La PLAY secondo Kentervin: cronache del Nauta ramingo

di Federico “Kentervin”

Anche quest’anno Play è arrivata e si è conclusa, prima ancora che potessimo assaporare tutto quello che aveva da offrire. Quest’anno, come al solito, sono arrivato ben prima dell’apertura della fiera, accompagnato da tutti i Gioconauti al completo.

Rispetto alle edizioni precedenti devo dire che siamo partiti subito male, visto che ci sono voluti tre quarti d’ora buoni per entrare! Gli organizzatori facevano entrare le persone a scaglioni, aggiungendo un’ulteriore fila a quella necessaria per acquistare i biglietti. Nel frattempo, all’esterno, si faceva conoscenza, qualcuno si innamorava o ritrovava un parente che credeva perduto.

Insomma, le solite cose che accadono quando si fa la fila.

Guadagnato l’agognato Padiglione A, girovagavo in lungo in largo inutilmente prima di scoprire, grazie alla Raven Distribuzione, che la Ares Games non era presente alla fiera. A rappresentarla, un paio di tavoli con Sails of Glory in dimostrazione ed un paio di scatole di Galaxy Defenders ancora sigillate a fare bella mostra di sé.

Capisco che il mercato italiano sia una nicchia rispetto a quello americano a cui si rivolge, ma non sarebbe stato male avere almeno un contatto o un rappresentante a cui rivolgere un po’ di domande sui progetti futuri. Ero curioso di scambiare alcune opinioni riguardo a Kickstarter ed al mercato ludico in generale: lo so, sono un nerd, ma io in fiera ci vado per chiacchierare più che per giocare (come vedrete più avanti) ^_^’

La notizia che la traduzione dell’espansione di Mice & Mistycs è stata completata e che a breve potrò trovarlo sugli scaffali mi conforta e nel mio girovagare mi imbatto nello stand della Portal con tanto di Ignacy Trzewiczek che chiacchiera allegramente e che presenta un incrocio tra Cluedo e Dixit dal nome tanto improbabile quanto impronunciabile. Per fortuna questi della Portal non lo sanno ancora che quello italiano è un mercato di nicchia ^_^’.

Deciso a farmi del male, procedo verso lo stand della Cranio Creations, stand al quale “busso” ad ogni edizione per avere qualche informazione su Gnominia e di cui mi sento dire sempre la stessa cosa: “è in lavorazione”. Anche stavolta la scena si ripete: nessuna informazione, nessuna immagine, nessuna data. Oramai mi sono convinto che Gnominia sia il gioco definitivo e per questo “non pubblicabile”: dovesse arrivare sugli scaffali, non si comprerebbe altro. Sarebbe la fine del mercato ludico, l’apocalisse.

Alla fine mi siedo e decido di provare Sentinels of the Multiverse, assistito da Aivan e dai suoi amici che si dimostrano subito molto disponibili e che sembrano essersi specializzati nei collaborativi, genere che mi gusta assai (Police Precinct è lì che mi fa l’occhiolino dal tavolo accanto): Sentinels mi aveva subito incuriosito dato che su BGG ha molti estimatori nonostante una grafica proprio bruttina ed una semplicità disarmante. Trattasi di un collaborativo puro in cui i giocatori dovranno cercare di sconfiggere il supercattivo di turno: a tale scopo ogni giocatore guiderà un supereroe, rappresentato da un mazzo di carte, un potere speciale ed un certo numero di Punti Ferita. All’interno del proprio mazzo vi saranno i classici equipaggiamenti, carte usa e getta e poteri aggiuntivi. Il turno è molto semplice: dopo aver deciso dove avrà luogo il combattimento (Mazzo Enviroment) e contro chi ci misureremo andremo a pescare la prima carta del Mazzo del Supercattivo e ne applicheremo gli effetti. Gli avversari sono molto diversi tra loro e sulla propria carta riportano lo specifico setup ed eventuali poteri/condizioni speciali: alcuni preferiscono evocare sgherri con cui attaccare i giocatori, altri scendere in campo personalmente, utilizzando effetti che danneggiano i supereroi.

Quando la carta del Supercattivo è stata pescata e l’effetto applicato, tocca ai giocatori che in senso orario possono giocare una carta, attivare un potere scelto tra quelli davanti a sé e pescare una carta.

