Spiel 2021: live blogging dell’evento da Essen

di Gioconauta | Spiel 2021: live blogging dell’evento da Essen

L’Internationals Spieltage, Spiel per gli amici, è l’evento con la E maiuscola per gli appassionati di boardgame. Lo so, lo dico ogni volta che scrivo l’introduzione al live blogging dell’evento. Ma è doveroso, ci legge anche chi è nuovo di questo hobby e non sa cos’è lo Spiel e in che grosso guaio si sta cacciando ad appassionarsi ai giochi in scatola… scherzo (scherzo nel dire che scherzo).

Comunque, dicevamo la fiera di riferimento che ogni anno si tiene in autunno, quest’anno dal 14 al 17 ottobre, ad Essen, in Germania (motivo per cui qualcuno la chiama semplicemente Essen). In genere conta migliaia di persone e quasi un migliaio di nuovi titoli proposti (in realtà un po’ meno perché alcuni sono doppioni in altre lingue o giochi usciti durante l’anno).

Quest’anno l’evento dovrebbe essere proposto in una scala più piccola: causa emergenza sanitaria alcuni editori hanno “pacconato”, in primis l’enorme gruppo Asmodee, ed è stato posto un numero chiuso ai visitatori giornalieri. Questo comunque non ha impedito di distribuire, a detta dell’organizzazione, 209.000 biglietti e coinvolgere 1.200 espositori da 53 nazioni diverse. Certo bisogna ammettere che il numero delle novità presentate, almeno quelle censite fino ad ora, non è impressionante come le ultime edizioni, “solo” 488 (qui la lista).

Però diciamocelo, snocciolo numeri a caso solo per avere qualcosa da scrivere ed impressionarvi dato che i numeri fanno sempre fiko e sembra quasi abbia perso giorni a cercarli. Ma a dirla tutta, a parte il numero di novità che aiuta ad avere un’idea della dimensione dell’evento, che non saranno titaniche (ma quale evento può essere titanico in questo periodo?), dei numeri ci interessa poco. L’importante è tornare a giocare, vedere le novità, salutare gli amici che come noi sono stati così folli da imbarcarsi nel viaggio della speranza in macchina (o in aereo + macchina +  mulo da traino spesso e volentieri) e far rodere di invidia chi è rimasta a casa e si sta perdendo le novità del momento.

Noi nauti quest’anno ci siamo divisi in due: io (Canopus), Doc, Maledice e Renberche affronteremo i 1.200 km (altri numeri) che ci separano dalla fiera con il nostro fedele pulmino 9 posti che al ritorno caricheremo di scatole di giochi; mentre Flora, riivaa e Cercatore di Perle ci seguiranno da casa carichi di risentimento e commenteranno ogni sera (domenica esclusa), dalle 21 alle 22 in live i giochi che avremo provato grazie ai video che invieremo e a questo live blogging.

Ma bando alle ciance e buona lettura.

TG(ioco)nauta dedicato all’evento

Prima sera:

Seconda sera:

Terza sera:

 

16 ottobre 2021

10:30 – L’ultima giornata di fiera parte con il botto: Galactic Era. Un 4X fantascientifico che all’inizio della partita ci permetterà di scegliere l’allineamento di una delle TANTE fazioni di gioco. Ogni plancia asimmetrica è infatti double face: una per il lato “buono” e l’altra per il lato “cattivo” della fazione che abbiamo scelto. Il gioco si svolge nell’arco di otto turni. Durante ciascun turno i giocatori potranno fare due azioni, a cui si aggiungono eventuali abilità speciali della propria fazione e del proprio allineamento. Per quelli che già stanno rabbrividendo all’idea di trovarsi con i dadi in mano, state tranquilli. Il combattimento è deterministico ed è dato dalla combinazione di unità sul campo di battaglia e tipo di ricerca militare sviluppata. Le ricerche possibili sono varie e creative, spaziando da quelle tecnologiche a quelle spirituali. L’autore ci ha detto che si è ispirato a altri titoli di rango galattico, ci ha fatto il nome di Twilight Imperium e Eclipse… e ai nauti è parso proprio come una via di mezzo tra i due. Un prodotto interessante e ricco di possibilità di personalizzazione, il che lascia ben sperare per la rigiocabilità. La versione deluxe presente in fiera [che per la gioia di riivaa, il Doc ha comprato! ndr.] permette di gestire fino a 6 giocatori. Chiaramente la durata sfora le 3 ore di base.

10:53 – Alla Gamelyn Games abbiamo assistito alla demo di Tiny Epic Pirates. Un gioco a plancia modulare a tema piratesco, in cui  per vincere dovremo seppellire tre tesori. Ma per farlo dovremo attraversare un mare infestato da forze ostili: i concorrenti che proveranno a ostacolarci, feroci galeoni mercantili, etc. La selezione delle azioni avviene su una ruota, ben rappresentata tematicamente da un timone, in cui sono disposte le azioni possibili. Tra le altre cose potremo così rimpolpare la ciurma, perfezionare il galeone e potenziare gli armamenti. Man mano che le nostre malefatte piratesche aumenteranno, crescerà altresì la fama su un tracciato leggenda. Permettendoci di passare da un semplice mozzo a un bucaniere di proporzioni epiche. Il gioco ci presenta costantemente un ventaglio sorprendentemente vasto di azioni da fare. A volte forse anche troppo, per un prodotto di queste dimensioni. Ma considerato che il gioco fa parte della ben nota linea dei Tiny Epic c’era da aspettarselo.

