Ready to Rock! – Recensione

Di Davide “Canopus” Tommasin

Titolo Ready to Rock!
Autore Tommaso Bonetti
Lingua versione provata  Multilingua (Inglese, Italiano, Tedesco e Francese)
Editore versione provata Autoproduzione
Altri editori
Numero giocatori 3 / 9
Durata partita 20 / 40 minuti
Anno pubblicazione 2012
Altri titoli
Genere Party game, gioco di carte
Dipendenza dalla lingua Discreta presenza di testo sulle carte
Prezzo Poco meno di 20 euro

Per la prima volta mi trovo a recensire un’autoproduzione, ossia un gioco concepito, realizzato e, spesso, distribuito dagli stessi autori. Confesso che in genere non sono un grandissimo appassionato del genere, ma il tema del gioco mi ha decisamente catturato e non ho potuto resistere. Si, se non si è capito, qui si parla di rock, concerti metal e lunghe marce ad ostacoli per arrivare sotto il palco. Io, personalmente, non sono un esperto di musica, ma il genere mi piace, ho un fratello metallaro che mi ha abituato ad un certo stile e le foto sulle carte sono davvero fenomenali, è bastato questo per convincermi ad avvicinarmi al tavolo di prova. Il titolo ha avuto un certo successo ed è acquistabile, oltre che dal sito dell’autore (www.readytorock.it), anche da alcuni famosi negozi di giochi online. Inoltre il titolo è stato presentato allo Spiel 2013 ad Essen, il che sicuramente è un buon segno. Primo gioco dell’autore, Tommaso Bonetti, che spesso vi capiterà di vederlo in giro per manifestazioni ludiche ad illustrare il suo pargolo, e anche a vederlo ovviamente. Ma ora bando alle ciance e let’s rock!

Ambientazione

I giocatori vestono i panni borchiati di amanti dei concerti rock il cui unico scopo è farsi strada, con qualsiasi mezzo e metodo, tra la folla per arrivare fino al palco e poter infastidire i propri eroi che sono lì a fare il proprio lavoro a cantare e suonare. Ovviamente, fosse solo questo sarebbe troppo facile, si deve anche fare di tutto e di più per mettere i bastoni tra le ruote ai propri avversari… non sia mai che qualcuno riesca a fregare per primo il plettro del chitarrista. Il tutto viene svolto giocando carte che possono o aprire un passaggio tra la folla, che si richiuderà subito dopo il vostro passaggio, o scatenare una serie di eventi più o meno sfortunati o, ancora, imbastire un blocco al passaggio, come una serie di enormi omoni ubriachi che si lanciano addosso tra loro con l’unico scopo di farsi del male.

Materiali

Le carteReady to Rock - Carte

137 carte, formato standard card e di buon spessore, divise in 5 gruppi:

– carte biglietto e vip pass: servono a decidere il primo giocatore e a identificare i punti di partenza per ogni giocatore.

– carte palco: 12 carte che rappresentano eventi che entrano in gioco in seguito all’effetto di determinate carte ed influiscono su tutti i giocatori, hanno sfondo giallo e sono identificate dell’icona della nota.

– carte percorso: 70 carte con sfondo verde acido e disegnate delle sagome nere di persone viste dall’alto, identificano il percorso che riuscite ad aprirvi per raggiungere il palco.

– carte flash: 38 carte su sfondo grigio che non fanno muovere il giocatore ma gli consentono di intralciare gli avversari o ottenere privilegi, come pescare più carte; sono identificate dall’icona di un fulmine.

– carte muro: 7 carte con sfondo nero che hanno l’unico scopo di bloccare il percorso, in modo più o meno permanente, agli avversari, identificate dall’icona di un muro.

Dal punto vi sita grafico, a parte le carte biglietto e percorso, le altre carte non presentano disegni, ma delle foto molto divertenti. Inoltre sono corredato, dall’alto al basso, dal titolo, dalla rappresentazione grafica dell’effetto della carta (tipo Bang!) e da una frasetta relativa all’ambientazione.

