Evergreen – Recensione

di Daniel “Renberche” |  Evergreen

Titolo Evergreen
Autore Hjalmar Hach
Lingua versione provata Italiano
Editore versione provata Ghenos Game, Horrible Guild, daVinci Editore
Numero giocatori 1 – 4
Durata partita 45 minuti
Anno pubblicazione 2022
Altri titoli
Meccaniche Open Drafting, puzzle game
Dipendenza dalla lingua Nessuna
Prezzo indicativo
(in data recensione)
49,99€

Per fare un albero ci vuole il seme, per fare il seme, ci vuole la carta giusta…

Evergreen è un gioco competitivo dove i giocatori andranno a piantare germogli, dai quali cresceranno rigogliosi alberi, cercando di massimizzare la luce proveniente dal Sole e puntando sui biomi più fertili. Rigogliose foreste e tattici laghetti saranno di contorno, il tutto rendere il proprio pianeta il più lussureggiante possibile.

L’autore del gioco è Hjalmar Hach, già autore di Photosynthesis. Il gioco è prodotto da Horrible Guild e Ghenos Games, e distributo da daVinci Editore. Nella reallizzazione del progetto si è cooperato con Trees For the Future.

| Setup e materiali

All’interno della scatola sono presenti quattro plance Pianeta, una per giocatore, predisposte per contenere tutti i token necessari durante il gioco. Al centro è raffigurato il pianeta, diviso in sei diverse aree, dove potranno essere piantati gli alberi. Tutt’attorno vi è l’indicatore dei punti vittoria.

Nella parte alta di ogni plancia, vi sono sei indicatori relativi ad altrettante azioni che saranno attivate dai giocatori durante la partita. Ogni giocatore riceve un set di segnalini cilindrici da posizionare nelle apposite aree, e un segnalino Sole, da mettere nello spazio in alto, a Nord.

A completare il tutto vi sono i token Germogli, Alberi Piccoli e Grandi, Cespuglio e Lago, più il segnalino primo giocatore e l’altro elemento chiave del gioco: le carte.

In Evergreen le carte rappresentano dei biomi, ognuno rappresentato da un colore, un simbolo e da una illustrazione. In alto ogni carta vi possono essere dei simboli Feriltà o Aridità, mentre tutte in basso a destra hanno un simbolo indicante una delle sei azioni riportate sulla plancia giocatore. L’unica eccezione sono le carte Jolly.

La prepazione del gioco è molto semplice, una volta predisposta da oguno la propria plancia, si pescano tante carte Bioma fino ad avere un totale di 5 icone Fertilità. Le carte riportanti questi simboli vanno a inaugurare la Zona Fertilità, mentre tutte le altre tornano nel mazzo rimescolato.

Scelto il primo giocatore, tutti gli altri, in ordine, ricevono dei punti vittoria come compensazione.

| Il Gioco

Una partita a Evergreen dura quattro stagioni, ciascuna divisa in un numero decrescente di round, 5/4/3/2. Ogni round è composto dalle tre fasi:

1. Draft

Si rivelano tante quanti i giocatori più una, poi a rotazione ogni giocatore ne deve scegliere una. La rimanente andrà nella Zona Fertilità, e qui si potranno verificare due casi:

  • se la carta ha dei simboli fertilità questa andrà aggiunta al set di carte già presenti;
  • se la carta ha un simbolo aridità, allora questa andrà a coprire l’ultima aggiunta per quel bioma.

Durante questa fase viene anche stabilito il primo giocatore per il round successivo, in quanto il segnalino andrà posto sulla carta più a sinistra dopo la scelta del giocatore iniziale. Se questa sarà quella non selezionata, allora il segnalino tornerà a chi lo possedeva a inizio turno.

2. Azioni e poteri.

 Azioni

Ci sono due principali azioni possibili attraverso le carte:

– [Piantare] Piantare Germogli: si posiziona un germoglio in uno spazio vuoto.

– [Crescita] Crescita Generica: si sostituisce un germoglio con un Albero Piccolo, oppure un Albero Piccolo con un Albero Grande.

I giocatori potranno segliere una di queste combinazioni:

  • 3 x Piantare
  • 2 x Crescita
  • 1 x Piantare + 1 x Crescita
  • 1 Piantare/1 Crescita in un qualsiasi Bioma.

Tutte le combinazioni, eccetto l’ultima, prevedono che si agisca sul Bioma corrispondente alla carta scelta.

Poteri

Prima o dopo la risoluzione delle azioni, si può attivare l’effetto del potere indicato dalla carta, seguendo i seguenti passi:

1) Avanzare di un passo l’indicatore relativo sulla propria plancia.

2) Attivare il potere. Questi permettono di fare un’azione tra: Piantare, Crescita e inoltre di posizionare un Cespuglio o un Lago. I Cespugli permettono di mettere in collegamento gli alberi, mentre i Laghi fanno immediatamente crescere due spazi posti adiacenti. Vi è infine un’ultima opzione, il Bocciolo, che fornisce punti vittoria.

