Captain Macaque e i giochi “attacca-stacca”

di Davide “Canopus”

Quando ero piccolo mio padre aveva l’abitudine di portarmi ogni domenica mattina con lui in edicola. Lui prendeva qualche settimanale a tema automobilistico e sull’arredamento e il design, io figurine e altre cavolatine per cui i bambini vanno pazzi (o andavano pazzi ai miei tempi almeno). Ricordo che per un periodo ero letteralmente uscito di testa per una collana settimanale di strani album di figurine che si chiamavano Stick&Stack. Per i più giovani spiego che gli Stick&Stack erano una specie di figurine su sfondo trasparente che avevano la particolarità di essere staccabili e riattaccabili ripetutamente su superfici lisce. Lo sfondo trasparente permetteva di appiccicare queste figurine su schemi e paesaggi e quindi di giocarci. Purtroppo dopo un po’ attacchi e stacchi il potere attaccaticcio della colla veniva meno e quindi non si aveva più una perfetta adesione tra album e figurina, finché alla fine non si attaccava più a nulla.

Quindi, quando sono venuto a sapere che l’editore Oliphante ha messo nel proprio catalogo due giochi di un editore francese, Captain Macaque, che sfruttano un meccanismo molto simile agli Stick&Stack, mi è scivolata una lacrimuccia di commozione.

Logo Captain Macaque - fonte: sito dell'editoreMa andiamo per ordine, Captain Macaque è un “giovanissimo” editore francese fondato da Olivier Mercier e che al momento offre nel suo catalogo 3 titoli, prevalentemente per un pubblico molto giovane, 2 dei quali sono distribuiti nel nostro paese dalla Oliphante. Come si può leggere dal sito internet la sua missione è realizzare giochi sfruttando nuovi materiali o processi realizzativi. Al momento i 3 titoli in catalogo utilizzano la tecnologia del Magical Green Stickers, che ricorda molto da vicino gli Stick&Stack. Sostanzialmente sono adesivi staccabili e riattaccabili, completamente ecologici, che non macchiano, aderiscono ad ogni superficie liscia e, stando a quel che si legge, non utilizzano colla. Aspetto interessante è che nel caso la parte appiccicosa si sporchi troppo e perda aderenza è possibile lavarla non compromettendo così il funzionamento del componente nel tempo.

Vediamo ora i dettagli.

Let’Stick

Let'Stick - ComponentiParty game per giovanissimi da 2 a 9 giocatori, con una durata stimata di 15 minuti e un prezzo al momento in cui scrivo che si aggira intorno ai 15€. Oltre agli adesivi di cui parlavo questo gioco offre anche un’altra caratteristica interessante, il fatto che si gioca in un’area limitata, tipo una stanza. Ad inizio partita tutti i partecipanti osservano gli oggetti nella stanza, appena un giocatore si decide prende uno dei 9 fogli colorati di adesivi piazzati sul tavolo. Ogni foglio contiene 16 adesivi attacca e stacca, 15 con lettere dell’alfabeto e uno con la testa di un macaco che funge da lettera jolly. Quando tutti i giocatori hanno un foglio in mano si inizia: in velocità e nel più completo caos e disordine ogni giocatore attacca una lettera sugli oggetti che più lo aggradano. La prima lettera su un oggetto deve essere la lettera con cui inizia il nome di quel oggetto, per esempio per una finestra sarà una F. I giocatori successivi attaccano lettere allo scopo di completare la parola. Quindi riprendendo l’esempio di prima uno attaccherà una I, un altro N e via così. Gli unici vincoli sono che un giocatore può attaccare una sola lettera del proprio colore ad un oggetto, che l’adesivo deve riuscire ad attaccarsi e, quando si attacca la prima lettera, si urli il nome dell’oggetto. La partita finisce appena un giocatore ha piazzato la sua decima lettera, oppure 5 minuti dopo che nessun giocatore ha più attaccato nulla. Finita la manche, ogni giocatore che ha appiccicato l’ultima lettera di una parola prende tutte le lettere che la compongono, cioè le stacca fisicamente dall’oggetto, e fa un punto per ogni lettera. Per esempio, se sulla finestra si trova scritto FINES e il blu ha attaccato la S recupera tutte le lettere e fa 5 punti. Ora si riattaccano tutte le lettere ai foglietti del rispettivo colore e si parte per una nuova manche. Il gioco termina dopo 3 manche decretando la vittoria del giocatore che ha più punti.

