Play 2019 | Live Blogging dell’evento
di Gioconauta | Play 2019
(illustrazione di Max Rambaldi)
Si dice “Aprile, dolce dormire”, ma per noi dovrebbe essere “Aprile, dolce giocare”, ovviamente grazie alla Play. Play 2019, “Festival del gioco” se vogliamo essere formali, si svolge, come ogni anno, al polo fieristico di Modena, e questa edizione durerà la bellezza di 3 giorni pieni, da venerdì 5 a domenica 7 aprile. Personalmente trovo sia il più importante evento italiano dedicato per il nostro settore (certo, c’è anche Lucca Comics&Games, ma, come dice il nome stesso, non è decisamente una fiera focalizzata). Quest’anno l’evento sembra decisamente interessante, con un gran numero di novità, in particolare localizzazioni, da scoprire e provare. Perché Play è un nome e una garanzia, è letteralmente piena di giochi e, salvo qualche momento di saturazione, si gioca come non ci fosse un domani. Giustamente lo slogan è “entra, scegli e gioca”. Ma, come dico ogni anno (ormai sto diventando noioso), Play non è solo “giocare” è anche, e certe volte soprattutto, una bellissima occasione di incontro tra giocatori, editori, blogger e autori. Potrei snocciolare i numeri dell’anno scorso, 40mila giocatori e 130 espositori, ma non darebbero l’idea del “calore” e dell’atmosfera che si respirano durante l’evento circondati da migliaia di persone che condividono lo stesso interesse e la stessa passione. Per noi nauti è sempre una bellissima occasione per incontrare dal vivo i nostri lettori (purché non finisca tipo “Misery non deve morire”), provare le ultime novità (che siano titoli che hanno appena visto la luce o localizzazioni, in particolare provenienti dallo Spiel) e salutare vecchi e nuovi amici che, purtroppo, non riusciamo per questioni di distanze ad incontrare quanto vorremmo. Perché ormai lo sanno tutti ma fa sempre bene ripeterlo, il gioco da tavolo, di miniature o gdr che sia, è anche e soprattutto socializzazione, una forma di comunicazione e scambio di idee non verbale (o qualche volta pure troppo verbale per certi party game o gdr, ma è parte del gioco). Ovviamente non può mancare il nostro consueto Live Blogging per seguirci in tempo reale, sapere immediatamente le nostre opinioni ed impressioni, guastarvi qualche foto e novità… poi quest’anno non vediamo l’ora di sfoggiare le nostro magliette nuove quindi saremo ancora più riconoscibili tra la folla, fateci sapere che ne pensate quando ci vedrete :-)
Domenica 7 aprile
17:45 – Alla GOG abbiamo provato Goryo. Gioco per due giocatori di cui uno sarà lo spirito di un gatto e l’altro uno shogun con al servizio 4 samurai. Lo scopo del gatto è rompere 5 oggetti presenti in casa e si muoverà attraverso le 4 stanze della casa (che sono matrici 4×4) in segreto e di un numero di passi prefissato. Lo shogun muoverà i samurai cercando di intercettare i movimenti del gatto e guadagnare indizi per bloccargli oggetti, limitargli i movimenti e cercare di capire a che oggetto il suo spirito è legato. Lo shogun potrà pescare da un sacchetto dei gettoni per bloccare alcuni oggetti al gatto, impedendogli quindi di romperli, in base a quante caselle di movimento del gatto sarà riuscito ad individuare con i suoi samurai. Forse un po’ fortunoso, ma una bella meccanica e materiali accattivanti.
17:20 – Alla GOG abbiamo provato il prototipo di 7 The Sins. Veloce gioco di carte di collezione set in cui dovrete accumulare carte dei 7 peccati capitali per guadagnare punti. Il sistema di punteggio è particolare: fino a 3 carte dello stesso peccato i punti aumentano, da 3 a 7 si avranno punti negativi e sopra le 10 carte si guadagneranno 10 punti fissi. Non è sufficiente però avere più punti degli altri giocatori per vincere. Nel gioco c’è un giocatore virtuale, l’abisso, a cui i giocatori regalano carte per ottenere gemme che nella fase punteggio fungeranno da jolly. A fine partita, se l’abisso ha totalizzato meno si 7 punti vincerà il giocatore con meno punti, altrimenti quello con più punti. Gioco che richiede molta memoria e che scorre fluido in meno di 15 minuti per partita.
