Mondo autori – Vladimír Suchý

di Daniel “Renberche” | Mondo autori – Vladimír Suchý

Apro questa piccola rubrica, il cui proseguo sarà tutto da vedere, dedicata agli autori e ai loro titoli. Mi piace l’idea di esplorare la produzione ludico-creativa di un autore per vedere quanto spazia e quanto impatto ha nel nostro bello e divertente mondo. Di contro riuscire a giocare ad un discreto numero di giochi di uno stesso autore non è sempre cosa facile. E si, ringrazio il grafico di CV per l’ispirazione nell’immagine di copertina. Buona lettura!

Vladimír Suchý è un autore proveniente dalla Repubblica Ceca, ha lavorato per anni per diverse case editrici, in particolare per la CGE, e dal 2018 ha aperto una sua casa editrice, la Delicious Games. Ho deciso di partire con lui perché ultimamente ho scoperto questo autore e ho avuto la possibilità di giocare ad alcuni suoi giochi che mi mancavano, arrivando a sette su otto. L’ordine di presentazione va in ordine temporale, dal più vecchio al più recente.

Vladimír è un autore di stampo german, abbastanza eclettico, i suoi giochi mi sono parsi in certi casi molto diversi tra di loro, sia per le ambientazioni ma soprattutto per le meccaniche che ha utilizzato.

| League of Six

2007 | 3 – 5 giocatori | 75 – 120 minuti

L’ambientazione si rifà alla Lega delle sei città dell’Alta Lusazia (Bautzen, Görlitz, Zittau, Kamenz, Löbau, e Lubań, vi sfido ad impararle a memoria) e i giocatori sono degli esattori delle tasse che andranno in giro per le città a compiere il loro odiato lavoro, che nella penisola italiana fu dei marchigiani. La meccanica di base del gioco si basa su un sistema ad aste per acquisire il diritto di agire in una delle città, tenendo conto che un determinato numero di queste sarà, variando di turno in turno, sotto assedio e quindi non disponibile. La scelta sul dove agire è interessante perché sarà fondamentale tenere in considerazione la seconda parte del turno, dove si faranno punti e/o acquisiranno delle carte che verranno valutate a fine partita. Qui in base alle scelte precedenti sarà un giocatore a scegliere su quale mercato agire e gli altri giocatori saranno obbligati a versare di tasca propria le risorse acquisite nella fase di riscossione, guadagnando comunque punti vittoria. Questo semplice meccanismo in realtà crea una certa dose di paralisi di analisi al tavolo perché bisognerà bilanciare bene il fare punti subito ma finanziando anche altri giocatori, oppure tenersi scarsi di risorse e approfittare al momento giusto. Volutamente o meno questo aumenta l’ambientazione del gioco, in quanto all’interno della stessa Lega le città erano sì alleate, ma ognuna comunque badava alle proprie casse. L’esperienza sul campo è stata positiva, per quanto il gioco temo soffra in longevità. È presente anche un’espansione, League of Six: Loyal Retinue.

Vladimír Suchý

| Shipyard

2009 | 2 – 4 giocatori | 90 – 120 minuti

Possedevo questo gioco da almeno quattro anni, sempre lì davanti a me tutte le mattine, ma l’avanzare del nuovo lo rimetteva sempre indietro alla coda. Approfittando delle richieste di due amici goblin ho colto l’occasione per togliere le fustelle una volta per tutte e di giocarci, ed è stata una buona scelta. Nel gioco sarete degli imprenditori navali, il vostro obiettivo sarà quello di costruire navi veloci e ben equipaggiate, battendo ovviamente la concorrenza. Shipyard si caratterizza in primis per una quantità spropositata di tessere e tesserine, che richiedono una certa dose di organizzazione per non dover perdere un’ora a fare il setup. La meccanica di gioco si basa sulla selezione di un’azione, tra quelle a disposizione poste in un percorso mobile, percorso il cui andamento è dato dai giocatori stessi. L’ordine del piazzamento permette di guadagnare monete ma sarà fondamentale seguire ciò che faranno gli altri in modo da ottimizzare le proprie scelte strategiche. Il gioco mi ha convinto, tra l’altro mi ha divertito anche in due giocatori grazie alla modalità apposita prevista; ha uno scoglio (così per stare in tema marino) iniziale nella spiegazione ma dopo poco si entra nel meccanismo e il gioco fila via liscio.

Vladimir Suchy

| 20th Century

2010 | 3 – 5 giocatori | 90 – 120 minuti

In un mondo sempre più inquinato avremo l’arduo compito di far progredire la nostra nazione scientificamente ed economicamente, gestendo però le scorie che produrremo in modo da non rendere la Terra un pianeta invivibile. Da un tema purtroppo sempre attuale nasce questo gioco, prodotto per la Iello, basato su un sistema di aste più un piazzamento tessere alla Carcassonne per intenderci. I giocatori nel turno concorreranno per delle tessere riportanti delle industrie, tenendo però in attenzione il numero di cubi grigi, rappresentanti l’inquinamento, che porteranno in dote. Ci si dovrà armare di fabbriche di riciclaggio che permetteranno di smaltirle, cercando di portare l’ecologia ai suoi massimi. Tra tutti i titoli è quello che mi è piaciuto di meno, sia per una grafica non proprio accattivante ma soprattutto per un certo sbilanciamento verso una strategia particolare sui punti da ottenere alla fine, oltre al fatto che il gioco è meno punitivo di quanto appaia all’inizio, fattore che ne smorza un po’ l’impatto al tavolo. La stessa meccanica di asta pura non è tra le mie corde ed è facilmente leggibile dai giocatori al tavolo.

Vladimir Suchy

Renberche

German per vocazione e genetica, ma amante anche dei giochi storici. Gioca a tutto ma si lamenta quando c'è un dado da tirare. Conosciuto anche come il nauta polacco, data la passione per i giochi in tema Est Europa. La mia top 3? Agricola, Twilight Struggle, Race! Formula 90. La mia bottom 3? Unlock, Avalon e Intrigue. Perché una formica come logo? Ovvio perché adoro i giochi con le formiche (e anche api, ma dovevo scegliere). Dov'è Alkyla? C'è un articolo a riguardo. Extra: divoratore di libri, fanatico di F1, socio CICAP e web master di questo sito.

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