Realm of Sand | Recensione
I punti clessidra rappresentano lo scorrere del tempo durante la partita. Quando un giocatore raggiunge o supera i 10 punti clessidra fa scattare la fine della partita e si termina il turno fino al primo giocatore. Il giocatore con più punti vittoria vince, per lo spareggio vince il giocatore con più glifi e dischi rimasti sulla propria plancia.
Altro aspetto fondamentali di Realm of Sand sono le abilità speciali. Queste si attivano se si costruisce un edificio sopra ad un rombo colorato della propria plancia, per indicarlo si ruota il segnalino apposito dal lato colorato. Ad inizio o fine del proprio turno il giocatore attivo potrà ruotare il segnalino ed applicare gli effetti della propria abilità. Per esempio un’abilità consente di guadagnare un livello, un’altra di scambiare fino a due tessere runa dalla propria riserva con il cerchio delle rune, un’altra di spostare un glifo da uno spazio ad un altro spazio libero della propria griglia, ecc.
| Impressioni
In relazione all’aspetto grafico, Realm of Sand è davvero bello, i disegni delle carte mi piacciono molto e anche l’illustrazione sulla scatola. I materiali non sembrano male, le carte sembrano un po’ fragiline ma dopo una decina di partite ancora non presentano segni di usura. Aspetto importante è che il gioco apparecchiato occupa parecchio spazio sul tavolo, anche in modalità in solitario. Inoltre, la costruzione del cerchio delle rune certe volte non è molto agevole: io finisco sempre per fare una specie di U o di L, cosa che un po’ mi infastidisce.
Per quanto ci sia stato un certo sforzo ambientativo, non vi sentirete come se steste facendo qualcosa di magico, Realm of Sand è un puzzle game astratto.
Bello da vedere e ben realizzato. Alcune regola sono spiegate negli esempi, cosa che non apprezzo molto e normalmente la considererei un difetto, ma più che esempi sembrano approfondimenti delle regole stesse con indicazione dell’applicazione pratica. Quindi soprassiederò su questo aspetto.
A livello di impatto della fortuna e del caso non ci sono buona notizie per Realm of Sand. Non è raro l’effetto assist ad un avversario nel momento in cui si prende una carta edificio e se ne pesca una nuova per rimpinguare la fila a fine turno, mi ricorda un po’ Splendor per questo aspetto. Mi è capitato più di una volta che uscisse fuori proprio la carta giusta per un altro giocatore. In genere accade per gli edifici di classe 1, ma può essere comunque pesantissimo in quanto una partita a Realm of Sand si divide in 2 parti principali: una prima fase dove tutti i giocatori si concentrano sulle carte edificio di tipo 1 e una in cui si costruiscono edifici di tipo 2 e 3. In genere dopo qualche edificio di tipo 3 finisce la partita. Durante la prima parte della partita, quando ci si concentra sugli edifici di tipo 1, i giocatori si potenziano acquisendo spiriti elementali che sono una risorsa limitata. Quindi il livello di interazione indiretta è molto elevato, e ci si rubano risorse a vicenda con la logica del primo che arriva meglio alloggia. Chiaramente, in questa condizione, fare un “favore” ad un avversario significa ridurre gli spiriti elementali a disposizione. Nella seconda parte della partita, invece, si guadagnano quantità di punti maggiori e si accelera il tempo di gioco dato che le carte di tipo 2 e 3 presentano tutte punti clessidra. In questa fase le carte sono anche più difficili da edificare, quindi ci si concentra su una e si cerca di capire se qualche altro avversario potrebbe rubarvela. Il cerchio delle rune, come già detto, è una meccanica un po’ scomoda e probabilmente si poteva implementare in un altro modo, tipo la griglia di Cottage Garden. Infine, una nota sulle abilità speciali delle plance, sembrano tutte equilibrate tranne una che consente di cambiare un proprio dischetto con uno nella riserva, ma è utile solo all’inizio dato che la riserva degli spiriti elementali tende ad esaurirsi piuttosto in fretta.
Come detto, Realm of Sand presenta alta interazione indiretta, all’inizio per accaparrarsi spiriti elementali, necessari per avere sufficiente flessibilità per gli edifici più complessi; alla fine per capire se le carte più complicate da edificare potrebbero venirvi sottratte da un avversario.
Puzzle game molto semplice e dinamico, ma non mi sento di definirlo propriamente un filler: ha una certa profondità strategica e in 4 giocatori si va facilmente oltre l’ora di gioco. Personalmente non mi ha ancora stancato e apprezzo molto che ci siano più plance con abilità speciali del numero massimo di giocatori permessi.
Sicuramente più controllabile in 2 giocatori che in 4, dove diventa un po’ caotico. La modalità in solitario è molto interessante e divertente, ma soprattutto molto più veloce del gioco in più giocatori. Una partita in solitario a Realm of Sand dura esattamente 14 turni, ironicamente direi che vi occuperà più tempo il setup. L’unica differenza nelle regole consiste che quando si piazza una tessera runa questa viene scartata e non torna nel cerchio delle rune, così come se si muovono o piazzano dischi dovrete decidere di scartare una vostra tessera runa. La modalità di gioco è a punti e l’aspetto strategico sta nel cercare di ottimizzare i vostri glifi provando, se vi riesce, a costruire 2 carte insieme senza avversari che vi faranno saltare i piani. In questa modalità alcuni effetti delle plance diventano meno utili, come l’effetto di potersi prenotare un edificio per il futuro, ma l’ho trovata comunque piuttosto divertente.
| Conclusioni
Secondo titolo che mi trovo a recensire in pochissimo tempo dei taiwanesi della EmperorS4 e, come in Walking in Burano, inizio ad intravedere delle similitudini: attenzione alla modalità di gioco in solitario e un certo impatto grafico della componentistica. Ma con il fratellino minore condivide però anche il difetto di un prezzo decisamente sopra la media per un titolo di questo genere. Prendendo in considerazione titoli con meccaniche simili Cattage Garden e Patchwork (giusto per citare giochi che condividono la meccanica del “tetris”), vincono decisamente sull’aspetto economico anche in rapporto a quello che offrono. Al netto di questo rimane un divertente puzzle game che offre elevati livelli di interazione indiretta, cosa non da dare per scontata in questo genere di giochi.