Essen 2019 – fra Megalopoli e City Building


di Alberto “Doc” | Essen 2019 – Fra Megalopoli e City Building

Riprendiamo il percorso per prepararci alla Se nell’ultimo articolo con cui vi ho lasciato abbiamo visionato alcuni titoli incentrati sul tema della natura, oggi ci spostiamo su tematiche diametralmente opposte, entrando nel mondo dello sviluppo urbanistico e delle meccaniche del city-building. Vi porterò alla scoperta di due titoli che ci permetteranno di innalzare al cielo delle vere e proprie megalopoli. Seguitemi e daremo un’occhiata più da vicino a Cities: Skylines – The Board Game e a MegaCity: Oceania.

Direttamente tratto dall’omonimo videogioco della Paradox Interactive, Cities: Skylines – The Board Game ci mette davanti ad un titolo cooperativo in cui dovremo dare vita ad una imponente megalopoli rendendo al tempo stesso i nostri cittadini felici di abitarvi.
Nella fase iniziale di gioco vengono predisposte quattro o più plance (in base al tipo di scenario selezionato) posizionate sul lato “Natura” che andranno a creare il tabellone di gioco. In base al numero di giocatori, ne vengono girare una certa quantità sul lato “Sviluppato”. Da queste i giocatori possono iniziare a costruire e ampliare la propria città mediante l’uso di carte azione. Queste identificano gli edifici che si possono costruire, indicando la forma e la tipologia di struttura (commerciale, industriale, residenziale, etc…) e quali impatti ed effetti sortiranno sulla città una volta edificati. Possono avere effetti negativi, come ad esempio aumentando la necessità di raccolta dei rifiuti,  o positivi diminuendo il crimine o ancora fornire dei bonus se collocati vicino a un parco e così via. I giocatori così dovranno concertare quali costruzioni mettere in essere e in quali momenti farlo per poter conseguire gli obiettivi di gioco. E in merito a questi ultimi, come detto uno è l’indicatore di felicità dei cittadini mentre gli altri sono delle pietre miliari che una volta conseguite consentiranno di girare sul lato sviluppato nuove tessere della plancia di gioco così da poter ampliare la città espandendola sui nuovi terreni. Altro fattore fondamentale da monitorare è la tesoreria della città, unica per tutti i giocatori. Ogni qual volta si vorrà costruire un nuovo edificio, si dovrà necessariamente mettere mano anche al portafogli… ed esaurire la riserva comune di denaro implica il fallimento della amministrazione cittadina e la conseguente sconfitta dei giocatori. Viceversa la partita termina al conseguimento dell’ultima pietra miliare. Fatto questo si effettua il calcolo del punteggio della felicità dei cittadini per valutare la propria performance.

Cities: Skylines – The Board Game accomuna delle caratteristiche a me care come la meccanica del city building e la cooperazione. Lo fa a mio avviso in maniera interessante affiancando la semplicità di un turno dove giocare un edificio da costruire alla complessità di quale scelta sia la più efficace da fare per mantenere sotto controllo i vari indicatori della città e di conseguenza la felicità della cittadinanza. Chiaramente la prova pratica è fondamentale per capire se il tutto funziona a dovere in particolare come avviene la collaborazione fra i giocatori e se le scelte da fare risultino davvero stuzzicanti e impegnative. Immagino però che con diversi scenari a disposizioni siano disponibili anche diversi gradi di sfida. Ultima nota interessante che segnalo è la presenza di scenari tutorial con cui avvicinarsi pian piano ai vari aspetti del gioco così da comprenderne gli impatti sulla città.
Si, si e ancora si, lo voglio provare e spero avrò l’occasione di farlo per capire se vale l’acquisto e soddisfa le mie speranze.

