Sfide possibili #1: Twilight Struggle vs Labyrinth

di Daniel “Renberche”

Era meglio Coppi o Bartali? E’ più buona la Coca Cola o la Pepsi? Tanti sono i quesiti che tormentano la società e con questo primo articolo do il via ad una serie di letture mirate a mettere a confronto due giochi da tavolo, similmente a quanto già fatto dal nostro Ditadinchiostro, solo che questa volta gli sfidanti saranno giochi “alla pari”, o più in generale titoli che spesso portano ad un naturale paragone, vuoi perché sono stati fatti dallo stesso autore, trattano temi simili o sono il seguito uno dell’altro. Preciso che altri articoli simili sono presenti anche in Tana dei Goblin, anche se il mio taglio sarà leggermente diverso. Ovviamente la cadenza sarà totalmente casuale, e se avrete suggerimenti e commenti da fare non esitate a scriverli. Buona lettura!

Per questo primo giro la scelta è stata quasi obbligatoria in quanto i due titoli sono tra quelli che più mi hanno portato ad un confronto, visto che Twilight Struggle è probabilmente uno dei miei giochi preferiti e che Labyrinth ne è, almeno per quanto riguarda ciò che è stato localizzato in italiano, la naturale evoluzione.

Partiamo dai punti in comune tra i due giochi. Sono entrambi per due giocatori, prodotti dalla GMT e localizzati in Italia da Asterion Press, e tutti e due si basano sul meccanismo di gioco card driven, ovvero giocate una carta e ne applicate gli effetti o ne utilizzate i valori indicati per eseguire le azioni a disposizione. Anche come durata c’è concordanza, in quanto le tre ore ve le portano via.

Due elementi sono invece molto differenti: l’ambientazione, infatti il primo tratta la Guerra Fredda il secondo la Guerra al Terrorismo, quindi due epoche sociali differenti (per quanto il termine epoca possa sembrare inappropriato e probabilmente eccessivo, la differenza sostanziale tra le due visioni del mondo mi fa utilizzare questo termine) e il bilanciamento tra le fazioni, in quanto su Twilight Struggle le azioni a disposizione sono le stesse per ogni parte su Labyrinth ogni fazione ha le sue regole e modalità di operazioni previste.

E su questo ultimo punto voglio soffermare la mia analisi perché da qui nascono le principali divergenze. Innanzitutto la difficoltà di apprendimento del gioco porta ad uno sforzo suppletivo nella comprensione delle regole di Labyrinth, che Sfide possibilipresenta però un manuale dove viene fatta, passo dopo, passo una simulazione di partita, indicando di volta in volta quali sezioni del regolamento andare a leggere. Ma è proprio nella natura delle meccaniche che la separazione tra i due giochi è netta: in Twilight Struggle il mazzo di carte subisce un incremento e un rimescolamento molto più che nel suo sfidante, tanto che in quest’ultimo caso è addirittura previsto che i giocatori regolino la durata della partita sul numero di rimescolamenti, ma vi assicuro che difficilmente ne farete più di uno se non volete allungare la partita in tempi davvero lunghi; questo comporta che il primo sia molto più strategico del suo successore, in quanto è molto importante capire quando innescare un evento o metterlo negli scarti per ritrovarlo poi nuovamente in mano. In Labyrinth invece il fatto che sia possibile che tutte le carte siano disponibili da subito rende ancora più difficile l’impostazione di una strategia e aumenta l’importanza del fattore tattico.

Il secondo punto importante di differenziazione è nell’impatto che il dado ha sul gioco. E qui abbiamo la nota dolente per Labyrinth nel quale quest’ultimo la fa da padrone, tanto che mi sono sbilanciato a considerarlo un gioco dove vince chi dadi_labyrinth_twilightstruggle_v4è meno sfortunato. E’ vero che anche in Twilight Struggle ci sono i colpi di stato, i tiri di riallineamento e la corsa allo spazio che richiedono il lancio, ma vi posso assicurare che il gioco è molto più controllabile e sentirete molto meno il peso dell’alea. Voglio però spezzare una lancia in favore della scelta di dare un impatto così pesante in Labyrinth e ammetto che ricrea fedelmente la situazione del tema trattato: ogni atto fatto da un terrorista ha la sua dose di rischio ed è normale che molte volte vada male, come per gli USA non può riuscire sempre bene l’esito di guerra (Afghanistan docet). Questo è l’aspetto che fa comunque rimanere soddisfatti del gioco anche dopo ore di gioco passate a tirar dadi e a sudare perché tutto andava male, per quanto io in generale aborri l’uso così penetrante della dea bendata.

L’ultimo punto che voglio descrivere è la differenza citata nella simmetrie di gioco tra gli sfidanti. In Twilight Struggle sia che si giochi con gli USA o con l’ URSS le azioni a disposizione sono le stesse, e un punto di diversa impostazione sta nella gestione degli eventi, cercando come anche scritto in precedenza di ritardane alcuni, in modo da aumentare la percentuale presente nel mazzo di pesca, contando anche l’introduzione dei due mazzi di metà e tarda guerra, mentre in Labyrinth USA e il jihadista hanno differenti possibilità di intervento già per come sono strutturate le regole, quindi cambia completamente l’impostazione che si deve dare alla partita a seconda della parte scelta. Difatti non solo le azioni saranno esclusive per l’una o l’altra fazione, ma si potrà intervenire in una nazione obiettivo in modi diversi per i due sfidanti:  il valore della forza del governo darà l’indicazione del punteggio minimo che la carta che il giocatore americano dovrà giocare, mentre al terrorista il massimo da ottenere col tiro di dado.  Vi assicuro che queste caratteristiche cambiano completamente il modo in cui la partita va impostata se scegliete l’una o l’altra parte.

