Space Gate Odyssey – Recensione

| Impressioni

Space Gate Odyssey - Dettaglio 2Gli elementi in cartoncino di Space Gate Odyssey hanno tutti un ottimo spessore e il fatto che il raccoglitore delle tessere, detto cantiere, riesca a restare nella scatola insieme a tutto il resto del materiale, senza smontarlo, potrei definirlo in capolavoro di ingegneria. Per contro, gli esopianeti saranno anche rappresentati graficamente abbastanza bene, ma la scelta dei colori per le tessere è kitsch, sembra un vecchio titolo anni 80. Aggiungiamo che la leggibilità non è delle migliori: gli spazi dove piazzare i coloni sulle tessere blu certe volte non sono proprio evidentissimi, soprattutto se cercate di capire quanti sono quelli di un portale di un avversario, e le icone sulle tessere portale sono piuttosto piccole. Riguardo i materiali in plastica le pedine dei coloni sono minuscole, facili da non vedere e rapidi da perdere se cadono a terra. Preparate un tavolo bello spazioso, il gioco è decisamente ingombrante.

Tutto sommato l’ambientazione di Space Gate Odyssey è anche delineata bene. È ispirante e fornisce delle giustificazioni a buona parte delle azioni disponibili o del perché si fanno. L’idea di dare ad ogni esopianeta il nome di uno scienziato famoso è una chicca di quelle che gasano un nerd come me. Detto questo, la meccanica di trasformare i risultati delle proprie azioni in punti influenza che a loro volta vengono trasformati in punti vittoria (i livelli di governo) è un mattone che riporta il giocatore sulla terra, se permettete il gioco di parole, ricordando la freddezza che sta alla base del gioco.

Oggettivamente il regolamento di Space Gate Odyssey è provvisto di molte immagini e con un giusto numero di esempi, ha anche delle splendide illustrazione stile fumetto disseminate tra le pagine. C’è da dire che la lettura però non è immediata. Le regole potevano essere spiegate meglio, in modo più chiaro e coinciso, soprattutto le regole relative ai vari esopianeti. Inoltre sono presenti errori come refusi o ripetizioni di parole, anche se non compromettono il senso delle regole non agevolano certamente la lettura. Si poteva fare di meglio con maggiore attenzione.

Space Gate Odyssey - Dettaglio 1Space Gate Odyssey è un complesso gioco di equilibrio, e sottolineo il complesso perché non è decisamente un boardgame per neofiti. La meccanica di crescita della stazione, cioè le tessere stazione che permettono di aumentare ingegneri e robot nella plancia di comando, queste dopo aver dato il loro beneficio diventano zavorra, tessere in più da attraversare per portare i propri coloni verso i portali e che fanno spendere punti azione. Questo punto, in particolare, può creare tantissimi problemi se mal gestito e probabilmente è per questo che è stata aggiunta una versione di gioco semplificata con il gettone riorganizzazione. Quindi è fondamentale la parte di efficienza e costruzione dei percorsi e reti di movimento nella vostra parte di stazione spaziale.

Altro equilibrio da trovare è relativo allo spostamento degli ingegneri e dei capi ingegneri nelle stanze di controllo: ok che avere più pedina in una stanza potenzierà enormemente l’effetto delle vostre azioni, ma significa anche lasciare scoperte altre stanze che verranno attivate dai vostri avversari e da cui potreste perdere il profitto. Questo è un aspetto direttamente connesso a come viene realizzata la meccanica di selezione azioni condivise (follow in inglese) che consiste nel fatto che attivate una stanza e anche gli avversari presenti eseguiranno l’azione connessa (ricorda il meccanismo di scelta dei ruoli in Puerto Rico). Questa meccanica è una manna per ridurre i tempi morti, dato che si agisce spesso anche nei turni avversari, e offre un’ulteriore dimensione strategica data dal cercare di non attivare stanze che non diano troppi punti azione agli avversari.

Aggiungiamo inoltre altri due aspetti importanti. Il primo sono gli esopianeti minori che di fatto sono ognuno un minigioco a sé con regole a parte e offrendo sfide diverse. Meccanica che trovo molto accattivante e che almeno per me rappresenta l’aspetto più bello di Space Gate Odyssey. Altro particolare importante è il sistema di punteggio a trasformazione, tipico dei german e che ricorda alla lontana Pharaon, in cui i risultati delle vostre azioni si trasformano in punti influenza e a loro volta si trasformano in punti vittoria, i livelli di governo. È una meccanica che non si sposa per nulla con le ambientazione, ma offre un sistema di ribilanciamento dato che alcuni livelli di governo prevedono di eliminare ingegneri e ridurre la propria capacità di guadagnare punti azione.