La scatola… a no, scusa, il palco… e il restoReady to Rock - Altro Nel pieno rispetto della filosofia delle autoproduzione, del gioco si utilizza tutto, pure la scatola che ai fini della partita fungerà da palco, quindi da traguardo. Parliamo di una piccola scatola, tipica dei giochi di carte, divisa in un coperchio con sfondo nero e un sotto con sfondo verde acido, ottima resistenza. Infine, le pedine dei giocatori sono dei plettri in cartoncino molto spesso e tinta unita. La cosa molto carina è che il supporto in cartoncino dove sono stati stampati i plettri è molto robusto e può essere riutilizzato per incastrarci le pedine invece di utilizzare un sacchettino o simili.

Setup e preparazione

Setup

Ready to Rock - SetupI primi 10 minuti, o poco più, li passerete ad imbastire il tavolo. Ci sono sicuramente 2 aspetti fondamentali da sottolineare. Il primo, che personalmente mi piace molto, è il prendere carte biglietto pari al numero di giocatori meno uno e aggiungendo la carta vip pass, poi si mescola il tutto e ogni giocatore pesca una carta e chi prende il vip pass parte per primo. La trovo una cosa molto più elegante del far iniziare il più giovane, il più pesante o quello che assomiglia di più alla scatola del gioco. Fatto questo si passa al secondo aspetto rilevante, Ready to Rock prevede ci comporre la plancia di gioco con le carte, quindi si piazzano le 9 carte biglietto sul tavolo a forma di alla a freccia negativa, che è solo un modo nerd per dire a forma di enorme V (sei veda immagine scansionata dal manuale e allegata) in cui il vertice dal lato concavo è distante 8 carte dal palco, ossia la scatola con sopra la pila delle carte palco. Le carte percorso e muro verranno giocate nello spazio di gioco tra i due bracci della V. Infine, a partire dal primo giocatore, ognuno sceglie la sua posizione di partenza, ma prima prende la sua mano iniziale di 4 carte.

Regolamento

Ready to Rock - Immagini del manuale con setup e esempio giocoLa scatola contiene un piccolo regolamento in 4 lingue dove le regole sono spiegate schematicamente e rapidamente in 5 pagine con tanto di spiegazione dettagliata di ogni singola carta che non sia una carta percorso, che ovviamente hanno un utilizzo banale. Per abbattere i costi di stampa le immagini sono tutte raggruppate nelle prime 2 pagine del manuale e numerate, fosse un gioco più complesso troverei la cosa estremamente fastidiosa, ma dato che il gioco è molto semplice si può soprassedere. Regole spiegabili in una decina di minuti con sempre esempi.

Meccanica di gioco

Welcome to the jungle

La marcia verso il palco attraverso la baraonda si svolge attraverso turni individuali e sequenziali in cui i giocatori pescano una carta e ne possono giocare fino a 2.

Le carte giocabili sono di 3 tipologie:

  • Ready to Rock - Esempio di giocoCarte percorso: permettono di far avanzare la propria pedina tra la folla. Queste sono giocate sempre in modo orizzontale e in modo di formare un percorso continuativo. Poi, la pedina del giocatore si muove lungo il percorso formato, sfruttando anche eventuali carte dove sono presenti altri giocatori. Terminato il movimento le carte percorso su cui non c’è sopra una pedina sono ricoperte, la folla si richiude alle vostre spalle, e altri giocatori potranno giocarci altre carte. È possibile anche giocare carte sopra alla posizione dove sono presenti pedine avversarie o comunque in posizione non adiacenti alla propria. Capirete subito che questi ultimi 2 aspetti aprono la strada a 2 tipologie di bastardate incredibili, ossia alla possibilità di utilizzare le carte degli avversari per aumentare la propria possibilità di movimento e alla possibilità di cambiare il percorso dell’avversario chiudendogli la strada. Si, non è gentile, ma baby, it’s a wild world.
  • Carte muro: bloccano il percorso di uno o più giocatori costringendoli a girarci intorno o a giocare una particolare carte flash. Alcune carte muro possono essere eliminate scartando carte, ma il pogo (in gergo mosh pit, ossia gente che si prende a spallate per amore del metal) può essere eliminato solo da una precisa carta palco.
  • Carte flash: sono carte ad uso spot, ossia si giocano, si applicano gli effetti subito e poi si scartano. Gli effetti possono essere molto diversi tra loro, come la birra che fa pescare 2 carte, e come dice l’autore cosa c’è si meglio di una birra? Un sacco di birra, che fa pescare 3 carte. Leggendarie per la loro genialità sono le carte coda al bagno chimico, dove si pescano 3 carte ma si perdono le 2 azioni successive, il piss stop, simile alla coda al bagno chimico ma con effetti ridotti, e le flashing tits, che non traduco ma dall’illustrazione direi che è una carta non adatta ai minorenni comunque fornisce 2 azioni aggiuntive o fa pescare una carta. Due carte sono particolarmente importanti, il body surfing, che consente di superare una o più carte muro in linea tra loro e atterrare su una carta percorso nuova e giocandola subito, e la carta ready to rock che fa pescare carte palco e applicarne l’effetto a tutti i giocatori. Queste ultime, come detto, sono spassosissime carte che hanno effetto su tutti i giocatori come la ballard, che fa scartare tutte le carte pogo, o il circle pit, che obbliga ogni giocatore a passare le proprie carte a quello alla sua sinistra.