16:30 – Abbiamo provato Small Island della Playagame. Gioco di piazzamento tessere che ricorda molto Carcassonne. I giocatori costruiranno isole che presentano dei simboli di ancore, templi e frutti vari seguendo, per fare punti vittoria, uno schema dettato dall’obiettivo del round. Ogni round ha un certo numero di tessere a disposizione, terminate le quali il giocatore di turno può piazzare tessere del prossimo round oppure piazzare la sua nave, che gli darà punti per le ancore che la circondano (come il santuario in Carcassonne). Interessante il sistema per ridurre l’impatto della fortuna per cui ogni giocatore ha 2 tessere in mano, ne sceglie una tra 3 scoperte sul tavolo e poi ne gioca una. Non banale, dato che le case, che fungono da sistema per catturare i punti a fine round da un’isola, sono limitate e si piazzano a fine round ma quelle piazzate nei round precedenti non contano. Quindi richiede una pianificazione attenta. Bello ma ha pochi obiettivi.
16:10 – Abbiamo provato Ceylon, gioco in visione (sarà disponibile fra qualche mese) della Tesla Game. I giocatori sono dei novelli produttori di Tè, e dovranno piantare, raccogliere e spedire le spezie, cercando di fare così più punti degli avversari. Alla base del gioco ci sono delle carte azione che vengono giocate con un meccanismo simile, ma variante, a Puerto Rico. Infatti, il giocatore di turno giocherà una carta da un lato ed eseguirà l’azione indicata, gli altri al tavolo potranno eseguire l’azione disegnata dal lato che si trovano davanti (oppure, e questo vale per tutti, eseguire una delle due azioni base di spostamento della pedina e moneta). Un gioco molto semplice, senza particolari spunti di vivacità, adatto per un pubblico alle prime armi (siamo sui livelli di Stone Age per intenderci).
15:20 – Alla Giochi Uniti ci siamo catapultati al congresso di Vienna, con Schönbrunn, dove le sorti dell’Europa furono decise a suon di banchetti, intrighi, e diplomazia. Da 3 a 6 giocatori punteranno a portare il maggior prestigio alla propria nazione, tra quelle facenti parte del congresso, che ricordiamo si svolse a seguito dei tristi eventi dopo la sfortunata battaglia di Waterloo. Un gioco di diplomazia e politica, dove si dovranno utilizzare al meglio i propri diplomatici, stipulare accordi e alleanze con le nazioni minori dell’epoca, senza dimenticarsi di sollazzare tra un la riunione e l’altra. Personalmente (nd Renberche) uno dei titoli più divertenti provati qui in fiera, speriamo che alla seconda prova dia le stesse soddisfazioni.
14:50 – Unearth, gioco di qualche anno fa dell’Asmodee ma che non avevamo ancora provato. Si tratta di un gestionale di dadi, dove si cercherà di collezionare set di carte e di fare punti costruendo meraviglie. Nel turno di gioco il giocatore punta una carta tra quelle visibili, gioca eventuali carte modificatore, e tira uno dei dadi che ha a disposizione (ci sono d6, d4, d8); se il risultato e inferiore a 4 ottiene la risorsa presente, in qualsiasi caso lascia il dado li. Quando una carta ha sopra, coi dadi di tutti i giocatori un valore pari o superiore al suo, il giocatore col dado più alto la guadagna. Le meraviglie si costruiscono con le risorse acquisite e ce ne sono di diversi tipologie. A fine partita chi avrà più punti sarà il vincitore. Un gioco che non ha particolarmente convinto e che può essere senza problemi dimenticato.