11:08 – Alla Rocket Games abbiamo provato The LOOP. Un cooperativo da due a quattro giocatori che pare essere uscito dagli studi della Cartoon Network. In questo gioco viaggeremo nello spaziotempo per contrastare i piani del diabolico dottor Dr. Faux, che si clonerà attraverso i secoli per sfibrare il tessuto spaziotemporale. Al centro di una plancia a spicchi che rappresenta le ere storiche questa plancia c’è una torre lancia cubi, che proietterà i danni spaziotemporali (cubetti rossi) nelle diverse ere e ruoterà sulla base degli eventi del gioco. Durante i round i giocatori useranno una risorsa energia per contrastare i diabolici piani del Dr. Faux, prima che questo comprometta irrimediabilmente la storia. Durante il turno attiveremo tre carte dalla nostra mano, dopo averle raccolte dalle diverse sezioni del tabellone. Vinceremo una volta completata una serie di quest disseminate nelle varie ere, ma solo due di queste saranno attive per volta. Quindi il tempismo è tutto! Le missioni sono varie e ci costringono a diverse strategie per completarle, il che aumenta la profondità del gioco considerato che potrà aver senso farle in un certo ordine per massimizzarne la raggiungibilità. Terminata la partita, il gioco aveva convinto sia renberche che Maledice!

12:04 – Alla Mebo Canopus ha provato 28. Durante la partita i giocatori muoveranno i loro tram sul tracciato stradale di Lisbona, ben rappresentata su una plancia squisitamente colorata e arricchita di tutti i monumenti della città in rilievo. Durante il percorso i tram potranno far salire passeggeri alle fermate per portarli alle loro destinazioni (rappresentate dalle carte obiettivo); oppure raccogliere dei segnalini che gli permetteranno di migliorare il proprio tram, sbloccando delle abilità speciali. Per fare ciò, durante il turno giocheremo carte dalla nostra mano corrispondenti al colore delle azioni che vorremo fare. Il gioco è una conferma della linea editoriale della Mebo: un family game accessibile, esteticamente gradevole e incentrato sul territorio patrio della casa (il Portogallo). Per quanto carino, non vi nascondiamo che in quattro giocatori i tempi medi per la raggiunta degli obiettivi e il conseguente downtime si sono fatti sentire… colpa di aver solo due azioni per turno?

12:31 – Abbiamo dato un occhio a Micro Macro: Crime city – Full House, l’espansione/stand-alone di Micro Macro: Crime City. Il gioco è basato su una serie di domande, a cui i giocatori dovranno rispondere cercando immagini su una mappa; usando una meccanica simile al famigerato Trova Wally. La cosa interessante è che la mappa è anche temporale, quindi i personaggi sono rappresentati simultaneamente in diversi luoghi mentre fanno cose diverse. Full House è sia stand-alone, in quanto nella scatola troveremo una mappa e 16 casi (+2 bonus in fiera) da risolvere sulla stessa. Ma anche espansione, perché la casa editrice ha già annunciato che sta preparando delle uscite successive che per essere risolti avranno bisogno di unire ambedue le mappe (gioco base + full house). Le foto alla mappa sono volutamente distanti, in quanto avvicinarsi di più sarebbe stato a rischio spoiler.

12:37 – Renberche è tornato alla MasQueOca Ediciones (la stessa di La Carga de Los 3 Reyes) per provare Corduba 27 a.C. A differenza del gioco di ieri che era un wargame, questo è un city-building che usa il piazzamento lavoratori per ricostruire la città di Cordoba dopo la distruzione avvenuta nella guerra repubblicana tra Cesare e Pompeo. I giocatori sono delle famiglie gentilizie romane che dovranno ricostruire i quartieri, piazzando tessere edificio sul tabellone. Così facendo otterranno delle azioni che gli permetteranno di generare risorse, ottenere offerte militari, civili e quant’altro. Attraverso questa edificante attività e sfruttando gli obiettivi da raggiungere, potranno guadagnare posti nel senato cittadino. Ed è proprio la famiglia più influente nel senato cittadino che sarà la vincitrice a fine partita. Un gioco interessante, che però richiederà almeno un paio di partite prima di memorizzare la mole di edifici presenti e le azioni ad essi associate. Il grigionauta ci rigiocherebbe volentieri, anche se l’avrebbe voluto più colorato. […e se lo dice lui mi preoccupo davvero ndr.]

13:10 – Abbiamo provato un wargame semplice ma davvero squisito: La guerra del la Triple Alianza. Ma se pensavate già a una bistecca alla Bismarck per pranzo, mi dispiace deludervi. Qui parliamo di una guerra combattuta in sud America tra il 1864 e il 1870, che ha visto il Paraguay venir sconfitto dal fronte unito di Brasile, Argentina e Uruguay. Nel gioco proveremo a ribaltare le sorti della storia. Il gioco è un wargame elegante, con varie possibilità di vittoria. La gestione dei territori, lo spostamento delle truppe e le altre azioni si imparano in pochi minuti. I combattimenti sono gestiti con il dado, a cui andranno ad aggiungersi i bonus legati al dispiegamento e ai territori circostanti. Questo wargame dal prezzo contenuto (35€) è stato un colpo di fulmine per renberche, che ne ha rapito istantaneamente una copia.

13:10 – Tindaya un gioco tribale della Red Mojo che può essere intavolato sia come cooperativo o competitivo. Su un atollo governato da due divinità crudeli, per vincere dovremo far sopravvivere la nostra tribù attraverso tre ere. La sopravvivenza è appesa alla benevolenza degli dei, che per essere soddisfatti esigono frequenti offerte di risorse. Ma piove sul bagnato: non è sufficiente evitare le ire delle due divinità dell’atollo, dovremo anche ricordarci di sfamare la nostra popolazione evitando che muoia di fame. Ma vi garantisco, peggio della fame è l’ira degli dei, che periodicamente si abbatterà sull’atollo sconvolgendolo e potrà essere più o meno intensa sulla base delle offerte raccolte. Durante il turno avremo varie azioni a disposizione: produrre cibo, raccogliere risorse e sbloccare nuove abilità. Quest’ultima è fondamentale perché allargherà il pool di azioni che avremo a disposizione durante ciascuna era. La partita che abbiamo giocato è stata devastante… diciamo semplicemente che se “muore giovane chi è caro agli dei”, a noi ci volevano un bene dell’anima. Il gioco a Doc e Maledice è sembrato un mix di Agricola e Spirit Island. Promosso! Lo aspettiamo a febbraio su Gamefound.

