Pathfinder Adventure Card Game: il GdR si veste da Boardgame

di Federico “Kentervin”

Paizo annuncia in questi giorni Pathfinder Adventure Card Game, gioco che, almeno idealmente, dovrebbe fare da trait d’union tra il mondo dei GdR e quello dei Boardgame.
Trattasi di un Deck-Building cooperativo che vede i giocatori vestire i panni di un gruppo di avventurieri impegnati a combattere le forze del male. Forze del male rappresentate da un malvagio signore (nella scatola base andremo ad affrontare l’avventura denominata Rise of Runelords), in possesso di un proprio mazzo da cui usciranno minacce, trabocchetti, pericolose creature, luoghi infestati e temibili servitori dell’oscurità.


Sarà necessario collaborare insieme agli altri giocatori per impedire che le sue macchinazioni giungano a buon fine; avremo infatti un certo numero di turni entro cui sconfiggerlo, pena la sconfitta del party.
Ovviamente anche noi potremo attingere al nostro mazzo personale, dove potremo trovare incantesimi, equipaggiamenti, alleati, armi e chi più ne ha più ne metta, come nella migliore tradizione del GdR.
Ogni giocatore potrà scegliere la classe del personaggio che più gli si addice, ognuna con le proprie abilità e  caratteristiche (Forza, Destrezza, eccetera), queste ultime rappresentate da dei dadi con un diverso numero di facce.
Il gioco si presenta come un cooperativo per 1-4 persone: il gioco in solitario è possibile in quanto si gioca contro il gioco e non è necessaria la presenza di un giocatore che faccia la parte del cattivo di turno.
Il set base conterrà più di 400 carte e la prima espansione ne aggiungerà 110, innalzando il numero di giocatori a 6. Sono previsti degli Adventure Pack, anch’essi di 110 carte, con cadenza bimestrale.

Pathfinder Adventure Card Game si aggiunge alla già nutrita schiera di Deck-Building in circolazione.
Ha dalla sua parte un approccio interessante che sicuramente saprà attirare l’attenzione di chi già conosce ed ama i giochi di ruolo. Graficamente risulta ineccepibile, così come gli Adventure Pack dovrebbero garantirne una certa longevità. Le varie statistiche permettono una buona caratterizzazione dei personaggi, che non si ferma alla semplice scelta della classe di appartenenza, così come la quantità di armi, incantesimi ed ammennicoli vari, tanto cari ai giocatori di mezzo mondo, non dovrebbero fare mancare la varietà regalandoci situazioni sempre diverse. Le carte luogo, poi, dovrebbero aggiungere pepe al gioco, permettendo, se ben sfruttate, di costruire una storia che evolve con il procedere della partita.
Il rovescio della medaglia è dato dal fatto che con così tanta carne al fuoco, dubito che il gioco sarà molto snello: probabilmente si rivolgerà ad una cerchia di giocatori che avranno tempo e passione da dedicarci.

Non ci resta quindi che attendere e vedere che cosa ne verrà fuori: se verrà sfruttata la possibilità di affrontare le sfide utilizzando questa o quella caratteristica (ad esempio un ladro potrebbe affrontare un nemico utilizzando le proprie doti di agilità e destrezza, mentre un guerriero potrebbe decidere di fare ricorso alla mera forza bruta), potrebbe essere una delle maggiori qualità di questo gioco che, se ben sfruttata, potrebbe fare da discriminante rispetto ai tanti attori già presenti sul mercato.

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