3. Fine del round

Se sono state pescate tutte le carte del round in corso si procede col calcolo dei punti, tracciando delle linee immaginarie dal disco del Sole, contando quanti alberi ne vengono colpiti. Ogni albero Piccolo rende un punto, ogni Grande due, a condizione però che un albero non si oscurato da un altro.

Infatti un albero Grande mette in ombra i due spazi successivi diretti dalla direzione dei raggi del Sole, mentre uno soltanto da un albero di piccola grandezza. Ulteriori punti si ottengono per la dimensione della foresta, ovvero un gruppo contiguo di alberi (piccoli e grandi) e cespugli, ottenendo punti pari alla dimensione.

Fatto questo si sposta l’indicatore del Sole nella posizione successiva, si rimescolano le carte utilizzate (non ovviamente quelle finite nell’area Fertilità) e si riparte, avendo in mente che ora si avrà un round in meno.

| Impressioni

Grafica e componentistica

La grafica e la componentistica di Evergrenn spiccano decisamente, i token specifici, le illustrazioni sulle carte e i tanti piccoli dettagli fanno risaltare decisamente il gioco.

Ambientazione

Per quanto ci sia stato un notevole sforzo legato alla rievocazione dell’ambientazione naturalistica, di fatto abbiamo a che fare con un gioco principalmente astratto.

Regolamento

Il regolamento è scritto molto bene, ricco di esempi e illustrazioni.

Meccaniche e caso

Evergreen, nonostante la sua semplicità, permette ai giocatori di scegliere diverse strategie di gioco. Un elemento abbastanza emergente è il numero ridotto di azioni, che man mano che il gioco procede diminuisce, al contrario di quanto normale succede.

Si è molto portati a piantare quanti più alberi possibile, ma si dovrà tenere molto in considerazione l’importanza dei punti dati alla fine dalle carte fertilità rimaste: pochi alberi grandi possono dare un tale quantitativo di punti da ribaltare la situazione. Diciamo che il gioco presenta costantemente il dilemma tra l’avere tanto e subito o magari concentrarsi per avere il massimo alla fine.

La scelta della carte presenta di volta in volta diverse strade percorribili, perché si dovrà sempre tenere in considerazione l’area interessata, l’azione aggiuntiva relativa e il rischio/vantaggio derivante dal fatto che una carta finisca nella Zona Fertilità.

Rispetto a quello che può essere considerato il predecessore naturale, ovvero Photosynthesis (presentato da Alkyla in una delle sue più inquietanti introduzioni), da cui trae abbondamente l’ispirazione, qui abbiamo un titolo più leggero e soprattutto a minor interazione, visto che non c’è una plancia comune. Molte delle meccaniche sono lo stesse o similari.

Interazione tra i giocatori

In Evergreen ognuna coltiva il proprio bosco è il caso di dire, l’unico elemento di interazione, del tipo indiretta, è nella scelta delle carte all’inizio di ogni turno, ma si ferma qui.

Longevità

Difficile dare un giudizio sulla longevità, le partite hanno tutte un’impostazione iniziale differente in basse alla prima pesca di carte, e la tipologia di gioco, filler e astratto, lo rendono buono per quei momenti in cui si vuole un gioco poco impegnativo.

Scalabilità

Il gioco scala bene in ogni configurazione, più giocatori equivale a più carte a disposizione e questo rende potenzialmente più interessante la gestione del primo giocatore, ma per il resto in ogni numero di giocatori funziona (io l’ho giocato soprattutto in due). Tutto sommato godibile anche la versione in solitario, che rappresenta una sfida di ottimizzazione.

| Conclusioni

Evergreen è un gioco adatto a tutti, molto semplice da imparare e da far giocare. Apparecchiato sul tavolo fa la sua figura e può essere un buon titolo per chi cerca un astratto non troppo impegnativo, per sfidare gli avversari senza troppo pestarsi i piedi.

Regole semplici e immediate Impatto della fortuna presente
Buon impatto visivo
Filler adatto a tutti

Ora perché non trovare qualche altro gioco tra:

Renberche

German per vocazione e genetica, ma amante anche dei giochi storici. Gioca a tutto ma si lamenta quando c'è un dado da tirare. Conosciuto anche come il nauta polacco, data la passione per i giochi in tema Est Europa. La mia top 3? Agricola, Twilight Struggle, Race! Formula 90. La mia bottom 3? Unlock, Avalon e Intrigue. Perché una formica come logo? Ovvio perché adoro i giochi con le formiche (e anche api, ma dovevo scegliere). Dov'è Alkyla? C'è un articolo a riguardo. Extra: divoratore di libri, fanatico di F1, socio CICAP e web master di questo sito.

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