14:00 – Alla Cranio abbiamo provato Blackout, altro finalista del Magnifico. Gioco german con davvero tanta carne al fuoco in cui dovrete risolvere un blackout ad Hong Kong con una forma particolare di deck building per reclutare aiutanti (che sarebbero appunto le carte). Il round si divide in varie fasi, la prima consiste nel lanciare 3 dadi di tre colori differenti per vedere che risorse saranno disponibili in quel round, poi i giocatori piazzeranno assistenti su tre colonne che in base al colore e numero di cubetti raffigurato sulle carte faranno guadagnare risorse. Con le risorse si soddisferanno obiettivi che saranno nuovi aiutanti o azioni extra di fine round ma permetteranno anche di piazzare cubetti sulla mappa per delimitare quartieri e prenderne il controllo per fare punti vittoria. Infine, si andranno a risolvere le crisi sui vari quartieri, utilizzando i propri aiutanti in mano e di fatto ferendone uno che tornerà disponibile solo se si utilizzerà l’apposita carta medico durante la selezione azioni. A fine round si potrà riprendere in mano una colonna di carte così che tornino tutte disponibili. Un titolo davvero molto strategico e anche complesso, decisamente non per tutti, ma molto interessante. Grafica non esaltante ma funzionale.
13:10 – Alla 3M abbiamo provato Monster Slaughter. Titolo horror scanzonato dove vestiremo i panni di famiglie di mostri occupate ad assediare una casa nel bosco abitata da umani. Ad ogni turno si attiva un membro della famiglia non utilizzato nei turni precedenti e si esegue una delle azioni disponibili tra: spiare da una porta per vedere che umano è presente in una stanza, sfondare una porta (quindi l’umano si nasconderà), eseguire una ricerca pescando dal mazzo corrispondente alla stanza (anche nel tentativo di cercare umani nascosti) e attaccare a suon di dadi gli umani. Dato che ogni umano eliminato sono punti vittoria gli avversari potranno aiutare il povero malcapitato sotto attacco armandolo con carte ottenute dalle ricerche nelle stanze (alcune armi sono più efficienti contro una famiglia di mostri rispetto ad altre). Meccanica molto carina e componenti davvero al top. Molti dettagli interessanti come la possibilità di fare punti prevedendo la sequenza delle eliminazioni degli umani e scenari di gioco per replicare l’atmosfera di famosi film horror.
12:05 – Alla GOG abbiamo provato Rolling Ranch, gioco per 2-20 giocatori, classico roll&drawing dove si dovrà ricostruire/ridisegnare il ranch dopo una tempesta. Ad ogni turno si tirano due dadi e si stabilisce se prendere le risorse o posizionare l’animale mostrato. Le risorse sbloccano degli edifici che danno dei bonus e garantiranno ulteriori punti a fine partita. Partita che volgerà al termine nel momento in cui un giocatore ha completato tutto i recinti e si procederà col calcolo dei punti in base alle combinazioni di animali e di obiettivi singoli che ogni giocatore possiede. Non ci ha particolarmente colpito, il gioco è abbastanza standard, però per chi cerca un filler leggero col qualche elemento strategico in più può trovarci qualcosa di interessante.
11:40 – Alla Oliphante abbiamo provato l’astratto Naja Raja. Titolo interessante di piazzamento tessere dove dovremo costruire la nostra strada dentro il nostro tempio per scoprire i tesori sul bordo e arrivare, senza trovare tutti e tre i tesori maledetti, a 25 punti. La particolarità è che ad ogni turno i giocatori giocano delle carte che indicheranno quanti bastoncini lanciare e di che colore. I bastoncini riportano o dei pallini, che sono i punti, o dei simboli che servono per giocare altre carte della mano e applicare gli effetti speciali che possono essere punti extra, vulcani da piazzare sulla plancia avversaria per ostacolare, forme di attacco diretto tipo far scartare carte, ecc. Chi ha più punti a fine round si prende la tessera per costruire il percorso. Fondamentale la gestione della mano e decidere come giocare le carte, se per i punti o gli effetti, senza restare con l’acqua alla gola e senza nulla da giocare. Molto bello e strategico.
