The Undercity: c’è anche uno steam-golem, devo dire altro?

di Luca “Maledice” Lanara

L’universo steampunk è quanto di più curioso la mente umana abbia mai scaturito. Un mondo fatto di vapore e ingranaggi e perchè no magia. David Carl e Will Schoonover (Level 7)  ci si buttano, assieme alla Privateer Press, a capofitto. Questo Undercity narra la storia del famigerati regni del Ferro, popolati da ogni sorta di animali esotici, dove il potere e la presenza di dei sono fuori discussione. Un grosso divario economico ha reso la città un covo di fabbriche e di negozi di alchimia (temutissimi), dove il disagio regna sovrano. Ed qui che entriamo in scena noi…

Innanzitutto si tratta di un puro coop a scenari (in una campagna) dove vestiremo i panni di Milo Boggs (l’alchimista), Canice Gormleigh (il mago pistolero), Gardek Stonebrow (un guerriero trollkin) e Pog (un meccanico Gobber), che controlla un golem steampunk di nome Doorstop. Quindi all’inizio avremo la nostra bella scheda personaggio, che offre davvero tantissime statistiche, quasi quanto un gioco di ruolo. Ovviamente nel corso del gioco si potranno acquistare carte abilità per diventare grossi e spaccare tutto. In aggiunta all’inizio dell’avventura avremo a disposizione 3 carte Feat (impresa), e ne pescheremo altre alla fine di ogni turno (senza superare il limite di 3). Su di esse troveremo due opzioni che descrivono situazioni particolari di gioco (ad esempio “gioca questa carta se hai appena stordito un avversario”) che permetteranno di fare diverse azioni extra. Oppure si potranno semplicemente scartare per attivare alcune abilità degli eroi.

All’inizio di un turno si parte con la pesca di carte evento: queste sono di due tipi (rosse e blu) e determinano la priorità dei mostri, ma sopratutto sono il nostro orologio. Se gli eroi pescheranno l’ultima carta, potremo chiudere la scatola e darci per sconfitti.The Undercity_schede

Il gioco si divide poi in tre fasi:

Spawning Fase: in questa fase ovviamente si piazzano i mostri, ma lo si fa in una maniera davvero interessante. Ci sono dei token triangolari numerati che si posizionano a gruppi di tre sotto la carta di un nemico. Quindi si tira un dado a 6 facce e si rimuove il segnalino corrispondente. I mostri sono divisi in 2 colori (anche qua rosso e blu) e ci sono più creature di un colore, si sceglierà quella più numerosa. In caso di pareggio sarà la carta evento precedentemente rivelata a decidere la scelta. Per piazzarlo si tira un altro dado e si guarda sulla mappa il numero corrispettivo.

Activation Fase: qui agiscono gli eroi (partendo dal valore iniziativa più alto presente sulla carta), che in maniera classicissima possono muoversi e fare un’azione (attaccare, rianimare eroi, abilità ecc). Per quanto riguarda il combattimento ci sono due cose particolari da tenere a mente. Primo non possiamo sparare in una casella dove ci sono nemici e alleati (fatta esclusione per danni ad area come le bombe), secondo è il sistema di combattimento. Si tirano due dadi: al risultato vanno sommati eventuali boost (come la carica) e la caratteristica del personaggio (ad esempio accuracy per un attacco a distanza).  Quindi si confronta il risultato con l’armatura dell’avversario. Se è superiore si infligge un danno, ma se la differenza è superiore di 5, signori miei avete appena fatto un critico e fate due danni.

Villain Fase: qui dobbiamo determinare la priorità dei mostri. Di nuovo si guarda il colore della carta evento per muovere prima  i rossi o i blu. In seguito  si guarda il valore dei token rimasti sotto la carta nemico per determinare la priorità del cattivo. Dopodichè si attivano le loro abilità, che sono varie. Oltre ai soliti attacchi corpo a corpo e a distanza ci sono azioni come raggrupparsi o di movimento. Interessante che alcune abilità siano doppie, e ancora una volta il colore della carta evento determina quale si attiva.undercitys

Per vincere il gioco i giocatori dovranno risolvere la missione proposta dallo scenario prima dello scadere del tempo. Si hanno però a disposizione alcune carte avventura che offrono missioni secondarie per ogni eroe. E’ curioso anche che tra le possibilità di sconfitta ci sia l’eliminazione definitiva di un personaggio. Infatti se un giocatore va KO gira le sue ferite sul lato grigio e con il passare dei turni dovrà scartarle. Se non viene rianimato e arriva a zero elimina il personaggio.

Il gioco è ovviamente di stampo american e ha una forte dipendenza dal caso, più del solito forse. Il dado decide infatti davvero tantissime situazioni, ma anche il colore della carta evento (pescata sempre casualmente) è fondamentale. Il rischio di trovarsi davanti ad un gioco che può essere impossibile o facilissimo è molto alto. Gli scenari sono  piuttosto risicati rispetto a giochi simili, ma sembrano veramente ben realizzati. Il gioco offre ben 40 miniature fatte veramente bene e una grafica accattivante (fatta eccezione per le tile che sono depressissime) che di sicuro avrà un grosso impatto sull’ambientazione. Le carte Feat sono davvero una bella trovata e potenzialmente danno una grande profondità tattica al titolo.

Per oggi è tutto, un “vaporoso” saluto dal vostro american di quartiere

Speranze

Dubbi

– bellissime miniature e grafica – pochi scenari
– tante abilità e quest varie – tile un po’ troppo tristi
– cooperazione ai massimi livelli  – calibrazione della difficoltà casuale

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