Sfide possibili #7 – Gloomhaven vs Bloodborne – Colpo su colpo

  1. Controllo del rischio

Gloomhaven - Elementi - fonte: sito boardgamegeekSi definisce controllo del rischio il fatto che un tiro di dado non mandi a quel paese la vostra partita… o che almeno, se deve capitare, che sia una vostra scelta. Andiamo, questa idea che gli American amino la casualità dei dadi neanche fossero in una bisca nei sobborghi di Caracas è decisamente antiquata. Ok la causalità, ma bisogna aver la possibilità di decidere quanto rischiare. Da questo punto di vista Gloomhaven si comporta bene, come detto ha tolto il dado per mettere un bel mazzo di carte con dei valori che influenzano il proprio attacco e difesa, compresi colpo critico e fallimento automatico. Quindi è possibile farsi un’idea di cosa c’è ancora dentro il mazzo, anche senza contare le carte dato che non sono proprio pochissime.

Bloodborne non è minimamente intimorito, il titolone di casa CMON è bravo a fare i conti. O gli viene semplice dato che nel mazzo avrete sempre 12 carte ed è piuttosto semplice ricordare cosa si ha giocato, anche perché le carte usate per attaccare restano scoperte a bloccare gli slot dell’arma fino ad un suo refresh. Per i nemici, boss a parte, è ancora più semplice, 6 carte per 3 tipologie di attacco, un calcolo elementare. Le quest possono essere un po’ una sorpresa… la prima volta che le affrontate, e le vedrete praticamente tutte in ogni partita. Insomma, Bloodborne di casuale ha solo tessere dungeon, entro certi limiti, ed equipaggiamenti, quasi un german se mi passate la frecciatina polemica. Quindi se volete affrontare la sorte, e prima o poi lo dovrete fare, di certo saprete molto bene a cosa andrete incontro. Punto per Bloodborne.

  1. Flusso di gioco e campagna

Entrambi i titoli non sono proprio dei dungeon crawler, Gloomhaven perché ha il dungeon già noto ad inizio partita (salvo house rules), Bloodborne perché l’esplorazione dello scenario è votata solo alla scoperta dei luoghi connessi alle quest… e l’esplorazione terminerà piuttosto in fretta. Entrambi i titoli presentano in un certo senso un puzzle da risolvere, uno scenario da superare ottimizzando le proprie mosse, prima che il conta turni arrivi al termine, Bloodborne; o prima che terminino tutte le carte nella vostra mano, in Gloomhaven ogni tanto dovrete riposare per recuperare le carte azione giocate e dovrete eliminarne una dalla partita ogni volta che lo farete.

Bloodborne - ScatoleLa meccanica di gioco per Gloomhaven è dettata dalle azioni descritte sulle carte che andrete a giocare, per Bloodborne le carte hanno diversi effetti in attacco o difesa giocate sugli slot dell’arma, ma possono essere scartate per fare altre azioni come muoversi o interagire. In entrambi i giochi c’è dinamicità e tensione, ogni volta si finisce sul filo del rasoio e si vince o perde per un soffio (salvo giocare a Bloodborne nel numero sbagliato di giocatori come abbiamo visto). Ok, quindi è un pareggio?

Veramente no. Consideriamo il flusso di gioco anche durante la campagna. Bloodborne ha due problemi. Il primo è che in una campagna di 3 partite, perderne una obbliga a ripartire con tutta la campagna. Cosa un po’ fastidiosa dato che una partita dura un’ora e mezza. Inoltre subentra il secondo problema, le quest sono sfruttate male. In un titolo d’ambientazione come questo, le quest dovrebbero essere delle ramificazioni della storia, invece qui sono delle condizioni da risolvere per passare alla fase successiva della partita.

Per farvi capire, iniziate la partita e scoprite delle tessere in cui ci saranno delle quest, risolte 2 su 3 passerete alla seconda fase di gioco dove troverete altre quest, risolte tot sul totale potrete trovare un boss, se previsto, o vincere. Questo appiattisce notevolmente il flusso di gioco. E in Gloomhaven che succede se si perde la partita? Conserverete qualche punto dandovi la possibilità si potenziarvi almeno un po’, oppure potrete andare a fare un’altra missione e riprovarci in un secondo momento. L’imponente Gloomhaven offre spesso almeno una seconda scelta e la storia è ramificata con le missioni che possono sbloccare una o più missioni aggiuntive. Ovviamente punto a Gloomhaven.

Risultato:

GLOOMHAVEN 5BLOODBORNE 3

Sembra che Gloomhaven confermi la sua fama con un meritato 5 a 3 contro Bloodborne. Vi dirò che tutto sommato sono rimasto un po’ sorpreso. Non avevo chiaramente in mente come si sarebbe articolata questa sfida e si è costruita punto dopo punto mentre la scrivevo. Mi spiace un po’ perché Bloodborne ultimamente l’ho giocato abbastanza e mi ha appassionato molto, ma confesso che con Gloomhaven in effetti forse ero più preso. Beh, non mi resta che augurare lode e gloria al campione e aspettare la prossima sfida colpo su colpo. Lunga vita a Gloomhaven!

Canopus

Giocatore per passione, german di vocazione, non dico di odiare la presenza del caso nei giochi ma io e la dea bendata abbiamo rotto molto tempo fa e non siamo rimasti proprio in buoni rapporti. Divoratore di fumetti, anime, serie televisive, giochi e soprattutto buon cibo; appassionato di viaggi e buon cibo; ho una natura curiosa e sono fiero di essere un ossessivo compulsivo (ma pure un po’ convulsivo) per schematizzazioni e analisi, oltre che… un amante del buon cibo. Ok, mi piace il buon cibo! Scrivo prevalentemente recensioni e sono specialista delle moderne tecniche di management, come il pungolo elettrico, che utilizzo con i nauti. Gioco come non ci fosse un domani!

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