Dov’è Walkyla?
di Max “Luna” Rambaldi | Dov’è Walkyla
Avete presente il gioco di illustrazioni in cui si fa a gara per trovare Wally, con la sua iconica maglia a righe rosse e la perenne espressione beota? Che poi sarebbe Waldo, ma probabilmente in italiano stonava e l’han ribattezzato così.
Gli è andata comunque meglio che a Oliviero Twist, di cui posseggo una copia che per quel titolo storpiato si è meritata di vivere in castigo in soffitta.
| la Domanda
Dov’è Alkyla?
E’ stato avvistato fugacemente, in un torrido pomeriggio di agosto. Credo avesse ordinato la pizza con le patatine ma vado più ad intuito che a memoria, solo perchè rammento che sia una delle sue preferite. Non ricordo nemmeno a cosa si stesse giocando. A volte mi sfuggono persino le sue inflessioni, certe frasi peculiari, e torno ad aprire un vecchio tutorial, o un On the Board, per ravvivarne i colori.
Dov’è Alkyla?
Stiamo girovagando per gli stand di una fiera, un Modena Play. Sono arrivata tardissimo, dopo un viaggio di 7 ore di ritardi accumulati. Quel giorno han deciso di disinnescare qualche ordigno post-bellico dalle parti di Bologna stazione, giusto per.
Alkyla c’era quella volta? Mi sembra, ma mi sfugge. C’è la sua ombra in quasi ogni diapositiva che conservo delle fiere, ma gli anni si sovrappongono, perdo il conto. E’ quella domanda a riportare ogni cosa in superficie. Quella domanda che il mio cervello ha contato talmente tante volte da averne perso il senso, come quando leggi una parola così spesso che il significato sbiadisce dentro la forma delle lettere che la compongono.
Dov’è Al…
Sì, sì, ho capito l’antifona.
A ogni evento ludico, ogni incontro casuale in un negozio specializzato, ogni Lucca, sempre la stessa questione. Nemmeno sanno chi io sia. Vedono la G rossa su campo nero, mi rincorrono e sorrido, pensando che qualcuno abbia comprato un gioco che ama grazie a me. O meglio ancora che stiano per venirmi a insultare perchè ho parlato male del loro gioco preferito (solo perchè ci hanno speso 300$ e si vergognano ad ammettere che fa schifo). E’ uguale. In entrambi i casi il mio operato avrebbe avuto un senso; sorrido.
Fino al fatidico “Dov’è Alkyla?”
| la Spiegazione
Non ho una risposta. O meglio, non ho una risposta soddisfacente. Vorrei poter dire che è partito per un lungo viaggio alla scoperta delle 7 Meraviglie del mondo. Che in segreto sta Lottando al Crepuscolo per sventare sul nascere la Terza Guerra Mondiale. O che viaggia Attraverso le Epoche alla ricerca di giochi antichi di cui si è persa ogni traccia, per portarceli in dono… ma la verità è che la risposta è la vita.
Forse è difficile da credere, ma le passioni richiedono tempo e dedizione. Tanto tempo.
A volte si fatica perfino a incontrarsi, perchè gli impegni di tutti sono praticamente inincastrabili in un solo giorno. Mesi fa ho abbandonato il gruppo Whatsapp per la quantità di notifiche necessarie anche solo a trovare una data per giocare assieme.
Un video richiede cura e ore, se non giorni, di lavoro: scrivere tutto nella maggior parte dei casi, se è un tutorial ricontrollare mille volte che non ci siano errori o incomprensioni, che tutto fili scorrevole e uniforme. Registrare, controllare che le luci non facciano schifo, che sia a fuoco, che non entri nell’inquadratura la lampada a forma di uovo di velociraptor. Bestemmiare perchè il microfono non è partito, perchè nel mentre sono passate ambulanze, hanno latrato cani e suonato campanelli. Poi montarlo, con pazienza, facendo sì che le cose si incastrino con l’audio. E prima ancora fare tutte le partite necessarie a comprendere il gioco e le sue sfaccettature.
Tutto per amore.
| la Risposta
Dov’è?
A vivere. A volte scopri cose che semplicemente ti rendono indietro di più. Più gioia, più soddisfazione. La meraviglia di scoprire che ami i giochi di ruolo ad esempio, e iniziare a scavare in un mondo tutto nuovo. Il tempo passato con le persone care, a giocare con i figli o i nipotini. O magari nuovi amici, con cui decidi di mettere su una band nü metal. Il tempo per un giretto a qualche fiera poi magari si trova lo stesso, ma senza l’incombenza di dover trasformare ogni gioco in un tutorial.
Marco è là fuori, probabilmente ora sta montando un albero di Natale pieno di lucine e un sospettissimo pacco regalo che suona come fosse ripieno di miniature. Sta bene, non vi preoccupate.
Gioconauta è bello perchè è vario. Siamo tanti, intercambiabili, fatti apposta come gli omini del lego, che se ne perdi un pezzo puoi rubare i pantaloni quadrettati da uno, la maglia e le mani a C da un altro, e oplà, ne hai fatto uno diverso. Siamo una famiglia, e famiglia significa che nessuno viene abbandonato o dimenticato, Stitch docet. Ma siamo anche nauti, navigatori per discendenza, e il viaggio nel gioco non si può fermare… Nuove avventure, nuovi On the Board e regolamenti da esplorare! Solo che adesso tocca a qualcun altro.
Che poi, ci son passioni che vanno, si acquietano e a volte di colpo si risvegliano. Una porta si è chiusa è vero, ma nessuno ha mai detto che sia stata chiusa a chiave…