11:15 – Lo “storico” del gruppo Renberche si è armato di gladio ed è sceso nell’arena a combattere per l’imperatore in Arena Colossei! Progetto della Sir Chester Cobblepot e Orco Nero Games si tratta di uno skirmish per 2-4 giocatori (estendibile a 1 e a 6 in caso di successo della campagna di finanziamento) a tema ovviamente gladiatorio. Ogni giocatore avrà a disposizione un gladiatore (con la relativa miniatura), tra quelli esistenti nell’antica Roma e ci si affronterà muovendosi nell’arena utilizzando le carte come motore di gioco. Le carte sono scelte dai giocatori ad inizio turno e rappresentano le mosse che verranno eseguite dal proprio guerriero, fino ad essere ingaggiati, dove si cercherà di ferire l’avversario attraverso la scelta di tessere rappresentanti le zone del corpo dove si vuole colpire. Un titolo molto interessante, con regole facilmente assimilabili ma per nulla banale. Possibilità di evoluzione del proprio gladiatorie che potrà apprendere nuove mosse, il tutto non solo per vincere sul nemico ma anche per ottenere il favore del pubblico. Progetto kickstarter previsto per settembre, sicuramente ne risentirete parlare su questi canali. PS: sono previsti anche gli animali, per rendere ancora più combattivo il gioco.
10:00 – Al padiglione F abbiamo approcciato Dungeonology della Ludus Magnus Studio. Max ci si è avvicinata solo dopo la promessa che non si sarebbe combattuto. Dungeonologia é di fatto una materia magica, un po’ come l’Acquerellologia e le altre scatoline che si trovavano nelle merendine di una volta. Il professore di tale materia viene dato per disperso e i suoi possibili sostituti faranno a gomitate per l’ambito posto. Tramite l’esplorazione di un dungeon su 3 livelli, dalla foresta alle supersegrete, i giocatori potranno cercare di raccogliere informazioni (rappresentate da cubi di vario colore) passando dei test, aiutati da sacrificabilissimi minion dottorandi. L’obbiettivo del gioco è avere sufficienti informazioni, nelle pile della propria plancia, da poter scrivere una tesi. La meccanica principale è data dalle carte che si hanno in mano, che possono essere giocate per passare i test, per intralciare gli avversari o ottenere bonus. A parte qualche problema di leggibilità delle molteplici icone delle carte, Dungeonology sembra un gioco molto promettente, super interattivo, con miniature molto belle e un tema davvero originale. Attualmente su Kickstarter.
Sabato 6 aprile
18:50 – Alla Pendragon il doc ha provato l’anteprima di Last Aurora, titolo che sarà oggetto di campagna kickstarter nel prossimo mese di giugno. Il gioco ci porta in un mondo post apocalittico in cui gli ultimi rimasti cercano di raggiungere le terre a sud che, da quanto sanno, sono ancora vivibili Per farlo dovranno intraprendere un viaggio attraverso zone pericolose sia per la tossicità sia per predoni e sciacalli che le infestano. Ogni giocatore dispone di una plancia di gioco con cui gestire il proprio convoglio e il proprio equipaggio. I giocatori al loro turno svolgono diverse azioni di esplorazione con i membri del loro team per collezionare risorse utili con cui proseguire il viaggio o aggiungere nuovi personaggi al proprio seguito. Quando tutti i giocatori hanno esaurito i personaggi o non vogliono proseguire nell’esplorazione viene attivata la fase viaggio. In questa, i convogli vengono mossi lungo il tracciato per raggiungere la nave in base alle capacità del proprio convoglio, dei membri dell’equipaggio e della benzina che si vuole utilizzare. Ancora, nella fase di esplorazione si possono collezionare nuovi elementi con cui implementare le capacità del proprio convoglio come protezioni, armamenti, nuovi slot con cui aumentare la capacità di carico e così via. A mano a mano che questi elementi vengono selezionati, nuove carte escono in gioco fra cui anche quelle di predoni di vario genere che attiveranno una fase di combattimento dopo la fase di movimento. Il combattimento può danneggiare i convogli facendo perdere risorse ed equipaggiamento ma da anche la possibilità di ottenere delle ricompense se si riesce a eliminare queste minacce. La partita dura sei turni e se nessuno riesce a raggiungere la nave in tempo, verrà comunque determinato un vincitore in base ai punteggi conseguiti in partita. Il gioco si presenta con un turno scorrevole che si impara rapidamente dando al tempo stesso scelte interessanti da fare durante ogni fase, soprattutto in quella di esplorazione e anche quando danneggiati nel decidere cosa sacrificare. Le peculiarità dei personaggi e le implementazioni del convoglio sono sembrate tutte molto appetibili e la voglia di finire la partita è rimasta. Ottimizzare risorse e personaggi si è dimostrata una sfida coinvolgente. Rimane per questo un titolo che dopo l’anteprima ha dato buone sensazioni e quella curiosità di volerlo approfondire. Non mancheremo di aggiornarvi al momento della partenza della campagna ks.