Ready to Rock - Dettaglio carteWe are the champions

Tagliamo corto e vediamo cose si conclude il gioco e chi vince. Beh, semplice e coinciso, si deve salire sul palco e per farlo serve una carta percorso davanti al palco con le persone aperte verso il palco. Nel caso davanti al palco fosse presente un muro è possibile arrivare sopra il palco con un body surfing. Ovviamente pareggi non sono possibili.

Conclusioni

Grafica e componentistica Le pedine giocatore, oltre ad avere una forma simpatica ed originale, sono in cartoncino di ottimo spessore. Inoltre, il supporto da cui vengono staccate può anche essere utilizzato per riporle a fine partita senza la necessità di sacchetti o simili. Le carte presentano un buon spessore e, a parte le carte percorso che non sono eccezionali, le carte flash, muro e palco presentano delle foto divertentissime, anche se non tutte adatte ad un pubblico di giovanissimi. Altro aspetto spassoso sono le frasette in fondo alle carte, vi dico solo che quella del pogo è “questa è Sparta”.
Ambientazione Trovo che il gioco renda l’ambientazione del concerto rock in modo molto divertente ed ironico, come un concerto rock dovrebbe essere (che è pure il sottotitolo del gioco). Poi le immagini, tratte da veri concerti, fanno il loro sporco lavoro e la scelta di cosa mettere sulle carte è stata molto intelligente, direi fatta da un rocker per far giocare dei rockers.
Manuale Veloce, chiaro e semplice, come il gioco. Degna di nota positiva il fatto che sia presente per ogni carta la descrizione dettagliata degli effetti. Mancano completamente esempi, il che non rende semplicissimo all’inizio capire come muovere la propria pedina nel percorso, i giocatori tendono a muoverla una carta percorso alla volta. Le immagini sono tutte concentrate ad inizio manuale, scelta discutibile se fosse un titolo più complicato.
Dipendenza dal caso e meccaniche Il gioco risulta pesantemente influenzato dalla fortuna ovviamente per la pesca delle carte. È sicuramente un difetto che affligge tutta la categoria dei party game di carte, dove farsi quattro risate è quasi più importante che vincere, però rimane un difetto. La meccanica è veramente immediata e banale, si giocano le carte e si applicano gli effetti o si compone il percorso. Ci sono degli aspetti relativi alle meccaniche davvero interessanti, come le carte folla che si richiudono alle vostre spalle o le carte palco che influenzano posizione e orientamento di quelle percorso. Altre invece sono davvero delle vere sciccherie, come il sistema con cui si seleziona il primo giocatore. Le possibilità strategiche sono davvero tante ma vincolate dalle carte nella propria mano. Occasioni di fare bastardate che pioveranno a catinelle.
Interazione tra i giocatori Il gioco permette di essere dei grandissimi bastardi modificando il percorso sotto i piedi degli avversari, ma anche di farsi la partita in solitario, anche se giustamente una carta muro qua e là ci scappa sempre. L’interazione comunque dipenderà molto anche dal numero di giocatori.
Idea L’ambientazione è sicuramente originale. Quanto alle meccaniche qualcuno dice che somiglia a Saboteur, e in effetti i due giochi appartengono alla stessa categoria ma in comune presentano solo la logica di creazione del percorso. Trovo molto originale che il percorso si chiuda alle spalle dei giocatori resettando quindi il lavoro svolto fino a quel momento.
Longevità Come vedremo quando parleremo della scalabilità, probabilmente tirerete fuori il gioco solo quando sarete in 6 giocatori o più, inoltre una partita dura una mezzoretta il che probabilmente farà in modo che non cadi tanto semplicemente nel dimenticatoio. Inoltre, se siete un minimo conoscitori di concerti rock, l’ambientazione aiuterà a tenere vivo l’interesse.