Concludendo, Space Gate Odyssey è sicuramente un titolo meccanicamente denso e pieno di sfaccettature che offre molti problemi strategici e bilanciamenti da realizzare, ma è pure il motivo per cui non è per nulla adatto a neofiti o giocatori occasionali.

Non ci sono modi per interagire direttamente con gli avversari, quindi l’interazione è indiretta e consiste prevalentemente nel arrivare sugli esopianeti prima degli avversari, riuscire ad avere i segnalini predominio appetibili per voi in posizioni elevate e cercare di non attivare una camera di controllo piena di ingegneri avversari. Sarebbe tutto molto interessante, però sottolineo che, come detto, la leggibilità delle tessere non è il massimo, se aggiungiamo anche il fatto che le variabili da considerare non sono poche, la conseguenza è una elevata difficoltà a capire cosa stanno facendo e faranno gli avversari.

Già la meccanica di piazzamento con quella quantità di tessere offre una buona variabilità di strategie, aggiungiamo anche che gli esopianeti di Space Gate Odyssey sono 8 ma ne entrano in gioco in ogni partita 5… ovviamene ognuno di questi con le sue regole speciali di piazzamento coloni e di chiusura.

Space Gate Odyssey funziona bene da 2 a 4 giocatori, ma in 2 la plancia di comando risulta particolarmente poco affollata. Io lo consiglio da 3 giocatori in su. Anche se ammetto che l’esopianeta Turing è davvero molto più avvincente in 2 giocatori.

| Perché Space Gate Odyssey?

Ribadisco, Space Gate Odyssey non è un gioco per neofiti, casual gamer, faimily gamer o simili. È un titolo impegnativo con molte variabili da considerare. Qui si va dal boardgamer con un po’ di esperienza in su. Giusto per dare qualche idea di altri titoli “spaziali”: non siamo di certo al livello di complessità di On Mars, ma a mio parere superiamo di poco Terraforming Mars.

Il titolo è sicuramente di impronta German, con impatto della fortuna praticamente assente e forte interazione indiretta. Probabilmente l’unico difetto che mi sento davvero di sottolineare è la difficoltà nel capire che stanno facendo gli avversari e a cosa mirano, anche solo nel capire quando partiranno con una colonizzazione. È anche un titolo che perdona poco: se sbagliate all’inizio con la costruzione della stazione spaziale poi l’errore ve lo porterete appresso per tutta la partita.

Forse, da questo punto di vista, per le prime partite, può avere senso giocare la versione semplificata con le tessere riorganizzazione, ma personalmente l’ho trovato molto più intrigante senza. Il pensiero che quello che si fa avrà peso per tutta la partita da un sprint in più rispetto ad un “piazziamo pure queste tessere dove è semplice attivarle anche se sono solo corridoi, tanto nella seconda parte della partita sposto tutto e posiziono le camere stagne vicine ai portali”. Sembra un po’ di “imbrogliare” in un certo senso.

Il mio parere è molto favorevole e mi sento di consigliare Space Gate Odyssey ai giocatori euro e german non alle prime armi. Una cosa su cui metto in guardia, la meccanica di trasformazione dei risultati delle vostre azioni in punti influenza e a loro volta in punti vittoria è fortissima, si sente tantissimo. Se questo aspetto non vi piace e preferite acquisire punti vittoria da più fonti senza trasformazioni intermedie, vi conviene evitare.

Ottima organizzazione dello spazio nella scatola. Scelta cromatica molto discutibile e qualche problema di leggibilità.
Molteplici scelte strategiche e molti bilanciamenti da realizzare che lo rendono un gioco complesso e profondo. Con il regolamento di poteva fare di meglio, certe parti non sono chiarissime.
Gli esopianeti sono di fatto dei minigiochi con le loro regole, molto accattivanti e divertenti. Inoltre è una sciccheria che ogni esopianeta porti il nome di uno scienziato famoso. Difficoltà a tenere sotto controllo le strategie degli avversari.
Longevità elevata.

Canopus

Giocatore per passione, german di vocazione, non dico di odiare la presenza del caso nei giochi ma io e la dea bendata abbiamo rotto molto tempo fa e non siamo rimasti proprio in buoni rapporti. Divoratore di fumetti, anime, serie televisive, giochi e soprattutto buon cibo; appassionato di viaggi e buon cibo; ho una natura curiosa e sono fiero di essere un ossessivo compulsivo (ma pure un po’ convulsivo) per schematizzazioni e analisi, oltre che… un amante del buon cibo. Ok, mi piace il buon cibo! Scrivo prevalentemente recensioni e sono specialista delle moderne tecniche di management, come il pungolo elettrico, che utilizzo con i nauti. Gioco come non ci fosse un domani!

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.