18:00 – Alla Giochi Uniti abbiamo provato Gnomeland. Si tratta fondamentalmente di una gestione di risorse (mana, spade e oro) che guadagneremo in base a tiri di dado, in cui si tenterà di ottimizzare l’ottenimento di punti vittoria attraverso edifici sulla propria plancia, evolvendoli in costruzioni più produttive o raccogliendo abbastanza risorse da soddisfare piccole quest. Per fare alcune azioni si utilizzeranno meeple a forma di gnomo e a mo’ di magazzino si potranno comprare dei mercenari da utilizzare nei turni successivi come risorse; e in questa frase è contenuta di fatto l’ambientazione. Gli edifici non hanno nulla di gnomesco, gli gnomi in sé sono di fatto vittime sacrificali e i mercenari nulla più di minuti salvadanai. Il gioco ha scarse componenti di interazione e purtroppo non offre spunti particolarmente innovativi.
17:10 – All’Asmodee Maledice ha incontrato il signor Eric M. Lang che ha fatto una presentazione del suo prossimo Ks. Stiamo parlando ovviamente di Bloodborne, il noto videogioco capolavoro della FromSoftware, che si appresta a piazzarsi sui nostri tavoli. Il gioco porta degli eroi/giocatori a cacciare nell’inquietante Yharnam attraverso un mondo fatto da tiles che scoprono man mano. Ovviamente ci sono mostri ovunque e il giocatore dovrà utilizzare il suo deck, che si evolverà nel tempo, sfruttando 3 spazi specifici dove piazzare carte per attacco e difesa. Interessante notare che ogni mostro ha un mazzo personalizzato e che una volta memorizzato permette di imparare il “move set” dei nemici migliorando le possibilità di vittoria. Maledice ha chiesto il prezzo del gioco e Lang ha fatto una piccola risata indicando le bellissime miniature e tiles. Quindi il nostro nauta ha chiesto l’uscita prevista del gioco su KS e il l’autore ha risposto che ha un idea chiara nella sua testa ma per sicurezza si limita a dichiarare “presto”. Visto la tristezza sui nostri volti ha comunque promesso un gioco tattico profondo pieno di Boss esattamente come la sua controparte videoludica. Noi possiamo dirvi soltanto che i materiali mostrati sono davvero impressionanti.
16:00 – Alla dV Giochi abbiamo provato Catalyst. Gioco di carte e combo in cui si acquistano personaggi detti catalizzatori per attivarli successivamente e sfruttare le loro abilità. Non mancano edifici che si attivano con i personaggi e obiettivi che variano lo schema di punteggio in base agli edifici acquistati. Semplice e carino, ma abbiamo avuto l’impressione che alcune mosse fossero automatiche e in molti momenti si giocasse da solo.
15:10 – Alla Devir abbiamo provato i Ciarlatani di Quedinburgo. Ottimo push your luck dove i giocatori pescano gettoni dalle loro borse stando attenti a non sforare, con il risultato del valori di alcuni gettoni, un certo valore di soglia determinato dalle condizioni del round. La caratteristica è che in base al valore della pozione composta, sperando non si esplosa, si potranno comprare ulteriori gettoni con effetti speciali da aggiungere al sacchetto. Semplice ma magnetico!
14:20 – Alla Pendragon abbiamo provato 15 uomini. Gioco di bluff e fazioni su sfondo piratesco dove dovrete portare dalla vostra parte pirati per un ammutinamento e guadagnare punti in base allla composizione della ciurma e ad un obiettivo di gioco. Il meccanismo con cui si convincono i pirati è un’asta senza ripresa dei dobloni se scalzati, poi si può decidere di rivelare le abilità dei pirati controllati o eliminare pirati della fazione avversaria tramite un proiettile dato ad inizio partita ad ogni giocatore. È un gioco a ruoli nascosti, tipo Bang! per fare un esempio, dove ci sarà un capitano (unico con ruolo rivelato), un braccio destro del capitano e due o tre cospiratori. In due e tre giocatori non si utilizzeranno i ruoli ma l’autore ha promesso una meccanica altrettanto dinamica. Una bella idea e ben implementata ma adatto a giocatori che amano pestarsi i piedi in modo diretto e senza troppi giri di parole.