Monstre Toi

Monstre Toi - ComponentiParty game semi-cooperativo con master da 3 ad 8 giocatori, durata stimata di 30 minuti e un prezzo al momento in cui scrivo pari a poco meno di 18€. Se mi è permessa una spiegazione semplicistica, è un po’ la meccanica degli Stick&Stack unita alla caccia al tesoro. Anche in questo caso l’area di gioco viene delimitata ad una stanza o un ambiente chiuso. Ma la peculiarità del gioco è che è diviso in 3 manche con la meccanica dei “livelli dei videogame”: prima di passare alla manche successiva si deve superare quella attuale. I giocatori, denominati cacciatori, hanno a disposizione 2 tentativi per raggiungere l’obiettivo di ogni manche, se falliscono vince il master. La meccanica di base è la stessa per i 3 livelli/manche, il master fa uscire i giocatori dalla stanza e appiccica in giro dei mostri; alcuni dei quali sono stregati con degli adesivi incantesimo che avranno effetti fisici sui giocatori, tipo saltare su un piede solo, camminare all’indietro, ecc. Quando ha finito il piazzamento, i giocatori devono rientrare nella stanza per trovarli, staccarli e appiccicarli intorno a delle gabbie per mostri precedentemente appiccicate in un punto noto e visibile. Le regole di piazzamento dei mostri sono semplici: devono essere tutti visibili da un giocatore in piedi, devono essere raggiungibili da tutti i giocatori (quindi non troppo in alto) e per vedere e staccare un mostro non deve essere necessario sollevare o spostare altri oggetti. Vediamo nel dettaglio le manche:

– Prima manche: c’è una sola gabbia colorata e il master seleziona in modo casuale 10 mostri tramite l’utilizzo delle apposite carte. Su 5 di questi mostri applica un adesivo incantesimo a sua scelta. Durante la fase in cui si cercano i mostri, i giocatori possono tranquillamente parlare tra loro e devono catturare almeno 9 mostri in meno di 5 minuti. Gli incantesimi hanno effetto sui giocatori fino a fine manche oppure finché non trovano un altro mostro.

– Seconda manche: in questo livello si utilizzano 4 gabbie, una per colore e per ogni famiglia di mostri. Ogni mostro appartiene ad una famiglia caratterizzata da un colore, quindi dovrà essere appiccicato intorno alla gabbia del colore corrispondente. Dato che il colore dei mostri è raffigurato solo sulle carte, mentre il master appiccica gli adesivi, i giocatori fuori dalla stanza dovranno memorizzare i colori delle famiglie dei mostri in gioco tramite le carte. In questa manche i giocatori non possono parlare finché uno di loro non trova un mostro, in questo caso può chiedere aiuto agli altri per posizionarlo nella gabbia giusta. Il master ha il potere di immobilizzare per 10 secondi tutti i giocatori nel caso si parli fuori contesto. Inoltre, da questa manche in poi e una volta per livello, i giocatori possono formare un cerchio e chiedere al master di puntare 3 secondi il dito verso un mostro, così da avere un piccolo aiuto. Anche in questo caso si devono catturare almeno 9 mostri in meno di 5 minuti.

Monstre Toi - Esempio gioco– Terza manche: come la precedente e con gli stessi mostri. Ma per uno di essi il master potrà violare la regola per cui tutti i mostri devono essere visibili ad un giocatore in piedi.

Se i cacciatori riescono a superare tutte e 3 le manche vincono la partita, altrimenti vince il master. Se in una manche i giocatori catturano tutti e 10 i mostri, guadagnano un bonus di un minuto addizionale nella manche successiva.

Simpatica la caratterizzazione dei mostri, che dovrebbe spingere anche i giocatori a urlare il nome del mostro quando lo trovano. Al termine del manuale sono elencati tutti i mostri con una breve descrizione. Quindi avremo, per esempio, Patatras, che fa cadere gli oggetti a terra quando sono impilati in modo poco stabile, oppure Crazyfoot, responsabile delle scarpe slacciate.

