La cultura attraverso il gioco

Intervista all’associazione culturale Archeonaute

di Alberto “Doc”

E’ possibile portare la cultura nel quotidiano delle persone attraverso il gioco? A quanto pare sembra proprio di si come ci spiegherà in questa intervista Morena dell’associzione culturale Archeonaute di Verona, un gruppo di archeologhe che si occupa di promuovere la cultura in vari ambiti e con diverse iniziative. Vediamo come.

Ciao Morena e benvenuta sul nostro portale. Innanzitutto, chi sono Archeonaute, come è nato questo gruppo e con quali obiettivi?

Ciao Alberto e grazie per lo spazio sul vostro sito. Archeonaute è un’associazione che nasce a Verona nel 2010, su iniziativa di quattro giovani archeologhe accomunate dalla volontà di promuovere la cultura storica, artistica e archeologica in modo attivo e dinamico, non a scopo di lucro, che portiamo avanti con entusiasmo parallelamente alla nostra attività professionale. Tutto questo nasce dalla convinzione che la cultura sia una necessità per ciascuno di noi e non un accessorio superfluo di cui si può fare a meno, a maggior ragione in tempi non sempre “facili”, troppo spesso relegato tra le mura delle università e dei musei. Il mondo dell’archeologia e della storia diventa per noi un elemento di coesione, in grado di creare occasioni di incontro che al tempo stesso si trasformano in piacevoli momenti di crescita e conoscenza.

Non posso che concordare. La cultura è spesso chiusa dentro “fortezze” che sembrano più voler tenerla separata dalla gente piuttosto che essere uno strumento per avvicinarla. A questo proposito, quali sono le vostre proposte e che riscontro avete avuto dalle vostre esperienze?

Dare vita ad attività culturali è il nostro principale obiettivo, abbracciando ambiti tra i più diversi: grande successo ha riscosso, ad esempio, una serie di laboratori sul tema del gioco del mondo antico, da noi proposti a giovani e meno giovani, attualizzando diversi giochi da tavolo di origine antichissima rinvenuti negli scavi del vicino oriente, della Grecia e di Roma. Ci occupiamo poi di didattica, con corsi di avvicinamento all’archeologia dedicati ai ragazzi, mentre rivolte a tutti sono le visite guidate e le gite in luoghi di interesse. Le scuole coinvolte nei nostri progetti hanno espresso la loro soddisfazione rispetto al nostro lavoro, proponendoci di elaborare ulteriori incontri mirati, e di proseguire insieme un percorso didattico interattivo.

Complimenti vi date da fare davvero su diversi fronti. Ora mi piacerebbe approfondire la parte relativa ai giochi antichi da voi proposti. Di che genere di giochi si tratta e come vi è venuta l’idea di utilizzarli come uno strumento culturale?

Per quanto riguarda il tipo di giochi proposti, si tratta di giochi da tavolo, quelli che oggi verrebbero chiamati giochi di percorso, con dadi e pedine, che prevedono il fronteggiarsi di due giocatori. I giochi sono pertinenti a diversi contesti storici, abbiamo riproposto il Gioco Reale di Ur, risalente al 3500 a.C., il Duodecim Scripta, che è di periodo romano, e stiamo ora rielaborando il Tric Trac, conosciuto invece, secondo i documenti, dal 1200. La cosa simpatica di questi giochi è che sono, a livello concettuale, l’evoluzione della stessa idea di gioco, che cambia colore e sostanza, ma prevede sempre alcune regole di base molto simili. L’idea di proporli è nata all’interno del contesto del Tocatì, ci è venuta in mente la possibilità di proporre un gioco davvero antico, e su suggerimento dell’Associazione Giochi Antichi, che del Tocatì è l’ideatrice e l’organizzatrice, abbiamo iniziato una ricerca, proficua, nel campo del gioco archeologico.

I nomi di questi giochi mi incuriosiscono molto e spero che alla fine dell’intervista avremo modo di provarne qualcuno. Ora però vorrei tornare al parlare delle vostre esperienze “sul campo”. Tralasciando per un momento il mondo della scuola che immagino sia uno dei vostri principali interlocutori, quali esperienze avete avuto al di fuori del circuito scolastico? Come le valutate?

Siamo nate al di fuori dal mondo scolastico, in un ambito di coesione tra le associazioni, ovvero l’evento del TOCATI’, nato dall’iniziativa dell’associazione Giochi Antichi di Verona. In quell’occasione abbiamo imparato a dialogare con realtà differenti, quali le associazioni presenti nel nostro territorio ma non solo, i simpatizzanti, i bambini, e chiunque graviti attorno a questo mondo. Su quella linea abbiamo poi preso parte ad alcune fiere del gioco (PLAY Modena e Verona Comix) in cui ci è stato riservato un posto speciale dai nostri amici della Tana dei Goblin di Padova. E poi piccoli eventi da noi organizzati, giornate di promozione della cultura, ecc., tutte cose che ci hanno permesso di iniziare a sviluppare una tendenza al dialogo imprescindibile per chi opera nel terzo settore, e che vorremmo canalizzare verso un incremento delle nostre attività, e il coinvolgimento di nuove persone, con esperienze diverse, che portino nuove energie nell’associazione e che riescano grazie a questo contenitore a portare avanti i loro personali progetti.

Attualmente state portando avanti qualche progetto e/o collaborazione in particolare?

Al momento stiamo approfondendo l’ambito della didattica nelle scuole, dove i nostri giochi sono proposti anche in forma di laboratorio più completo, con un escursus storico del contesto in cui i giochi sono nati e si sono sviluppati. Questa è l’attività che maggiormente ci impegna da un punto di vista pratico, anche perchè molto concentrata nei mesi invernali e primaverili, quelli in cui a livello scolastico ci si può applicare in ambito non prettamente scolastici. Ora che la scuola si avvia alla chiusura ci resterà un po’ di tempo in più per dedicarci ad altre cose che abbiamo in sospeso, ci piace l’ambito ludico anche a livello di fiere e manifestazioni, che dovremmo forse sviluppare maggiormente, e ci piacerebbe iniziare qualche collaborazione con associazioni del territorio, cose che al momento sono in cantiere ma un po’ ferme. E poi si vedrà!

Non dubito che molte associazioni possano essere interessate a collaborare con voi visto le particolari iniziative che avete portato e state portando avanti. Dopo aver dato uno sguardo a quanto da voi realizzato e a quello che state facendo oggi,  che cosa c’è nel futuro di Archeonaute?

Nel nostro futuro c’è proprio questo: vorremmo coinvolgere nuovi soci e impostare rapporti di lavoro con le numerose realtà presenti nel nostro territorio. L’intento è quello di creare insieme una rete di cooperazione, in cui si uniscano progetti di didattica, promozione delle attività culturali che incuriosiscano gli utenti, e migliorare il dialogo e la collaborazione tra le parti e gli enti, spesso sordi alle iniziative locali, le più spontanee e creative, che private del giusto supporto rischiano di cadere nell’oblio. È un obiettivo un pochino ambizioso, ma noi ci impegneremo per raggiungerlo!

Non posso allora che rinnovarvi i miei complimenti e augurarvi di riuscire nei vostri scopi confidando anche che questa intervista possa essere nel suo piccolo un tramite per poter creare nuovi legami e suscitare interesse nelle vostre iniziative.

Per maggiori informazioni su Archeonaute:  https://archeonaute.blogspot.it/
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