13:22 – Alla PSC Games abbiamo assistito alla demo di Europa Universalis. Un gioco in preordine che arriverà tra breve, ispirato a un videogame di una complessità titanica. Impersoneremo diversi imperi del cinquecento e potremo sfruttare un ventaglio ampio di azioni complesse, che vanno dalla diplomazia alla guerra. Per darvi un’idea: solo per dichiarare guerra è necessario prima firmare una rivendicazione su un territorio, dopodiché potrai dichiarare guerra, ma se lo farai su una provincia sbagliata, che magari non è neutrale nei tuoi confronti, permetterai a questa di guadagnare un claim contro di te, che avrà inevitabilmente delle ripercussioni belliche, sempre che… *suono di cervella che friggono* Il gioco è tematicizzato storicamente da una serie di carte evento che rispecchiano gli avvenimenti di quel particolare periodo e ha tutta una parte dedicata alla conquista del nuovo mondo. I combattimenti usano un sistema di dadi, che cambiano sulla base delle unità usate. Un frattale di sfaccettature e complessità che… “Basta, figata. Lo compro!” – Maledice

14:40 – Abbiamo provato Factory 42 di Timo Multamäki (Perdition’s Mouth: Abyssal Rift) edito dalla Red Dawn. In questo competitivo 2-5 giocatori impersoneranno i sovraintendenti industriali in un mondo di nani Marxisti. Il titolo è un piazzamento lavoratori bello peso e ad altissima interazione tra i giocatori. Durante la normale gestione della fabbirca potremo anche spedire carrelli di merce che hanno caricato altri giocatori o potenziare azioni che ci permettono di rubare le merci dalle linee di produzione degli altri operai. Forse non era proprio quello che immaginavano sarebbe successo abolendo la proprietà privata, ma che volete farci… c’est la vie! Al netto di questo, il gioco è carico di meccaniche e ricco di cattiverie. Forse addirittura troppo. Speriamo solo che l’autore abbia trovato un modo di amalgamare bene un arsenale così variegato. Di certo è un cinghialone da tenere sott’occhio, reso accattivante dalla sua cinica ironia.

15:31 – Ci siamo seduti al tavolo di Reload allo stand della Portal Games. Un gioco fantascientifico che emula i battle royale in chiave skirmish. I giocatori raccoglieranno diversi tipi di token sulla plancia di gioco e menandosi nell’arena, finché non sarà proclamato il più famoso di tutti. Si avanzerà quindi sul tracciato della vittoria con i diversi token, ma soprattutto con le lunghe stringhe Reload. Queste le potremo guadagnare solo abbattendo gli altri avversari. Per fare questo useremo combineremo una selezione azione con il piazzamento dadi. Fino a qui niente di nuovo, giusto? Ecco, non c’é molto altro. Ci ha dato l’impressione di essere un povero di idee e privo di qualsiasi tensione. “Forse perché l’abbiamo provato in due… Tu che ne pensi Maledice?” – “A essere sincero Doc, è un disonore per il genere!”

16:17 – Canopus e Renberche sono rimasti davvero colpiti da Ark Nova di Mathias Wigge. Tema: ciascuno dei giocatori deve costruire il suo zoo. Uno zoo moderno, privo di qualsiasi gabbia e che replica fedelmente l’habitat delle creature che ospita. Per farlo lo farà giocando delle carte azione caratterizzate da un meccanismo molto interessante. Su ciascuna carta c’è un micro tracciato di cinque spazi, che determinano l’entità crescente dell’azione. Appena messa giù la carta si attiverà con la sua entità minima, ma man mano che ci giocheremo altre carte sopra la carta si potenzierà sempre di più sbloccando le azioni successive. Usando queste carte potremo costruire degli edifici, creare habitat, ospitare animali. MA per ospitare un animale dovremo rispettare tutte le condizioni riportate sulla carta: habitat, adiacenze a rocce o altri elementi naturali, la presenza di particolari infrastrutture e quant’altro serva all’animale per sentirsi a casa. Guadagneremo punti alla fine di ogni round sulla base del tracciato dei biglietti venduti, ma non è il solo tracciato su cui potremo investire per ottenere dei bonus. Il gioco è piaciuto tantissimo. Sembra la versione perfezionata e arricchita di Terraforming Mars, con molti aspetti razionalizzati e ottimizzati. Nonostante dia la parvenza di un multiplayer solitaire, dal suo zio marziano Ark Nova ha ereditato anche qualche carte di interazione diretta. Che però non hanno guastato assolutamente l’esperienza di gioco. L’unica pecca forse il comparto grafico, che è costituito da foto altamente filtrate per farle sembrare illustrazioni. Inutile dire che la cosa non ha minimamente turbato la coppia di germanauti, che del gioco sono a dir poco entusiasti.

16:39 – Ci siamo addentrati nella realtà virtuale di Amelia’s Secret della Black Rock, che in fiera è andato sold-out il primo giorno. Questo gioco, più digitale che analogico, ci farà seminare in giro per casa delle carte con cui interagiremo attraverso una app. Inquadrando le carte con la fotocamera del dispositivo, le carte assumeranno le fattezze degli oggetti su di esse raffigurat.i Potremo quindi interagirci attraverso lo schermo touch come se fossero oggetti fisici. Affronteremo così una serie di enigmi che ci condurranno attraverso storia. Una sorta di escape room virtuale e nel complesso un’esperienza davvero curiosa, anche se pare avere una scarsissima rigiocabilità. Nella scatola infatti è prevista un unica storia one-shot. Il gioco a quanto pare sarà localizzato dalla Cranio in Italia. L’effetto WOW in ogni caso è garantito.

