Star Trek Expeditions | Recensione

Conclusioni

Ambientazione

So che è strano da dire conoscendo l’autore, ma l’ambientazione è resa benissimo. I testi riportati sulle carte “Diario del Capitano” e “Diario del Capitano, Supplemento” danno proprio l’idea di un episodio di Star Trek. Ci sono tutti quegli elementi che sono un must della serie, come: la peste aliena da curare, il rapimento di un membro dell’equipaggio, l’instabilità dei cristalli di Dilitium (qualsiasi cosa significhi), il teletrasporto che per qualche ragione non va e, la mia preferita, la moglie del presidente che si invaghisce di un membro dell’equipaggio (una di quelle cose che possono capitare se si presenta la propria consorte al capitano Kirk). I giocatori si sentiranno perfettamente proiettati nell’universo trekkiano. Anche il connubio meccaniche-ambientazione è ben strutturato, pure nella serie i protagonisti indagano, fanno scoperte, analizzano oggetti e affrontano difficili situazioni. Realizzata bene la caratterizzazione dei personaggi, dato che effettivamente le abilità caratteristiche e le abilità speciali sono coerenti con i protagonisti del film.

Componenti

Come detto, scatola piena di ottimo materiale. Miniature fantastiche, soprattutto le navi stellari. Tabellone del pianeta, gettoni scoperta e carte equipaggio graficamente ben realizzate. Le altre carte e il tabellone ausiliario sono un po’ spartani, ma comunque in stile trekkiano: l’aspetto del tabellone ausiliario ricorda decisamente uno degli schermi presenti nella plancia dell’Enterprise. Gli elementi in cartoncino e le carte sono di ottimo spessore.

Considerazioni strategiche

Il gioco è un cooperativo, quindi è necessario parlare molto e pianificare le azioni tutti insieme prima di ogni turno. Già dopo poche partite inizierete a conoscere a memoria le caratteristiche delle varie sfide rappresentate sulle carte “Diario del Capitano”. Soprattutto per quel che riguarda i tempi limite entro cui completarle e gli oggetti necessari per massimizzare i risultati. Dopo qualche partita inizierete quindi a comprendere quali sono gli oggetti da raccogliere per primi, dividendoveli tra i giocatori per poi convergere verso il luogo dove è situata la sfida. Per esempio, la carta 1 della missione politica necessità di due tasselli “Prove Klingon” per essere passata con il risultato ottimo, è quindi probabile che due giocatori andranno a prendere separatamente i due oggetti e poi convergeranno sulla sfida.

Per quel che riguarda le sfide contenute nelle carte “Diario del Capitano, Supplemento” possono essere delle grandi opportunità ma anche delle brutte gatte da pelare. Alcune sfide offrono, se superate con il risultato ottimo, delle ricompense molto utili come tessere scoperta importante e carte attivazione. L’altro lato della medaglia è che alcune sfide non vi permetteranno di lasciare l’area se non superate, oppure potrebbero avere degli effetti spiacevoli sull’Enterprise. Soppesate bene quali sfide affrontare e quando, di certo dovrete affrontarne almeno la metà per riuscire ad avere a disposizione abbastanza risorse per battere il gioco.

Molo importanti sono le carte attivazione. Pescatene il più possibile, vi faciliteranno enormemente la vita. Attenzione però, se il mazzo si esaurisce non si rimescolano gli scarti, quindi sono in numero limitato. C’è però da dire che le carte sono tante e c’è il rischio che terminino giusto in partite a 4 giocatori e forse, ma più difficilmente, in 3.

Attenzione all’Enterprise! La nave Klingon è terribile, gli scudi hanno un valore elevatissimo ed è sempre una fatica titanica mettere a segno un colpo. Cercate di non far perdere troppi clix alla vostra nave, rispetto all’incrociatore Klingon, altrimenti diventerà impossibile difendersi dagli attacchi nemici. Se ne avete modo cercate di portare tasselli scoperta equipaggiabili sulla nave, così da potenziare scudi e armi. Non abbiate paura di usare qualche carta azione per aumentare il risultato di un tiro di attacco se serve (ma senza esagerare). Non scappate troppo o vi ritroverete a togliere un sacco di punti al vostro totale di fine partita. In teoria è anche possibile distruggere la nave Klingon e affrontare poi il gioco in relax, ma la vedo molto difficile come cosa dato che le navi spaziali reggono 12 clix.

