Rival Cities – Tutorial e commenti – Città contro città all’ultima botte di birra – OnTheBoard140
di Daniel “Renberche” | Rival Cities
Titolo | Rival Cities |
Autori | Andreas Steding |
Lingua versione provata | Inglese |
Editore versione provata | Pegasus Spiele, Deep |
Altri editori | Ghenos Games |
Numero giocatori | 2 |
Durata partita | 30 – 45 minuti |
Anno pubblicazione | 2025 |
Altri titoli |
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Meccaniche | Rondella |
Dipendenza dalla lingua | Media |
Livello di difficoltà | Medio – basso |
Prezzo indicativo (in data recensione) | circa 30€ l’edizione italiana, sui 20€ quella inglese |
I grandi derby della storia
| Cos’è Rival Cities
Rival Cities è un gioco per due giocatori, dalla durata media di mezz’ora, che vedrà sfidarsi le città di Amburgo e Altona (oggi facente parte proprio di Amburgo, perdonate lo spoiler). Una rondella grande tutto il tabellone scandirà le azioni dei giocatori, che si sfideranno a colpi di navi, battaglie legali e barili di birra.
L’autore del gioco è Andreas Steding, creatore tra l’altro di Hansa Teutonica, Gùgōng, Stroganov per citarne alcuni. Una curiosità: l’illustratrice, Annika Heller, è nata proprio ad Amburgo. Coincidenze?
La versione qui provata è della Pegasus Spiele e Deep Print Games, l’edizione in italiano è a cura Ghenos Games.
| Le Regole
Qui di seguito trovate il video dove fornisco una panoramica delle regole, in modo da farsi un’idea del gioco. Alla fine i commenti miei, di Canopus e del Doc.
Gli elementi principali sono:
- Due giocatori si sfidano eseguendo un’azione a turno, scelta tra quelle attorno al tabellone
- Le azioni permettono di avanzare su tracciati, ottenere carte e risorse
- In alcuni punti non si esegue l’azione ma si prende la carta presente, la quale potrà essere giocata in seguito
- La partita termina o quando una delle quattro condizioni di fine partita si attiva, con la vittoria istantanea di uno dei giocatori, oppure ci sono tre altre situazioni che causano la fine partita. In quest’ultimo caso si conteranno i punti (stelle)
| Impressioni
La grafica è chiara e senza troppi fronzoli. Magari visto dall’alto il tabellone con tutte le carte potrà apparire un po’ caotico, ma poi giocando la simbologia delle carte è molto chiara. Ottima la scatola, di dimensioni ridotte, al cui interno troverete delle scatoline per richiudere il tutto senza usare alcun contenitore extra.
L’ambientazione è abbastanza marginale, visto che si tratta di un german, e posso comprendere che per molti non sia così. attraente. È stato ripreso perlomeno un abbastanza ignota contesa storica.
Scritto molto bene, con esempi e dettagli. Nel gioco vi sono anche due plance che riassumono il turno di gioco, le azioni e la fase di fine stagione.
Se spesso i giochi german sono accumunati dal concetto di “proprio orticello” dove si bada solo alle proprie azioni ignorando gli avversari, in Rival Cities invece sarà molto importante, per non dire decisivo, fare l’opposto. Se anche in un’unica condizione l’avversario vi sfugge, la partita rischierà di finire presto con una sconfitta. Le ben quattro condizioni di vittoria istantanea sono infatti il modo per chiudere la partita.
A livello di meccaniche ci si muove in pratica su una rondella comune, che è costruita attorno al tabellone.
La fortuna è quasi assente, in quanto vi è solo nel limito caso delle pesca delle carte extra, per il resto l’informazione è tutta visibile. Questo rende il gioco un po’ scacchistico da questo punto di vista, si può pianificare una strategia ma ci si deve sempre anche adattare a quanto sta facendo l’altro giocatore.
L’interazione è prevalentemente indiretta e molto sentita, ci sono alcune azioni che permettono di prendere carte e risorse dalla città rivale.
Il setup variabile rende il gioco abbastanza longevo, in più al livellarsi delle abilità dei giocatori si tende con maggiore probabilità ad arrivare a una condizione di fine partita regolare, e questo aumenta ancora di più la tensione al tavolo.
Essendo un gioco da due, scala perfettamente (autocit.).
Conclusioni
Rival Cities è stata un bella scoperta dell’ultima Play, la prima ospitata a Bologna. Avendo recuperato il gioco un po’ per caso dallo stand di Weega più per curiosità che altro (quando vedo scatoletta piccola, gioco da due, e lega anseatica non capisco più nulla) sono rimasto soddisfatto dall’acquisto fatto.
Il gioco è molto dinamico, una bella sfida per due, con partite sempre tirate dove gli errori possono costare caro.
La durata di mezz’ora lo pone tra i filler di un certo peso,
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Bel gioco sfidante per due | A volte si deve rincorrere l’avversario |
Ottima componentistica | Difficile recuperare lo svantaggio in certe situazioni |
Buona profondità |