Fallen City of Karez: riportiamo la capitale agli antichi splendori

Di Federico “Kentervin”

Da quando Re Tyrial è morto, la città di Karez è caduta in rovina. Un tempo capitale del regno ed ora ridotta a poco più di un villaggio dilaniato da lotte intestine e minacciato da nemici provenienti dalle terre limitrofe, della sua antica gloria non è rimasto che un vago, sbiadito ricordo.
Ma ora che Tyrial II, figlio del precedente re, è salito al trono le cose sono destinate a cambiare. Deciso a riportare agli antichi fasti il regno, ha radunato i capi delle Gilde della città per affidare loro il compito di ricostruire la capitale: da lì partirà la riscossa.
Il vento della rivalsa soffia forte sulle terre del regno, riusciranno i nostri eroi a non farsi spazzare via?


La Golden Egg Games ci presenta Fallen City of Karez, ennesimo gioco di piazzamento lavoratori con meccanismo “a tempo” tanto in voga nelle ultime produzioni: 8 turni per trasformare il villaggio di Karez in una città e poi in una metropoli, 8 turni per riuscirci o morire per mano del nuovo re che non ha alcuna intenzione di tollerare un nostro fallimento.
Avremo modo di costruire palazzi (il cui uso sarà gratuito per noi, mentre gli altri potranno utilizzarli dietro il pagamento di un tributo) ed all’aumentare delle dimensioni della città, altri diventeranno disponibili andando ad aumentare le nostre possibilità di scelta. Fino a qui nulla di nuovo, niente che aiuti il gioco a scrollarsi di dosso l’etichetta di “già visto”, se non fosse per il fatto che dopo il piazzamento dei lavoratori e la relativa fase di risoluzione, interviene la fase dedicata agli avventurieri. Sì perché oltre a costruire palazzi e far prosperare Karez, avremo a nostra disposizione 12 eroi che altro non aspettano se non di farsi assoldare, equipaggiare e spedire contro le minacce che ne turbano la quiete. Minacce rappresentate da un mazzo di 52 carte in cui si annidano Non-morti, Umanoidi, Bestie, Mostri Antichi e Trappole di vario genere. Debellare tali insidie ci farà guadagnare ricompense varie oltre a far calare il livello di minaccia, rendendo più sicuro il villaggio. E più sarà sicuro, più abitanti accorreranno a fine turno, rendendo il villaggio più popolato (condizione necessaria perché esso si trasformi in città e poi in capitale).
Ovviamente tra i vari edifici che potremo costruire ci sarà il nostro personalissimo Dungeon (dopotutto ogni Gilda che si rispetti ha la propria stanza del tesoro infarcita di trappole e protetta da ogni genere di mostro), che potrà essere oggetto di interesse da parte degli eroi assoldati dagli altri giocatori.

Fallen City of Karez sembra discostarsi dalla massa aggiungendo una fase di gestione degli eroi (che possono essere equipaggiati con varie armi e che passano di livello man mano che portano a termine le missioni loro assegnate) abbastanza articolata e che dovrebbe dare al gioco una marcia in più. Lo sviluppo della città è ben reso ed è costante la necessità di debellare le varie minacce che insidiano Karez, costringendo i giocatori a fragili alleanze. Ogni Gilda inoltre ha degli obiettivi propri che permettono di guadagnare punti aggiuntivi alla fine della partita.
Il comparto grafico appare convincente (opera di Antonis Papantoniou, già visto precedentemente nei giochi della Artipia) così come i materiali (i lavoratori e gli avventurieri hanno pedine diverse), vedremo se il gioco saprà mantenere le aspettative. Il gioco promette 120 minuti di pura azione per 3-5 temerari (o semplicemente folli) avventurieri. E’ presente anche una variante che permette di giocare in due o in solitario.
Per il momento è tutto, lunga vita a Re Tyrial II.

Un pensiero su “Fallen City of Karez: riportiamo la capitale agli antichi splendori

  • 7 Marzo 2013 in 23:00
    Permalink

    Mi duole dirlo, ma Fallen City of Karez si è rivelato un condensato di tutto quello che non amo di Kickstarter.
    L’autore ha detto di averci lavorato per ben 4 anni e devo dire che il gioco presentava tutto quello che ho sempre desiderato in un gestionale.
    Il comparto grafico era davvero invitante, le miniature simpatiche e differenziate, possibiiltà di fare punti con i dungeon o con la costruzione dei palazzi, gilde diversificate e chi più ne ha più ne metta.
    Purtroppo i pareri a qualche mese di distanza non sono molto positivi: le gilde sono sbilanciate, il sistema di combattimento estremamente lungo e macchinoso, i dungeon ed i palazzi non rivestono pari importanza, le strategie attuabili sono poche e tutto è generalmente sbilanciato.
    Insomma, come progetto Kickstarter si presenta bene. Peccato che se non hai una casa editrice alle spalle ed una pletora di playtester che ti sezionano il gioco e lo sviscerano ben bene, ti ritrovi ad acquistare un bel (esteticamente) prodotto playtestato dall’autore con i suoi 4 amici.
    Ecco quindi che le magagne saltano ben presto fuori e devi tappare i buchi con decine di house-rules. 4 anni di lavoro? Beh, dalle voci che girano sembrano siano stati spesi molto male.
    Forse dovrei ritirare fuori un mio vecchio articolo su Kickstarter e sulle sue magagne. Che tutti possano creare un gioco lo trovo anche bello, che tutti siano in grado di creare un gioco lo trovo opinabile ^_^’

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