Le abilità speciali e caratteristiche dei personaggi sono bene bilanciate. Qualche giocatore (in realtà Romulani travestiti) insinueranno che l’abilità speciale di Spock è inutile. In realtà non è così, solo che la si usa meno spesso di quelle di altri personaggi. Spesso, quando il segnalino del tempo sta per arrivare ad una data limite per una determinata sfida, ma non sapete ancora in che locazione questa debba essere affrontata, può essere strategico far iniziare il turno di Spock sull’Enterprise e fargli spiare qualche carta qua e là con la sua abilità per scoprire la locazione e teletrasportarsi.

Dipendenza dalla fortuna

Il gioco è un american game, uno di quei giochi in cui si tirano tante volte i dadi e si pescano tante carte. È quindi inevitabile che il caso la faccia da padrone. Per fortuna è possibile cercare di limitare il fattore dado accumulando potenziamenti. Discorso diverso per la configurazione di partenza del gioco, una certa disposizione dei gettoni scoperta può rendere la vostra missione più semplice o più difficile influendo sul vostro punteggio finale. È, per esempio, il caso in cui vi capitano i tasselli “Prove Klingon”, necessari per ottenere un risultato ottimo alla prima missione politica, in aree adiacenti. Discorso analogo per la disposizione delle carte “Diario del Capitano, Supplemento”, anche se è limitabile tramite l’abilità speciale di Spock. Anche la selezione delle 6 carte evento, che contengono le sfide integrative alle 3 missioni principali, è dominata dal caso, ma a mio parere è meno sentita dato che è il meccanismo di variabilità del gioco e sarà piacevole provare combinazioni di sfide casuali.

Scalabilità e longevità

Dal punto di vista della scalabilità, come già detto, se siete in meno di 4 partecipanti il gioco prevede due possibilità: o si gioca con dei personaggi in meno oppure uno o più giocatori controlleranno più personaggi. Nel secondo caso le mani di carte dovranno essere mantenute separate tra i personaggi. È chiaro che non esiste un problema di scalabilità con la seconda modalità, ma in realtà nemmeno con la prima. È vero che con più personaggi si hanno maggiori possibilità di collaborare per risolvere determinate sfide e quindi di superarle, ma la cosa è riequilibrata dal fatto che le risorse sono più frammentate, la pianificazione è più complessa ed è maggiore la possibilità di terminare il mazzo delle carte attivazione. In meno personaggi invece, tipo in 2, le risorse sono più concentrate tra i giocatori, ci sarà quindi meno bisogno di effettuare scambi, è più difficile terminare il mazzo attivazione, ma sarà anche una continua corsa contro il tempo ad accumulare risorse specifiche per passare al meglio le sfide. Personalmente io preferisco la seconda modalità di gioco, ho provato diverse volte il gioco sia in 2 che in 4 e mi sono trovato molto bene in entrambe le situazioni.

La longevità risulta invece poco elevata. Sebbene le carte “Diario del Capitano, Supplemento”, che riportano le sfide secondarie, cambino di partita in partita, dopo un po’ inizieranno a venirvi a noia, dato che le imparerete praticamente a memoria. Certo, guardando il gioco, mi viene da pensare che sia una ottima piattaforma per qualsiasi genere di espansione. Praticamente basta cambiare i mazzi di carte con le sfide e le miniature per ricostruire qualsiasi possibile scenario di un qualsiasi Star Trek. Per esempio, si potrebbe tranquillamente implementare uno scenario in cui si deve salvare il pianeta Vulcano dai Romulani cambiando semplicemente i due mazzi di carte, “Diario del Capitano” e “Diario del Capitano, Supplemento”, la miniatura della nave nemica e un paio di gettoni scoperta. E con qualche risorsa in più si potrebbero anche ambientare avventure con il capitano Picard e i Borg (sarebbe magnifico dato che preferisco Picard a Kirk e adoro i Borg). C’è quindi da sperare in un utilizzo intelligente del meccanismo.

