Chimera Station: modificare geneticamente i propri lavoratori

di Luca “Maledice” – Chimera Station

Sappiamo che lo spazio è un posto dannatamente grande. E in questa vastità infinita mi chiedo quanti giochi da tavolo potrebbero starci. Supponiamo che sulla terra ci siano 2 miliardi di giochi (arrotondando) e la terra sia solo uno dei tanti pianeti abitati della galassia. La seconda cosa da tenere conto sono i pianeti che non sviluppano giochi o magari preferiscono attività fisiche. Ad esempio i Borg non giocano molto e in Star Wars vanno molto gli scacchi olografici o poco più. Valutato questo potrebbero esserci migliaia di civiltà che giocano (spero american) in tutto l’universo, portando alla luce centinati di centinaia di miliardi di giochi. Dopo questa premessa mi butto per disperazione, visto che non potrò mai provarli tutti, su un gioco di piazzamento lavoratori modificati geneticamente, nello spazio profondo. Giusto per stare in tema…

Chimera Station è un gioco della Tasty Minstrel Games, ambientato in una stazione spaziale gestita da degli alieni che mi ricordano una fusione tra Space Jam e Kang/Kodos dei Simpson. In ogni caso i giocatori, per un massimo di 4, potranno scegliere tra 4 razze diverse (almeno nelle plance) e prepararsi a rendere più efficiente la struttura, con ampliamenti e manutenzioni di sorta. Vince chi fa più punti prestigio a fine partita.

Chimera Station si sviluppa nell’arco di 5 round, ed ogni round è composto da una Fase Piazzamento, una Fase Laboratorio di Montaggio, e una Fase Nutrizione. La fase piazzamento è il classico dei classici, a turno possiamo piazzare un lavoratore su uno dei moduli della stazione e se ne ricava il benificio a disposizione. Nota importante: di base due lavoratori non possono stare sullo stesso modulo.

Invece la cosa che interessa particolarmente il mio palato di giocatore è proprio la particolarità del laboratorio di montaggio, dove potremo modificare geneticamente i nostri lavoratori, montando fisicamente e “realisticamente” pezzi aggiuntivi di corpo.

Ad esempio si possono aumentare i cervelli permettono al tuo operaio di lavorare in modo più intelligente, e in questo modo si aumentano i punti vittoria generati. Oppure si possono modificare con delle chele che (e scusate la ripetizione del che) ti permettono di picchiare gli avversario in modo che si possano usare moduli precedentemente occupati. Le Foglie permettono di avere delle risorse nutritive sul lavoratore, vale a dire che l’alieno mangerà se stesso in momenti di crisi (il sogno di Canopus). I tentacoli, oltre a trasformare il tuo lavoratore in un fan di Lovecraft, fanno raccogliere risorse addizionali. La fase di nutrimento ci riporta ai bei vecchi tempi di Agricola, dove chi non mangia non muore, ma perde punti. In questo caso almeno fa prima perdere modifiche genetiche dal lavoratore (sempre per il fatto che si mangiano da soli).

Il gioco oltre a questo ha diverse azioni importati utilizzabili direttamente sui moduli della stazione spaziale. In alcuni ad esempio potremmo aggiungere altri moduli, aumentano cosi le azioni disponibili e lo spazio vitale. Inoltre col passare dei round questa azione diventerà sempre più importante, visto che i punti assegnati dall’ampliamento sono esponenziali. Quindi se nel Round 3 i punti di costruzione sono raddoppiati nel Round 5 saranno addirittura triplicati. Ovviamente possiamo costruire solo se c’è abbastanza energia nel reattore e quindi fregare gli altri sul tempo sarà di vitale importanza. Altro modulo interessante è quello di comando che permette di fare punti pari ai moduli occupati dagli avversari, se poi si è aggiunto del cervello al lavoratore, valgono punti anche per i propri moduli occupati. Ultima cosa che vorrei sottolineare sono le carte Benefit che si ottengono principalmente sviluppando la ricerca. Quest’ultime si dividono in 2 tipi: quelle passive, che aggiungono dei bonus costanti, e quelle modulo, che aggiungono dei moduli ad uso personale.

Chimera Station viene da una campagna Kickstarter e Giochistarter, quindi oltre la possibilità di acquisto in inglese, in questo prossimo Essen, lo troveremo in italiano anche a Lucca Comics, che quest’anno sono praticamente due fiere fuse insieme.

Personalmente non sono amante dei giochi di questo genere, penso ormai di averlo detto in tutte le salse, ma quando trovo situazioni belle da vedere e anche originali il mio german deflettore si rompe. La possibilità di personalizzare in maniera cosi figa dei lavoratori è il fulcro portante di questo gioco (guardate le foto dannazione) e lo sforzo fatto in questa direzione lo premia come uno dei titoli che ritengo più interessanti di quest’annata ludica. Speriamo solo che il resto delle meccaniche, che non sembra neanche male, l’umorismo dimostrato dalla grafica e dai materiali siano della stessa pasta. Anche perché come detto all’inizio, nello spazio ci sono davvero tanti giochi da dover almeno provare e il tempo è limitato.

Un pensiero su “Chimera Station: modificare geneticamente i propri lavoratori

  • 4 Settembre 2017 in 16:06
    Permalink

    Ottima articolo, il gioco sembra strategico e divertente assieme!
    E’ ora in corso su Giochistarter la campagna di preordine per l’edizione italiana.

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