Cyclades | Recensione

Conclusioni

Regolamento e componenti

Come avete avuto modo di leggere, il regolamento è molto semplice ed elegante e il gioco si presenta adatto anche per neofiti o giocatori occasionali. Tenete anche conto che non è assolutamente un gioco ad eliminazione, infatti un giocatore con una sola isola non è attaccabile, almeno che un altro giocatore non sia in grado di dimostrare che così facendo è in grado di vincere la partita.

I punti di forza del gioco risiedono, senza ombra di dubbio, come già detto, nella componentistica e nella grafica, veramente a livelli eccezionali, anche considerando il prezzo.

Scalabilità

Come scalabilità, confesso che non ho mai avuto modo di giocarlo in due giocatori, ma, anche se esistono delle modifiche alle regole, non mi ispira proprio. Ho affrontato il gioco in tre, quattro e cinque giocatori, a mio parere in tre rende molto poco, in quattro e cinque invece il gioco si comporta benissimo.

Dipendenza dalla fortuna

L’unica nota dolente che ho riscontrato è quella relativa alla dipendenza dal caso. Non fraintendetemi, non parlo delle battaglie, anche se risolte con un tiro di dado, il fattore fortuna è comunque abbastanza mitigato dalla numerosità di truppe coinvolte nello scontro. La dea bendata (visto che si parla di divinità) la fa da padrona nel meccanismo relativo alla pesca ed utilizzo delle carte creatura mitologica. Il refill di queste carte è lasciato completamente al caso, inoltre alcune carte hanno decisamente dei poteri eccessivi e sono in grado di rovesciare completamente l’esito di una partita alla faccia delle scelte strategiche. È, per esempio, il caso della carta Pegaso che permette di trasportare delle truppe terrestri da un’isola ad un’altra senza necessità di ponti navali. L’ultima volta che ho giocato, un mio amico è riuscito a passare da una posizione di gioco molto mediocre a quasi vincere la partita, semplicemente trasportando con il Pegaso un manipolo di uomini nell’isola giusta. Prima che obiettate che comunque queste carte sono visibili da inizio turno e quindi c’è un qualche modo di prendere provvedimenti, voglio ribattere dicendo che comunque non si sa quali carte saranno pescate ad inizio turno e che Zeus permette di sostituire, in modo completamente casuale, una delle carte della riga al costo di una misera moneta. Se a seguito di questa azione viene estratta la carta giusta c’è ben poco da fare ed è impossibile prendere provvedimenti efficaci. In effetti, la pesca di queste carte fa storcere molto il naso agli appassionati di strategia e, secondo me, si poteva cercare di fare qualche sforzo in più su questo fronte (inserendo un meccanismo tipo il mercato futuro come quello di power grid, giusto per fare un’ipotesi).

Considerazioni strategiche

Altri aspetti che gli strateghi commentano negativamente riguardano il setup prefissato ad inizio gioco e l’utilizzo di un’unica risorsa. Riguardo il primo tema, come ho già detto, la cosa offre pro e contro e comunque nell’espansione so per certo che è presente una regola alternativa per l’assegnazione delle isole. Relativamente all’accusa che l’utilizzo del denaro come unica risorsa diminuisce la profondità strategica del gioco, personalmente ritengo che con più tipologie di risorse il gioco si sarebbe appesantito inutilmente dato che non è un gestionale. Inoltre, se ci pensate bene, l’utilizzo del denaro per guadagnare favori divini e i servizi delle creature non è fuori ambientazione. Per amicarsi una divinità una popolazione deve comunque investire risorse di un dato valore (capri da sacrificare, tempo per i rituali, costruire statue, ecc.), questo valore può essere tranquillamente monetizzato. Quindi, dal punto di vista dell’ambientazione, non ritengo esista una qualche incongruenza in relazione a questo meccanismo.

Generalmente, ognuno ha la sua strategia di apertura della partita. Alcuni preferiscono buttarsi subito su Apollo, per guadagnare una cornucopia, o su Zeus, per avere carte sacerdote che fanno guadagnare sconti nelle aste. Altri preferiscono correre subito ai ripari rafforzando il proprio esercito. Durante la partita, di solito, uno o due giocatori entrano in vantaggio costruendo la prima metropoli, da quel punto in poi gli altri giocatori si coalizzano cercando di rendergli, o rendere loro, la vita difficile. Occorre dire che, se il dislivello tra giocatori è molto elevato, le fasi finali della partita consistono nel tentativo da parte dei giocatori in svantaggio di tirarla per le lunghe nella speranza che ad un certo momento si presenti una o più creature mitologiche che facciano la differenza, cosa che ogni tanto può accadere.