Quando anche tutti i giocatori hanno completato il proprio turno, viene pescata una Carta Enviroment e se ne applica l’effetto. Tale carta rappresenta l’ambiente circostante in cui si svolge il combattimento ed i suoi effetti colpiscono tutte le parti in gioco, Supercattivo compreso.

La partita prosegue fino a che una delle due parti in causa (Supereroi o Supercattivo) non viene sconfitta. Detto così Sentinels of the Multiverse si presenta davvero semplice, con un turno di gioco molto lineare che non brilla certo per originalità.

Giocandoci ho però avuto modo di apprezzare la buona caratterizzazione dei personaggi e le interessanti concatenazioni tra le varie carte; la mancanza di originalità viene sopperita dalla quantità di carte e combo ottenibili, a cui si aggiungono le Carte Enviroment che permettono di avere una grande variabilità da una partita all’altra.

Devo dire che se il gioco avesse avuto una grafica più curata, avrebbe avuto sicuramente più successo anche qui da noi (in patria la cosa non sembra aver dato fastidio più di tanto, almeno a giudicare la quantità di espansioni già uscite).

Ringraziato il buon Aivan, mi sposto al tavolo a fianco dove fa bella mostra di sé Dogs of War, ultima creazione di Paolo Mori; il gioco sarà editato dalla Cool Mini or Not e questa inedita accoppiata basta a far sì che mi metta al tavolo avido di notizie. Ma di questo leggerete in un mio prossimo articolo.

Lì vicino stanno provando Hyperborea; i ragazzi mi confermano che finalmente il prodotto è in dirittura d’arrivo, con la presentazione ufficiale fissata per la GenCon e la data di arrivo sugli scaffali prevista per Settembre. Finalmente una buona notizia!

Quando i morsi della fame cominciano a farsi sentire, sgattaiolando tra i partecipanti della Math Trade carichi di borse di giochi mi dirigo verso il piano superiore dove, in meno di due minuti, trovo un posto dove sedermi per pranzare.

Il pomeriggio è dedicato all’incontro con Simone Romano e Nunzio Surace che, reduci dal successo di Galaxy Defenders, hanno già iniziato a lavorare al prossimo Kickstarter con cui produrranno le nuove espansioni che dovrebbero arrivare per fine anno. La quantità di materiale è impressionante, tanto da meritarsi un articolo ad hoc.

Dopo quasi due ore di chiacchiere, lascio gli autori e mi incontro con Mauro Peroni, autore di ARRR con cui inizio una discussione riguardo alla pubblicazione dei giochi e sull’autoproduzione. Kickstarter e siti simili risultano un’interessante opportunità per produrre le proprie opere, ma potersi appoggiare ad un editore di comprovata esperienza e che conosce le meccaniche del mercato italiano ha i suoi indubbi vantaggi. Il problema è riuscire a trovare un editore disposto a scommettere su di un esordiente.

La giornata volge al termine e si cominciano quindi a tirare le somme: Play si riconferma LA FIERA DEL GIOCO per eccellenza, grazie agli spazi a disposizione (sempre trovato un tavolo libero, fosse anche solo per riposare un po’ o mangiare qualcosa), niente ressa o code (a parte all’ingresso, ma poi è filato sempre tutto liscio), offerte interessanti e tanta tanta buona volontà da parte degli organizzatori. Che mi presentassi alla Ludoteca Ideale o facessi un salto alla Ludoteca gestita dalla Tana dei Goblin, ho sempre visto persone disponibili e cordiali che si facevano in quattro per spiegare i giochi. In tutta la giornata ho fatto mezza partita a Sentinels of the Multiverse, ma ho avuto modo di chiacchierare con un sacco di persone (soprattutto autori, tutti molto disponibili) e l’atmosfera della Fiera era quella che ci si aspetta da un luogo di ritrovo per giocatori (e non un enorme mercato dove si sta accalcati a comperare giochi).

A proposito di atmosfera, finalmente l’areazione è migliorata e non sono stato colto dal fatidico “mal di testa delle 14.00” che mi costringeva a tornare a casa anzitempo (non a caso mi porto sempre dietro una scatola di pastiglie per il mal di testa). Stavolta sono rimasto per tutta la fiera e senza accusare problemi di alcun tipo.

Che dire, Play continua a rappresentare per me quello che una fiera dovrebbe essere, ossia un luogo di aggregazione e di ritrovo tra persone che condividono le stesse passioni, un posto dove trovarsi con degli amici e poter parlare faccia a faccia. Obiettivo centrato dalla fiera, promossa a pieni voti!

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