17:03 – FARCRY è un gioco da tavolo ispirato al noto videogioco. Si tratta quindi di uno skirmish dinamico e adrenalinico. I giocatori hanno a disposizione un arsenali di armi, che ci permetteranno di lanciare dadi per danneggiare gli altri giocatori. Come negli sparatutto raccoglieremo oggetti, guadagneremo abilità e potremo utilizzare le carte reazione, che simulano quegli attimi di puro istinto che possono cambiare le sorti di uno scontro. L’avventura è un tripudio di mostri (che sfruttano la copertura!), esplosioni, azioni speciali, interazioni con gli oggetti, esplosioni, benzina e esplosioni. Ah. Forse non l’ho detto: ESPLOSIONI! Durante l’avventurale scelte e le avventure che faremo arricchiranno il gioco di elementi legacy. Apriremo quindi delle buste, sbloccheremo nuovi personaggi e implementeremo nuove regole. Per essere un prototipo di carne al fuoco ne ha. Per non parlare del fatto che si paventa già la possibilità di dare spazio all’uso dei veicoli, proprio come nel videogioco. Please insert coin…

17:19 – Canopus resta in sala giochi e si rilassa provando Flipper Mania, la localizzazione tedesca di Super-Skill Pinball della WizKidz. Ogni giocatore ha una plancia con disegnato un flipper e divisa per area. Seguendo il percorso di una pallina, i giocatori partiranno dall’area più in alto e lancieranno un dado per capire dove rimbalzerà la biglia. il risultato dei dadi è comune e ogni giocatore deciderà come indirizzare la palla sul suo flipper personale. Terminata questa fase si lancieranno i dadi nella nuova sezione e si proseguirà così verso il fondo, dove la pallina potrà rimbalzare verso l’alto o finire nel buco. Ogni volta che utilizzeremo un risultato lo cancelleremo con il pennarello cancellabile dalla plancia del giocatore. A seconda dei rimbalzi i punteggi dei giocatori sono registrati su una plancia comune. Il giocatore con il punteggio più alto alla fine della partita sarà il vincitore. Un gioco sicuramente bello da vedere, un po’ più scialbo da giocare. “Sono un po’ deluso. Mi aspettavo qualche idea in più e qualche tiro di dado in meno.” – Canopus

18:33 – L’ambientazione di Tales from the Loop è alla base già di un gioco di ruolo e di una serie TV. Siamo contenti di viverla sotto la veste di gioco da tavolo. Chi conosce la serie si aspetterebbe qualcosa di cupo, ma il gioco ci ha restituito più una dimensione alla Goonies. Impersoneremo infatti un gruppo di ragazzini che affronta delle situazioni improbabili in un mondo divelto. C’è una storia principale con degli eventi che si dipanano, ma lo fa a partire dalla vita quotidiana dei protagonisti. Passando quindi dalla scuola e dal non attirare troppo l’attenzione di qualche genitore protettivo. Per esplorare il mondo di Tales from the Loop in questo gioco dovremo superare delle prove e per farlo tireremo dei dadi. Potremo guadagnare oggetti di vita quotidiana, ma anche potenti anomalie che ci garantiranno poteri bizzarri. Come il guanto del controllo che ci permetterà di controllare un bipede a distanza. Inutile dire che il gioco promette bene. Uscirà il prossimo novembre. E ovviamente è sold-out in fiera. [sigh! Ndr.]

 

15 ottobre 2021

10:30 – Alla Game Brewer abbiamo provato Stroganov. In parole povere è un Parks strapompato con un sacco di azioni extra. Sarete parte della famiglia Stroganov e vi dedicherete al passatempo più in voga dell’epoca, la caccia, per acquisire segnalini animali che utilizzerete per acquistare tessere ambiente e costruire sequenze di pattern, che sono la fonte principale di punti a fine partita. Al proprio turno il giocatore avanza sulla tessera desiderata pagando eventuali costi di spostamento, e lì potrà eseguire due azioni selezionabili tra azioni base, che premettono di acquisire risorse o cacciare animali, o azioni avanzate che dipendono dalle tessere presenti in quella zona e consentono di avanzare nella scala delle arti, guadagnare delle rendite di fine turno, ecc. Canopus è rimasto estasiato per l’enorme ventaglio strategico e longevità del titolo (data dal fatto che le azioni avanzate e le loro posizioni variano ad ogni partita), Maledice e Renberche hanno avuto un approccio decisamente più tiepido.

11:00 – Sempre alla Game Brewer abbiamo potuto provare Hippocrates. Nell’antica Grecia sarete impegnati a diventare i successori dell’ormai anziano Ippocrate. Il gioco si compone di tre fasi principali, la prima dove si scelgono i pazienti da curare che forniranno punti prestigio e monete come compenso. Nella seconda fase si selezionano i medici per curare i pazienti, ognuno dei quali ha le sue competenze chiave e sa utilizzare determinati farmaci la cui combinazione darà determinati bonus. Infine, nell’ultima fase si svolge una sorta di puzzle game dove si devono connettere tra loro tessere paziente, medico e farmaci per procedere alla cura. Gioco accessibile ma che non esalta e probabilmente stanca in fretta. Senza infamia ma anche senza lode.

11:45 – Abbiamo provato Betwixt e Between, gioco astratto in cui i giocatori controllano dei magi impegnati nella raccolta di gemme e costruzione di pattern. I maghi si muovono su una griglia su cui giocano carte magia, ogni carta magia genera delle gemme che possono raccogliere e h effetti particolari se attraversata. Al termine del turno ogni giocatore può organizzare le gemme in suo possesso per comporre degli schemi e mettere gioco carte obiettivo che oltre a dare punti forniscono azioni extra. Un gioco decisamente poco ambientato ma che con il progredire offre una forte sensazione di crescita e sempre più azioni disponibili da combinare tra loro. Molto carino ma con un prezzo decisamente eccessivo.

 


12:00 – Renberche si da alla guerra in terra spagnola. The Charges of the 3 Kings (o se preferite in spagnolo  La Carga de Los 3 Reyes) è un wargame per due giocatori ambientato in Andalusia nel 1212 dove le fazioni cristiane e mussulmane si sfidano in campo aperto per la conquista del territorio. Il gioco è abbastanza semplice da apprendere, con diversi elementi interessanti come la gestione delle unità nei turni (se ne potranno attivare solo determinati gruppi alla volta) e l’uso delle carte, con mazzi solo parziamelmente comuni tra i giocatori, che danno tanta variabilità durante la partita. Il flusso di gioco è apparso molto fluido e complessivamente il nostro nauta battagliero si è divertito un sacco (ovviamente il gioco era finito e non ha potuto portarsi la scatola a casa) e lo ritiene un ottimo wargame introduttivo. Domani spera di provare l’altro wargame della stessa casa.