Curiosità

Spulciando il web ho scoperto che esiste anche una versione limited del gioco, venduta ovviamente ad un prezzo maggiorato. Specifico che non ho visto questa versione dal vero, ma solo alcune foto. Le uniche differenze che ho riscontrato riguardano la sostituzione dei due dadi grigi con 5 dadi colorati, uno per giocatore, e l’utilizzo di pedina in legno invece delle miniature in plastica. Anche se ammetto che i dadi colorati sono un’idea molto carina, con le pedine in legno il gioco perde gran parte del suo fascino estetico. Mentre le miniature rappresentano fedelmente il modello e, per le unità militari, sono diverse da giocatore a giocatore, le pedine in legno hanno solo il vantaggio di essere realizzate in un materiale più “nobile” ma risultano anonime.

Pro:

Contro:

Materiali bellissimi, soprattutto le miniature Posizioni di partenza fisse, e non molto bilanciate
Grafica impressionante Creature mitologiche poco bilanciate e completamente lasciate al caso
Molto curata l’ambientazione
Regolamento non complesso da spiegare
Alta interazione tra i giocatori, soprattutto nella fase asta

Canopus

Giocatore per passione, german di vocazione, non dico di odiare la presenza del caso nei giochi ma io e la dea bendata abbiamo rotto molto tempo fa e non siamo rimasti proprio in buoni rapporti. Divoratore di fumetti, anime, serie televisive, giochi e soprattutto buon cibo; appassionato di viaggi e buon cibo; ho una natura curiosa e sono fiero di essere un ossessivo compulsivo (ma pure un po’ convulsivo) per schematizzazioni e analisi, oltre che… un amante del buon cibo. Ok, mi piace il buon cibo! Scrivo prevalentemente recensioni e sono specialista delle moderne tecniche di management, come il pungolo elettrico, che utilizzo con i nauti. Gioco come non ci fosse un domani!

3 pensieri riguardo “Cyclades | Recensione

  • 29 Dicembre 2013 in 15:05
    Permalink

    ciao, sono Dario, ti scrivo per chiederti un aiuto:
    le miniature in CYCLADES e KEMET, in che scala sono?
    o meglio, visto le diverse tipologie, la maggior parte di esse potrebbero rientrar in una scala, tipo 1/72?
    se conosci giochi con miniature in scala 1/72 o simile, posso esser interessato all’aquisto…
    grazie
    Dario

    • 30 Dicembre 2013 in 14:49
      Permalink

      Ciao, veramente non credo siano in scala. Anche perché altrimenti, per Cyclades, non credo che i soldatini che rappresentano le unità terrestri sarebbero grandi quanto le navi. Se ti può essere di aiuto ti dico le dimensioni, per esempio per le unità gialle i soldatini sono alti 2,7 cm e le navi 2,3 cm. Per le unità mitologiche la cosa si fa un po’ più complicata, ma tieni conto che il Minotauro, 4,1 cm, è più alto del Kraken.
      Per Kemet la cosa può sembrare più semplice dato che non ci sono navi, ma sicuramente non c’è uniformità di proporzioni tra le unità normali e quelle mitologiche: un soldato rosso è alto 2,2 cm, mentre il serpente del deserto è alto 3,9 cm e riporta un omino sopra la testa che lo cavalca.

  • 27 Settembre 2014 in 18:55
    Permalink

    Gioco meraviglioso anche solo con la versione “vanilla” del base.
    Al mio gruppo di gioco è entrato immediatamente nelle vene e si sono tutti galvanizzati sebbene non sia un gioco propriamente incentrato sugli scontri.
    E’ qualcosa di atipico ma forse è proprio questo sapore differente che lo rende speciale.
    Ho acquistato anche Hades assieme al base ,sull’onda dei giudizi di quanto fosse indispensabile(!?!?!??)…. ma ancora non l’ho inserito perchè non sono ancora pago delle regole base e non ci ho visto così tanti difetti o scarsa longevità da doverlo implementare , almeno per ora.

    Titans devo ancora studiarmelo bene ma pare cambiare radicalmente le carte in tavola con un altro metagioco che si inserisce di forza e modifica completamente l’esperienza.
    Lo lascio maturare fra i gamers e mi tengo allerta per capire se vale la pena l’acquisto.

    Grazie Canopus le tue recensioni sono sempre veramente splendide.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.