Mongoli contro Vichinghi, la genesi di Mystara in D&D

di Mauro “maurino” Ferrarini

Nell’ultimo articolo sulla mia personale classifica delle 10 migliori avventure di Dungeons & Dragons Old School, ho parlato del modulo X3 La Maledizione di Xanathon (al quinto posto della mia Top Ten). In sostanza si tratta di uno scenario in cui i personaggi devono sventare un complotto ordito da un prete di Cretia, Xanathon per l’appunto, che desidera agevolare i piani di conquista dei guerrieri del Khanato di Ethengar ai danni della città di Rhoona, nel Reame di Vestland.

Fu la lettura del modulo X3 a farmi nascere, per la prima volta, la curiosità di sapere qual era stata la genesi del Mondo Conosciuto, l’ambientazione (battezzata in seguito con il nome di Mystara), scelta per fare da cornice e palcoscenico alle avventure di Dungeons & Dragons BECMI (acronimo che indica le scatole Base, Expert, Companion, Master e Immortal).

Perché? Semplicemente ero incuriosito di sapere come mai si fosse pensato di mettere come stati confinanti una steppa abitata da guerrieri mongoli, gli enthegariani, con un reame di chiara ispirazione norrena. E a ben vedere, passando in rassegna la mappa del Mondo Conosciuto, ci sono altre bizzarrie che farebbero venire il mal di testa cronico a qualsiasi antropologo, etnologo e geografo che cercasse di trovare un perché allo strano miscuglio di culture diversissime eppure tutte vicine in uno spazio davvero ridotto.

Ho provato a fare due calcoli spannometrici, basandomi sulla mappa ufficiale di Mystara pubblicata sul sito Vaults of Pandius (la bibbia per gli appassionati dell’ambientazione) a sua volta realizzata sulle repliche di due supplementi ufficiali: le mappe Western Country Trail map e Eastern Country Trail map del 1989. Ebbene, grossomodo, la distanza est-ovest dalla città di Fabia sulle rive del Mare dell’Alba fino alla città di Akesoli sulla frontiera opposta nella Repubblica di Darokin è di poco più di 1.700 km. La distanza sud-nord dall’avamposto thyatiano di Porto Lucinius all’oscuro borgo settentrionale di Klagen nelle Terre Libere Heldann è di poco inferiore a 1.500 chilometri … Lo so, è una cosa molto nerd. Quando mia moglie ha capito cosa stavo calcolando, ho scorto nei suoi occhi una luce strana.

Ma torniamo a noi. La distanza Milano-Reggio Calabria è di 1.252 chilometri. Quindi, in un’area relativamente poco più vasta incontriamo una regione di ispirazione bizantino-romana (Thyatis), una che richiama il medioevo balcanico (Karameikos), le steppe di Gengis Khan e Tamerlano (Enthegar), un ampio deserto di ispirazione medio orientale (Emirato di Ylaruam), i reami vichinghi di Erik il Navigatore (Vestland, Ostland, Soderfjord), le terre dei Pellerossa americani (i Clan Atruaghin), le repubbliche marinare italiane (Darokin) oltre alle terre fantasy abitate dagli Halfling (Le Contee), dai Nani (Casa di Roccia) e dagli Elfi (Alfheim). Non male!

Ora, bando agli equivoci. Non sono qui per fare quello che si scandalizza per questo melting pot in salsa fantasy (anche perché adoro Mystara), ma è chiaro che la creazione del Mondo Conosciuto è stata realizzata in una fase pioniera ed eroica del nostro hobby e che oggi farebbe venire un coccolone ai moderni designer, che cercano di creare ambientazioni filologicamente corrette, ancorché totalmente inventate di sana pianta. Insomma, negli anni ’70 in America se ne infischiavano delle ricerche del professor Tolkien e infilavano bellamente la cultura dei nativi americani alle porte di Casa Baggins, e tanti saluti ai suonatori!

Da dove nasce Mystara?

TSR-The-Known-WorldVeniamo al punto centrale di questo articolo. Chi creò l’ambientazione di Mystara? La risposta ufficiale è arrivata solo di recente, precisamente a febbraio del 2015, direttamente da uno dei due creatori del Mondo Conosciuto, quel Lawrence Schick che, forse, qualcuno ricorda come l’autore dello scenario White Plume Mountain. Sul blog Black Gate – Adventures in Fantasy Literature, Schick ha postato un articolo sulla storia segreta del Mondo Conosciuto di Mystara.

I demiurghi furono, appunto, Schick e Tom Moldvay, citato anche nella recensione del modulo B3 Il Palazzo della Principessa d’Argento, pubblicato su Gioconauta tempo fa. Ai tempi, siamo nel 1976, i due avevano deciso di creare un loro mondo dove ambientare le avventure di Old Dungeons & Dragons. Moldvay fu l’artefice delle descrizioni e della struttura stessa di Mystara, mentre Schick si prese il compito di creare i personaggi principali e di fornire i nomi delle regioni, delle città e dei personaggi importanti, prendendo spunto dai racconti di Vance, Lovecraft, Howard e Ashton Smith.

