Copycat: campagna elettorale con Friedemann Friese

di Federico “Kentervin”

Friedemann Friese fonde insieme elementi di Deck-Building e piazzamento lavoratori con Copycat, sua ultima fatica ambientata nel mondo della politica: utilizzare ogni mezzo per farsi eleggere durante la campagna elettorale, questo lo scopo dichiarato del gioco.

A tal proposito avremo un tabellone raffigurante un edificio con degli uffici, ognuno dei quali potrà ospitare uno dei nostri sostenitori. Ogni giocatore avrà a disposizione lo stesso set di carte, a cui se ne aggiungeranno altre, il cui colore ne determina l’area di influenza:

Viola: permette di piazzare i nostri sostenitori, eliminare dal gioco una carta per prendere un sostenitore, scegliere un edificio addizionale su cui posizionarsi, piazzare un sostenitori in un ufficio già occupato.

Blu: permette di pescare carte, comperarle, scartare carte per pescarne altrettante.

Giallo: permette di ottenere soldi, eliminare una carta per ottenere una moneta, raddoppiare le monete in proprio possesso, comperare carte o spostare a sinistra le carte nella strada e comperarne una.

Verde: permette di guadagnare Punti Vittoria, comperarli, raddoppia i segnalini Punti Vittoria (quelli in legno), scegliere tra prendere una moneta o 2 Punti Vittoria.

Grigio: Permette di riutilizzare una carta già giocata, riutilizzare un sostenitore per attivare una seconda volta l’ufficio su cui è posto, tenere le carte inutilizzate per poterle adoperare nel prossimo turno, copiare una carta già giocata.

Rosso: carte senza effetto (ma permettono di iniziare per primi, visto che sono quelle col numero di iniziativa più basso).

Ad ogni turno si compiono 4 azioni, nel seguente ordine:

1) Pescare carte

Ad ogni turno ogni giocatore pesca 5 carte e ne gioca una coperta. Contemporaneamente esse vengono scoperte e il giocatore con il valore più alto diventa il primo giocatore per quel turno, seguito dal giocatore col valore immediatamente più basso e così via (ogni carta, a tale scopo, riporta un numero in alto a sinistra: le carte base vanno da 9 a 18, le carte rosse da 1 a 8 e le altre carte azione da 19 a 61).

2) Piazzare sostenitori

A rotazione, partendo dal primo giocatore ed in senso orario, ogni giocatore piazza un proprio sostenitore e gioca le carte del colore corrispondente all’ufficio selezionato.

3) Comperare Carte e Punti Vittoria

Ogni giocatore gioca le carte che gli sono rimaste in mano. Se ha sostenitori che danno azioni Acquistare, può comperare le carte posizionate lungo la strada (la parte bassa del tabellone, dove sono state posizionate le carte acquistabili in quel turno. Quando una carta viene acquistata, le altre carte non vengono spostate per chiudere il buco creatosi, ma rimangono al loro posto). Le prime 4 carte non hanno nessun aggravio, le carte dalla 5 alla 8 costano una moneta in più, le carte dalla 9 alla 11 costano due monete in più.

Se vi sono carte rosse a sinistra di quella appena acquistata, il giocatore deve prendere anche quelle.

4) Fine del round

Viene posizionato un Punto Vittoria (indicato da un quadrato verde in legno) in ogni ufficio vuoto, vengono scartate tutte le carte e i giocatori riprendono i loro sostenitori (ne possono tenere tre, gli altri vanno rimessi nella scorta). Viene riempita la strada rimuovendo le prime della fila (il numero varia a seconda del numero di giocatori, con lo stesso metodo già visto in Through the Ages).

Il gioco termina alla fine dell’11° round, quando un giocatore totalizza 95 Punti Vittoria o se viene comperata l’ultima Carta Dottorato disponibile.

Copycat si getta nella mischia dei Deck-Building portandosi in dote una plancia su cui gestire i propri sostenitori, ponendolo di fatto a metà strada tra un gioco da tavolo e uno di carte. Il poblema è che di giochi “alla Dominion” in giro ce ne sono oramai molti, troppi. Risente quindi di una concorrenza fortissima e mi chiedo quanto questo gioco possa essere longevo.
Temo che alla fine ci si ritrovi davanti al solito “compra carte per fare punti” senza troppi guizzi: l’ambientazione è un po’ posticcia e credo che la longevità alla lunga risulti limitata (Dominion e compagnia bella può contare su innumerevoli espansioni, mentre Copycat mi sembra un prodotto già “chiuso e finito”).
Mi sento di consigliare Copycat solo a quelli che non hanno nessun gioco del genere nella propria collezione e che vogliono cominciare a provare questo genere di giochi senza il timore di dover comperare un’ espansione al mese, o più semplicemente desiderano un Deck-Building un po’ diverso dal solito (anche se sinceramente io gli preferisco Briefcase). Ammetto che i giochi di Friedemann Friese non mi hanno mai entusiasmato molto, inoltre la durata dichiarata (95 minuti), mi sembra un po’ eccessiva (almeno paragonata a Dominion, che ha almeno il pregio di essere veloce): consiglio, come sempre, una partita di prova prima dell’acquisto.

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