Mistborn: House War – una nuova trasposizione

Di Alberto “Doc” Mistborn: House War

Molti sono i titoli di ispirazione cinematografica che hanno visto portare le gesta di tanti beniamini del grande schermo sui nostri tavoli. Ma non sono mancate nemmeno le conversioni di saghe direttamente tratte da romanzi famosi, vedi in primis Il trono di spade, o da altri meno conosciuti come The Lord of the Ice Garden. Ultima, fra queste trasposizioni,  è quella di una trilogia che compie ormai 10 anni dalla sua prima pubblicazione e che ha avuto una buona dose di fan in tutto il mondo:  Mistborn. Vediamo allora come il libro è stato reso gioco in questo Mistborn: House War.

Iniziamo col dire che come spesso accade in queste occasioni, il progetto si poggia su piattaforma Kickstarter con una raccolta fondi di, passatemi il termine,  “lungo periodo” dato che stiamo parlando di 45 giorni anziché i canonici 30. Attualmente sta riscuotendo un grande successo visto che siamo ormai a quota 270 mila dollari rispetto ai 30 mila che erano sufficienti per realizzarlo. Premesso questo, passiamo a vedere più da vicino con che cosa abbiamo a che fare.

Senza rovinare con spoiler vari l’eventuale lettura a chi fosse interessato, posso dirvi che il gioco è ambientato durante i fatti del primo libro Mistborn: l’ultimo Impero, un mondo high fantasy (termine che indica l’alto uso di magia) caratterizzato da un sole rosso, piogge di cenere e scosso da una serie di catastrofici eventi. Su questo sfondo i giocatori si mettono alla guida di potenti casate in una competizione per ottenere gloria e prestigio agli occhi dell’Imperatore. Per fare questo, ogni fazione dovrà cercare di far fronte ai mali che colpiscono il regno collaborando il giusto perché tutto non cada ma senza concedere troppo alle altre famiglie.

Mistborn: House WarCosì ad ogni turno un nuovo evento nefasto entra in gioco spingendo in avanti (ovvero verso la loro esplosione) gli altri che sono accodati prima. Se uno di questi esce dalla quarta e ultima casella del percorso, i malus indicati sulla carta si verificano in tutto l’impero andando in generale a colpire prestigio, risorse dei giocatori o a modificare il tracciato dei tumulti dell’impero. Per eliminare questi eventi ogni fazione può utilizzare parte delle proprie risorse che produce ad ogni turno, diverse però da fazione a fazione. Nonostante sia possibile la conversione delle merci, sul lungo periodo sarà impossibile superare i problemi senza fare accordi con gli avversari. E proprio la contrattazione sarà l’anima del gioco durante le partite.  Come è facile immaginare quindi, il turno di gioco si sviluppa proprio in 3 fasi principali: produzione risorse, stipula di accordi (dove scambiare risorse, minacce o promesse con cui ottenere il massimo risultato al minimo costo possibile) , risoluzione dei problemi.

La partita può terminare in due modi. Nel primo in cui la carta evento Vittoria viene risolta o viene subita uscendo dal tracciato degli eventi, nel secondo in cui il livello di tumulti nell’impero raggiunge o supera il valore 8.
Se la partita si chiude con la carta vittoria, vince chi ha racimolato più punti prestigio, se invece esplodono i tumulti il vincitore è chi ha meno prestigio di tutti.

Nonostante Mistborn: House War sia partito da poco, la casa editrice Krafty ha già fornito una bozza di regolamento in cui è abbastanza facile farsi un’idea di come funzionino le cose durante la partita. Sicuramente il titolo ha una grafica curata e un turno semplice e lineare nello svolgimento. Intrigante la doppia modalità di vittoria che può creare situazioni e alleanze piuttosto mutevoli nell’arco della partita. Più perplesso invece sulla parte di contrattazione. Se da un lato questa è stata molto apprezzata dai diversi playtester perché molto vicina all’ambientazione del gioco, dall’altro lato dobbiamo considerare che questa meccanica è a mio avviso un’arma a doppio taglio in quanto fortemente dipendente dal carattere delle persone che si hanno al tavolo. E’ il gruppo di gioco qui che può creare maggiore o minore divertimento, soprattutto se la contrattazione è libera da ogni regola o poco vincolata come sembra essere questo il caso. In sostanza per me Mistborn: House War è un prodotto che nonostante delle buone premesse è da prendere con le pinze in quanto l’esperienza di gioco può variare in maniera marcata da gruppo a gruppo. Per chi ha la compagnia giusta di persone che amano questo elemento e lo sanno apprezzare, sarà sicuramente un punto in positivo da considerare. Per maggiori dettagli vi rimando alla pagina Kickstarter dove potrete seguire l’evolvere della campagna.

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