per fare questo conta i punti di un solo colore nel proprio mazzo delle gesta. Se ha punti a sufficienza per passare ad una forma di vita più evoluta, li spende per evolvere altrimenti rimane nella forma in cui era. Chi per primo arriverà a trascendere (ovvero all’ultimo livello evolutivo) sarà il vincitore.

KarmakaKarmaka è un gioco dal turno davvero immediato ma che ci mette davanti a diverse scelte non banali da fare turno dopo turno. Molto ben ambientata l’idea  della vita che termina quando il proprio mazzo e la propria mano di carte sono finite. Da capire invece le varie abilità delle carte che sono sicuramente uno degli elementi che ci permette di valutare con più concretezza il gioco. Il kickstarter sta avendo davvero un bel successo, sia per quanto detto sopra, sia per il costo interessante (si parla di 25$, per quanto per noi italiani ci siano 14$ di spese di spedizioni aggiuntive) sia anche per una grafica che personalmente trovo accattivante. Sicuramente curioso di poterlo provare ma non a sufficienza da convincermi a finanziarlo. Vedremo quando arriverà sul mercato e potremo metterci le mani sopra. Nel frattempo vi lascio il link al regolamento per i vostri personali approfondimenti.

Karmaka

Un pensiero su “Karmaka: una vita dopo l’altra fino alla trascendenza

  • 16 Febbraio 2016 in 14:07
    Permalink

    Io invece n ho preso una copia per 2 motivi
    il 1° ti cito:
    “Il kickstarter sta avendo davvero un bel successo, sia per quanto detto sopra, sia per il costo interessante (si parla di 25$, per quanto per noi italiani ci siano 14$ di spese di spedizioni aggiuntive) sia anche per una grafica che personalmente trovo accattivante”
    il 2° invce
    lo stile delle migliorie dei famosi stretch goals
    invece di aggiungere cose al gioco, hanno puntato sul migliorare la qualità del prodotto

    poi ne riparleremo a tempo debito ;)

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