Spells of Doom: dalla parte dei cattivi… o dei cattivi?
di Alberto “Doc”
Da alcuni giorni fa capolino nelle zone alte della Hot di BoardGameGeek, Spells of Doom edito dalla Drawlab Entertainment in cui due diversi schieramenti si scontrano a colpi di magia per aver la meglio sugli avversari. Incuriosito dal seguito ottenuto ho pensato bene fosse il caso di darci un occhio ed ecco quello che ho scoperto.
Partiamo innanzitutto dall’ambientazione. Shaqua Maertis, la terra degli elementi, è da tempo sotto il dominio di Telin spietato e crudele imperatore dal pugno di ferro. La gente del posto si è perciò sempre guardata bene dall’osteggiare le leggi del sovrano per evitare di incorrere nella sua ira distruttrice. Nulla sembra poter minacciare la sua forza, eppure diversi decenni dopo una creatura fatta di oscurità, Helloder, scopre la magia e con questo potere si scaglia contro l’imperatore di Shaqua Maertis portando distruzione in tutta la terra. Alcuni vedono questa creatura come un terribile nemico, altri come una speranza di libertà. Diversi eroi si schierano dall’una o dall’altra parte durante lo scontro. Ma la guerra è ormai al suo epilogo. Dopo aver martoriato tutte le terre dell’impero, i due eserciti si trovano ora nella valle di Nemaya dove avrà luogo l’ultima e decisiva battaglia. Chi prevarrà fra le due fazioni?
Dalla suggestiva presentazione, passiamo ora alle meccaniche, che ci mostrano un gioco di miniature (ogni giocatore guiderà un eroe unico) e controllo territorio in cui dovremo gestire la nostra mano di incantesimi per realizzare il massimo per la nostra fazione durante il nostro turno.
Una partita a Spell of Doom si compone di tre round ognuno dei quali è costituito da sei turni che indicativamente vanno ad impegnare circa 60 minuti di tempo per essere giocati.
Durante ogni turno i giocatori svolgono le seguenti fasi:
- Fase Mantenimento
- Fase Eroe
- Fase Conclusiva
Il dettaglio di quanto accade in ogn ifase non è dettagliato per il momento, ma i titoli sono abbastanza parlanti e non è difficile immaginare che nella prima fase gestiremo il supporto per le nostre truppe, nella seconda faremo agire il nostro eroe e nella terza verranno gestite attività di completamento/gestione effetti prodotti durante il turno.
Si tratta quindi in sostanza di un gioco a fazioni 1vs1 o 2vs2 in cui ci daremo da fare per conquistare territorio, recuperare magia sotto forma di cristalli e lanciare potenti incantesimi attraverso l’uso della nostra mano di carte. Simpatica l’idea di questi poveri popolani che si trovano a dover scegliere fra due tiranni portatori di distruzione. In questo gioco non c’è nessun apparente salvatore in vista. Questo, la durata contenuta e le fasi stringate di ogni turno mi fanno guardare favorevolmente al gioco che spero ci possa mostrare presto una bozza di regolamento con cui chiarirci le idee sui diversi punti bui che sono lasciati nella presentazione. Non ci resta che attendere…