Valparaiso – Recensione

| Impressioni

Graficamente Valaparaiso è molto appagante, tabellone e plance dei giocatori sono ben illustrate. Ho apprezzato tantissimo l’utilizzo degli elementi grafici per spiegare gli effetti delle carte o la meccanica del mercato, ma ammetto che non sempre la spiegazione è chiarissima. Come componenti ho delle perplessità sullo spessore delle carte che secondo me richiedere l’imbustamento.

C’è stato un minimo impegno nel delineare un contesto storico, cosa molto apprezzabile. In effetti le azioni trovano delle giustificazioni tra i commerci oltremare che potenziano il giocatore e quelli verso l’entroterra che lo rendono più ricco; per non parlare della carta posizionata sul municipio che rappresenta, a mio parere, una marchetta per avere dei vantaggi. Probabilmente il massimo che si poteva fare per sposare la meccanica di pianificazione azioni con il contesto commerciale, anche se ovviamente nulla suggerisce di essere nella città portuale cilena.

Valparaiso presenta un regolamento davvero molto chiaro e coinciso, cosa non scontata dato che il titolo non è così immediato. Le illustrazioni e gli esempi presenti sono più che sufficienti. Non ci sono fogli di aiuto al giocatore, ma non se ne sente il bisogno dato che ogni elemento di gioco riporta una spiegazione grafica di effetti, meccaniche e regolette. Alla fine del manuale è presente una spiegazione dettagliata di ogni carta.

Valparaiso - Dettaglio partita 1La meccanica base di Valparaiso è la programmazione azioni, in pratica le azioni vengono programmate in una precisa fase e poi non vengono più modificate ma semplicemente eseguite con un automatismo in base alla sequenza in una fase successiva. Rispetto alla meccanica classica, Valparaiso introduce la piacevolissima novità del poter variare la sequenza in diversi momenti purché si possa pagare. Questo aspetto, unito alla forte ottimizzazione richiesta dalle azioni, in particolare il commerciare, fanno di Valparaiso un gioco dalle meccaniche profonde e dalle vaste scelte strategiche. Ho parlato di ottimizzazione soprattutto per l’azione commerciare, questo perché con un’unica carta è possibile attivare tutti i propri mercanti e scegliere su quali mercati e tessere puntare farà la differenza. Altro aspetto significativo è l’elegante meccanica di rotazione delle tessere mercato che permette l’informazione completa (tutti conoscono la posizione di una data tessera mercato in un dato momento) con la possibilità di dare pepe al gioco e correre per farle entrare nella griglia di un villaggio prima del previsto. Ho visto partite in cui si monopolizzava un mercato e si aspettavano le tessere giuste eseguendo un’alta rotazione delle tessere mercato e altre dove si puntava a sciamare i propri mercanti ovunque sul tabellone. Queste strategie, come altre, dipenderanno ovviamente dalle carte traguardo che riuscite ad acquisire con l’azione oltremare e che rende Valparaiso, a mio parere, assimilabile ad un deck building. Non ho apprezzato tantissimo il fatto che la partita termini improvvisamente arrivati ai 18 punti, ma capisco che doni un aspetto strategico anche alla possibilità di scartare carte traguardo per fare punti a poter agire pure sulla durata della partita almeno un pochino. Per il resto è il tipico german che termina proprio quando avrete a disposizione le risorse e tutte le carte che vi servono per fare quel che vi pare. E la cosa non mi spiace, anzi, rende la partita molto tesa. Molto interessante il meccanismo del setup con cui si rinforza notevolmente il giocatore che gioca per ultimo e che avrebbe notevoli svantaggi altrimenti.

