Wizard’s Garden – Videotutorial e recensione – Guarda&Gioca #5

di Davide “Canopus” | Wizard’s Garden – Videotutorial e recensione – Guarda&Gioca #5

Titolo Wizard’s Garden
Autore Tim Schutz
Lingua versione provata Italiano / Inglese
Editore versione provata XVgames
Altri editori The Game Crafter
Numero giocatori 2
Durata partita 45 minuti
Anno pubblicazione 2004 (borsastratto 2019)
Altri titoli Wizard’s Garden: The Alesalitis Plant
Meccaniche Astratto, piazzamento, costruzione pattern
Dipendenza dalla lingua Nessun testo nel gioco
Prezzo indicativo (in data recensione) Circa 12€

Siamo giunti all’ultimo, almeno per ora, titolo della serie borsastratti: Wizard’s Garden. Non so voi, ma io sono un compulsivo e provo un estremo piacere nell’aver trattato tutti e 5 i titoli della collana. Per chi non lo sapesse gli altri 4 sono: Mijnlieff, KuniUmi, Greener e Dicescrapers. Come da promessa della precedente puntata di Guarda&Gioca, al termine di questo articolo troverete la mia classifica personale per i 5 borsastratti.

Cos’è Guarda&Gioca? È la nostra rubrica che si occupa di titoli rapidi ed immediati e, prevalentemente ma non solo, astratti. La caratteristica di questo format, è che la spiegazione delle regole è in forma video, così da poter apprendere rapidamente le meccaniche; mentre approfondimenti, curiosità, commenti e giudizi sono in forma scritta, così da poter essere letti con tranquillità.

Ma banco alle ciance e parliamo di Wizard’s Garden.

| Cos’è un borsastratto?

Direi che è una domanda obbligatoria. I borsastratti sono una linea di giochi astratti per due giocatori distribuiti da XVgames. Al momento in cui scrivo la collana si compone di 5 titoli: Greener, Dicescrapers, KuniUmi, Mijnlieff e Wizard’s Garden. La caratteristica di questi giochi è che sono privi di scatola e tutti i componenti, compreso il regolamento, sono contenuti in un semplice sacchetto di stoffa, da qui il nome borsastratti.

| Cos’è Wizard’s Garden?

Non so voi, ma per me il pollice verde è una questione da affrontare con un dermatologo. Detta la mia battutaccia della settimana (magari fosse solo una), posso dirvi che Wizard’s Garden è un astratto per due giocatori dove due maghi si sfidano a seminare, coltivare e far crescere fiori magici nel loro giardino comune. Se fosse stato un orto Rosenberg avrebbe fatto un gioco tipo Mystic Agricola.

In Wizard’s Garden dovrete quindi seminare le vostre pedine, dette appunto semi, piazzandole nell’area di gioco e nel momento in cui riuscirete ad allinearne 4 dello stesso colore farete crescere un fiore, cioè un punto vittoria. Se poi questo fiore sarà del colore propizio potrete guadagnare il controllo dell’agognato Tomo del Mago, un libro magico con il potere di vincere gli spareggi.

Cosa offre questo titolo? Beh, potremmo definirlo una versione molto avanzata del Forza 4, dove si deve pur sempre comporre un pattern, cioè una combinazione, di pedine dello stesso colore in orizzontale, verticale o diagonale, ma con delle regole di posizionamento più avanzate e che permettono di influire anche sulle altre pedine in gioco ruotandole nell’altro verso.

Wizard’s Garden è anche stato finalista del concorso per il game design di giochi astratti con pezzi condivisi di About.com. Perché pezzi condivisi? Perché i giocatori non hanno un colore assegnato e i componenti di gioco sono comuni ad entrambi, il contrario degli scacchi dove ognuno ha le sue pedine e il suo colore.

| Come funziona

Ecco il video delle regole:

Riassumendo:

  • Wizard’s Garden è un gioco a punti, lo scopo è allineare in verticale, orizzontale o in diagonale 4 pedine, o semi, dello stesso colore.
  • Ogni giocatore, a turno, piazza un seme in una casella libera dell’area di gioco e che sia adiacente in ortogonale ad almeno un altro seme precedentemente piazzato. I semi adiacenti ortogonalmente al seme appena posizionato vengono ruotati dell’altro lato.
  • Se un giocatore forma un allineamento rimuove le pedine dall’area di gioco, ne tiene una come fiore, o punto vittoria, e rimette le altre nella riserva comune. Se i semi allineati sono dello stesso colore del Tomo del Mago e il giocatore non lo ha davanti a sé, ne prende immediatamente il controllo.
  • La partita termina quando è terminata la riserva comune di semi o quando non è più possibile piazzare un seme sull’area di gioco. Il giocatore con più punti vince, in caso di pareggio vince chi ha il possesso del Tomo del Mago.
wizard's garden - Borsastratto wizard's garden - Componenti
wizard's garden - Esempio di gioco wizard's garden - Esempio di gioco 2

| Impressioni

Wizard’s Garden è sicuramente tra i borsastratti quello che risente meno di essere giocato su una superficie irregolare di tessuto, grazie e pedine piatte e nulla da impilare. Inoltre, rispetto Mijnlieff, l’area di gioco è delimitata da caselle un po’ più grandi delle pedine, per cui anche piccoli spostamenti si sentono poco. Ovviamente, anche per Wizard’s Garden rimane il fatto che il sacchetto di stoffa è molto trasportabile e che la confezione ha una certa eleganza.

