GiocaRambla: un po’ di Essen in Veneto – breve reportage

di Alberto “Doc”

Lo scorso weekend si è tenuta a Curtarolo (PD) la consueta manifestazione annuale GiocaRambla, una due-giorni dedicata al gioco libero da tavolo a cui cerco di non mancare mai perché molti dei titoli disponbili sono novità di Essen e quindi un momento da non perdere per chi vuole provare qualcosa fra le nuove uscite.

E di nuove uscite nella giornata del sabato sui tavoli e ancora negli scatoloni ne ho viste parecchie: Shafusa, Flashpoint, Oddville, Ginkgopolis, Mercurius, Riff Raff, Robinson Crusoe: adventures in the cursed Island e tanti altri ancora.
Al mio arrivo molti tavoli erano già iniziati, io assieme a Kentervin frughiamo fra le scatole e decidiamo di iniziare una partita a Oddville (di cui avevamo già parlato qui). Essenzialmente si tratta di un gioco composto da un mazzo di carte, diviso in edifici da costruire, carte azione e carte personaggi speciali. Il turno è molto semplice: si sceglie di eseguire una delle possibili quattro azioni disponibili: raccogliere denaro (rappresentato dalle medesime carte del mazzo che sul dorso portano il simbolo di una moneta), recuperare una risorsa fra le 4 disponibili, prendere una carta edificio, costruire un edificio. La costruzione di un edificio conferisce vari bonus e punti vittoria e l’accesso ai personaggi speciali che consentono benefici e azioni bonus. Il piazzamento degli edifici è ortogonale e tutti i giocatori costruiscono assieme la cittadina sfruttando quanto viene fatto anche dagli altri giocatori.
Il gioco risulta chiaro nella meccanica già dopo i primi due turni, e la partita scorre veloce. All’inizio si ha un po’ la sensazione di poter fare poco, che il gioco sia un po’ statico,  poi invece con l’accesso ai personaggi speciali (mediante la costruzione di edifici) il gioco prende un po’ più di verve e la partita si fa interessante. Il mazzo di carte è di buona fattura, la grafica bella e colorata ma forse un po’ caotica e non troppo chiara (parlo delle carte edificio). Probabilmente l’uso di tessere al posto di carte (tipo carcassonne) sarebbe stato più pratico nell’uso e piazzamento degli edifici.
In sintesi un giochino simpatico senza grosse pretese che vedo come un filler o qualcosa di più.

Rotto il ghiaccio con Oddville, torniamo fra le pile di scatole disponibili e decidiamo di intavolare Ginkgopolis, un’altro city-building di cui avevamo parlato tempo fa qui. Ci sediamo al tavolo, Kentervin ripassa le regole e aiutati dal nostro amico Umbez che sta giocando a Village al tavolo a fianco, iniziamo la nostra partita. I primi turni non sono molto chiari e fatichiamo un attimo a capire la meccanica del gioco che prevede il piazzamento di tessere edificio a fianco o sopra a quelle esistenti nel quartiere comune già costruito nella fase di setup. Gli edifici si piazzano mediante l’uso di carte che identificano l’edificio già costruito sopra cui edificare o la lettera dove espandere invece orizzontalmente la città. Rodati dopo 6-7 turni, entriamo finalmente in partita e proseguiamo senza intoppi con una certa soddisfazione. Alla fine il gioco piace, non solo per la grafica e gli splendidi materiali (un cartoncino per le tessere davvero spesso e solido come pochi visti in giro…) ma anche per la meccanica in cui dover scegliere fra sviluppo verticale o orizzontale che permette di avere benefici diversi. Totalmente slegata dal gioco invece l’ambientazione: quello che abbiamo davanti è proprio un astratto nascosto da una grafica pregevole ma le cui meccaniche poco o nulla hanno a che vedere con la costruzione di una città ecosostenibile. Eccetto per questo, rimane un gioco interessante e che secondo me vale la pena quantomeno di essere provato.