Valparaiso presenta interazione indiretta e molto forte. Questo dipende dal fatto che ci sono diversi aspetti dove gareggerete in velocità (quindi in ottimizzazione) contro i vostri avversari oltre alla scala del punteggio. In particolare il litigarvi le tessere mercato e il rubarvi le carte traguardo sono gli aspetti più evidenti; ma non sono da sottovalutare la maggioranza di case a Valparaiso, che essendo con caselle limitate ad un certo punto si chiuderà e darà il bonus al giocatore più rapido per tutta la partita, e la costruzione di stazioni ed empori dato che gli slot di costruzione sono limitati. Anche le case sono limitate e la decisione di dove piazzarle modificherà in modo radicale la vostra strategia: quindi arrivare primi a Valparaiso potrebbe paradossalmente essere controproducente se vi siete bruciati tutte le possibilità di fare empori per potenziare i vostri commerci, viceversa avere tanti empori potrebbe essere inutile senza rendite per avviare gli scambi, ipotesi fatte senza tener conto delle carte traguardo che potrebbero permettere queste e altre strategie.

Provato in ogni numero di giocatori, da 2 a 5, Valparaiso funziona quasi sempre ma personalmente nutro una preferenza per i 4 giocatori, giusto per avere una partita ben litigata. Ma anche in 5, sebbene aumenti un po’ il tempo di gioco, non si sentono tantissimo i tempi morti e per gli affetti da paralisi d’analisi il regolamento prevede la clessidra (che io personalmente odio tantissimo ma se serve la utilizzo). E il quasi? Bhe, in 2 è decisamente piatto.

Immagino che un setup rigido, cioè con sempre le stesse tessere e carte sul tabellone, aiuti a testare e definire meglio il bilanciamento. Anche se possono variare le posizioni delle tessere mercato rispetto al villaggio in cui compaiono, non mi sarebbe dispiaciuta un po’ di variabilità in più nel setup da partita a partita. Ma è un peccato veniale, grazie alle sue meccaniche ben congeniate e alle molte scelte strategiche, la voglia di giocare a Valparaiso non sparisce molto in fretta.

| Perché Valparaiso?

Valparaiso - Dettaglio partita 2Per prima cosa la meccanica di programmazione azioni (o letteralmente coda di azioni come la chiama bgg) non è così comune, io personalmente l’adoro ma se devo elencare i titoli che la implementano non sono proprio tantissimi: Roborally, Himalaya, Lords of Xidit, Mechs vs Minions… e basta direi. Si, sicuramente ci sono migliaia di giochi che implementano questa meccanica in modo secondario o in qualche contesto, ma non ne fanno il cuore pulsante del gioco. Ma anche non vi interessaste avere nel vostro curriculum ludico la programmazione azioni, il titolo è divertente, ti tiene sulle spine: compri le carte traguardo e senti il senso di crescita del tuo mazzo oppure ti prepari alla stoccata cambiandole in punti vittoria, e il meccanismo del mercato è davvero molto dinamico costringendoti a molte riflessioni e considerazioni. Certo, come gioco di trasformazione risorse non siamo ai livelli di mostri sacri come Le Havre o Caylus, ma non pretende nemmeno di esserlo, si tratta di un peso molto più leggero, più leggero anche rispetto ai precedenti titoli dei due autori: Edo e Rococo. Nel 2019, anno della pubblicazione in italiano, inserii Valparaiso come menzione speciale nel video dei migliori titoli di quell’anno, tornassi indietro lo confermerei nella mia personale Top5.

Regolamento molto chiaro e coinciso. Carte poco robuste, meglio imbustarle.
Interessante evoluzione della meccanica di programmazione azioni, molte scelte strategiche e gestione della rotazione delle tessere mercato molto elegante. Non simpatica la conclusione improvvisa della partita a 18 punti.
Elevatissima interazione indiretta.

Non rende in 2 giocatori.

Canopus

Giocatore per passione, german di vocazione, non dico di odiare la presenza del caso nei giochi ma io e la dea bendata abbiamo rotto molto tempo fa e non siamo rimasti proprio in buoni rapporti. Divoratore di fumetti, anime, serie televisive, giochi e soprattutto buon cibo; appassionato di viaggi e buon cibo; ho una natura curiosa e sono fiero di essere un ossessivo compulsivo (ma pure un po’ convulsivo) per schematizzazioni e analisi, oltre che… un amante del buon cibo. Ok, mi piace il buon cibo! Scrivo prevalentemente recensioni e sono specialista delle moderne tecniche di management, come il pungolo elettrico, che utilizzo con i nauti. Gioco come non ci fosse un domani!

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