13:15 Abbiamo provato Federation, un eurogame in cui facciamo parte di una rappresentanza di alieni che durante la partita decidono le sorti della confederazione e quelle del proprio singolo impero/fazione. Tutto questo si traduce in un gioco di selezione azioni in cui ogni giocatore, posizionando i propri dischetti sulla plancia comune, attiverà uno o più effetti per la progressione nei vari tracciati di gioco o nella propria plancia personale e allo stesso tempo andrà ad influenzare il senato grazie al valore rappresentato sui dischi azione (da 1 a 3). La plancia di gioco infatti è suddivisa in due ali, alla fine di ogni turno quella delle due che avrà avuto maggiori punti influenza andrà ad attivare il relativo effetto presente nell’area vincitrice. I giocatori che avranno la maggioranza in quella determinata area guadagneranno maggiori vantaggi rispetto agli avversari. Infine, nuove azioni vengono sbloccate nel corso del gioco grazie allo sviluppo di abilità nella propria plancia. Per maledice bello bello in modo assurdo ma grafica discutibile. Per Doc davvero promettente ed invoglia a rigiocarlo più e più volte.

14:00 – Alla Portal ci siamo fatti spiegare Dune House Secrets. Se immaginate combattimenti ed estrazione di spezia nel pianeta Arrakis rimarrete delusi. Il gioco utilizza la stessa meccanica di Detective e dovrete indagare sui misteri e segreti delle casate protagoniste di Dune in 4 capitoli/avventura, un prologo più i 3 capitoli della storia. Come per il fratello maggiore anche Dune prevede la lettura di carte che faranno spendere delle unità di tempo, avrete una quantità di tempo limitata per risolvere gli enigmi, ma invece di spendere i gettoni competenza dei vostri investigatori qui utilizzerete le risorse in loro possesso per attivare effetti speciali delle carte e approfondire determinate piste. Inoltre, altre differenze con Detective, non avrete una città statica in cui andare a visitare i luoghi ma la mappa in cui indagherete dipenderà dal capitolo che affronterete; la presenza dell’app sarà molto meno preponderante e sarà utilizzata solo per le domande finali sul caso; il gioco è un legacy dato che tra un caso e l’altro gli investigatori guadagneranno nuove abilità rappresentate da adesivi da applicare alle loro schede. È strano immaginare un gioco su Dune più di indagine che d’azione, anche se perfettamente lecito dal punto di vista dell’ambientazione. Diciamo che ha tutte le carte in regola per essere un gioco geniale come una tremenda delusione.

14:30 – Renberche e Canopus sono stati alla Black Rock Games a provare il “gattesco” Run Run Run! In questo gioco cooperativo i giocatori controllano un gruppo di gatti antropomorfi che devono uscire da una piramide sconfiggendo delle mummie che guarda caso hanno l’aspetto di canidi. Al suo turno ogni giocatore per prima cosa lancia un dado per aumentare o meno il tracciato di risveglio della mummia. Poi può piazzare una tessera dalla sua mano per comporre il percorso verso l’uscita con lo scopo di allineare in un triangolo 3 tessere con simboli diversi per sbloccare i meccanismi che li faranno uscire dalla piramide. Inoltre, i giocatori gestiranno una riserva di fiaccole che dovranno piazzare sulle tessere per agevolare il passaggio pena lo scartare una carta dalla propria mano (una condizione per perdere la partita è restare senza carte in mano). L’altra azione eseguibile è combattere contro le mummie tramite lanci di dadi il cui numero di dadi da lanciare dipenderà dalle uscite raffigurate sulla tessera che il giocatore scarta dalla propria mano. Come si guadagnano carte per non restare senza e perdere? Quando si gioca una carta per costruire il percorso si pesca una carta per ogni connessione formata. Un titolo graficamente accattivante, dinamico e con un’idea originale alla base. Forse un po’ costoso.

15:07 Il giro alla Black Rocket Games prosegue con Sobek 2, evoluzione del gioco per due uscito qualche anno fa. Si tratta di un titolo di collezione tessere dove la principale caratteristica è che dovremo muovere la nostra pedina nella direzione determinata dalla scelta precedente dell’avversario. A questo si aggiungono elementi come i personaggi che aggiungono dei bonus al gioco, e la corruzione, che penalizzerà un giocatore non andando in negativo ma potenzialmente regalando molti punti all’avversario. La parte più interessante è la scelta del movimento della pedina principale che determina poi la mossa del giocatore successivo, elemento che può creare non poco di odio da parte del giocatore avversario, la pesca dei punti del sacchetto ci hanno fatto storcere un po’ il naso, da capire quanto impatta.

15:45 It’s a Wonderful…Kingdom, i due nauti della fazione german non si fanno sfuggire l’occasione di provare anche la versione per due giocatori di It’s a Wonderful World. L’impressione non è delle migliori, il gioco ha la base che è esattamente la copia del predecessore con l’eccezione data da due elementi principali: il non draft e le carte Mostro. Al posto del draft a turno ogni giocatore sceglierà due carte dalla mano (di 7) e le distribuirà scoperte attorno alla plancia di gioco, avendo nel turno due possibilità di posizionarne due di coperte. Il giocatore avversario ora deve scegliere uno dei due gruppi di carte a disposizione e ripetere la procedura di posizionamento. Completata questa procedura i giocatori metteranno in gioco le carte e faranno la procedura di attivazione delle carte. L’altro elemento sono le carte Mostro che oltre a dare punti negativi rallenteranno la costruzioni di edifici o letteralmente si riprodurranno, aggiungendo quindi carte negative. Per eliminarle sarà necessario utilizzare i soldati, che sono dei token che si acquisiscono con le carte e con la produzione di risorse. Insomma una versione a nostro avviso che non fornisce nulla che valga particolarmente l’acquisto, e decisamente meno interessante rispetto al suo “rivale” 7 Wonders Duel.