Conclusioni

Sicuramente sono due titoli dedicati ad un pubblico molto giovane, l’età indicata sulle scatole riporta dai 7 anni in su. Il primo titolo, Let’stick, ha sicuramente anche un valore formativo, ma richiede che tutti i giocatori sappiano scrivere. Inoltre, la meccanica è davvero tanto semplice, al punto che se non si è bambini pronti a saltare su ogni oggetto per la soddisfazione di attaccarci un adesivo, si finisce in stallo ad aspettare cosa faranno gli altri giocatori, per poi muoversi gli ultimi secondi prima dello scadere del tempo. Monstre Toi, invece, è il titolo che mi ha colpito di più. Sicuramente molto più strutturato di Let’stick, spinge ad un certo coinvolgimento di squadra, sfruttando una meccanica molto originale e permettendo anche l’interazione con un adulto che può ricoprire il ruolo di master (e forse pure di cacciatore se il master è particolarmente in vena di bastardate). Sono ovviamente dei party game e ritengo che diano il massimo a partire da un certo numero di giocatori, sebbene presentino grosse criticità inerenti all’area di gioco. Per prima cosa, questa deve avere una certa ampiezza, che aumenta con il numero di giocatori, poi deve essere uno spazio ricco di oggetti e superfici dove sia possibile appiccicare gli adesivi senza correre il rischio che un eccesso di veemenza causi danni. Da considerare infine che la longevità di entrambi i titoli, ma in particolare di Let’stick, è fortemente dipendente dallo spazio di gioco e dagli oggetti in esso presenti.

Let'Stick - Dettaglio adesiviIn relazione ai materiali, ho avuto modo di toccare con mano gli adesivi e confermo che sono di ottima qualità, non macchiano, si attaccano molto bene e sono lavabili. Non saprei dire se la loro capacità di aderenza diminuirà più o meno lentamente con il tempo, ma non presentando colla sono ottimista (ho cercato in tutti i modi di capire come possano attaccarsi senza colla, l’unica spiegazione è che sono magici).

Ho iniziato questo articolo con un piccolo ricordo legato alla mia infanzia, terminerò allo stesso modo raccontando un’altra storia che mi riguarda e che questi due titoli, in particolare Monstre Toi, hanno risvegliato in me. Quando ero piccolo adoravo le cacce al tesoro, all’epoca era il classico party game da compleanno. Spesso andavo alle feste di compleanno dei miei compagni di classe delle elementari e medie e organizzavano magnifiche cacce al tesoro, ovviamente con l’aiuto di genitori e fratelli maggiori. Ora non so se i miei ricordi me le fanno apparire meglio di quanto non erano nella realtà, con i ricordi d’infanzia capita, però di certo erano attività organizzate. Quando ero piccolo ho un po’ “sofferto” per il fatto che ai miei compleanni questo non fosse possibile, per prima cosa vivevo in una casa di dimensioni contenute e festeggiando a gennaio non era possibile utilizzare il giardino; poi non avevo fratelli più grandi e i miei genitori lavoravano molto, per cui non avevo molte possibilità di aiuto organizzativo. Certo, le attività da compleanno non mancavano ed erano pure divertenti, ma la caccia al tesoro è stato un cruccio che mi sono portato dietro per tutto l’infanzia. Vedo in Monstre Toi una specie di kit per organizzare velocemente cacce al tesoro in spazi relativamente contenuti e ripetibili più volte nell’arco di alcune ore. Certo, non sono vere cacce al tesoro, mancano gli indizi e la competizione tra due o più squadre, ma la meccanica è piuttosto originale e mi ispira molto riportandomi alla mente quelle sensazioni dell’infanzia. In particolare, direi che entrambi i titoli sono party game adatti a compleanni o altre festività in cui ci si trova a gestire un numero di bambini riguardevole e si decide di farlo in modo originale. Per questo, se un giorno dovessi entrare nella macchina clonatrice e produrre un piccolo “mini me”, molto probabilmente troverei interessanti questi giochi.

Canopus

Giocatore per passione, german di vocazione, non dico di odiare la presenza del caso nei giochi ma io e la dea bendata abbiamo rotto molto tempo fa e non siamo rimasti proprio in buoni rapporti. Divoratore di fumetti, anime, serie televisive, giochi e soprattutto buon cibo; appassionato di viaggi e buon cibo; ho una natura curiosa e sono fiero di essere un ossessivo compulsivo (ma pure un po’ convulsivo) per schematizzazioni e analisi, oltre che… un amante del buon cibo. Ok, mi piace il buon cibo! Scrivo prevalentemente recensioni e sono specialista delle moderne tecniche di management, come il pungolo elettrico, che utilizzo con i nauti. Gioco come non ci fosse un domani!

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