Ricostruire la Terra tirando dadi? Con Colony è possibile

di Daniel “Renberche”

Se un giorno mi sveglierò ritrovandomi in uno scenario post-apocalittico (e vi assicuro che ho il sonno pesante, quindi potrei non accorgermene di un eventuale disastro), una delle prime cose che farei sarebbe quella di andare alla ricerca di libri, fumetti e giochi che trattano il tema, in modo da avere la situazione sotto controllo. Sperando ovviamente che non ci sia stata pure un’invasione aliena nel mezzo, altrimenti temo che otterrei risultati pari a quelli avuti quando giocavo al gioco per PC Tridonis (qualcuno se lo ricorda?). In questa situazione invece sarà invece da sperare che, con la distruzione, non se ne sia andata anche la dea bendata, dato che le risorse saranno rappresentate proprio dai noti solidi a sei facce; ma non tutto sarà dato dal caso. Commerci, rapine e sgraditi omaggi guarniranno il gioco, fino a quando una colonia prevarrà definitivamente sulle altre.

Buona lettura!

In Colony i giocatori dovranno ricostruire le infrastrutture terrestri, ridotte tutte in rovina. Andranno utilizzate le risorse a disposizione, nello specifico rottami, organismi geneticamente modificati, proteine, tessuti polimerici, fibre e uranio, tutte rappresentate dalla stessa materia: il dado da gioco. La gara per chi per primo realizzerà la colonia più efficiente sarà il vincitore. Oltre ai dadi, l’altra risorsa base del gioco sono le carte, che rappresentano edifici, elementi di produzione e altri effetti che saranno descritti in seguito. Gli autori sono  Ted Alspach, Toryo Hojo e N2 (Yoshihisa Nakatsu), e il gioco è prodotto dalla Bézier Games.

Numero di giocatori: 1 – 4
Durata: 45 – 50 minuti
Link al regolamento: click

Materiali & Setup

Posizionato il sColonyegna punti comodo ai giocatori, e i segnalini per i punti nella posizione iniziale, ogni giocatore riceve, oltre a tre dadi bianchi (risorse stabili), il mazzo di carte iniziali del colore scelto, tra cui la carta Magazzino, ove verranno riposti i dadi in riserva. Le carte non vanno necessariamente messe completamente visibili durante il gioco, l’importante è che sia sempre visibile l’effetto indicato. Ogni giocatore prepara le sue risorse iniziali tirando i tre dadi e riponendoli nel magazzino; chi ottiene il totale più basso è il giocatore iniziale. Al centro del tavolo vanno invece preparati i vari mazzi di carte, acquistabili durante il gioco dai giocatori. Tutte le carte Base (sono di sei tipi specifici) vanno impilate a faccia in su, divise per tipo, mentre al di sotto, vanno posti sette mazzetti, costituiti da tante carte quante sono i giocatori, con il rimanente delle carte Variabile, pile che hanno sempre la carte in cima visibile. Si precisa che ogni carta ha un fronte che ne rappresenta la versione avanzata, nel gioco 2.0. In aggiunta tra i materiali ci sono i segnalini detti CHIPI (Cybernetic Holder of Instant Production Improvement).

Il Gioco

Ogni turno di gioco è caratterizzato dalle seguenti 4 fasi, eseguite tutte dal giocatore attivo prima di passare a quello successivo:

  1. Preparare: si tirano tutti i dadi presenti nella propria carta Magazzino, ed eventualmente si attivano effetti relativi a questa fase.
  2. Frugare: si prendono tre dadi bianchi dalla riserva e si tirano; il giocatore attivo ne sceglie uno e lo tiene disponibile per il turno, poi ne pone uno nel magazzino al giocatore alla propria sinistra e questo fa lo stesso con il suo corrispettivo successivo. Inoltre se il giocatore attivo ha dei segnalini CHIPI, può scartarli per ottenere delle risorse instabili (dadi grigi), che saranno disponibili solo per il turno in corso.
  3. Attivare: si attivano le carte desiderate, spendendo le risorse indicate, ed eventualmente si può comprare una carta dalla riserva visibile, pagandone il costo. Se quest’ultima azione non viene eseguita, il giocatore riceve due segnalini CHIPI. È inoltre possibile scartare una delle carte costruite per ottenere risorse stabili in base alla differenza di punti vittoria con il leader attuale.
  4. Pulire: gli eventuali edifici costruiti vengono aggiunti a quelli già esistenti, si rimettono nella riserva generale i dadi grigi mentre i bianchi vanno riposti nel magazzino (o nell’eventuale edificio ulteriore preposto), se ne avanzano vanno scartati. Infine il giocatore calcola quanti punti vittoria ha totalizzato durante il turno e li segna nell’apposito tracciato.

La partita continua fino a quando un giocatore non raggiunge una certa soglia di punti vittoria, dipendente dal numero di giocatori, condizione che fa terminare immediatamente la partita e che non richiede ulteriori calcoli per punteggi aggiuntivi. Chi avrà fatto terminare il gioco sarà il vincitore.

È bene spendere qualche parola in più sulle carte, vi sono diverse categorie come annunciato, in sintesi:

  • Colonycarte Base: producono risorse e punti vittoria.
  • carte Produzione: producono risorse e segnalini CHIPI.
  • carte Scambio: consentono di cambiare le proprie risorse, secondo diverse modalità in base a quanto rappresentato sulle varie carte.
  • carte Commercio: permettono di eseguire delle trattative tra i giocatori, i quali avranno la possibilità di scambiarsi le risorse e di ottenere altri benefici.
  • carte Attacco: sostanzialmente consentono di rubare risorse agli altri giocatori.
  • carte Difesa: per proteggersi dalle carte Attacco.
  • carte Paragone (mi sfugge il senso dell’attributo): permettono di ottenere punti vittoria in diversi modi.

È presente anche la modalità in solitario, che presenta regole similari, fatte le debite modifiche per la situazione, visto che i dadi andranno scartati dal gioco, scandendo così il tempo di gioco.

Considerazioni

Colony non presenta particolari elementi innovativi, ha dalla sua una certa semplicità nelle meccaniche, sembra tendere al gioco dove ognuno cura il suo orticello (la sua colonia in questo caso), anche se sono stati inseriti elementi, quali le carte Attacco e Commercio che rilassano questo effetto. Fondamentale sarà la gestione dei dadi risorsa, e degli edifici che si andranno ad acquistare, fattore non certo ininfluente sarà la fortuna, anche se non credo sia così preponderante come può sembrare. Il gioco, dadi a parte, mi ricorda come meccanica di base Deus, titolo che non mi aveva per niente convinto, quindi  non credo che cederò a Colony, anche se non rinuncerei a provarlo se ne capitasse l’occasione.

Renberche

German per vocazione e genetica, ma amante anche dei giochi storici. Gioca a tutto ma si lamenta quando c'è un dado da tirare. Conosciuto anche come il nauta polacco, data la passione per i giochi in tema Est Europa. La mia top 3? Agricola, Twilight Struggle, Race! Formula 90. La mia bottom 3? Unlock, Avalon e Intrigue. Perché una formica come logo? Ovvio perché adoro i giochi con le formiche (e anche api, ma dovevo scegliere). Dov'è Alkyla? C'è un articolo a riguardo. Extra: divoratore di libri, fanatico di F1, socio CICAP e web master di questo sito.

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