Quindi dopo questa piccola digressione chi vince questa primo incontro delle Sfide possibili? Senza dubbio Twilight Struggle, ma non voglio certo buttare il suo sfidante. Devo ammettere che il primo ha dalla sua parte il periodo storico che prende in esame, che mi è di maggiore interesse, ma soprattutto per i motivi che ho sopra elencato, tanto che in generale vincere una partita da molta più soddisfazione nel primo caso che nel secondo. Però anche Labyrinth a suo modo diverte, molto più spigoloso, più grezzo e brutale, ma una guerra al terrorismo, alle bombe e agli attentati non può essere vista sotto la stessa luce rispetto alla sottile ed oscura lotta per l’egemonia di una ideologia.

Renberche

German per vocazione e genetica, ma amante anche dei giochi storici. Gioca a tutto ma si lamenta quando c'è un dado da tirare. Conosciuto anche come il nauta polacco, data la passione per i giochi in tema Est Europa. La mia top 3? Agricola, Twilight Struggle, Race! Formula 90. La mia bottom 3? Unlock, Avalon e Intrigue. Perché una formica come logo? Ovvio perché adoro i giochi con le formiche (e anche api, ma dovevo scegliere). Dov'è Alkyla? C'è un articolo a riguardo. Extra: divoratore di libri, fanatico di F1, socio CICAP e web master di questo sito.

8 pensieri riguardo “Sfide possibili #1: Twilight Struggle vs Labyrinth

  • 17 Febbraio 2016 in 12:42
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    Avevo acquistato Labyrinth in lingua inglese al day one, buon gioco (secondo me meno riuscito di TS) ma troppo crudo per essere un gioco da tavolo tanto da spingermi a venderlo, certe foto e certi eventi potevano essere sicuramente evitati. Penso inoltre che questi due giochi dipendano troppo dalla mano di carte che può renderti la “vita difficile”. Ora come ora preferisco di gran lunga la serie COIN.

    • 17 Febbraio 2016 in 14:04
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      Io devo ancora provarli, ho sempre voluto prendermi Cuba Libre ma per il momento è ancora nella lista dei desideri :-)

      • 17 Febbraio 2016 in 23:30
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        Caro Daniel, innanzitutto, complimenti per “gli attributi” con cui hai affrontato un’analisi così complessa e a muso duro fra due colossi del genere. Come ti ho anticipato… preferisco (anche per affezione) TS a Labyrinth che ho messo da parte dopo poche partite dichiarandomi… fisicamente e moralmente sconfitto… :)
        TS è simmetrico e molto più lineare nel suo svolgimento. Labyrinth ha molte più sfaccettature che lo rendono sicuramente più complesso e gli forniscono forse un livello di simulazione molto più spiccato… ma il regolamento è veramente indigesto (almeno per me…)

        Bravo…!!!

        • 18 Febbraio 2016 in 10:51
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          Innanzitutto grazie per i complimenti!
          Effettivamente sono due giochi molto caratteristici. Labyrinth ha un regolamento che effettivamente può lasciare spiazzati se si pensa di trovarsi una versione diversificata di TS, cosa che anche io all’inizio credevo. Certo entrambi hanno, almeno per me, l’aspetto positivo che divertono, anche se dando esperienze di gioco completamente differenti.

  • 20 Febbraio 2016 in 05:54
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    Cel’ho! (Labyrinth) ancora inchelophanato nell’armadio; TS è un titolo che adoro e non vedo l’ora di mettere le mani su Labyrinth quando ne avrò l’occasione. Nel frattempo, entusiasmato da Claudio, ragazzo esperto di storia e wargame, che talvolta commentava qualche articolo su giochi sul nostro tavolo, ho prenotato falling skies, della serie COIN.. il mondo del wargame mi ispira parecchio, accomuna la mia passione per la storia e per i boardgame; peccato che nel mio gruppo non ci sia nessuno realmente appassionato di storia; queste tipologie di giochi sono convinto che si assaporino in modo particolare soprattutto integrando il gioco con la conoscenza degli eventi e con la curiosità. Una volta scoperto twilight struggle, ricordo di avere letto ben due libri sulla guerra fredda!
    Ciao ragazzi e complimentoniiii!!!

  • 20 Febbraio 2016 in 23:01
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    Grande Renberche! Appena torno a casa mi leggo il tuo articolo. Ciao michez! Se per caso ti puo servire io su gioconauta avevo choesto a Claudio se mi poteva consigliarr dei buoni wargames introduttivi, che rappresentino un pó tutte le meccaniche classiche del settore. Se ti puo essere utile trovi la discussione sull’articolo di Fire in the Lake di Agzaroth..
    Ciao e buon gioco ragazzi!

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