Riposto Ginkgopolis ormai è tardi. Facciamo un ultimo giro per i tavoli, do una veloce occhiata a Riff Raff e al suo giunto cardanico, raccolgo un po’ di impressioni sugli altri giochi da chi ci sta giocando e poi risalgo in macchina.
Un pomeriggio fruttuoso anche se purtroppo troppo breve. Ma “l’inverno sta arrivando” e quindi le occasioni per rimetterci ai tavoli e ritrovare molti dei titoli che non ho provato di sicuro non mancheranno. Alla prossima! :)

Un pensiero su “GiocaRambla: un po’ di Essen in Veneto – breve reportage

  • 5 Dicembre 2012 in 18:45
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    Presente a GiocaRambla, confermo che l’occasione è sempre ghiotta per trovare un po’ di Essen, ma cosa più importante ritrovare alcuni amici (cito tra i tanti nick_imp, 1bez e biso, tutti di una gentilezza esemplare).
    Tornando in ambito ludico, confermo quanto riportato da Alberto:
    – OddVille si presenta variopinto ed interessante: partenza un po’ lenta, ma poi la partita si velocizza (forse troppo, i vari personaggi girano vorticosamente di mano in mano) ed il tavolo comincia a farsi ben presto affollato. Sarebbe stato preferibile utilizzare tessere (occupano meno posto) al posto delle carte (un po’ leggerine). Il gioco si lascia giocare, come filler direi ok.
    – Ginkgopolis tiene fede allo stile dell’autore, che già con Troyes e Tournay si dimostra a proprio agio tra gli astratti. Difficile partire, ma dopo varie richieste di aiuto ad 1bez, il gioco decolla e si dimostra più facile da giocare che da spiegare. Graficamente coloratissimo, materiale ottimo anche se la scelta cromatica delle risorse e dei cilindri che evidenziano i siti in costruzione non mi fanno gridare al miracolo, stonando con il livello qualitativo del gioco. Mi è piaciuto, se non fosse che non amo gli astratti. Devo dire che se dovesse entrarne uno nella mia collezione, prenderei questo.

    Approfondisco ulteriormente la mia presenza al GiocaRambla, dedicandomi ad un altro paio di giochi:
    – Il Vecchio. Presto arriverà un mio articolo su questo gioco: ligio al dovere e desideroso di una recensione a tutto tondo, mi getto quindi sul suddetto e faccio una partita con altri 3 giocatori. Tralasciando i particolari, l’impressione è buona: materiali ottimi, round veloce tra un giocatore e l’altro con pochi tempi morti (sempre che non ci siano giocatori alle prime armi o pensatori). Forse un filino troppo lungo, ma devo dire che era la nostra prima partita. Impressione positiva, gioco corposo ma snello.
    – Survive mi strizza l’occhio come una sirenetta innamorata, dopo Il Vecchio un po’ di vacanza su di un’isoletta ci vuole. Provo l’edizione Stronghold, un amico ha quella italiana e nota che ci sono delle differenze nella componentistica, pur rimanendo immutato il gioco. Partita rapida e piacevole, peccato costi un po’ troppo per quello che è. Impressione positiva, ottimo gioco per famiglie e neofiti.
    Non sono riuscito a provare il gioco di Robinson Crusoe, di cui Nicola ha intessuto lodi sperticate e di cui mi riprometto di riparlare non appena ci avrò una partita. Flash Point, gioco in cui impersoniamo dei pompieri intenti a salvare delle vittime intrappolate in una casa in fiamme e che a me intrippa parecchio sia per l’ambientazione che per il fatto di essere un collaborativo, è stato gettonatissimo e molto gradito dal gentil sesso. Si perdeva, ma con grande godimento: la buona volontà c’era, la colpa era della casa che crollava troppo presto ^_^’
    Giudizio al solito positivo su tutta la linea: tanti giochi, tanti amici e tanta allegria. Un grazie a tutti, in particolare a Nicola.
    Ci vediamo l’anno prossimo ;)

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