Blood Bound: il lato glitter dell’investigazione

di Max “Luna” Rambaldi 

La Fantasy Flight ha annunciato per l’ultimo trimestre del 2013 l’uscita di Blood Bound, del desigener Kalle Krenzer.

In breve si tratterà di un gioco di deduzione, da 15-30 minuti, durante il quale i giocatori si divideranno in 2 clan: i brutali guerrieri del Clan della Bestia, e i graziosi quanto mortali membri del Clan della Rosa. Le classiche fazioni di vampiri dall’alba dei tempi insomma: gli indomabili e i fighetti, e per non farsi mancare niente ci si aggiunge la Santa Inquisizione, nel caso in cui si giochi in numero dispari.

Le identità saranno celate, e scopo del gioco sarà appunto rivelarle per poter rapire per primi dal clan avversario l’Elder, l’usuale Anziano, sacrificandosi se necessario per salvare il proprio. Attacchi, indiscrezioni e assistenza reciproca coi compagni lentamente svolgeranno la matassa. Chi lotta con chi? Dietro chi si nasconde il Vecchio? Non stiamo più nella pelle.

Ogni giocatore comincerà la propria investigazione conoscendo pochi dati: la propria identità e il clan a cui appartiene, il fatto che buona parte degli altri partecipanti saranno certamente nemici, e il clan di appartenenza di uno dei propri vicini (anche se le abilità speciali di alcuni personaggi permetteranno loro di mentire sulla propria identità).

Durante la partita si potrà attaccare, negoziare e dedurre, o costringere i giocatori sotto attacco a rivelare il proprio rango o il clan di cui fanno parte. Ogni giocatore avrà inoltre un’abilità unica specifica che potrà essere utilizzata una volta rivelato il proprio ruolo: l’Assassino ad esempio infliggerà ferite e il Guardiano proteggerà un giocatore di sua scelta, in un grande cerchio della vita.
Alla resa dei conti, il clan che sarà riuscito per primo a smascherare l’Anziano dei nemici vincerà, a patto di non essere caduto in qualche tranello e aver catturato la persona sbagliata…

Si pensava che Blood Bound fosse già stato rilasciato, col nome Bloodbound tutto unito, ancora durante Spiel 2012, ma si sono visti girare in un paio di fiere specializzate svariati prototipi quest’anno a febbraio, il che conferma l’attuale latitanza del gioco.
Gossip a parte, il gioco sembrerebbe presentarsi con una veste grafica curata e decisamente seducente, a tema con l’ambientazione dark e indicata per un pubblico dai gusti estetici raffinati.
Maggiori perplessità le solleva invece il mio spirito niubbo: possibile che nonostante la mia limitata conoscenza in campo ludico il tutto mi sappia di già visto?

Ho sentore di un Lupus in Tabula abbigliato per un pubblico più adulto, o semplicemente più serioso, passando dal look scanzonato dei mannari al gothic chic vampiresco, senza percepire sostanziali cambiamenti nelle dinamiche di gioco. Forse sono di parte da quando l’evoluzione stilistica dei succhiasangue è passata al lato glitter della forza, ma per me i lupi restano i migliori.
Almeno finché una partita a Legame di Sangue non mi convincerà del contrario…

Un pensiero su “Blood Bound: il lato glitter dell’investigazione

  • 18 Luglio 2013 in 11:13
    Permalink

    Uno sguardo rosa sul mondo dei giochi da tavolo è proprio quello che ci vuole per svecchiare questa nostra passione. W le giocatrici!

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