I migliori 10 giochi dell’ultimo decennio, secondo Gioconauta

di Gioconauta | I migliori giochi della decade

Benvenuti nell’anno del doppio critico, oh infausti avventurieri del mondo ludico.
Tanto per non farci mancare nulla, e tener fede a questo mirabolante 20 20, i nauti si sono imbarcati in un’impresa che definire impervia è poco: stilare una lista dei giochi più belli dell’ultimo decennio, mettendo assieme i gusti di tutti i nauti. Tramite una democraticissima votazione e svariate clavate.
Buona visione quindi! E, se una volta finito ancora non sarete sazi, sotto al video potrete gustare altre portate di questo delizioso banchetto; ovvero i giochi da tavolo che avremmo tanto voluto, ma non siamo riusciti a inserire nel menù principale. Ma non leggeteli subito, mi raccomando, o vi rovinate l’appetito ;)

httpss://youtu.be/TbeNen7dlks

 

Alkyla’s Entrée
Bruges Basterebbero i 6, dico 6 diversi usi che è possibile fare delle 165 carte, sul fronte o sul retro, a giustificare la presenza di questo Feld minore nella top del decennio. Ma il nostro condisce questo gioco di carte e colori con un sistema di ottenimento punti su tabellone che si integra alla perfezione e gira come il solito orologio…tedesco. E come dice il vecchio adagio: “delle carte e del maiale non si butta via nulla”.

V-Commandos Passano i decenni, ma i dungeon crawling restano genere di riferimento e tra i mille, questo sulla seconda guerra mondiale spicca per fruibilità e immersività. Scenari per ogni numero di partecipanti, ugualmente validi in one shot o in mini campagna, AI più Intelligenza che Artificiale, non solo nei nemici, ma anche nei terreni, meccaniche di stealth come mai sviluppate prima…e anche dopo e a azioni che si staccano dal semplice spara, arraffa e scappa, svariando nel sabota, infiltrati, bombarda, nasconditi. Insomma, raccontano una storia! Non pare vero.

I Castelli di Borgogna Il primo brillante esempio di sfruttamento dadi azione è a tutt’oggi insuperato. Feld, vedi che quando decidi di non punirci con la solita peste (e corna) tiri fuori il capolavoro? Espressione massima di german con tema appiccicato, così stimolante che al termine delle due ore di brain-burning la storia te la inventi, ripensando alle tue mosse. E non vedi l’ora di raccontartene un’altra.

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Finger Food by Maledice

Gears Of War Un dungeon crawler ispirato tematico e originale, mai tradotto in italiano, ma con meccaniche per l’epoca davvero innovativa. Uno dei primi a mettere da parte Overlord, per dar spazio al cooperativismo puro. Ha aperto di fatto le porte agli attuali Kickstarter ma senza magari  perdersi in mille espansioni e miniature, ma lasciando spazio a scenari divertenti e con  una difficoltà crescente e bilanciata da far vergognare le produzioni attuali

Case della Follia 1 edizione Ancora Love”r”craft potreste pensare. Ma Case della Follia senza App da niubbi, era ed è tutta un altra cosa. Un setup di ore che trasformava il custode in un santo visto la dedizione che doveva regalare al gioco. La sua magia era nella possibilità di farsi scenari persona e con l’espansione Il richiamo della Foresta arriva anche a mettere la possibilità di mettere PNG e mondi esterni. Si gioca in costume con gli amici e sul tabellone, non con la televisione a dirci cosa fare

Star Wars: Rebellion Oltre essere in bilico con altri giochi dello stesso universo (qualcuno ha detto X-Wing) e Blood Rage, questo gioco è entrato in ritardo nella mia lista. Si tratta di un gioiello senza precedenti, anche se la sua espansione è  praticamente obbligatoria, il gioco in se è qualcosa da brivido. Un gioco che tiene i giocatori in piedi, concertati e continuamente spinti a citare le frasi più famose dei film, in una sfida che pochissimi giochi regalano. Un vero gioiello non solo di questi 10 anni ma di tutti i giochi mai usciti.

Concludo dicendo, ma Netrunner….. come abbiamo fatto a non citarlo…..

Vellutata speziata del Doc

Wars of the Roses lancaster vs York Oltre a riassumere in 5 turni cinquant’anni di guerra fra le due casate, è un titolo che esalta eleganza, astuzia e spietatezza in un gioco di pianificazione, maggioranze e controllo territorio davvero ben curato e realizzato. Nonostante quasi 10 anni di vita, non sente assolutamente la vecchiaia e ha meritato a pieno titolo la nomination.

Legendary Encounters: An Alien deck building game Rappresenta il capolavoro della serie Legendary Encounters ed è fra i deck building cooperativi meglio riusciti da quando questa meccanica è venuta in auge con Dominion. Il turno di gioco fluido unito a un elevato grado di tensione e ad un’ottima coerenza con il tema lo rendono un titolo da avere in casa sia per gli appassionati di Alien che per chi ama questa meccanica.

Degustazione di carni e selvaggina by Canopus

Mysterium A mio parere il titolo che raccoglie meglio l’eredita di Dixit. L’incarnazione modernizzata de Il Sesto Senso presenta la dinamica quanto immediata meccanica di deduzioni per immagini facendone un cooperativo avvincente, semplice ma per nulla banale dove, l’ambientazione è ben sorretta dalle meccaniche. Forse unico difetto la non immunità ai giocatori alfa al tavolo. E regge benissimo fino a 7 partecipanti.

