The Wolves / Videotutorial – Il gioco da tavolo che ci trasforma in lupi / Guarda&Gioca #13

di Davide “Canopus” | The Wolves / Videotutorial – Il gioco da tavolo che ci trasforma in lupi / Guarda&Gioca #13

Davide “Canopus”

Titolo The Wolves
Autore Ashwin Kamath, Clarence Simpson
Lingua versione provata Inglese
Editore versione provata Pandasaurus Games
Altri editori Giochi Uniti, Portal, Gigamic
Numero giocatori 2 / 5
Durata partita 75 minuti
Anno pubblicazione 2022
Altri titoli
Meccaniche Gioco di maggioranze, controllo territorio, selezione azioni
Dipendenza dalla lingua Pochissimo testo presente nel gioco
Livello di difficoltà Adatto a tutti
Prezzo indicativo (in data recensione) Poco meno di 60€ per la versione italiana

Siamo tutti abituati a pensare che i lupi vivano in branchi con strutture gerarchiche: un maschio alfa, dei maschi beta, magari qualche maschio omega maltrattato da tutti. È un’opinione talmente tanto radicata che il lupo è preso come esempio di creatura gerarchica anche nella cultura generica e si parla di maschi alfa e beta al cinema, nei videogame e pure nel linguaggio comune. Ma in realtà è tutto sbagliato!

L’idea che i lupi vivano in strutture gerarchiche nasce dalle osservazioni di Rudolf Shenkel, risalenti alla fine degli anni 40, su esemplari tenuti in cattività e in spazi ristretti. In natura i lupi maschi alfa, beta, ecc. non esistono. I branchi di lupi sono composti dai genitori e dai cuccioli, i cuccioli una volta raggiunta l’età riproduttiva in genere abbandonano il branco, ma non è detto nemmeno questo. Insomma, nessuna struttura gerarchica e lupi fighi che fanno i capo branchi con giubbotti di pelle e addominali scolpiti. Ho imparato questo tramite The Wolves? Proprio per niente, in The Wolves abbiamo lupi alfa e beta… ma il gioco funziona.

| Cos’è The Wolves?

Grande attesa dello Spiel dello scorso anno, poi disillusa a causa delle pochissime copie disponibili sia per l’acquisto che per la prova sul tavolo, The Wolves torna a far parlare di sé ben 7 mesi dopo con la sua localizzazione in italiano da parte di Giochi Uniti e presentata in occasione della recentissima Play, edizione 2023.

Parliamo di un gioco da tavolo, deterministico, niente dadi e niente carte, dove vestiremo i pelosi panni di branchi di lupi impegnati nel dominio dei territori più redditizi per accaparrarsi acqua, cibo e spazio e garantire la sopravvivenza, ma soprattutto la supremazia, del proprio branco. Rileggete questa descrizione dell’ambientazione con un più banale “sciamare (cioè distribuirsi) con le proprie pedine nel tabellone così da guadagnare punti vittoria tramite le valutazioni delle maggioranze sulle tessere regione”.

Una descrizione fredda e spietata, anche se in parte decisamente ingiusta, The Wolves non è il solito german scacchistico con un’ambientazione appiccicata sopra a caso. Abbiamo lupi alfa che possono annettere al proprio branco lupi solitari e lupi beta avversari; abbiamo un branco di lupi che può aumentare in numerosità e migliorare le proprio caratteristiche; abbiamo la meccanica della caccia delle prede e un territorio eterogeneo con particolari vincoli per attraversarlo e “colonizzarlo”. Aggiungiamo anche un meccanismo di gioco molto accattivante dove le nostre azioni saranno vincolate alle tessere territorio che decideremo di ruotare/utilizzare e si comprende subito perché questo gioco in scatola abbia fatto lievitare così tanto il proprio hype.

| Come funziona

Ecco il video delle regole:

Riassumendo:

