War of the Triple Alliance – Recensione

| Impressioni

Grafica e componentistica del gioco

Il prodotto è complssivamente molto buono, il tabellone è ben illustrato e di facile lettura, le carte hanno un bel design anche se un po’ fine come spessore. I vari segnalini sono rappresentati con colori evidenti e si vede l’attenzione anche nei dettagli di questi. Anche la simbologia utilizzata per i token è semplice ma funzionale, visto che permette di riconoscere facilmente quali sono del setup iniziale, quali per la riserve e quelli per le truppe collegate alle carte.

Un aspetto che ho ulteriormente apprezzato è la scatola, elegante e di giuste dimensioni.

Ambientazione del gioco

Per quanto non conoscevo i fatti la resa sull’ambientazione si sente, e non solo per gli eventi sulle carte, descritti nel libretto aggiuntivo, ma anche a livello di distribuzione delle truppe e di contesto complessivo. I paraguayani sono effettiamente meglio messi all’inizio ma dopo poco l’arrivo delle ingenti forze brasiliane e argentine si sente decisamente. Interssante anche il ricreare l’insediamento delle diverse capitali del Paraguay.

Impressioni sul regolamento

Regolamento chiaro, ci sono delle FAQ online ma per questioni abbastanza particolari, in generale è scritto bene con esempi e passi ben descritti. Come ho scritto nell’introduzione all’ambientazione vi è un libretto aggiuntivo con la descrizione degli eventi e le note di design, particolare sempre ben accettato.

Impressioni su meccaniche e impatto della fortuna

War of the Triple Alliance è wargame leggero, con delle meccaniche interessanti al suo interno inserite all’interno di un contesto di elementi noti a questo tipo di giochi.

L’elemento che spicca maggiormente è la gestione delle carte, che fanno da una parte da timing e da elemento base per ottenere i punti vittoria, ma dall’altra il giocatore che punta a far finire per primo il mazzo (tendenzialmente chi ha il Paraguay) deve necessariamente sfruttarle meno come effetti, visto che solo una per round potrà essere attivata.

In generale c’è una forte asimmetria per le posizioni in cambo, e il Paraguay mi è parso essere in netto vantaggio, specialmente se gioca aggressivo e gli alleati non rispondono a dovere. L’obbligo di combattere utilizzando un leader, da poi lasciare sul terreno potenzialmente a rischio è un altro elemento tattico interessante.

La parte che mi è meno piaciuta è quella dei combattimenti, che è veramente ridotta all’osso e può risultare un po’ tediosa in certi momenti. Si è scelto la semplicità estrema, e non lo vedo necessariamente come una cosa negativa, volendo puntare di più sui movimenti e sulla distribuzione degli attacchi.

Il fattore alea è ovviamente presente nei combattimenti, visto che si tirano dadi, che nelle pesca delle carte, ma non mi sento di dire che sia impattante al punto da rendere il gioco incontrollato, si è nel contesto del rischio calcolato.

Interazione tra i giocatori

Ovviamente altissima, sia negli scontri diretti, che nel taglio delle linee di moviemento e nell’occupazione delle zone oltre che con gli effetti delle carte.

Quanto è longevo War of the Triple Alliance?

Il gioco mi è parso abbastanza longevo, le partite possono prendere pieghe abbastanza diverse in base alle scelte iniziali, e volendo vi sono anche delle configurazioni opzionali per provare delle modalità differenti.

Scalabilità

È un gioco per due giocatori secco, quindi al solito scala perfettamente (cit.). Non è prevista alcuna modalità per il gioco in solitario.

| Conclusioni

War of Triple Alliance può considerarsi dal mio punto di vista uno dei titoli che più mi son piaciuto della scorsa fiera di Essen. Un wargame leggero, direi introduttivo per il genere, ma non per questo banale o non divertente, per quanto ovviamente tratta un tema tutt’altro che piacevole. Apprezzo molto questo uso del mezzo ludico come forma di comunicazione, specialmente in un caso come questo dove si è trattato un fatto storico credo ai più ignoto, cercando quindi di presentarlo e di farlo conoscere, con tutte le sue storie annesse.

Lo consiglio quindi come introduttivo ai wargame, in modo particolare a quelli legati alla gestione di una guerra complessiva e non dedicati alla singola battaglia. Giochi simili, con tematiche differenti sono Espana 1936, o il più noto Annibale.

Regole facili e abbastanza immediate Poca profondità dei combattimenti
Materiali e prodotto complessivo ben curati Fattore fortuna presente
Cura nella resa dell’ambientazione

Ora perché non trovare qualche altro gioco tra:

Renberche

German per vocazione e genetica, ma amante anche dei giochi storici. Gioca a tutto ma si lamenta quando c'è un dado da tirare. Conosciuto anche come il nauta polacco, data la passione per i giochi in tema Est Europa. La mia top 3? Agricola, Twilight Struggle, Race! Formula 90. La mia bottom 3? Unlock, Avalon e Intrigue. Perché una formica come logo? Ovvio perché adoro i giochi con le formiche (e anche api, ma dovevo scegliere). Dov'è Alkyla? C'è un articolo a riguardo. Extra: divoratore di libri, fanatico di F1, socio CICAP e web master di questo sito.

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