16:25. Dopo un anno di attesa possiamo finalmente provare Dive, gioco di push yout like e di colpo d’occhio. Delle carte semitrasparenti nascondono creature marine, tra cui degli squali. Queste carte vengono impilate tra loro nascondendo il fondale. I giocatori in segreto decidono quanto andare in profondità indicando però dove sono presenti gli squali o i pesci, ricevendo così bonus e malus. Vince il primo che raggiunge il fondale. Il gioco prevede la possibilità di utilizzare la luce del cellulare per aiutarsi a vedere dal fondo il contenuto delle tessere con un grande effetto wow ma molta poca efficienza. Gioco interessante ma molto poco longevo. Consigliato per le famiglie.

Alla Blu Orange abbiamo provato Bellum Magica. Il gioco, dotato di grafica fantasmagorica, ci vede nei panni di maghi malvagi che razziano villaggi e avversari per accumulare risorse e ricchezze. La meccanica è semplice: si lancia un dado e in base al risultato si eseguono determinate azioni. Ogni risultato è associato sia ad un’azione di raccolta risorse che di combattimento che vengono eseguite in sequenza. Quando il giocatore ha raccolto sufficienti risorse acquista delle carte goblin che potenzieranno le sue azioni a seconda di dove le associa, possono potenziare la raccolta risorse o il combattimento per razziare. Il gioco finisce quando un giocatore colleziona 10 tesori, questi hanno valori diversi e alla fine si scoprono per far vince chi ha guadagnato più punti. Il gioco si rivelato molto spoglio e totalmente in balia del caso. Tanti reroll e tanta noia.

18.50 Poco prima della chiusura ci facciamo spiegare Fighters of the Pacific, un gioco a tema scontri aerei nel Pacifico nella Seconda Guerra Mondiale. Gli scontri saranno completamente senza dadi, in un gioco estremamente tattico a informazione totalmente completa. Gli aerei si muoveranno in gruppi e si dovranno abbattere i nemici e affondare le navi, ovviamente cercando di non essere impallinati prima! Interessante il sistema delle manovre e la possibilità di provare diversi scenari. Un po’ strano non vedere miniature ma solo cartoncino ma l’effetto ottico è comunque garantito. Per ora disponibile solo come late pledge su Kickstarter.

 


14 ottobre 2021

10.47, Star Fighters – rapid fire, Alleycat Games.

Si tratta di un kickstarter che partirà a novembre, gioco per 1-4 giocatori, skirmish di navicelle spaziali, con azioni in tempo reale. I giocatori che si affrontano dovranno tirare contemporaneamente i dadi a loro disposizione e li posizioneranno sui diversi spazi-azione della loro  plancia finché uno dei giocatori non griderà “Fire!”, sospendendo così il turno.

A quel punto, per ogni dado con l’icona relativa posizionato nella zona ordine (plancia centrale in alto), si potrà svolgere un’azione in base ai posizionamenti dei dadi effettuati in precedenza. I dadi rossi serviranno per colpire, quelli blu per muoversi.

Tra le azioni sono presenti:

  • ruotare,
  • muoversi,
  • sparare (in questo caso è poi necessario un ulteriore tiro di dadi per vedere se il colpo effettuato va a segno),
  • lanciare i siluri fotonici che si muoveranno autonomamente nello spazio,
  • sparare pontenziato (doppio danno),
  • formare gli scudi, questi ultimi si abbassano quando si subiscono danni. E’ possibile rigenerarli , ma diventerà via via più costoso ogni volta che sarà necessario effettuare l’azione.

Tenete presente che le plance che vedete sono provvisorie in quanto a grafica e che verranno implementate diverse modalità di gioco (alcune modalità sfrutteranno dei potenziamenti dati dalle carte, altre invece utilizzeranno delle plance asimetriche per ciascuna astronave).

Il gioco è piaciuto sia a Canopus, sia a Maledice che pur ha subito i colpi di fortuna di Davide in questa prima partita. Sembra di essere immersi in Star trek!

11.15, Messina 1347, Delicious game, gioco di Raúl Fernández Aparicio e Vladimír Suchý.

E’ un gioco per 1-4 giocatori, piazzamento lavoratori con  risoluzione azioni, in cui i giocatori (indovinate, indovinate!) dovranno fare più punti vittoria.

Ad ogni turno, nel tabellone comune composto di esagoni componibili e modulare (set up variabile al variare dei giocatori), ci sarà una generazione di cubi – peste e di nuovi cittadini da preservare. In totale ci saranno tre categorie di cittadini  (clero, nobiltà e artigiani).

All’inizio del gioco, i giocatori hanno tre lavoratori ciascuno (che potranno essere incrementati fino a 5).

Durante il turno ogni giocatore attiverà un proprio lavoratore, spostandolo sulla mappa generale. Tra le varie azioni, ad esempio, si potranno rimuovere cubi-peste pagandoli con il fuoco, una delle risorse presenti nel gioco, oppure ancora acquistare spazi per mettere i propri personaggio in quarantena.

Ogni giocatore avrà anche una plancia personale (la potete  osservare nella foto successiva), dove si potranno spostare i lavoratori dal tabellone centrale, che dovrà essere sfruttata adeguatamente per creare un motore di gioco efficiente.

Il gioco in totale si compone di 6-7 turni, ciascuno con un numero variabile di cubi peste e personaggi nuovi, predeterminabile, oltre all’aggiunta di una nuova tessera al tabellone comune e di una nuova nave.

Premesso che sarà necessaria una partita in un ambiente più tranquillo rispetto alla fiera, il gioco ha incuriosito Ren (che l’ha acquistato) e Doc.

Sicuramente il gioco è più pulito e lineare rispetto a Praga Caput Regni, il gioco precedente dell’autore. Si ha una panoramica più immediata di come poter fare le combo a cascata tra la plancia personale e quella comune. Gioco apprezzabile, sui livelli di underwater cities come piacevolezza di gioco; sembra un ottimo prodotto.

12.07, Oz, di Gen-X Games.

Oz è un gioco di carte, per 1-4 giocatori, basato appunto sul libro “Il meraviglioso mago di Oz” di Baum. Continua la serie della collana dei giochi dedicati alle favole, in formato libro.

In Oz, i giocatori pescheranno e giocheranno carte dai diversi mazzi Viaggio (Nord, Sud, Est e Ovest). In tal modo, potranno trovare i personaggi della favola oppure alleati e temibili nemici, come le streghe buone e malvagie che daranno vantaggi e svantaggi ai personaggi.