Scalabilità Provato da 4 ad 8 giocatori. Per quanto le meccaniche funzionino sempre bene, l’esperienza ludica ne risente parecchio portando a preferire partite con 6 giocatori o più. In meno giocatori ci sono meno attriti e meno interazione, che si riduce davvero solo ad usare carte muro qua e là. La velocità con cui si gioca un turno riduce al minimo i tempi di attesa tra il proprio turno e il successivo anche in 8 o 9.
Impressioni giocatori Si tratta di un filler intelligente, scanzonato e caciarone. Il suo punto di forza è probabilmente la sua stessa debolezza, ossia il fatto che è trainato dall’ambientazione. Quindi se siete appassionati di rock o di concerti, qualsiasi genere di giocatore siate, vi divertirete a giocarlo magari dicendo cose del tipo “questa è capitata pure a me”. Altrimenti vi farete comunque una partita in allegria, ma con poca voglia di rigiocarlo optando magari per qualcosa di meglio, e il mercato offre parecchio. Attenzione all’età dei giocatori a cui andate a proporlo se non volte che vostro figlio di 7 anni vi chieda cosa stanno facendo quelle donnine senza il reggiseno o vi chieda una birra.
Giudizio personale Ho un fratello appassionato di rock che in gioventù, quando non aveva una ragazza e i capelli gli arrivavano a metà della schiena, era solito frequentare manifestazione come il Gods of Metal. Era solito raccontare le sue giornate con dovizia di particolari quando ho giocato per la prima volta a Ready to Rock ho riconosciuto subito particolari che appartenevano ai suoi racconti. E anche quando gli ho proposto di provare questo titolo ho notato una certa partecipazione che per altri giochi di questo tipo non ci sarebbe stata. Questo è sicuramente un segno importante di quanto l’ambientazione sia importante in questo gioco e di quanto sai ben resa in modo furbo e intelligente. Ma tolta l’ambientazione? Rimane un discreto filler, abbastanza divertente e che presente un’idea relativamente originale ma che esce con le ossa rotte se paragonato alla concorrenza, primo tra tutto Saboteur ma non solo. Lo considero comunque un’ottima prova per essere il primo tentativo dell’autore, che considerando l’ambientazione ha avuto davvero un’idea brillante.

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Pro:

Contro:

Buoni materiali e ottima grafica fatta di foto molto spassose. Contenuti delle foto non adatte ad un pubblico di giovanissimi.
Manuale chiaro e coinciso con spiegazione dettagliata di tutte le carte. Qualche esempio della fase movimento non sarebbe stato male.
Ottima ambientazione, originale e divertente. Quasi unico driver per l’acquisto.
Regole semplici da spiegare e gioco potenzialmente adatto a tutti. Elevata dipendenza dalla fortuna.
Elevata interazione. Rende meglio da 6 giocatori in su.

 

Canopus

Giocatore per passione, german di vocazione, non dico di odiare la presenza del caso nei giochi ma io e la dea bendata abbiamo rotto molto tempo fa e non siamo rimasti proprio in buoni rapporti. Divoratore di fumetti, anime, serie televisive, giochi e soprattutto buon cibo; appassionato di viaggi e buon cibo; ho una natura curiosa e sono fiero di essere un ossessivo compulsivo (ma pure un po’ convulsivo) per schematizzazioni e analisi, oltre che… un amante del buon cibo. Ok, mi piace il buon cibo! Scrivo prevalentemente recensioni e sono specialista delle moderne tecniche di management, come il pungolo elettrico, che utilizzo con i nauti. Gioco come non ci fosse un domani!

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