A chi si rivolge

Dalla mia esperienza, in genere, i giochi cooperativi non attraggono facilmente i neofiti. Almeno che non vengano catturati dall’ambientazione. In effetti gli appassionati della serie, o anche semplicemente chi ne guardava piacevolmente le puntate, potrebbero facilmente appassionarsi al gioco. Le regole non sono complicatissime, ma, numericamente parlando, sono rilevanti. Nel caso di giocatori occasionali, meglio presentarlo ad individui molto motivati o che hanno già esperienza di giochi cooperativi. La durata della partita difficilmente va oltre i 60 minuti (se non vi perdete in chiacchiere sulla filmografia della serie o su chi è il capitano migliore e perché, cosa che capita spesso a me), può quindi essere un ottimo gioco per chiudere la serata.

Curiosità – Expansion Set 1

È recente la notizia della pubblicazione della prima espansione per questo gioco. Purtroppo i miei timori in parte si sono verificati a l’espansione non contiene carte per implementare nuove avventure. Però vengono fornite 3 nuove miniature rappresentanti personaggi minori del film: l’ingegner Scott, il luogotenente Sulu e il guardiamarina Chekov. Inoltre, vi troverete anche il regolamento per partite in 5 giocatori. La cosa sembra tutto sommato interessante, anche se avrei preferito delle variazioni alla trama della storia. Va comunque detto che quel numero 1 affiancato al nome dell’espansione lascia accesa qualche speranza. Il prezzo per l’Italia non dovrebbe superare i 15€.

Pro:

Contro:

Splendidi materiali (in particolare gli heroclix) Costoso
Ambientazione resa benissimo (sembra una puntata di Star Trek) Dopo un po’ di partite conoscerete a memoria tutte le carte
Coinvolgente Personaggi non proprio bilanciatissimi tra loro, il dottore, in particolare, è un pochino più complesso da utilizzare (per non dire peggio)
Farà impazzire i fan della serie
Si presta molto bene ad implementare espansioni modulari con nuove storie
Livello di difficoltà modulare e metterà alla prova anche le vostre capacità di coordinamento
Feedback tramite punteggio a fine partita che esprime le performance dei giocatori

Canopus

Giocatore per passione, german di vocazione, non dico di odiare la presenza del caso nei giochi ma io e la dea bendata abbiamo rotto molto tempo fa e non siamo rimasti proprio in buoni rapporti. Divoratore di fumetti, anime, serie televisive, giochi e soprattutto buon cibo; appassionato di viaggi e buon cibo; ho una natura curiosa e sono fiero di essere un ossessivo compulsivo (ma pure un po’ convulsivo) per schematizzazioni e analisi, oltre che… un amante del buon cibo. Ok, mi piace il buon cibo! Scrivo prevalentemente recensioni e sono specialista delle moderne tecniche di management, come il pungolo elettrico, che utilizzo con i nauti. Gioco come non ci fosse un domani!

2 pensieri riguardo “Star Trek Expeditions | Recensione

  • 24 Aprile 2012 in 00:23
    Permalink

    Articolo molto interessante, ho il gioco da un po’ di tempo ma per un motivo o per l’altro non sono ancora riuscito a tirarlo fuori dalla scatola, con questo articolo e’ tornata la voglia di “scoprire nuovi giochi per arrivare la’….”

    • 24 Aprile 2012 in 13:42
      Permalink

      Grazie! Sono molto felice che il mio articolo ti abbia fatto venire voglia di prendere in mano questo titolo e spero che lo apprezzerai quanto l’ho apprezzato io.
      Io l’ho letteralmente “divorato”! Giusto il tempo di tradurre il manuale in italiano e ho iniziato subito a giocarci. Soprattutto con la mia ragazza che adora i giochi cooperativi e di ambientazione. Lo adora anche lei, nonostante all’inizio non volesse nemmeno provarlo perché non le piaceva star trek. Anche questa può essere una possibile indicazione interessante: il gioco può appassionare anche chi non è fan della serie, l’importante è che gradiscano i giochi d’ambientazione e cooperativi.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.