 

Il secondo titolo di cui vi parlo è MegaCity: Oceania, gioco che nasce dalla reimplementazione di  Tokyo Jutaku e che per questo ne riprende in molte parti le meccaniche.
Nonostante tutti i giocatori siano coinvolti nell’edificare la città, il gioco è tutt’altro che cooperativo. Ognuno infatti competerà per collezionare il maggior numero di punti prestigio che potrà conseguire costruendo piattaforme, edifici ed evadendo contratti. Al termine del gioco chi avrà conseguito più punti vittoria sarà il vincitore.
Nella fase di setup ogni giocatore riceve i cubi del colore selezionato, una piattaforma di partenza e una serie di elementi di costruzione in base al proprio ordine di turno. Al centro viene posta la piattaforma di partenza su cui costruire e da cui partire a posizionare le successive. Vengono mescolati e resi disponibili un certo ammontare di contratti in base al numero di giocatori al tavolo così come di piattaforme. Viene riempito il sacchetto degli elementi di costruzione con tutti i pezzi disponibili. Si è ora pronti a iniziare.
Al proprio turno si possono eseguire l’azione speciale di Consegna oppure due fra le seguenti azioni standard: prendere una carta contratto da quelle disponibili nell’area comune (se ne possono conservare non più di due davanti a se), prendere una delle piattaforme fra le tre disponibili nell’area comune, pescare tre elementi di costruzione dal sacchetto (per un massimo di 15 nella propria riserva), girare sottosopra una delle proprie piattaforme così da cambiarne le caratteristiche di edificabilità (su ogni lato è presente un diverso colore che denota la tipologia di terreno, industriale pubblico, commerciale, residenziale), rimpiazzare le tessere piattaforma disponibili (si eliminano le presenti e se ne pescano di nuove), riarrangiare i contratti disponibili ( si rendono disponibili le carte contratto per ogni tipologia di terreno poste in seconda posizione, spostando le prime in ultima fila).
Ogni qual volta si è pronti ad evadere un contratto, viene eseguita l’azione speciale di Consegna e viene realizzata la costruzione sulla piattaforma idonea con gli elementi richiesti al contratto. Nonostante in questa fase si costruisca materialmente l’edificio utilizzando la propria destrezza manuale, eventuali crolli non comportano penalità. E’ invece importante cercare di creare degli edifici più alti possibile, cercare di costruire l’edificio con un’unica tipologia di materiale e costruire monumenti a Central Park per ottenere punti prestigio bonus oltre a quelli garantiti dalla costruzione stessa. Una volta costruito l’edificio viene posto un proprio cubetto colorato per ricordarne l’appartenenza.
Quando l’ultimo contratto viene pescato si da il via alle fasi finali della partita. Vengono messi in gioco nuovi contratti di fine partita ( i landmark contracts) e i giocatori proseguono fin tanto che l’ultimo contratto standard viene evaso. Quando ciò accade i giocatori possono scegliere di riciclare la loro riserva di elementi inutilizzati per conseguire un punto prestigio (in totale) oppure se eseguire una Consegna per costruire uno dei contratti di finali. A questo punto la partita ha termine e vengono contati tutti i punti prestigio decretando il vincitore.

Sicuramente MegaCity: Oceania ha dalla sua una componente grafica e materiale di impatto a maggior ragione se pensiamo di dover costruire tridimensionalmente. Bella anche l’idea di inserire la parte di destrezza manuale ma senza che questa infici sul risultato dell’azione di consegna. Chiaro che invece chi sarà più abile potrà fare edifici più alti e prendere qualche punto bonus. Nonostante la componente competitiva, non mancherà la soddisfazione finale di aver costruito una città in 3D che potrà essere decisamente diversa di partita in partita. Mi rimangono i dubbi sul fatto che al tatto posso capire quali elementi sto afferrando nel sacchetto e che la longevità potrebbe venire meno abbastanza velocemente dato che la varietà sembra più spinta sulla parte estetica che non su quella delle condizioni di gioco. Ha comunque gli elementi sufficienti per convincermi a provarlo. Non rimane da scoprire se ci sarà occasione di farlo.

Anche per questa volta è tutto gente. Non mi resta che augurarvi buon gioco e darvi appuntamento al prossimo articolo e ai prossimi dei miei “esimi colleghi”!

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