Paper Tales | recensione
di Max “Luna” Rambaldi | Paper Tales
Paper Tales ha fatto capolino nella mia vita a Modena. E’ stato l’unico dei due giochi che abbia potuto provare, stando lì solo un’ora. Sì, un’ora; decisamente una Play da riciclare per me grazie ai ritardi ferroviari, ma rifacciamoci gli occhi e i sensi con questa scatoluccia. Che Max, come ogni gatto, ama le scatole.
Paper Tales | by Catch Up Games
Favole di carta. Una promessa mantenuta dalla grafica non eccelsa (strano per un’illustratrice francese) ma funzionale. Ogni illustrazione simula un piccolo artwork di carta ritagliata, fatto di tanti piccoli strati incollati uno sull’altro. Non sono i disegni migliori che possiate trovare (veleggia tra il grazioso e il deprecabile) ma sono coerenti e sicuramente originali da non poter essere confusi con altri giochi. Paper Tales è comunque un gioco di carte, oltre che di carta, piccolo e contenuto anche nel regolamento e nel tempo di gioco, tipo Minute Realms. Una mezzoretta da passare in allegria, senza troppo sforzo, ma con un po’ di testa sì, alla ricerca delle combinazioni più favorevoli.
| Come funziona?
Una partita dura 4 turni esatti, durante i quali si svolgono 6 fasi.
1 | Reclutamento: si comincia con un draft di 5 carte, tenendone come d’uopo una e passando le restanti a sinistra o destra a seconda dalla freccia del turno corrente. Alla fine si ottiene una mano di 5 carte
2 | Schieramento: ogni partecipante ha a disposizione un’immaginaria griglia 2×2 davanti a sè, dove può schierare coperte 4 delle sue carte. Le 2 in prima linea saranno le carte adibite al combattimento. Di quelle in seconda linea invece si terrà in considerazione solo l’eventuale rendita o effetto ignorandone la potenza di attacco. Una volta che sono tutte disposte si girano pagandone il costo indicato, e ove non fosse possibile si andranno a scartare. Si attivano inoltre eventuali effetti di “entrata in gioco”.
3 | Guerra: si calcola la forza totale delle carte schierate in prima linea, con eventuali abilità e bonus attivati in questa fase. Si confronta quindi il totale con i giocatori alla propria destra e sinistra: i punteggi maggiori o i pareggi fanno guadagnare 3 punti.
4 | Rendita: si guadagnano denari in base a quelli forniti dalle proprie carte in questa fase.
5 | Costruzione: ogni giocatore può costruire una carta edificio o migliorarne una già presente, per ottenere bonus e rendite, pagando 2 monete per ogni edificio già costruito (come tassa di terreno). Deve ovviamente disporre dei materiali richiesti su una o più delle proprie carte. I materiali, a parte le monete, sono puramente virtuali e non si accumulano di turno in turno.
6 | Invecchiamento: ogni unità nel nostro regno con uno o più segnalini su di essa muore e viene eliminata dal gioco; dopodiché ogni unità rimasta riceve un segnalino invecchiamento.
Le fasi si svolgono praticamente in contemporanea, dal draft (ovviamente) fino anche alle disposizioni e guerre e costruzioni successive. Non ci sono praticamente turni morti ad eccezione di qualche tempo più lungo nella prima fase. Ma è necessario ai giocatori nuovi che non hanno idea degli effetti e dei costi delle varie carte che si ritrovano passare tra le mani. In soccorso di questi vengono delle piccolissime iconcine che indicano quante copie di quella carta sono presenti nel gioco e quindi quante possibilità ci sono che una data creatura ci ripassi per le mani.
| Aspetti del gioco
Semplice e tematica, ma per quanto siano relativamente pochi i fattori da tenere d’occhio, alcune icone sono poco chiare a colpo d’occhio. Anzi, spesso sono controintuitive, come quelle che dovrebbero ricordare la fase di attivazione di alcuni effetti, che sembrano invece indicare una quantità di elementi.
Ad esempio l’icona che indica “nella fase 6, durante l’invecchiamento” spesso l’ho vista erronemente leggere come “dura 6 invecchiamenti”. Cosa di per sè assurda visto che il gioco dura solo 4 turni, ma sufficientemente ambigua da mandare in confusione durante la prima partita. La maggior parte delle carte ha effetti che vanno ben oltre quello che è rappresentabile con le mere icone, che come detto non sono nemmeno chiarissime, quindi poterlo leggere è fondamentale, ergo è molto dipendente dalla lingua.
Le carte sono di buona fattura, i token essenziali e la plancetta dei turni e conta-punti molto carina e solida. Continua a lasciarmi perplessa il disegno che rappresenta l’avanzare del tempo nei token invecchiamento. Ha la parvenza di una luna piena effervescente con uno sfogo di bubboni.
Fantasy con mostri, alchimisti, villici e compagnia cantante. Per quanto poi di fatto non si senta molto, almeno i poteri delle carte sono associati ai relativi personaggi in qualche modo e cotribuiscono a ricordarci che di fronte non abbiamo solo dei rettangoli di cartoncino ma dei personaggi con delle funzioni nel nostro dominio.
Ridotto a pochi fogli, con molte immagini e comunque relativamente semplice vista anche la scarsa complessità di Paper Tales. I quick reference una volta data una letta al manuale sono più che sufficienti a ricordarsi le fasi del gioco.
L’unica nota che in molti di quelli con cui ho giocato si sono persi è che il costo degli edifici in fase di costruzione. Questo corrisponde al costo dell’edificio più 2 monete per ogni edificio già presente nelle nostre terre; nel quick reference è indicato come generico “tassa per il terreno”, quando bastava scrivere “2 monete per ogni edificio già costruito”.