13:30 – Alla 3M abbiamo provato il gioco di carte deck building dei Cavalieri dello Zodiaco, Saint Seiya. La meccanica è quella tipica di questi giochi: giochi carte dalla mano per eliminare i nemici presenti sulla linea di combattimento che presentano effetti quando entrano in gioco, quando combattono e quando vengono battuti. Ma presenta particolari molto interessanti tipo il fatto che i cavalieri partono senza armatura e quando la indossano scartano le carte attacco normale per acquisire attacchi in armatura. Belle caratterizzazioni dei personaggi (tipo i cavalieri d’oro che mandano avanti la meridiana dello Zodiaco accelerando il tempo di gioco) e interessante la presenza, oltre al mazzo degli scarti, anche di una pila per le ferite che può aumentare la dinamicità di gioco e la rotazione del deck. Oltre ad averlo trovato molto divertente presenta degli ottimi materiali: per esempio le fiamme della meridiana sono magnetiche e le carte hanno uno sfondo semiriflettente che dovrebbe dare l’idea del cosmo.
12:30 – Alla CMON abbiamo provato Cthulhu Must Die. Ovviamente non serve spendere parole sull’ambientazione. In questo titolo lovecraftiano sarete investigatori intenti a impedire il risveglio del tentacoloso antico in base ad uno dei 6 scenari presenti, in quello provato dovevamo rompere 5 sigilli. La particolarità del gioco è che le sfide, risolte ovviamente a suon di dadi, potranno portarvi a perdere sanità mentale in base ad i successi ottenuti. Con il progredire della follia però avrete il progredire delle vostre psicosi ma anche delle vostre abilità: più forti ma più folli. Materiale bellissimo, ma forti dubbi sulla longevità.
11:15 – Alla Ghenos abbiamo provato Wingspan. Titolo interessante dove dovrete “catturare” uccelli e piazzarli nei loro habitat. Meccanica di gioco molto elegante in cui avrete dei segnalini azione che utilizzerete per mettere in gioco sulla vostra plancia carte uccello spendendo risorse oppure attivare una delle 3 righe che vi consentiranno azioni via via più potenti in base agli uccelli piazzati. In particolare le tre righe vi faranno acquisire risorse, piazzare uova (necessarie per giocare uccelli in posizioni più avanzate) e prendere in mano altre carte uccello dal mazzo. Quando si attiva una riga, ossia un habitat, si attivano le proprietà speciali degli uccelli piazzati attivando anche combo. Materiali di primissimo ordine, ma decisamente troppo solitario.
10:30 – Alla 3M abbiamo provato Bleak Reach, skirmish con ambientazione Warhammer 40k. Titolo molto interessante in cui, anche se non sono presenti miniature, i tasselli di cartoncino sono molto esplicativi e chiari nonostante l’immensa mole di informazioni che riportano. Ogni giocatore sarà alla guida di una fazione, orchi o ultramarines, e le modalità di combattimento e vittoria dipenderanno dalla modalità di gioco o dallo scenario, e la scelta è davvero vasta. Canopus, pur essendo german, lo ha trovato molto interessante, in quanto i lanci dei dadi presentano diversi valori correttivi in base a posizione, tipo di attacco, gittata e altri fattori che spostano l’ago della bilancia da effetto fortunoso a controllo del rischio. Consigliata una prova anche se non siete amanti del genere.
9:50 – Abbiamo provato Detective della Pendragon, altro finalista del Magnifico. Deduttivo molto interessante dove le “piste” investigative non sono libere (tipo consulente investigativo) ma predeterminate e per percorrere ogni pista dovrete utilizzare la risorsa tempo, limitata. Ogni personaggio che comporrà il vostro team porterà delle competenze che si traducono in altri segnalini utili per le investigazioni. È presente un app per la gestione di alcuni aspetti delle indagini, ma non è poi molto ingombrante. Anche se era solo l’indagine demo ci ha fatto davvero una bella impressione.