Ogni turno, i giocatori dovranno pescare due carte dalla cima dei mazzi-Viaggio. Tenete presente che la carta in cima ad ogni mazzo è sempre visibile.


Dal punto di vista degli effetti, si potranno pescare tre tipologie di carte: le carte personaggio (buoni o cattivi), le carte attivazione dei personaggi e carte speciali che consentiranno di interagire oppure che produrranno effetti durante la partita.

I nemici presenti nel mazzo potranno essere sconfitti esclusivamente da determinati tipi di personaggio (riportando il relativo logo, ossia un’icona che rappresenta Dorothy, Leone, Spaventa-passeri e così via) e rimarranno in gioco finché non vengono sconfitti.

Per giocare una carta personaggio sarà necessario giocare contemporaneamente anche la relativa carta attivazione. Quest’ultima andrà poi posizionata nel mazzo degli scarti per fare punti, mentre la carta personaggio entrerà in gioco.


Il gioco termina quando uno dei mazzi – Viaggio termina.

Si faranno punti per i personaggi giocati (ogni copia del medesimo personaggio andrà ad incrementare progressivamente il punteggio ottenibile), per le carte presenti nella pila degli scarti personale e per gli effetti di determinate carte che se giocate durante il gioco modificheranno il sistema di punteggio (come ad esempio le scarpette di Dorothy, il ciclone oppure l’intervento di Oz stesso).
Gioco in linea con la collana, veloce, con meccaniche simpatiche. Di stampo family, REn dice(!) di aver vinto in maniera clamorosa.

 

12.24, Ghost Adventure di Buzzy Games

Gioco di destrezza manuale “extreme”, cooperativo, in cui i giocatori dovranno riuscire a manovrare una trottola attraverso alcune plance sagomate che rappresentano vari paesaggi.

Il manuale  di gioco include per ogni livello una storia a fumetti, che ci svelerà quali sfide dovranno affrontare i giocatori.

La prima missione è introduttiva: andrà seguito un percorso, selezionando alcuni disegni nella propria plancia. Poi però le cose si complicheranno! Ad esempio, in uno dei livelli sarà richiesto di far girare la trottola e saltare contemporaneamente, spostandola dal lato opposto del tabellone.
Doc e Ren l’hanno trovato decisamente divertente.

Destrezza + trottole =trappolone per Daniel.

 

12.27, Goetia: Nine Kings of Solomon di Demonic Game

Una casa editrice, un programma!

E’ un gioco di piazzamento cultisti… ehm lavoratori in cui assisteremo ad una vera e propria lotta tra demoni, che i giocatori cercheranno di invocare, per soddisfare i propri sporchi comodi.

Ad ogni turno, i giocatori potranno piazzare i propri cultisti :

– sulla tessere della matrice per ottenere risorse;
– sulle tessere presenti sul bordo, in cui – pagando le risorse non raccolte nella fila o colonna corrispondente -, guadagneranno ulteriori cultisti;
– oppure, pagando di più, sulle tessere demone visibili che daranno vantaggi, risorse e, a fine round, monete. Una volta esaurite le monete, sarà possibile evocare il demone corrispondente, che fornirà benefit per chi lo invocherà ( PV a fine partita o azioni extra).

Canopus è rimasto perplesso, bollandolo come un gioco di combo con l’ambientazione appiccicata.
Maledice, invece, l’ha trovato molto carino, ritenendo apprezzabile il tentativo di ambientare delle meccaniche che rimangono astratte, come ad esempio, tramite l’azione sacrificare i cultisti, chiedere l’intervento dei demoni per attivare poteri speciali, resuscitare personaggi.

13.07, Yucatan di Matagot, Montiage

Yucatan purtroppo non era presente come demo, ma solamente in esposizione, in forma prototipale. Vi daremo quindi una breve impressione secondo quanto ci hanno raccontato gli editori.

Si tratta di un gioco  che dovrebbe essere ragionevolmente breve, sull’oretta. I giocatori avranno a loro disposizione un mazzo di carte che sarà identico per tutti. Sarà estremamente interattivo: i giocatori dovranno più volte menar le mani e prendere in ostaggio i membri delle tribù avversarie per sacrificarle alle divinità (ed ottenere i relativi benefici). Le plance giocatore consentiranno lo sviluppo delle costruzioni della singola tribù.

Uscirà su Tabletopia, rimaniamo con la voglia di testarlo!

 

14.41, Tabannusi, di David Spada e Daniele Tascini, presentato da Board&Dice.

Tabannusi: Builders of Ur vede la città di Ur divisa in 5 regioni, ognuna legata ad uno specifico dado colorato.  Il giocatore di turno attiverà uno di questi distretti, prendendo un dado del relativo colore. In questo caso, i dadi fungeranno sia da risorse, sia influenzeranno quale quartiere dovrà essere attivato dal giocatore nel turno successivo.

Un gioco nella piena tradizione dei giochi di Tascini, con un accorgimento interessante dato dalla necessità di predeterminare il turno successivo in anticipo.

 

15.37, A.d.e.l.e. di DMZ Games

Maledice e il Doc si dirigono poi a provare A.d.e.l.e., gioco cooperativo (1-5 giocatori) ambientato all’interno di un’astronave. I giocatori interpreteranno un equipaggio che dovrà fare i conti con il computer di bordo (interpretato da un giocatore- overlord).

L’equipaggio riuscirà a vincere solamente se riprenderà il pieno controllo dell’astronave oppure se riuscirà ad abbandonare la nave, prima che l’astronave si allontani troppo da un porto sicuro nello spazio.

Il flusso di gioco è lineare.  Ogni turno, dopo la rivelazione di un evento, i giocatori sceglieranno in segreto le azioni da svolgere. A questo punto, il giocatore che interpreterà l’AI cercherà di sabotare a tutti i costi i loro piani (ancora ignoti al momento), bloccando stanze, facendo scoppiare incendi, sabotando PC e così via, al fine di ostacolare il movimento dei giocatori. Successivamente, i giocatori – uno alla volta- riveleranno le azioni che avevano scelto in precedenza e le svolgeranno nell’ordine in cui  preferiscono.