  • The Wolves è un gioco a punti dove i punti vittoria si guadagnano durante precise fasi di valutazione delle tessere regione. I due giocatori con più punti controllo in una regione guadagna i punti vittoria assegnati per il primo e secondo posto nelle maggioranze. I punti controllo sono dati dalle proprie pedine lupo, dalle proprie tane e dai propri nascondigli.
  • Ad ogni turno un giocatore esegue due azioni che richiedono di ruotare le proprie tessere terreno. Il numero di tessere terreno da ruotare dipende dall’azione, ma le tessere terreno ruotate devo presentare tutte lo stesso tipo di terreno che deve anche corrispondere al tipo di terreno nell’esagono dove andremo ad eseguire l’azione. Per esempio, se vogliamo muovere i nostri lupi su terreni rocciosi dovremo ruotare una tessera terreno roccia.
  • Le tessere terreno presentano un altro tipo di terreno sul dorso.
  • Le azioni che si possono eseguire sono: muoversi, costruire una tana, evolvere una tana adiacente ad una pozza d’acqua in un nascondiglio, annettere al proprio branco un lupo solitario e annettere al proprio branco un lupo avversario. Come azione gratuita di fine turno è possibile cacciare una preda, se la pila corrispondente è circondata da almeno tre lupi del giocatore, per guadagnare punti vittoria e gettoni azione extra.
  • Costruire tane migliora le prestazioni del proprio branco. Ogni tana costruita migliora una statistica tra: velocità, numero di esagoni che un lupo può attraversare; numerosità, numero di lupi che possono essere mossi durante il movimento; potenza dell’ululato dei propri alfa, che consente di annettere lupi anche a distanza.
  • Ogni volta che si annette un lupo, o si evolve una propria tana in un nascondiglio, si piazza un componente di gioco su un calendario che scandisce il tempo di gioco e indica alla fine di quali turni avverranno le valutazioni di determinate regioni.
  • Al termine della terza valutazione la partita termina immediatamente e si procedere a sommare ai punti vittoria guadagnati durante la partita per le maggioranze anche i punti vittoria degli elementi tolti dalle plance giocatore e piazzati nell’area di gioco o sul calendario.
The Wolves - Tessere lupo The Wolves - Plance giocatore The Wolves - Setup
The Wolves - Plancia The Wolves - Dettaglio 1 The Wolves - Dettaglio 2

| Impressioni

La prima cosa che colpisce di The Wolves è la veste grafica unita ai materiali. Le pedine dei lupi sono un piacere da vedere e da toccare, il legno non può raggiungere i livelli di goduria delle miniature… ma i lupacchiotti di The Wolves non lo sanno e ci provano lo stesso. La grafica a mio parere è molto bella, adoro i disegni dei lupi, hanno qualcosa di cartonesco tendente all’anime. Mi colpisce come è stato realizzato proprio il volto degli animali, fiero il lupo della tundra predatore attento e furtivo il lupo delle pianure. Potrei continuare a parlare delle “facce” dei lupi per ore. Colpisce pure l’occhio canino sulla scatola, da l’idea precisa del predatore che osserva i suoi avversari da lontano, nell’ombra.

Giusto a titolo informativo, la splendida grafica di The Wolves è curata da Pauliina Linjama, giovanissima artista finlandese specializzata in temi inerenti la natura… direi che il suo lavoro lo sa fare molto bene.

Scendendo all’aspetto meccaniche, The Wolves non è decisamente campione di eleganza, come potete vedere dal video è pieno di regole e regoline, che poi giocando si imparano ma il primo impatto sembra di dover imparare di nuovo il codice della strada. Il regolamento di certo non aiuta e tutte le eccezioni alle regole sono presentate con un elenco puntato. D’altro canto, la meccanica di ruotare tessere terreno per eseguire azioni è un colpo di genio. Ok, probabilmente non è una caratteristica originale, ma è resa in modo limpido, armonioso e spassoso. Il fatto che negli angoli di ogni tessera è indicato che tipo di terreno è raffigurato sul dorso della tessera premette anche di pianificare le prossime mosse.

Riguardo il sistema di punteggio, non vi è nulla di nuovo sotto il sole nel calcolare le maggioranze, ma la fine della partita è un po’ uno schiaffo in faccia con una sudden death, cioè una fine partita improvvisa, che non garantisce a tutti i giocatori di aver effettuato lo stesso numero di turni, cosa molto strana per un gioco di questo tipo, german e deterministico. Anche se probabilmente l’idea era quella di dare ai giocatori anche la possibilità di decidere quando far terminare la partita a discapito dell’avversario successivo di turno.