Mechs vs Minion La programmazione azioni batch che torna in questo finto american, ma non del tutto german, modernizzata e pompata da miniature molto belle e scenari ben orchestrati. Forse il titolo non ha avuto il successo meritato ma a mio parere un gioiellino tutto da gustare. Impossibile non farsi trascinare mentre si è seduti al tavolo.

Underwater Cities Tra i giochi del decennio metto anche un’uscita piuttosto recente. Un eurogame tosto, con tantissime scelte strategiche che a tratti sa essere molto stretto e molto cattivo. Selezione azioni unita al draft lo rendono per me il Terraforming Mars migliorato ed elevato senza quel fastidioso problema di trovarsi carte in mano che si giocheranno dopo 60 minuti e minor impatto casuale. L’unico difetto rilevante? Una certa attenzione in più su alcuni materiali ci stava.

Dead of Winter Il cooperativo con traditore che non ti aspetti, ricco di particolari che lo rendono un gran titolo per il suo genere, a partire da un quantitativo di personaggi tra cui scegliere, o trovare durate il gioco, davvero elevato per terminare con una meccanica che tiene con il fiato sospeso fino all’ultimo. Uno dei pochi titoli a scenari, inoltre, dove ho trovato davvero sensate e soddisfacenti le espansioni senza darmi l’impressione di essere per forza una manovra per far spendere.

riivaaska tartàre

Specie Dominanti Avete mai provato a fare a braccio di ferro mentre provate a leggere la fenomenologia dello spirito di Hegel? Io si. Non ve lo consiglio. È molto più divertente giocare a Specie Dominanti e dà la stessa sensazione. Quattro ore di interazione diretta, alimentata da un piazzamento lavoratori, farcito di area control e grondante sughetto tematico. Il Darwinismo fatto wargame. Tra l’altro la Asmodee l’ha ristampato nel 2018. Quindi non avete più scuse per non giocare a questa capolavoro della GMT!

Mombasa Non vado matto per le insalate di punti, sono più un tipo da polpettone di meccaniche. E Mombasa è proprio quello. Un complesso sistema di leve e tracciati perfettamente integrati in una tematica che gli dona coerenza. In questo gioco si incrociano: card-drafting, triple deck-building, plance asimmetriche, mercato azionario, controllo territorio, selezione azione in simultanea, piazzamento lavoratori… !WARNING! Il gioco non fornisce il mocio per raccogliere le cervella liquefatte dei giocatori a fine partita.

Capitan Sonar My party game of choice. Squadre. Ruoli. Sottomarini. Non c’è stata una volta che non mi sia divertito giocando a questo gioco, ma quello che mi ha conquistato dall’inizio è la unicità dei ruoli dell’equipaggio e la sinergia che deve crearsi tra i giocatori per vincere. Una volta girato tutto il sottomarino, ci si rende conto del prisma ludico che è Capitan Sonar. Un cristallo capace di catalizzare le diverse attività di ciascuno per fonderle in un reattore di godibilità bellica, 20.000 leghe lontano dal gioco che l’ha ispirato. Battaglia navale. U-Boot? Heil Sonar!

La Leggenda dei Cinque Anelli LCG È rimasto fuori dalla lista e presto rimarrà fuori dagli scaffali dei negozi (Asmodee Italia ha dichiarato che non proseguirà con la localizzazione), ma L5R è il gioco di carte che mi ha fatto tornare al mondo competitivo dei card game. Un prodotto che fa tesoro del suo ricco background tematico, sgranandolo in una costruzione mazzo strategica e intelligente. Il tutto coronato da un diadema di meccaniche in grado di renderlo denso e strategico. L’unico gioco di carte customizzabile che regala la sensazione di giocare un boardgame con i contro-nunchaku . Banzai!

Semifreddi alla Renberche:

Ovviamente non potevo non essere tra i nauti più borderline e alla fine molti dei miei titoli sono rimasti sotto la nebbia. Il principale di questi è Wir Sind Das Volk!, il gioco che vede contrapposte le due Germanie durante la Guerra Fredda, adatto agli amanti dei german, ma anche del german. Di tutt’altro avviso poi il simulativo di gran premi Race! Formula 90, un prodotto forse un po’ grezzo ma capace di farti diventare un Ron Dennis da tavolo. Gli ultimi due titoli sono emersi alla fine del decennio e sono Detective: a modern crime boardgame, l’evoluzione moderna e migliorata di Sherlock Holmes e infine un german puro che ti attrae con la sua semplicità ma ti punisce con la sua spietatezza: Heaven and Ale.

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Luna Ammazzacaffè:

Non è stato difficile per me selezionare i miei giochi preferiti della decade, perché una decade corrisponde al numero di anni in cui gioco da tavolo. E dei 5 titoli che non mi stanco mai di giocare, a cui mai dirò di no, salvo morte incombente, 3 sono con mia gioia finiti nella top 10. Aggiungo quindi Coloni Imperiali, per quel fantastico aroma di conquista, la varietà delle civiltà e una delle grafiche più deliziose del creato. E Nemesis, perché nessun gioco prima era mai riuscito a farmi vivere l’ansia da thriller e ad inserire l’elemento del tradimento in modo così spettacolare. E anche da morto puoi goderti il resto del film.

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