Le pedine di legno sono belle robuste e danno decisamente soddisfazione anche solo a tenerle in mano. Peccato per il regolamento che dentro la borsa si rovina davvero facilmente, ed essendo parte integrante del gioco la cosa si nota parecchio.

Ovviamente, anche in questo caso le regole da spiegare sono poche, quindi non ci sono grossi ostacoli all’apprendimento. Piuttosto vi servirà un buon oculista perché scritte verdi e rosse di quella grandezza e con quel colore di sfondo è sicuramente il modo migliore per peggiorare la vostra miopia, o farvela venire.

Come detto, se cercate una similitudine tra Wizard’s Garden e un gioco “commerciale”, quelli che potete reperire al supermercato, io punterei sul Forza 4. La meccanica di costruzione sequenze, dette pattern, è preponderante in entrambi i titoli, ma nel caso di Wizard’s Garden subisce una decisa impennata evolutiva aggiungendo tre fattori importanti: una regola di posizionamento più ampia, il fatto che le pedine sono comuni a tutti i giocatori e la meccanica di rotazione delle pedine su lati di colore diverso che ricorda vagamento il Go.

Soprattutto questo ultimo punto potrebbe paradossalmente rappresentare un problema. Qui non è sufficiente visualizzare la sequenza sul tabellone, è necessario anche capire come verranno ruotate le pedine rendendo il fattore “colpo d’occhio” fondamentale e snervando chi è carente in questa caratteristica (e io ne so qualcosa). Sono certo che il “colpo d’occhio” sia qualcosa di allenabile, però all’inizio può creare difficoltà… anche perché dal gioco non te lo aspetti.

La meccanica è pulita, perfettamente deterministica senza impatto della fortuna. Adoro che il manuale faccia parte del gioco creando una condizione di spareggio davvero elegante e che aggiunge un parametro strategico in più da valutare dalla metà partita in poi. Così come la meccanica di fondo è davvero pulita e appassionante grazie a questo fattore dei pezzi condivisi tra gli avversari. Forse l’unico spigolo è il fatto che dopo il piazzamento si ruotino solo le pedine adiacenti in ortogonale e non in diagonale, ma sia possibile comporre allentamenti anche in diagonale. Nelle prime partite genera un po’ di confusione.

Riguardo la longevità c’è poco da discutere. Elevatissima grazie all’enorme numero di combinazioni possibili, che aumenta per il fatto che è possibile comporre un allineamento di pedine anche in seguito alla rotazione di una pedina limitrofa: quindi non è necessario che la pedina che piazziate faccia parte della sequenza di 4 dello stesso colore, basta che in seguito al posizionamento e alla rotazione delle pedine adiacenti si formi la sequenza. Probabilmente, Wizard’s Garden e Greener sono i borsastratti con maggiore longevità.

| La classifica di Canopus dei borsastratti

Io adoro fare classifiche, tipo il personaggio del libro Alta Fedeltà, e non posso non approfittare della ghiotta occasione:

  1. Mijnlieff: mi sono innamorato! Un gioco di un’eleganza e una semplicità disarmanti ma con un’enorme profondità strategica. Da un nuovo significato alla frase “semplicemente geniale”.
  2. Greener: dopo averlo provato in modalità base e averlo archiviato con un “meh”, provata la modalità di gioco avanzata ho cambiato idea su tutta la linea. Appassionante e “spremimeningi”, offre sfide di altissimo livello… ma dovete reperire on line il regolamento per la modalità avanzata.
  3. Dicescrapers: impilare dadi è sempre un piacere, se lo si fa anche con particolari regole di piazzamento e variabilità data dalle tessere “sito costruttivo” è ancora più piacevole… se poi lanciate 12 dadi a turno è una festa.
  4. Wizard’s Garden: non mi è dispiaciuto, anzi, ma proprio non ho il colpo d’occhio per apprezzarlo come si deve e non riesco ad allenare questa caratteristica in me. Ora so che se finissi in un’isola deserta e, per sopravvivere, dovessi riconosce al volo bacche colorate per evitare quelle velenose, sarei sicuramente spacciato.
  5. KuniUmi: bella idea, carina anche la pseudo ambientazione, ma troppo straniante per i miei gusti, preferisco essere io a circondare le pedine avversarie che il contrario.

 

Gioco facilmente trasportabile. Manuale che si rovina facilmente ed essendo parte integrante del gioco si sente parecchio.
Confezione davvero molto elegante e si sente poco il problema di giocare su una superficie irregolare. Regolamento difficile da leggere, letteralmente, a causa delle scelte cromatiche.
Elevatissima longevità grazie al numero enorme di possibili combinazioni. Fattore “colpo d’occhio” davvero tanto preponderante e può essere snervante nelle prime partite.
Condizione di spareggio elegante e che aggiunge profondità strategica.

Un po’ contro intuitivo che si ruotino le pedine adiacenti in ortogonale e non in diagonale, ma sia possibile comporre sequenze anche in diagonale.

Canopus

Giocatore per passione, german di vocazione, non dico di odiare la presenza del caso nei giochi ma io e la dea bendata abbiamo rotto molto tempo fa e non siamo rimasti proprio in buoni rapporti. Divoratore di fumetti, anime, serie televisive, giochi e soprattutto buon cibo; appassionato di viaggi e buon cibo; ho una natura curiosa e sono fiero di essere un ossessivo compulsivo (ma pure un po’ convulsivo) per schematizzazioni e analisi, oltre che… un amante del buon cibo. Ok, mi piace il buon cibo! Scrivo prevalentemente recensioni e sono specialista delle moderne tecniche di management, come il pungolo elettrico, che utilizzo con i nauti. Gioco come non ci fosse un domani!

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