Le comunicazioni tra giocatori sono limitate esclusivamente al momento in cui sono compresenti in una stanza, potendo solo allora passare informazioni, oggetti e obiettivi personali.

La meccanica è semplice, ma molto efficace!  E’ piaciuto sia al Doc (è entrato in lista acquisti), sia a Maledice che ha apprezzato moltissimo tutta la comunicazione non verbale tra giocatori, per cercare di non dare informazioni all’overlord. Davvero promosso!

Non è stato possibile acquistarlo in fiera, ma a fine novembre uscirà negli store online.

 

15.54, Settlement di IGAMES

Ren e Canopus sono approdati da IGAMES per provare Settlement. E’ un gioco di piazzamento molto dinamico e veloce. Gioco di combo, in cui i giocatori costruiranno la loro città, acquistando edifici, attivandoli e creando risorse che a loro volta potranno poi essere utilizzate/convertite.

Con l’azione “esplorazione” ed in base agli eroi in gioco, appariranno dei mostri che infesteranno le cittadine dei giocatori che, se battuti, conferiranno dei bonus (monete o gemme).

Per vincere, bisognerà cercare di accaparrarsi  le carte eroe che forniranno punti vittoria, ad esempio, per determinate tipologie di edificio possedute oppure punti one shot.

Particolarmente efficace la meccanica che determina il calcolo del punteggio: ad ogni turno, la tessera che conferisce i punti sarà modificata dal giocatore attivo che imporrà la sua per il turno in corso e ne sceglierà una nuova tra quelle disponibili.

Tempi morti zero, esteticamente molto bello, peso medio che scorre piacevolmente: direi che è piaciuto decisamente ai ragazzi!

 

16.43, Erune di Arkada Studio

Erune è un dungeon crawler (1-4 giocatori contro un overlord) dal sapore old school. La casa editrice stessa dice di aver preso ispirazione da alcuni titoli del passato quali Heroquest, Descent e Claustrophobia.

Ogni miniatura potrà compiere due azioni al proprio turno, a scelta tra movimento, ricerca, attacco o attivazione eventi. La particolarità del gioco risiede nell’integrazione di un’app (al momento disponibile solo in inglese) che assiste i giocatori in ogni aspetto del regolamento di gioco; è possibile formulare domande sia per iscritto, sia oralmente.

Ad ogni avventura, gli eventi e le ricerche generano situazioni randomiche che aiutano a garantire la variabilità del titolo.

Ogni personaggio avrà la propria plancia del personaggio e una scheda in cui son segnati punti esperienza, oggetti, punti vita, punti stamina per eseguire azioni extra e punti magia per lanciare incantesimi o scatenare altri effetti cui il personaggio può accedere.

Al nostro inviato american, il buon Maledice, è piaciuta molto la possibilità di scegliere la tipologia di overlord da interpretare. Le miniature son molto belle! Una nota: è possibile giocarlo anche puramente cooperativo.

Probabile acquisto di Maledice!

 

17.25, Mortum: Medieval Detective di Jet Games Studio

Canopus e Ren ci portano a conoscere la versione russa, ambientata nel medioevo, di Detective.

Mortum è un gioco di deduzione, fortemente narrativo, in cui il team di specialisti incaricato di risolvere gli enigmi sarà composto da assassini e spie, ciascuno con le proprie abilità speciali e competenze.

Nella scatola ci sono tre avventure solamente, quindi siamo portati ad avere qualche dubbio sulla longevità del titolo.

La mappa da esplorare in questo caso è composta da alcune carte e via via sarà modificabile, aggiungendo o eliminando carte-luogo, già esplorate. Come nel predecessore, ogni carta – appena rivelata- darà un’indicazione in merito al tempo impiegato a svolgere l’azione corrispondente.

Naturalmente, essendo il titolo ambientato nel medioevo, in questo caso i protagonisti non avranno un database elettronico da consultare (Eh,eh), ma dovranno affidarsi alle loro solo forze per risolvere gli enigmi.

Data l’alta dipendenza della lingua, sarà un acquisto sicuro per Ren quando verrà tradotto in italiano, se avrà un prezzo congruo rispetto al contenuto.

18.09, Origins: first builders di Board&dice

Un gioco di piazzamento dadi classico. Ogni dado rappresenta un lavoratore che si potrà utilizzare per costruire edifici (attivabili quando costituiscono un “distretto”, riproducendo dei pattern) oppure per aumentare il numero di lavoratori a disposizione oppure, ancora, per avanzare in alcuni tracciati per guadagnare punti.

Due le “specificità” del titolo: il dado-lavoratore che quando invecchia (termina un round) deve essere ritirato, incrementando il valore del dado, e la presenza di alcune ruote che ogni volta che vengono visitate da un lavoratore vedono aumentare progressivamente il numero di dado richiesto per utilizzare quella zona.

Origins, in verità, non ci ha convinto. Non ci sono significative innovazioni ed il motore di gioco è lento, unito ad un forte senso di ripetitività nel gioco.

 

17.51, SILVER COIN Age of Monster Hunters di Bona Fide Games

In Silver Coin, i giocatori impersonano dei cacciatori che vagano per il regno di Atosia alla ricerca di nuove sfide (sostanzialmente mostri da battere), potenziandosi via via durante il gioco, per affrontarne di livello sempre maggiore.

Un punto a favore del titolo è rappresentato dalla complessità delle località visitabili durante il gioco e delle azioni svolgibili, tuttavia la combinazione ricerca missione- potenziamento-battaglia mostri- guadagno oro (PV) ricorda moltissimo (troppo!) The Witcher Adventure Game, di cui potete vedere l’on the board. Da quest’ultimo titolo Silver Coin tenta di differenziarsi perché modifica delle dinamiche di gioco (capacità dei mostri e dei personaggi) in base al giorno e alla notte o al passare delle stagioni. La mappa ben poco leggibile, non aiuta l’ergonomia del gioco.

[articolo in aggiornamento, in tempo reale, man mano che i nostri prodi Nauti provano i titoli]

 

 

 

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