CLASSIFICA 2019 degli autori italiani di giochi da tavolo

di Daniele “ditadinchiostro” Ursini

“Un luogo incantevole. Panorami ridenti. Andiamocene, Non si può, Perché, Aspettiamo Godot, Già è vero. Sei sicuro che sia qui, Cosa, Che lo dobbiamo aspettare, Ha detto davanti all’albero. Ne vedi altri, Che albero è, Un salice direi, E le foglie dove sono, Dev’essere morto, Finito di piangere, A meno che non sia la stagione giusta, Ma non sarà poi mica un arboscello, Un arbusto, Un arboscello, Vorresti insinuare che ci siamo sbagliati di posto, Dovrebbe già essere qui, Non ha detto che verrà di sicuro, E se non viene, Torneremo domani, E magari dopodomani, Forse, E così di seguito, Insomma…, Fino a quando non verrà, Sei spietato, Siamo già venuti ieri, Ah no. Non esagerare adesso, Cosa abbiamo fatto ieri, Cosa abbiamo fatto ieri, Per seminare il dubbio sei un campione, Io dico che eravamo qui.”

Sembra di non poterne fare a meno. Arriva un momento in cui udiamo nitido il richiamo. Prima non c’era, prima la vita era un semplice passare da un gioco all’altro, poi quel richiamo e nulla è più come prima. Potremmo essere noi, vorremmo essere noi, dovremmo essere noi. Il bisogno di trasmettere la nostra eredità ludica diviene un famelico compagno che divora ogni altra cosa.

Labirinti di scatole enormi, spigoli occultano alla vista altri spigoli e confuse indicazioni su dove andare. Nuove scatole precipitano dall’alto a ogni piè sospinto e la fatica tarda a presentarsi sedotta dai colori. Mani afferrano sicure i bordi del pavimento: lo inclinano, lo inclinano in ogni direzione seguendo i passi, guidando i passi, gli scivoloni, le rovinose cadute e, più di rado, l’equilibrio.

Dov’è il re? Chiamatemi il Re! Voglio parlare col Re! Che scenda a spiegare, a raccontarmi le regole di questo gioco come una fiaba noiosa narrata quando si ha troppo sonno. Mi addormenterò ma almeno saprò che delle regole ci sono, che mi trovo all’interno di una meccanica profonda. Venga il Re a indorarmi la pillola, a tranquillizzarmi mentre i suoi ingranaggi sbriciolano gli ultimi avamposti di fiducia; vegli il Re il mio sonno mentre sogno di diventare Re.

È che il divertimento fine a sé stesso ha una data di scadenza oltre la quale la puzza diventa resistente alla seconda doccia, poi alla terza, fino ad arrivare alla mossa decisiva. E nella mossa decisiva per alcuni c’è l’intero senso della partita: la vittoria, la sconfitta o la nascita di un ricordo indelebile. La sfida epica che risorge in una vibrazione dei tendini rilassati, in un languore così diverso dalla fame ma altrettanto doloroso. È il momento di scegliere se essere corona, trono o Re; è il momento di dettare delle regole, o di seguirle, o di infrangerle.

COME LEGGERE LA CLASSIFICA

La classifica si basa su dati estrapolati da Boardgamegeek nel mese di Gennaio 2020 e prende in considerazione i giochi pubblicati negli ultimi 12 anni da autori italiani (da Gennaio 2008 a Dicembre 2019). Entrano in classifica soltanto gli autori con almeno 3 titoli validi, considerando un valore di 0,5 per espansioni e riedizioni e di 1 per tutto il resto. Per essere valido un titolo deve avere almeno 30 voti.

Un algoritmo elabora i dati di gradimento, diffusione e produttività degli autori ottenendo il coefficiente attorno al quale è ordinata la classifica. Vengono pubblicate solo le prime 50 posizioni; gli autori che, negli anni in questione, hanno prodotto solo giochi insieme in veste di coautori, sono da considerarsi a pari merito nella stessa posizione.

L’ultima colonna riporta la differenza di posizione di ogni autore rispetto alla Classifica del 2018. Il simbolo + indica l’ascesa dell’autore del numero di posizioni indicate, al contrario il simbolo indica lo slittamento verso il basso; il simbolo = rappresenta una posizione stabile rispetto all’anno precedente, mentre il simbolo * identifica i nuovi ingressi in classifica.

1 Simone Luciani 182,59 =
2 Daniele Tascini 150,16 =
3 Paolo Mori 89,96 =
4 Virginio Gigli 88,00 + 1
5 Marco Maggi/Francesco Nepitello 73,46 + 1
6 Lorenzo Silva 69,84 + 3
7 Flaminia Brasini 66,70 + 3
8 Hjalmar Hach 65,52 + 5
9 Roberto Di Meglio 62,86 – 1
10 Gianluca Santopietro 53,95 + 1
11 Gabriele Mari 51,03 + 1
12 Andrea Chiarvesio 50,25 – 8
13 Stefano Castelli 39,98 + 3
14 Andrea Crespi 39,71 =
15 Pierluca Zizzi 37,55 + 3
16 Lorenzo Tucci Sorrentino 37,54 – 1
17 Luca Iennaco 36,96 – 10
18 Simone Romano / Nunzio Surace 36,85 – 1
19 Antonio Tinto 35,21 + 1
20 Stefano Luperto 34,85 – 1
21 Marco Canetta/Stefania Niccolini 33,92 =
22 Nestore Mangone 32,65 *
23 Marta Ciaccasassi 29,45 *
24 Martino Chiacchiera 29,32 + 7
25 Andrea Angiolino 29,00 – 2
26 Luigi Ferrini 26,71 – 1
27 Pier Giorgio Paglia 26,60 – 3
28 Andrea Mainini 24,79 =
29 Stefano Groppi 24,31 – 3
30 Emanuele Ornella 23,83 – 1
31 Emiliano Sciarra 23,80 – 9
32 Silvano Sorrentino 23,17 + 3
33 Marco Pranzo 22,92 – 3
34 Carlo A. Rossi 22,69 – 2
35 Leo Colovini 21,97 – 1
36 Spartaco Albertarelli 20,78 + 3
37 Carlo Lavezzi 20,52 – 4
38 Michele Quondam 18,87 + 3
39 Walter Obert 18,11 – 1
40 Alessandro Zucchini 17,57 + 4
41 Marco Valtriani 17,51 – 1
42 Thomas Mazzantini/Samuele Sai 17,33 – 6
43 Dario Dordoni 16,72 *
44 Matteo Santus 16,67 – 1
45 Emiliano Venturini 16,46 – 3
46 Christian Giove 16,37 – 9
47 Francesco Giovo 15,64 *
48 Luca Bellini 14,60 – 2
49 Marco Mingozzi 14,38 *
50 Remo Conzadori 14,00 – 3

 

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