Sfide possibili #7 – Gloomhaven vs Bloodborne – Colpo su colpo

  1. Caratterizzazione dei personaggi

Gloomhaven - Miniature - fonte: sito Asmodee ItaliaQuali personaggi? In Bloodborne controllate armi viventi ed è bellissimo così. Non so chi sia il tipo che ha in mano quella spada, ma il fatto che possa infilarla dentro un’altra spada per farla diventare una spada più grande gasa tantissimo. E le armi sono connesse alle abilità degli attacchi in modo ottimo, sia nella configurazione base dell’arma che nella sua versione avanzata, intercambiabili durante il proprio turno di gioco scartando una carta dalla mano. Per eseguire l’attacco si piazza la carta in uno slot libero della propria plancia arma attivando abilità accessorie indicate sulla carta… ma soprattutto le abilità dell’arma.

Ed ecco che vi sembrerà davvero di avere in mano una mannaia che rigenera la vostra energia vitale ad ogni danno che infliggete, o una falce che si allunga per arpionare i nemici negli spazi adiacenti, per non parlare della soddisfazione di malmenare creature usando la ruota di un carro. Gloomhaven non può competere… o forse sì? Il gioco dal monolitico scatolone non si lascia cogliere impreparato, quindi il vostro incantatore evocherà famigli, il mindmaster influenzerà i nemici, l’uomo ricoperto di argilla e muscoloso lancia pietre, anche se qualche illustrazione sulle carte sarebbe stata gradita.

Fosse solo questo sarebbero capaci tutti. In Gloomhaven ci sono due tipologie di carte: le azioni del personaggio, di cui ho appena fatto qualche esempio, e le carte che simulano il dado, con dei valori che variano il punteggio di attacco e difesa. Queste ultime possono essere accompagnate da effetti particolari relativi al personaggio, come variare il mana nell’ambiente, spostare i bersagli o alterare il loro stato. Metteteci che la crescite del vostro eroe, tra un perk e un avanzamento di livello, sarà data proprio dall’aggiungere e togliere entrambe queste tipologie di carte… non vedrete l’ora di scoprire che nuove abilità o mosse si acquisiranno. La crescita del personaggio in Bloodborne è fatta tramite l’acquisizione di carte comuni a tutti i giocatori e piuttosto anonime, purtroppo non regge il confronto. Punto a Gloomhaven.

  1. Scalabilità

Sembra che questo sia il vero e proprio tallone d’Achille per il pupillo di Lang, perché Bloodborne appare incredibilmente difficile da giocare in solitario e con fastidiosissimi tempi morti giocato in 4. Ma soprattutto, in 4 si verifica un effetto davvero fastidioso: per acquisire nuove carte e potenziare il proprio personaggio è necessario decidere di interrompere il proprio turno e finire nel “sogno del cacciatore”, dove per ogni nemico eliminato si potrà prendere una carta. Per compensazione, ogni volta che finite in questo luogo da sogno farete avanzare il contatore del round che determina la durata della partita. Considerando che il numero di round non cambia in base al numero di giocatori, capirete come giocando in 4 a Bloodborne la crescita accelera la fine della partita, oppure va centellinata, con perdita di soddisfazione.

Mentre Gloomhaven non presenta grossi tempi morti in base al numero di giocatori, la fase che più rallenterebbe sarebbe la scelta delle carte, che però è contemporanea. La modalità in solitario è così bella che ci hanno fatto un videogioco su Steam e l’unica nota negativa che posso dire è che in meno giocatori si fanno meno assist combinando azioni e mana. Senza dubbio punto per Gloomhaven.

  1. Longevità

Bloodborne - Componenti - fonte: sito boardgamegeekOk, Gloomhaven è un investimento più che un acquisto. Al momento il suo prezzo per la versione italiana è 170€ ed immagino si parli della versione legacy, per cui le modifiche al gioco, come attaccare adesivi, non consentono ripensamenti. Però una campagna a Gloomhaven può facilmente superare le 100 partite. “Può” nel senso che il gioco è in effetti ramificato e può essere che qualche missioni la si eviti (almeno i pochi che hanno avuto le forze per terminarlo riferiscono così).

Bloodborne non è formalmente ancora uscito sui canali di distribuzione tradizionali, ma direi che sia impossibile ipotizzare che possa costare meno della metà di Gloomhaven. La scatola base prevede 4 campagne di 3 capitoli ciascuna, quindi consideriamo pure 12 partite. Differenza abissale nonostante il prezzo. Potrete anche ribattere che Boodborne ha le quest che danno molta varietà mentre in Gloomhavan bene o male si finisce sempre per ripulire il dungeon da tutti i nemici o eliminare un bersaglio specifico.

Vero, fino ad un certo punto. Comunque Gloomhaven offre una moltitudine di situazioni diverse: dalla parete di nemici dove studiare con attenzione il punto di sfondamento alla libreria messa a serpentina che compone una coda di scheletri da eliminare con effetto bowling; dallo scenario dove far scattare le trappole di proposito per danneggiare gli avversari anche subendo qualche danno, ai corridoi dove farsi strada tra i mucchi di pietre franate. Non dico che ogni livello di Gloomhaven sia unico, sensazioni di deja vu ci sono sempre, ma ha una varietà enorme a cui Bloodborne non arriva a competere, nonostante le sue quest che comunque presentano una certa ripetitività. Punto per Gloomhaven.

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Canopus

Giocatore per passione, german di vocazione, non dico di odiare la presenza del caso nei giochi ma io e la dea bendata abbiamo rotto molto tempo fa e non siamo rimasti proprio in buoni rapporti. Divoratore di fumetti, anime, serie televisive, giochi e soprattutto buon cibo; appassionato di viaggi e buon cibo; ho una natura curiosa e sono fiero di essere un ossessivo compulsivo (ma pure un po’ convulsivo) per schematizzazioni e analisi, oltre che… un amante del buon cibo. Ok, mi piace il buon cibo! Scrivo prevalentemente recensioni e sono specialista delle moderne tecniche di management, come il pungolo elettrico, che utilizzo con i nauti. Gioco come non ci fosse un domani!

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