New York Zoo – Panoramica di gioco


di Alberto “Doc” | New York Zoo – panoramica di gioco

Come già vi avevo accennato nel precedente articolo di Meeple Land, il tema dei parchi divertimenti e naturalistici sembra godere di ottima salute. Autori e case editrici non lesinano di utilizzare l’ambientazione per le nuove uscite, e Uwe Rosenberg non si tira certo indietro con il suo ultimo New York Zoo. Anche in questo caso siamo di fronte ad un puzzle game come già ne conosciamo molti in commercio. Ma sarà la solita minestra o Uwe avrà rimesso la testa a posto tornando a produrre dei giochi degni del suo nome? Non ci resta che scoprirlo assieme approfondendo il regolamento. Seguitemi e vediamo che cosa ci troveremo davanti!

L’idea
New York Zoo è un gioco in cui andiamo a progettare un parco per animali. I giocatori si daranno da fare peer costruire recinti, introdurre nuovi animali e allevare la loro prole. Il primo giocatore a coprire tutti gli spazi di costruzione del proprio tabellone con le tessere puzzle recinto\attrazione sarà il vincitore della partita.

Le regole
Durante la fase di setup viene deciso il primo giocatore e assegnate in senso orario le plance personali numerate in ordine crescente. Ogni giocatore prende i due animali indicati in alto nella sua plancia di gioco e li posiziona nel riquadri in alto a sinistra della propria plancia. Si posiziona al centro il tracciato Azioni e sopra di questo il meeple dell’elefante sulla casella di partenza. A fianco gli si pone il segnalino del punto di domanda. Si dividono poi i recinti in base al loro colore (o meglio sfumatura di verde). Vengono suddivisi all’interno del tracciato azioni, posizionando prima sulle caselle centrali le tessere verde chiaro e poi distribuendo le altre di colore sempre più scuro così da formare delle pile di tessere in ogni punto azione. Infine si posizionano le tessere attrazione.
I giocatori svolgono una serie di turni fino a quando uno di loro non ricopre completamente la propria plancia e vince la partita.
Durante il proprio turno ogni giocatore svolge le seguenti fasi:

  • Muovere l’elefante: si DEVE muovere l’elefante in avanti di un numero di caselle pari o inferiori di quelle indicate sulla propria plancia giocatore.
  • Azione Principale: In base a dove è finito l’elefante, il giocatore può prendere una tessera recinto oppure reclamare dei nuovi animali da inserire nel suo zoo. Nel primo caso effettua il piazzamento della tessera sulla sua plancia. Questa sarà d’ora in poi inamovibile a meno che il giocare non abbia posizionato sopra di essa il segnalino punto di domanda. Se invece ha scelto di acquisire nuovi animali, il giocare li posiziona all’interno dei suoi recinti e\o case in base alla specie. Se il recinto è pieno, viene sostituito immediatamente con una tessera attrazione.
  • Allevamento animali: quando l’elefante supera una delle cinque caselle di allevamento animali, tutti i giocatori effettuano la riproduzione. In ogni recinto dove ci sono almeno due animali ne viene aggiunto uno ulteriore. Per ogni specie si possono produrre un massimo di due animali anche se presenti in più di due recinti.

La partita ha termine quando un giocatore completa la sua plancia dopo una azione principale oppure dopo una azione di allevamento. In quest’ultimo caso, se più giocatori completano il proprio zoo, lo spareggio viene decretato dal maggior numero di animali presenti sulle proprie plance. Se il pareggio persiste la vittoria è condivisa.

L’opinione
In New York Zoo, Rosenberg ci fa ritrovare diversi elementi che già ben conosciamo dai sui precedenti giochi come il piazzamento delle tessere “tetris” iniziato con Patchwork e la riproduzione animale vista in Agricola. Nonostante sia principalmente un puzzle game, è in definitiva un race game ovvero chi prima arriva a completare la plancia vince la partita. Il mix di meccaniche sulla carta sembra essere interessante, sia per la libertà con cui muovere l’elefante decidendo così l’azione da svolgere ma anche quando riprodurre gli animali, sia per la meccanica di conversione dei recinti in attrazioni. In quest’ultimo caso alla parte strategica del piazzamento dei recinti si aggiunge una conversione che deve essere ben ponderata e gestita con l’azione di acquisizione animali. Unica nota negativa è il regolamento. Sui giochi semplici Rosenberg sembra utilizzare l’impostazione per quelli complessi con inutili e continui rimandi per spiegare regole che con due righe in più si potevano rendere chiare fin da subito. Ciononostante, superato questo piccolo scalino, il gioco merita a mio avviso una prova al tavolo. Cosa che farò presto visto che mi è in arrivo per natale nella sua italica veste edita da Cranio Creations. Non perdetevi allora le prossime pubblicazioni a riguardo con cui vedremo di darvi i dovuti approfondimenti. Chiudo come sempre rimandandovi alle regole di gioco per i vostri personali approfondimenti. Buona lettura!

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