Questo ci porta a parlare dell’interazione. All’inizio non si sente molto l’interazione diretta, per ampliare i propri branchi i giocatori cercheranno soprattutto di convertire lupi solitari. Ma ad un certo punto i lupi solitari saranno pochi, se non nessuno, e i giocatori avranno in mano gettoni territorio bonus a piacimento, sarà allora che inizieranno a pestarsi i piedi rubandosi tra loro lupi beta e tane. La cosa potrebbe essere fastidiosa per chi non ama assolutamente l’interazione diretta. L’interazione indiretta, invece, non è pensatissima. Con il crescere del numero di giocatori l’area di gioco si allarga più che proporzionalmente, forse certe volte pure in modo eccessivo. Certo, vi capiterà, soprattutto in 3 giocatori, di dover fare dei percorsi lunghi a causa di agglomerati di lupi avversari, ma potrete compensare incrementando la velocità del vostro branco. Attenzione che per ovvie ragioni le caselle vicine alle pozze d’acqua sono le più desiderate.

Riguardo alle fonti di punti vittoria, mi è capitata qualche commento in cui si diceva che è sufficiente puntare sulle regioni più redditizie. Vero fino ad un certo punto, per due motivi: primo se ci si focalizza troppo sulle regioni che danno più punti si rischia di lasciare scoperte le altre che comunque punti ne forniscono; secondo, perché i punti vittoria non vengono solo dalle maggioranze, la caccia, per esempio, è molto redditizia e ho visto giocatori vincere concentrandosi su quella e prendendo quello che arrivava dalle maggioranze.

Deterministico (o scacchistico se preferite) è sicuramente la parola d’ordine per questo gioco in scatola dove il caso è completamente assente e tutto dipende esclusivamente dalle decisioni dei giocatori. Tolto qualche astratto duro e puro (qualcuno del pubblico ha detto Mijnlieff?), pochi sono i giochi di questo tipo in grado di fare breccia nel cuore dei giocatori, mi viene in mente giusto Barony e poco altro.

Per concludere vi dirò che da il meglio in 3 e 4 giocatori, la variante per 2 giocatori a mio parere è poco avvincente, mentre in 5 giocatori si sentono un po’ i tempi morti tra un turno e l’altro. Sulla rigiocabilità posso solo dirvi che l’area di gioco si modifica di partita in partita, ma in genere la longevità in questo genere di giochi è dato dai giocatori stessi che possono sperimentare diverse strade per la vittoria… The Wolves non fa eccezione.

 

Grafica accattivante e materiali molto buoni. Gioco poco elegante con molte regoline e regolette.
Meccanica del ruotare le tessere terreno per eseguire le azioni molto appagante. I giocatori non eseguono lo stesso numero di turni durante la partita, cosa che stona per la tipologia di gioco.
Deterministico ma non noioso.

Ideale per 3 e 4 giocatori.

NB: Questo gioco è stato acquistato tramite il sito del nostro partner Weega (sito | social). Che periodicamente ci aiuta a scoprire e portare nel nostro paese titoli altrimenti di difficile reperibilità o in largo anticipo rispetto alle localizzazioni in italiano (come in questo caso) .

weega

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Canopus

Giocatore per passione, german di vocazione, non dico di odiare la presenza del caso nei giochi ma io e la dea bendata abbiamo rotto molto tempo fa e non siamo rimasti proprio in buoni rapporti. Divoratore di fumetti, anime, serie televisive, giochi e soprattutto buon cibo; appassionato di viaggi e buon cibo; ho una natura curiosa e sono fiero di essere un ossessivo compulsivo (ma pure un po’ convulsivo) per schematizzazioni e analisi, oltre che… un amante del buon cibo. Ok, mi piace il buon cibo! Scrivo prevalentemente recensioni e sono specialista delle moderne tecniche di management, come il pungolo elettrico, che utilizzo con i nauti. Gioco come non ci fosse un domani!

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