9:30 – Appena entrati in fiera ci fermiamo allo stand della Tana dei Goblin per incontrare Richard Breese, che ci parlerà dell’espansione per Keyper. Di nuovo porterà molte cose interessanti, in particolare: introduce nuovi merci come pesci e frutti di mare vari; nuovi edifici tra cui alcuni che fanno fare punti per ogni edificio “sovrapposto” (aggiungendo valore ad un’azione che forse nel gioco base è poco interessante) e azioni aggiuntive in base alla stagione. Particolarmente intrigante è che i giocatori non eseguono più il cambio di stagione contemporaneamente, ma può essere che qualcuno, per esempio, passi all’autunno mentre tutti gli altri sono ancora all’estate.
Venerdì 5 aprile
19:30 – Alla Red Glove abbiamo provato Doodles. Uno dei tanti fillerini a base di disegni ma con un’idea ben precisa, e il pregio di non essere inutilmente complicato. A ogni giocatore viene assegnata casualmente una delle 3 parole presenti su una scheda, e deve farne un veloce schizzo da far indovinare agli altri. É interessante perché i 3 termini sono molto simili (ad esempio siepe/cespuglio/arbusto) e bisogna perciò fare affidamento al pensiero laterale. Si fanno punti sia per le parole indovinate che quelle fatte indovinare. Nessun miracolo ma carino.
18:50 – Alla Cranio abbiamo provato The Potion. Party game con una confezione molto intrigante a forma di flacone dei medicinali. Ogni giocatore tiene in mano 6 ingredienti (2 per ognuno dei 3 possibili): lo scopo consiste nello sbarazzarsi dei propri token fino ad averne di solo un tipo. A turno si lanciano dadi che mostrano sulle facce varie combinazioni degli ingredienti. Segretamente ognuno seleziona uno dei suoi token, sapendo che potrà buttarlo via nel caso in cui messo assieme a quelli degli altri faccia una delle combinazioni, oppure se gli altri non saranno riusciti a fare una combinazione. Praticamente un gioco di bluff in cui si può tenere il conto di quali token sono già stati buttati per avvantaggiarsi, ma non un gioco del quale si sentiva il bisogno.
18:30 – Abbiamo provato Powers Duel. Gioco uno contro uno ambientato durante la rivoluzione russa. Molto semplice da capire e carte e plancia estremamente intuitive. La mappa è divisa in aree connesse tra loro e ogni giocatore ad ogni round pesca 5 carte, una la utilizzerà come obiettivo del round mentre le altre saranno utilizzate come azioni per muovere, piazzare truppe, influenzare zone, ecc. Le carte gestiscono anche il tempo di gioco facendo avanzare il calendario. Uno dei titoli che ci sono piaciuti di più per estetica, intuitività e comunque l’impressione a caldo è quello di avere un ventaglio strategico molto ampio. Ci riserviamo di valutare il prezzo della versione retail, in fiera c’è quella ks e costa un patrimonio.
18:00 – Alla Ravensburger abbiamo provato The Legendary El Dorado. Entry level con poche regole del buon Reiner Knizia, che presenta un gioco di percorso e deck building non molto originale ma con una meccanica robusta e molto dinamico. Attraverserete la giungla giocando punti movimento attraverso foresta e acqua, oppure utilizzerete monete per attraversare villaggi o comprare nuove carte. Il tutto per arrivare semplicemente a El Dorado prima degli avversari. Non ci ha fatto urlare al miracolo ma è un buon gioco per neofiti e occasionali.
16:50 – Tornati alla MsEdizioni abbiamo provato Escape Tales Il Risveglio. Ultimo nato del genere escape room presenta la novità di una storia sopra le righe, stanze da esplorare e scelte a bivi che influenzano lo sviluppo del gioco (quindi una escape room rigiocabile). Gli enigmi sono molto interessanti e le novità introdotte funzionano decisamente. Per noi è promosso.
15:40 – Alla Dal Tenda abbiamo provato Sumo Slam. Praticamente un gioco di dadi dove si fanno punti in base alle combinazioni di risultati. Solo che al posto dei dadi ci sono dei lottatori di sumo di gomma e devono restare dopo il lancio entro il ring. Sinceramente ci ha lasciati perplessi che il ring fosse delimitato da quel che sembra il laccio di una scarpa, per il resto nulla di che, non se ne sentiva il bisogno.