Durante la genesi di Mystara, che al tempo era stata chiamata Mondo Conosciuto per suggerire l’idea che oltre i suoi confini si trovasse altro da scoprire ed esplorare, la coppia Schick-Moldvay decise anche di inserire alcuni elementi presi a forza dalla mitologia dei Grandi Antichi del solitario di Providence, prevedendo la presenza di cultisti folli e di mostri come gli Abitatori del Profondo.

L’ambientazione, scrive Schick, ebbe un grande successo tra i DM e i giocatori della zona. Si svilupparono campagne ambientate a Ylaruam e nella Repubblica di Darokin e in tutte le aree definite dai creatori e descritte su semplici fogli battuti a macchina (qui e qui potete vedere, rispettivamente, la struttura base di Mystara e la scheda con i linguaggi del Mondo Conosciuto nella versione originale del periodo 1976-1978).

Qualche anno dopo, Schick e poi Moldvay furono assunti alla TSR, allora in piena espansione: una vera e propria macchina da soldi grazie al successo travolgente di Dungeons & Dragons. Il progetto a cui furono destinati era quello di definire un’ambientazione per Dungeons & Dragons BECMI, che a quei tempi constava solo della scatola rossa e della scatola blu, in fase di produzione. Quest’ultima dava i giocatori la possibilità elettrizzante di uscire dai confini ristretti dei dungeon per esplorare le terre selvagge: serviva un setting pronto e avvincente!

All’inizio fu pensato di utilizzare Greyhawk, altro parto home made di Gary Gygax per le sue campagne casalinghe. Ma l’ipotesi fu subito accantonata, poiché Greyhawk era destinata ad essere il riferimento per il prodotto di punta della TSR di allora, il mitico Advanced Dungeons & Dragons. Ecco allora che Moldvay e Schick tirarono fuori dal cassetto il loro Known World, lo ripulirono dai riferimenti troppo espliciti alle suggestioni lovecraftiane e … il resto è storia (e nostalgia).

7 pensieri riguardo “Mongoli contro Vichinghi, la genesi di Mystara in D&D

  • 1 Giugno 2015 in 01:50
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    Lettura molto interessante, mi son sempre chiesto pure io che genesi avessero avuto di certi melting pot piuttosto improbabili! ;-)

  • 11 Giugno 2015 in 12:53
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    Ancora oggi continuo ad amare Mystara e a custodire gelosamente i miei Atlanti/Gazetteer (purtroppo me ne manca qualcuno, ma se non altro ho l’eccellente Dawn of Eperor) nonché il materiale dell’Hollow World di cui penso essere uno dei pochi estimatori.

    La forza di questa ambientazione è la sua versatilità, sarà un minestrone pazzesco, è giocabile e lascia tanto spazio per sbizzarrirsi, per me giusto quelle tre spanne sopra i fin troppo blasonati Forgotten Realms.

  • 16 Dicembre 2015 in 18:54
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    Ho acquistato per Natale una pergamena di evocazione mostri 2, dovrebbe essere sufficiente a riportare Maurino tra di noi. O mi tocca di aggiungerlo alla tabella dei mostri erranti?

  • 17 Dicembre 2015 in 20:58
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    Ah! Ah! Ah! Bé, Mattia, se la pergamena non dovesse convocarmi, tutt’al più rischi di trovarti uno gnoll scansafatiche nella tua cucina pronto a saccheggiarti il frigo!
    Scherzi a parte, in questi ultimi mesi, complice il lavoro, ho avuto parecchi impegni ma conto con le vacanze di Natale di riprendere a scrivere per la amata rubrica Old School … sempre che i Nauti mi vogliano ancora ospitare :)

    • 18 Dicembre 2015 in 09:20
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      Sei sempre il benvenuto ed è sempre un piacere leggere quello che scrivi. :)
      Aspettiamo presto il tuo rutorno. :)

    • 24 Dicembre 2015 in 09:31
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      Bene,

      se si trattava di lavoro, non può farmi che piacere, visti i tempi. Quindi, mentre tu ammucchiavi quindi monete d’oro ed esperienza (immagino sarai almeno del sesto oramai), qui all’osteria siamo rimasti un po’ orfani e siamo ansiosi di ascoltavi i nuovi racconti che hai da condividere.

      Non mi resta che augurare a te e allo staff di Gioconauta un sereno Natale e qualche ora passata in compagnia degli amici di sempre.

      A presto!

  • 24 Dicembre 2015 in 16:14
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    … sì, sono arrivato al sesto livello e punto dritto al 36esimo per l’immortalità ;-)
    Intanto ricambio di cuore gli auguri di un sereno Santo Natale e di un felice e prospero Anno Nuovo in compagnia di tanti amici, dei propri cari e di bei giochi da fare in compagnia!

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