13:55 – Alla Asmodee abbiamo provato Viaggi nella Terra di Mezzo. A livello ambientazione il gioco si pone tra lo Hobbit e Il Signore degli Anelli. Ogni giocatore ha un suo eroe, di cui può scegliere la classe, e una compagnia di avventurieri con cui esplorare la Terra di Mezzo. Durante il gioco capiteranno delle avventure presentate dall’app a cui i giocatori risponderanno con le carte dei loro deck, che comunque si evolvono nel tempo. Non ci ha entusiasmato e certe volte ci è sembrato che l’interazione dei giocatori con l’app fosse un po’ troppo “esclusiva” tagliando fuori il resto del tavolo durante la risoluzione delle sfide.
12:30 – Alla MsEdizioni abbiamo provato i due roll&write, Mappe stellari e Sangue Reale. Il gioco di base consiste in un foglio di quaderno che riporta una plancia disegnata dove in base al lancio dei dadi il giocatore compilerà delle caselle. Mappe stellari è molto matematico, si segnano i valori di stelle in base a dove piazzare i valori dei dadi; in Sangue reale 2 giocatori si sfideranno a influenzare regioni selezionando azioni e sfruttando i risultati dei dadi per occupare territori. Un nuovo genere interessante e originale che potrebbe risultare un po’ di nicchia ma con delle potenzialità.
11:50 – Di nuovo alla GOG abbiamo provato Kiwara. A dispetto della grafica è un titolo molto scacchistico per 2 giocatori. Si devono piazzare animali della savana con diversi punteggi ed effetti (per esempio il leone fa ruotare i gettoni zebra da 6 punti portandoli a 0) in righe vincolate da un totem che percorre il perimetro del tabellone e che viene mosso dall’avversario. I punti vengono calcolati per maggioranza di gettoni in un dato territorio. Molto bello da stupire anche Canopus, ma limitato a 2 giocatori.
11:30 – Alla dV Giochi abbiamo provato Bananagrams, gioco di parole e tessere. Da una riserva di tessere se ne pescano 15 per giocatore e si procede in tempo reale a costruire un cruciverba di parole di senso compiuto. Possibilità di interagire con la riserva e con gli altri giocatori chiamando a voce delle parole e scambiando tessere, in alcuni casi costringendo pure gli avversari a farlo. Filler veloce che può piacere a chi ama Scarabeo o simili, se non ci si aspetta la stessa profondità.
10:50 – Alla Ghenos abbiamo provato Teotihuacan, uno dei finalisti del premio il Magnifico. Un bel germanone di piazzamento dadi per acquisire risorse, salire in alcune scale di punteggio e costruire una bellissima piramide di tessere. La particolarità della meccanica è il movimento dei dadi ed incremento quando si esegue l’azione, oppure utilizzato per acquisire risorse in base agli altri dadi degli avversari presenti nella casella. Piaciuto, ma ha sicuramente qualche problema di leggibilità della mappa. Promette elevata longevità data la possibilità di sostituire scale dei punteggi ed effetti di caselle grazie a delle plancette addizionali.
10:20 – Alla GOG abbiamo provato Shy Monster. Veloce filler per 2 giocatori, un signore oscuro e un cavaliere. Ad ogni round il signore oscuro costruirà un dungeon di 8 tessere coperte tra cui ci saranno due mostri che si attiveranno solo in determinate condizioni. Il cavaliere parte dall’entrata e dovrà saltare, combattere o attraversare caselle sperando di non trovare i mostri e giungere all’uscita. Può sembrare completamente casuale, ma in realtà una serie di meccaniche lo rendono un buon titolo di bluff costruito nel modo in cui si piazzano le tessere del dungeon, qualche dubbio sulla longevità. Noi abbiamo provato la versione gigante.
9:30 – Arrivati in fiera abbiamo fatto un rapido giro esplorativo e siamo stati subito attratti allo stand Uplay per vedere la versione semi-definitiva di Cleopatra e la Società degli Architetti. Sicuramente molto appariscente e decisamente bello da vedere, ci spiegano che i cambiamenti non sono solo estetici. In particolare hanno ridotto l’impatto della fortuna: le carte speciali non sono più pescate ma si acquistano e il giocatore con più punti corruzione non viene eliminato automaticamente.